| | | | Post: 3 | Registrato il: 23/05/2004
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13/07/2004 17:14 | |
ola!
Ci sarebbe anche da tener presente (come è già stato sottolineato in altri post) anche il fattore “depressione culturale” . Mi spiego: le migliori scuole superiori anglosassoni sono orgogliose della percentuale (alta) di propri studenti che entrano nelle università più prestigiose. Secondo alcuni sociologi il successo nello studio di questi ragazzi non dipende tanto (o non solo) da fattori oggettivi (miglior conoscenza dell’ inglese standard, ottimi docenti etc..) ma soprattutto dalle alte aspettative di tutto l’ambiente circostante. Al contrario i ragazzi dei vari “ghetti” respirano da sempre un atmosfera di “sfiducia” nei loro confronti , che li porta a telare la scuola il prima possibile, che tanto non serve ad un c****. E fino a qui niente di nuovo sotto il sole. Ma il problema è che, da alcuni decenni a questa parte, i posti di lavoro per i quali non serve alcuna qualifica ( tipo raccogliere i pomodori sotto il sole) sono sempre meno, e ancora meno in città...
Forse il sussidio di disoccupazione complica la situazione, piuttosto di semplificarla... |
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