Il forum di Altra Irlanda
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Iraq, ucciso un militare italiano

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2006 21:19
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01/04/2005 09:52
 
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c'é chi condanna la guerra e c'é chi la sostiene .....
insultare chi non ha più risposte da dare e non può più controbattere non mi sembra molto "carino"
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01/04/2005 11:44
 
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Lo so che non è carino parlare di chi non può più controbattere.
Ma allora secondo te cosa si dovrebbe fare? non dire niente? Allora non parliamo più neanche di Hitler, Stalin, Lenin, Che Guevara, ecc.
Quello che ho detto riguardo ai morti è quello che penso. Glielo avrei detto anche se fossero stati vivi. E lo dico anche a tutti quelli che sono nell'esercito ora, ancora vivi (non si sa per quanto ancora).

Riguardo quello che ho detto della democrazia e delle forme di governo tutte che sono dittature, è semplicemente un'amara constatazione. Il fatto che noi pensiamo che la democrazia sia la forma "quasi perfetta" di governo, dipende solo dal fatto che l'abbiamo scoperta da poco più di 60 anni. Anche quando si "scoprì" il comunismo, i suoi sostenitori dicevano che era la forma perfetta...
Il problema, ripeto, è alla base di qualsiasi potere/autorità: c'è sempre qualcuno che impone qcsa anche a quelli che non sono daccordo. Ed è ovvio che chi non è daccordo con l'autorità costituita, vada eliminato (in tutti i sensi che volete/potete immagninare).

Io non sto da nessuna parte preconcetta. Preferisco stare dalla parte di quelli che hanno un po' la mia stessa (o simile) idea di vita, ma che sono la minoranza che subisce le decisioni della maggioranza. Senza guardare tanto da che parte stanno loro. In pratica sto dalla parte di chi è contro il potere, qualunque forma assuma. E non credo nelle rivoluzioni come mezzo per sostituire un potere con un altro, ma come mezzo di cambiamento e basta. Il cambiamento è necessario e basta, ma non per questo approvo quello che si viene a creare dopo la rivoluzione.
Prendiamo la resistenza italiana del 43-45. Sono orgoglioso di quelli che l'hanno fatta. Hanno fatto bene. L'avrei fatto anchi'io. Ma non approvo affatto tutto quello che, grazie a quella resistenza, è venuto dopo. E non l'approverei neanche se fossero andati al potere i comunisti. Per me è stato un atto necessario, eroico, ammirevole, poetico (metteteci quello che volete) per soverchiare un regime e per dare una smossa hai fatti che stavano prendendo una brutta piega. Stop.

E alla luce di quanto ho detto e penso, non mi meraviglio nè scandalizzo di quello che dicono o fanno, perchè sarebbe ipocrita pensare che solo perchè noi siamo "civili e democratici", non possiamo tollerare nessuna forma di violenza nè verbale nè fisica. Anche la democrazia è violenza.
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01/04/2005 12:34
 
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Guarda, le guerre vanno avanti proprio perchè PRIMA si eliminano fisicamente (o si fanno tacere) tutte le voci che tu chiami "moderate". POI, raggiunto questo scopo, è facile coinvolgere la stragrande maggioranza della gente, mediante la PAURA, su posizioni estremiste polarizzate (Yugoslavia e Ruanda, recentemente, insegnano) e, quindi, come finalizzazione, allo scontro fisico. I grandi manipolatori (=i signori di tutte le guerre) giocano sempre su questi fatti: paura/minaccia e estremizzazione/polarizzazione. Dopo, il gioco è fatto.
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T.S. Eliot
01/04/2005 13:22
 
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Re:

Scritto da: |bardamu| 01/04/2005 11.44

Riguardo quello che ho detto della democrazia e delle forme di governo tutte che sono dittature, è semplicemente un'amara constatazione. Il fatto che noi pensiamo che la democrazia sia la forma "quasi perfetta" di governo, dipende solo dal fatto che l'abbiamo scoperta da poco più di 60 anni. Anche quando si "scoprì" il comunismo, i suoi sostenitori dicevano che era la forma perfetta...
Il problema, ripeto, è alla base di qualsiasi potere/autorità: c'è sempre qualcuno che impone qcsa anche a quelli che non sono daccordo. Ed è ovvio che chi non è daccordo con l'autorità costituita, vada eliminato (in tutti i sensi che volete/potete immagninare).




eliminati? o mamma saura ...

ma scusa una cosa, che ancora non riesco a capire: tu dici che sei contro tutti i poteri perchè ti impongono un qualcosa al quale tu non sei d'accordo.
però contemporaneamente sei d'accordo sul fatto che debba esserci un cambiamento, quando le condizioni storiche, politiche, sociali lo necessitino.
ma dopo questo cambiamento è ovvio che qualcuno sale al potere, e tu sei ancora contro?
quindi tu sei contro i poteri, di qualunque genere?
sei convinto di poter regolarizzare la tua vita nella comunità senza tenere conto degli altri?

scusa, ma è questo che non riesco a capire del tuo discorso.
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01/04/2005 15:30
 
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Non capisco
Ma mi adeguo
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04/04/2005 12:38
 
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Sì. Sono contro qualsiasi potere. Sono per la libertà.
E la libertà non può esistere sotto un qualsivoglia potere.
La libertà è un concetto doloroso, non è quel "paradiso" laico che gli stati moderni (vedi Bush=paladino della libertà) ci vogliono dipingere. La libertà richiede uno sforzo e una maturità intellettuale enorme (che neanch'io credo di avere pienamente...). E sicuramente non la si può ottenere attraverso un'autorità cositutita. Invocare un'autorità che ci governi equivale a dire che siamo dei cani che altrimenti si ammazzerebbero a vicenda se non ci fosse il padrone pronto a dividerli col bastone. E purtroppo la maggiorparte degli uomini pensa come cani (con tutto il rispetto per questi animali). Proprio perchè al padrone fa comodo che i suoi cani rimangano cani, e della peggior specie! Altrimenti la necessità di un padrone verrebbe meno.
04/04/2005 13:31
 
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Però, scusa un attimo, come fai a definire la libertà se in partenza non vuoi una autorità che la regolarizzi?
E qui torniamo a una cosa che hai già detto: dove inizia la mia libertà? Dove inizia la tua?
Partiamo da un esempio banalissimo già ampiamente discusso precedentemente: il divieto di fumo.
Tu fumi, io no. Siamo tutti e due in locale. Tu dici che hai diritto a fumare, io dico che ho diritto a non fumare il tuo fumo. Chi ha ragione? Chi decide chi ha ragione? Non vorrai mica privarmi di una libertà e costringermi ad uscire dal locale? Nel mio modo di pensare, la mia libertà è più importante della tua, probabilmente dal tuo modo di pensare è il contrario.
E come questo ne possiamo tirare fuori un sacco di esempi di libertà individuale e libertà collettiva.
Per arrivare alla situazione di cui parli ci dovrebbe essere una rivoluzione globale contemporanea di 6 miliardi di persone, perchè accordarsi tutti contemporaneamente su come comportarsi e cosa fare non mi sembra opera tanto facile.
Del resto la storia stessa dimostra che i tentativi dell'uomo di autoregolamentarsi non sono andati a buon fine.
L'uomo è un animale, e come tale ha come scopo prevalere su gli esseri della sua stessa specie.
Una volta lo faceva con la clava, adesso lo fa con le guerre e i mezzi di comunicazione ... [SM=g27828]

Prendi questo forum: non riusciamo ad essere tutti concordi sul fatto che la resistenza è un valore fondante della Repubblica Italiana, vuoi che riusciamo a metterci d'accordo su chi ha diritto di precedenza in un incrocio?
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13/05/2005 09:48
 
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Peacekeeping e business
Peacekeeping e business: un'inchiesta di Rai News 24
va alle origini della missione italiana in Iraq
La missione "Antica Babilonia"
e il petrolio di Nassiriya
In un dossier del governo scritto sei mesi prima della guerra
si indicava la provincia irachena come località strategica per l'Italia


ROMA - Siamo in Iraq per il petrolio. Certo anche per scopi umanitari e di salvaguardia dell'immenso patrimonio archeologico di quel paese - non a caso la missione si chiama "Antica Babilonia" - ma l'oro nero c'entra e come.

L'inchiesta di Sigfrido Ranucci, in onda oggi su Rai News 24, documenti alla mano, prova a dimostrarlo. E non sarebbe nemmeno un caso che i nostri militari siano stati dislocati a Nassirya e non altrove, perché il capoluogo della provincia sciita di Dhi Qar era proprio il posto in cui volevamo essere mandati. Perché? Perché sapevamo quanto ricca di petrolio fosse quella zona. In gran parte desertica, ma letteralmente galleggiante su un mare di quel preziosissimo liquido che muove il mondo.

Un vecchio accordo tra Saddam e l'Eni, che risale a metà degli anni Novanta, per lo sfruttamento di un consistente giacimento (2,5-3 miliardi di barili) nella zona di Nassiriya induce quantomeno a sospettarlo. Così come qualche dubbio lo insinua lo studio commissionato dal ministero per le Attività produttive, ben sei mesi prima dello scoppio della guerra, al professor Giuseppe Cassano, docente di statistica economica all'università di Teramo. Un dossier nel quale si conferma che non dobbiamo lasciarci scappare l'occasione in caso di guerra di basarci a Nassiriya, "se non vogliamo perdere - scrive Cassano - un affare di 300 miliardi di dollari".

Qual è il problema?, si chiederanno molti. In fondo che male c'è se dopo aver preso parte a una missione così onerosa e rischiosa, alla fine ce ne viene qualcosa? Salvaguardare "anche" il buon andamento dei nostri affari petroliferi, suggerisce il sottosegretario alle Attività Produttive Cosimo Ventucci, intervistato da Ranucci, è una scelta "intelligente".

Certo, bastava ammetterlo - questa la tesi di Ranucci - e rispondere alle interrogazioni parlamentari in materia senza nascondersi dietro formule di circostanza. Ammettere che in realtà la ragione petrolio era tanto più importante di quella umanitaria: "Ho cercato di occuparmi di progetti di ricostruzione - denuncia Marco Calamai, che ha lavorato con il governatore di Nassiriya per un periodo - ma la ricostruzione non è mai veramente partita. L'America esporta la democrazia a parole, in effetti ne ha impedito la crescita dal basso".

I nostri carabinieri hanno pertanto scortato barili di petrolio e sorvegliato oleodotti. E la strage di Nassiriya, come ha scritto il corrispondente del Sole24 Ore Claudio Gatti all'indomani dell'attentato, non era diretta contro il nostro contingente militare, ma contro l'Eni.

D'altronde, l'Iraq è la vera cassaforte petrolifera del pianeta. Con scorte che secondo Benito Livigni, ex manager dell'americana Gulf Oil Company e successivamente dell'Eni, sarebbero superiori a quelle dell'Arabia Saudita: "Secondo una stima le riserve dell'Iraq ammonterebbero a 400 miliardi di barili di petrolio, e non i 116 dei quali si è sempre parlato. Nel Paese ci sono vaste zone desertiche non sfruttate".

(13 maggio 2005
Sean

www.radioalt.it

Do Androids Dream of Electric Sheep?
( Blade Runner - Philip K. Dick )

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Re: Peacekeeping e business

Scritto da: Sean1 13/05/2005 9.48
Peacekeeping e business: un'inchiesta di Rai News 24
va alle origini della missione italiana in Iraq
La missione "Antica Babilonia"
e il petrolio di Nassiriya
In un dossier del governo scritto sei mesi prima della guerra
si indicava la provincia irachena come località strategica per l'Italia



E meno male che eravamo noi i maliziosi, quelli sempre pronti a criticare e contestare le parole sante del Governo Berlusconi. [SM=g27820]

[Modificato da scottishflag 13/05/2005 11.03]

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10/01/2006 19:45
 
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Senato, cancellato dal calendario il decreto sui reduci di Salò

Scritto da: 55achab 24/01/2005 13.09
... al Senato si discuterà della proposta di legge per trasformare i repubblichini di Salò in "militari belligeranti"!




Il post originario è vecchio di quasi un anno ma la notizia è fresca come i cannoli caldi che sfornano accanto a Stazione Brignole alle 5: 30 a.m.

Riporto da Repubblica.it

ROMA - Il disegno di legge per il riconoscimento ai combattenti della Repubblica sociale di Salò dello status di belligeranti (e, quindi, li parificava, a tutti gli effetti ai resistenti antifascisti) non vedrà la luce in questa legislatura. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama che ha cancellato il provvedimento dall'ordine del giorno dei lavori di domani.

Il vice presidente del gruppo di Forza Italia, Lucio Malan, ha riferito ai giornalisti che il Ddl è stato cancellato in seguito alla "scrematura" disposta dalla presidenza per favorire i provvedimenti più urgenti e in primo luogo i decreti legge.

"Personalmente - ha aggiunto Malan - non ero favorevole all'approvazione di questa legge". L'esponente azzurro ha anche spiegato che nessun gruppo del centrodestra è "insorto" contro questa decisione. Quindi, neppure An, alla fine, ha sostenuto il provvedimento che aveva suscitato forti polemiche.

[Modificato da scottishflag 10/01/2006 19.45]

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10/01/2006 20:54
 
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Scott
ma allora ci vuoi fare proprio del male??? [SM=g27828]
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Re:

Scritto da: fergus 10/01/2006 20.54
Scott
ma allora ci vuoi fare proprio del male??? [SM=g27828]



Era giusto il diritto/dovere di informazione che mi ha mosso! [SM=g27828]

[Modificato da scottishflag 10/01/2006 21.19]

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