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<b>Dublino città pericolosa ? Le zone sconsigliate</b>

Ultimo Aggiornamento: 19/05/2005 23:17
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Quando un ragazzo di colore
IL CASO
Quando un ragazzo di colore
arriva in Italia
di JEAN-MARIE COLOMBANI

C' è SEMPRE, purtroppo, un divario tra la realtà come la possiamo capire tramite l'osservazione quotidiana, e quella che viviamo, sperimentiamo. La realtà, come la raccontiamo nei nostri giornali rispettivi, è questa: siamo tutti europei. Noi francesi, italiani, tedeschi, greci e così via. Viviamo in uno spazio privilegiato, piuttosto ben protetto, prospero, e siamo orgogliosi di partecipare, per quel che possiamo all'edificazione di un'Unione europea forte, che ha una base solida con la Carta dei diritti fondamentali e che sarà tra poco dotata di una Costituzione. L'Europa ci permette soprattutto di difendere sempre di più i diritti degli altri. Ogni giorno, siamo in migliaia a passare da un lato all' altro dei confini nazionali. Andare da Parigi ad Ancona, oppure da Bastia a Venezia, non ci sembra più affatto un viaggio all' estero. Anzi, significa ritrovare una parte di noi stessi. Così, da quasi vent'anni, io e mia moglie, con i nostri cinque figli, siamo felici, proprio come tanti altri, di venire in Italia per le ferie.

Eppure, anno dopo anno, è cambiato qualcosa. è diventato meno bello. Quasi che anche l'Italia cedesse a un'atmosfera populista che va di moda, con la solita tentazione della xenofobia. La trasformazione non ci è stata tanto avvertibile fino a quando uno dei nostri figli compì 15 anni.

C'era - è vero - in ogni aeroporto visitato, spessissimo in quello di Venezia, uno sguardo speciale, insistente dei carabinieri, che fermano sempre, tra i passeggeri venuti da Parigi, le persone di colore. C'era forse una spiegazione, almeno così pensavamo noi, anche se provavamo veramente disagio di fronte a quest'innegabile metodo sistematico. Poi siamo entrati nella fase del terrorismo che riguarda noi tutti. E tutti vogliamo senz'altro una polizia efficace, cioè ben informata. Ma i poliziotti tedeschi o inglesi, quando fanno dei controlli improvvisi, non dimostrano mai quest'interesse sistematico nelle persone di colore. Non hanno questo riflesso sistematico.


Torniamo a Venezia. Come dicevo, da quando un figlio nostro ha compiuto 15 anni, non può mettere piede nell'aeroporto di questa città senza essere sottoposto a interrogazioni vessatorie da parte della polizia. Ogni volta, deve rispondere a domande sulla sua vita privata, affrontare dei dubbi insistenti sulla sua nazionalità. Deve lasciare che un agente ispezioni interamente la sua valigia.

E' accaduto ogni anno, da cinque anni, fino a mercoledì 28 luglio 2004, che per noi è stata una volta di troppo. Questo ragazzo è uno studente come tutti gli altri. Ha vent'anni. E' francese. Ma è di origine indiana. Ed ogni volta, arrivando per una bella e allegra vacanza familiare, noi, i suoi genitori, dobbiamo guardare, impotenti, quest'umiliazione totalmente priva di giustificazione, e vedere lo sconvolgimento profondissimo che questa situazione suscita dentro di lui.

Questa volta, abbiamo deciso di reagire. Perché possiamo esprimerci in modo pubblico, mentre tanti altri non lo possono fare. Perché abbiamo il dovere di protestare contro quest' atteggiamento cretino che rovina la nostra amata Italia. Perché la nostra Europa non può essere quella del razzismo. Mai.
(L' autore è direttore di Le Monde)


(4 agosto 2004)
Sean

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05/08/2004 16:44
 
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A proposito di razzismo(e si potrebbe aprire un nuovo topic al riguardo)vorrei raccontare la mia esperienza.
Sono stato vittima del razzismo per molti anni prima in Irlanda poi in Scozia.
Quando ero in Irlanda,al lavoro,per esempio,spesso erano gli italiani o comunque gli stranieri che facevano i peggio lavori,tipo pulire l'angolo di ristorante pulito l'ultima volta 3 anni prima.Sempre in Irlanda in alcuni pub ero l'ultimo ad essere servito, molte volte trattato a malo modo perchè non potevo ordinare una Pint con accento dell'entroterra dublinese.
In Scozia fui cacciato a malo mododa una discoteca perchè stavo ballando con la mia ragazza che aveva bevuto un pò troppo,circondato da teste bionde e rosse ubriache fradice.
Sfortunatamente atti di razzismo accadono tutti i giorni ovunque nel mondo.
Solo in Spagna ed in California,dove ho vissuto per un pò, fui trattato quasi normalmente,sopratutto in california di cui tengo un ricordo molto felice.
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14/10/2004 14:23
 
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Ciao!Ho prenotato l'aereo, e arrivo a dublino il 3 Novembre.Volevo sapere quali sono le zone diciamo meno consigliate per abitare...avete dei consigli?Quali sono le zone piu' belle e tranquille da poter trovare una camera in appartamento?Io ho visto gia' diversi annunci ma non conoscendo le zone non saprei come muovermi!Grazie e scusate se ho aperto un topic forse gia aperto..ma non trovavo info a riguardo![SM=x145485]
mary
Mary
14/10/2004 14:29
 
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E' una domanda abbastanza ricorrente, cui si è datopiù volte risposta

Leggi per esempio qui, soptrattutto gli ultimi interventi

www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=566
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14/10/2004 14:37
 
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certamente tra le zone piu' tranquille ed amene possiamo citare Ballymun e Finglas , zone molto belle, ricche di verde , servizi, estremamente eleganti e pulite.

Certo il costo di quelle zone le fa diventare un po' esclusive, zone residenziali per gente un po' snob ma nulla e' perfetto.


Sean

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16/10/2004 00:11
 
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Re:

Scritto da: Sean1 14/10/2004 14.37
certamente tra le zone piu' tranquille ed amene possiamo citare Ballymun e Finglas , zone molto belle, ricche di verde , servizi, estremamente eleganti e pulite.

Certo il costo di quelle zone le fa diventare un po' esclusive, zone residenziali per gente un po' snob ma nulla e' perfetto.





Tra l'altro Finglas ospita MMMille rivenditori di auto, sara' perche' i knacker bruciano tutte quelle vecchie e bisogna comprarla nuova? :)

OC
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30/10/2004 12:44
 
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Premetto che non mi impressiono facilmente, ho vissuto in grandi città e non nei quartieri residenziali.
Però mi hanno abbastanza colpito i messaggi che parlano di atti di violenza e criminalità a Dublino, non perché mi immaginassi una terra felice e spensierata, ma perché anche se parliamo di una grande città europea - che come tale non può non avere certi problemi - alcune cose mi sono sembrate davvero notevoli, in senso negativo. Allora riapro un attimo questo argomento già molto trattato.
Ad esempio, quando si dice che dopo mezzanotte bisogna stare attenti a girare in certe zone, perfino in centro e zone limitrofe al centro. Dublino peggio di Roma o Amsterdam?, sono due esempi che non cito a caso perché in queste due città ho sempre girato senza problemi dopo mezzanotte.
In un messaggio si dice che le statistiche sulla criminalità fanno dell'Irlanda ancora adesso uno dei paesi meno pericolosi d'Europa, poi però da un'altra parte leggo che la percentuale di tossicodipendenti a Dublino è incredibilmente alta, e si sa che la tossicodipendenza genera microcriminalità. Forse la percentuale della criminalità è bassa se si considera tutta l'Irlanda, ma si alza molto se si considera la sola Dublino?
In attesa di sapere se mi trasferirò a Dublino, perplesso.
Out
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03/11/2004 01:02
 
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Il poco che so
Avendo vissuto a Dublino solo per un mese, tre anni fa per giunta, posso veramente dire poco.
Volevo però riportare quanto segue.

Un mio amico italiano mi disse che un suo amico abitava in un quartiere (non ricordo quale) pieno di tossici che lo guardavano malissimo, tanto che era costretto a chiamare il taxi solo per fare 50 metri.
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04/11/2004 17:36
 
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ISTINTI
Scusate, ragazzi, ma nessuno di voi usa il caro vecchio ISTINTO, in queste situazioni?
Premetto che sono una persona estremamente razionale, laurea in fisica, fin troppo intellettuale (anche se dal mio propormi come emiliana sanguigna non sembrerebbe), ma qui non è una questione di cervello, di sapere a priori quale zona è peggiore di altre, di conoscere la sociologia e la storia recente di un popolo o di un luogo. Aiuta, ma può aiutare a confondere.
Qui è una questione di tenere gli occhi aperti, ne' più ne' meno.

La domanda è: ti senti a tuo agio? Allora il posto è sicuro, continua a buttare un occhio di tanto in tanto, ma vai così che va bene.
Ti senti a disagio? Occhio! C'è qualcosa che non va, anche se non vedi nulla qualcosa potrebbe apparire all'improvviso, e nell'eventualità le cose potrebbero farsi serie.
Cosa fare? Continua a camminare ostentando indifferenza, sicurezza e calma, ma muovi gli occhi a cercare possibili fonti di pericolo e relative vie di fuga.
Credo che questo valga in tutti i luoghi, in tutti i Paesi.
In particolare, a Dublino sembra che le possibili grane ti passino accanto senza averti in nota. Se hai la minima avvertenza di toglierti dalla strada della grana, ovviamente.

Quindi, il mio consiglio a chi si deve trasferire è: più che sapere a priori in che zona cercare, guardati attorno e fiuta che aria tira quando vai a vedere la casa.
Scusate se ho ribadito l'ovvio, ma è sempre meglio usare il buon senso che il luogo comune. No?

Detto questo, vi chiedo: ma siete impazziti? Ma da quanto mancate dall'Italia? O l'avete mai lasciata?
Non mi sono mai sentita così a mio agio a camminare da sola, anche BEN DOPO LA MEZZANOTTE in nessuna altra città.
Non a Londra, NON CERTAMENTE a Milano o a Roma (a Milano certe vie del centro già dopo le 6 di sera, magari d'inverno, mi danno ansia; a Roma sei continuamente sul chi vive, anche se nel modo più sportivo e romanesco possibile). E, sorpresa sorpresa, soprattutto negli ultimi anni, non mi sento così sicura e rilassata nemmeno per le vie di Parma, la notte.

Ehi, non pretendo di possedere la verità assoluta. Dopotutto abito a Dublino da solo un mese ('azz! a me pare un anno!).
Però è una questione di pelle, come dicevo.

Ho la fortuna di abitare giusto di fronte ad un casermone che è un vero e proprio nido di simpatici knackers, qui nel nord del centro città (vicino a Smithfield). Ora, non è stato necessario che qualcuno me li additasse per capire dal primo momento che questi oirish truzzis, con le loro tutine vorrei-tanto-essere-hip-hop-ma-sono-dub-e-mi-accontento-del-branco-locale andavano tenuti d'occhio.
Li incrocio per strada mentre torno a casa, dal frittarolo del quartiere ad aspettare assieme a me il trancio di pesce con le patatine, tutti in compagnia di un'impregnante puzza di fritto e dei più svariati esemplari di sottoproletariato urbano. Li vedo in branco dalle finestre della mia stanza, spesso divisi per sesso che neanche all'oratorio. Gliene ho viste fare d'ogni, compreso sfondare l'invitante vetro sul portone d'ingresso del mio palazzo. Ma non mi hanno mai creato problemi. Finora, almeno.
Cerco di evitarli, quando li addocchio di lontano in branco fradici e chiassosi; altrimenti passo loro accanto con indifferenza, guardandoli negli occhi con tranquillità casuale.
Ecco, già questa è una novità. In Italia eviterei con cura di stabilire un contatto oculare con tizi poco raccomandabili. Questi li posso guardare negli occhi senza paura, senza trovarci l'aperta aggressività di tanti brutti ceffi in Italia. Vedo solo distanza, introversione, infinita tristezza.

E spezziamo una lancia in favore delle loro pettinature, che li fa sì sembrare tutti dei deficienti, ma è o non è il modo più intelligente di non prendersi una polmonite, con tutta l'acqua che si prendono in testa per strada?

Non vi sto dicendo che li amo. ODIO le meccaniche di branco, che per esperienza escludono, affogano il senso di responsabilità personale in un'irresponsabilità collettiva, degradano il comportamento sociale umano all'istinto che ci accomuna ai mammiferi.
Ma almeno l'istinto è prevedibile.

Io sono solo una ragazza di campagna, non ne so e non ne voglio sapere delle bande e della cosiddetta sottocultura urbana, ma se incontro un cinghiale in un bosco so come comportarmi (almeno spero).
Allo stesso modo, non ho bisogno di sapere il livello di razzismo di una città o di un gruppo sociale, per sapere che l'uomo è un animale intrinsecamente territoriale. Per questo mi mimetizzo il più possibile e, in presenza di ciò che reputo un pericolo, faccio l'aria svagata da irlandese, scuoto le rosse chiome al vento e non spiccico più di due parole per non fare riconoscere l'accento. Esattamente come farei a Roma, del resto (rosse chiome a parte).
Voi fareste incazzare un cinghiale che raspa per delimitare il suo territorio? E allora perche' fare incazzare un knacker?
Che poi dell'accento non gliene frega niente, magari basta che ti prendano in simpatia per qualsiasi sciocchezza nota a loro soltanto e sei a posto vita natural durante.

Non ho bisogno di sapere cosa si stavano urlando, quando l'altra sera due ragazzi ubriachi si sono fronteggiati IN MEZZO a North King Street, per capire le dinamiche della sfida. Ho osservato abbastanza il mio pastore tedesco ripetere lo stesso rito con i cagnetti rompiscatole dei vicini per saperlo.
Quello che odio è proprio questo, che il comportamento di questi ragazzi sia così degradato da limitarsi a quello della bestia che è ancora (a volte fortunatamente) dentro di noi.
Io credo fermamente che tutti siamo pienamente responsabili delle nostre vite, ma anche che la responsabilità è un concetto che va imparato ed insegnato.
Se la famiglia non te lo insegna, non aiuta.
Se dalla scuola ti levi il prima possibile, non aiuta.
Se la società, nel giro di una decina di anni, decide che il massimo valore nella vita è fare successo nel minor tempo e con la minor fatica possibile (chiedilo a tutte le ragazzine che in Italia sognano solo di fare le veline), non aiuta.
In un fiume, puoi decidere di nuotare dove ti pare: ma se hai la corrente contro, non aiuta.

Se poi decidi di lasciarti portare dalla corrente, non ti aiuti.

(Ops, scusate il post chilometrico!!!)

[Modificato da sarabiga 04/11/2004 17.54]

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Tra il dire e il fare c'è di mezzo molto più che un maiale
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04/11/2004 21:40
 
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Perdonami ma sono confusa: consigli di usare l'istinto per tenersi fuori dai guai. Lo stesso istinto che aizza il tuo pastore tedesco contro i cagnetti rompiballe e gli knacker contro i demoni del sottoproletariato urbano.
In soldoni: istinto sì, istinto no o istinto forse?
[SM=g27814]

[Modificato da eyebright 04/11/2004 21.40]

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04/11/2004 22:35
 
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L'ho conosciuta anch'io e devo dire che scrive anche bene [SM=x145427].

A parte questo, il knacker qui e' una parte del paesaggio, un fenomeno che volenti o nolenti esiste come in Italia esistono mille altri tipi di fenomeni urbani, e va affrontato con la distanza che merita e sempre con gli occhi bene aperti per non andare a cacciarsi in qualche seccatura.

Sono molto peggio le banche che non ci sono mai quando servono, come fenomeno sociale...
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05/11/2004 14:34
 
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oops
Scusa Eyebright, hai ragione, mi sono lasciata prendere la mano a dire tutto quello che avevo in mente a scapito della chiarezza.

A parte che il mio povero Titone (si chiama Tito, ma le dimensioni portano a chiamarlo Titone) non è esattamente aizzato contro i cagnetti rompiscatole, ma è da loro molestato fino a che non instaura con loro una sorta di rito di finti attacchi, prese di posizione, serie di provocazioni e finti affondi, che portano i due cani ad una sorta di incruenta "vittoria a tavolino" - infatti non si toccano mai, tantomeno si fanno male.
In genere uno dei cani semplicemente se ne va, appena ha la sicurezza che la sua ritirata strategica non sia considerata una rotta (altrimenti viene inseguito dall'altro).
Insomma, solitamente finisce col mio pastore tedesco in fuga da una muta di cagnetti aggressivissimi che non gli arrivano al petto, che vergogna, ma d'altronde non mi va proprio di aizzarglielo contro.
Stessa scena coi ragazzi in mezzo alla strada, un sacco di urla (incomprensibili), provocazioni, finti attacchi, bluff, e poi ognuno per la sua strada senza essersi manco toccati.

Questione istinto: volevo solo dire che in situazioni in cui prevale la natura più istintiva dell'essere umano, forse è bene usare gli strumenti di allarme di cui madre natura ci ha dotati.
Una parte del nostro cervello è perfettamente attrezzata per avvertirci di questo tipo di pericoli, per cui usiamola.
Poi, le soluzioni è bene trovarle al di fuori di questa logica ristretta, ma, non essendo noi amministratori di Dublino, adattiamo gli strumenti in nostro possesso alle nostre esigenze.
Se l'esigenza è di garantire la nostra sicurezza, io suggerisco di usare anche l'istinto mentre ti guardi attorno, oltre alla logica e ai consigli degli altri.

Ti faccio un esempio: quando sono arrivata qui ci sono stati dei ragazzi che, in linea di massima, mi hanno detto: "cercando casa, evita la zona nord (del Liffey), sono dei postacci, mentre la zona sud in generale è ok, cerca là".
Io nella zona sud ho cercato, ma ricordo di essere stata a vedere un appartamento in Francis Street, vicino al Vicar di Thomas Street per capirci, e vi giuro che quel posto m'ha fatto venire i brividi in pieno giorno. Non so se avrei avuto il fegato di percorrerla dopo il tramonto. E non c'era nulla che stesse succedendo, a parte una triste fila davanti a uno spaccio di alcolici, come ce ne sono tanti qui. Solo una sensazione, una pelle d'oca, una difficoltà nel respirare liberamente.
Stessa cosa in una delle zone più posh, sotto St. Stephen's Green. Gran bella zona, residenziale, ma con una sensazione di alienazione lungo i vialoni eleganti accanto al parco. Mi dava l'idea che se fosse successo qualcosa, lì, nessuno si sarebbe neanche affacciato.
Dove vivo adesso ci saranno tanti bei knackers (perche', scusate, il sottoproletariato di Ciampino si veste tanto diversamente, quando vuole sembrare trendy?), ma c'è anche il tizio del fish and chips che mi dà tanto l'aria che, nel caso, non ci penserebbe due volte a uscire a prendere a calci in culo il cretino di turno... (scusate il... francesismo, come si diceva [SM=g27827] )
O magari no. Magari, anzi probabilmente, sto sbagliando tutto.
Però dove sto, sto bene.
Vedere i passanti, donne comprese, sputacchiare in giro come da noi solo i vecchietti catarrosi mi dà il voltastomaco, ma è sempre meglio che il non sentirmi al sicuro.

Così come è inutile sbandierarmi pericoli a destra e manca, che pure ci sono, quando a pelle sento di essere al sicuro.
Per me conta più quello.
Probabilmente sbaglio.
Ma, in vita mia, i più grossi errori li ho fatti perche' ero troppo cerebrale per ascoltare semplicemente il mio istinto.

Non so quanto ti sia stata d'aiuto Eyebright, questa dopotutto è solo la mia esperienza, e le sensazioni e la loro accuratezza nel descriverci una situazione, di pericolo o meno, variano tantissimo da persona a persona.

Sono solo i miei due eurocent.

E poi scusa, se devi abitare in un posto, possono anche convincerti che è il miglior posto del mondo, ma se non ti senti a tuo agio cosa fai, ti convinci che hai torto e che in realtà ci stai benissimo? O ci dovresti stare benissimo? ...e via nevrotizzando? [SM=g27828]

[Modificato da sarabiga 05/11/2004 14.42]

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05/11/2004 16:37
 
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Credo che ciascuno elegga liberamente il proprio "agio" ed il proprio "disagio", come spieghi tu, in base a coordinate di carattere emotivo e pertanto personalissime.
Di qui l'impossibilità di stabilire a priori se un posto sia per noi vivibile o meno: sono d'accordo quando dici che lo devi respirare, ci devi stare dentro per rendertene conto.
Quello che però non ho condiviso del tuo post è stato l'accento sull'istinto e sulla possibilità dell'individuo di salvarsi sempre confidando in lui. Perchè l'istinto alle volte può aiutarci, è vero. Ma dubito che fossero prive di istinto tutte le persone che viaggiando, a dublino, londra, parigi, vienna, amsterdam o calcutta, abbiano avuto dei problemi da cui è stato impossibile tirarsi fuori. Mi spiego: l'istinto ti avvisa e l'adrenalina ti mette le ali ai piedi. Ma certe volte non basta. Sarebbe il migliore dei mondi possibili se bastassero all'individuo le sole proprie forze, fisiche e mentali, per preservarsi dal pericolo e dal dolore. E poi c'è l'istinto degli altri, che alle volte è indirizzato al farti del male. E come lo gestisci?
MI chiedo: chi non ha la tua forza d'animo cosa sarebbe, un perdente destinato ad essere preso a calci dagli knackers del pianeta? Ecco, è stata questa indomita fiducia nell'essere umano dotato di carattere e determinazione che mi ha turbato: perchè le persone possono anche essere deboli, timorose, indecise. Il che non significa che per questo siano destinate a soccombere
(...o magari sì, ma allora torniamo a Darwin). Il mio post era in loro difesa: credo che si abbia umanamente il diritto di essere degli sprovveduti. Alle volte, in alcune circostanze, spesso a seconda del nostro stato d'animo.
Per cui il massimo rispetto per le tue scelte abitative ed il tuo coraggio: ma lo stesso rispetto per chi ha un po' meno fegato e meno chiarezza sul da farsi, tutto qua.
[SM=x145459]

[Modificato da eyebright 05/11/2004 17.04]

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05/11/2004 18:54
 
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[SM=g27816]
Occàvolo non volevo dare l'impressione di giudicare nessuno, davvero...

Mi spiace se ho fatto la saccente, chiunque abbia subito casini ha la mia piena comprensione, potrebbe succedere la stessa cosa anche a me stasera, o fra un quarto d'ora quando esco dall'ufficio.

Forse quello che hai scambiato per sicumera era solo un po' di voglia di ottimismo. Sono sola in una città straniera in cui non conosco nessuno, stasera devo fare una telefonata internazionale per sapere se sono stata mollata via email o meno, e ho bisogno di pensare di essere in grado di cavarmela.

Mi dispiace, ma non ragiono in termini di vincenti e perdenti, non l'ho mai fatto, e devo avere pubblicato un post particolarmente da spaccona per fartelo pensare.

Ho il massimo rispetto per le persone più timide, e ANCH'IO ho chiesto informazioni su dove era meglio abitare.

Tutti quei post inutilmente lunghi erano per dire: Occhio che a forza di parlare di knackers state gonfiando la situazione oltre le sue proporzioni!

Parli di coraggio, ma guarda che mica abito nel bronx! Abito solo accanto ad un palazzone popolare, come tanti in Italia, con gente in condizioni svantaggiate di cui alcuni di loro si macchiano delle più varie soperchierie.
Nulla di diverso da QUALSIASI palazzone popolare.

Solo per dirti che Milano È MOLTO PEGGIO. Tutto qui.

Baci!
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07/11/2004 13:03
 
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Notizie da Coolock e dintorni....(finglas...ecc)
Sono appena rientrato da Dublino e sono stato per due settimane dalla mia ragazza (immigrata polacca) a casa sua e precisamente nella zona in oggetto.

Allora, senza stare a fare tanti giri di parole vi confermo che è una zona di merda peggiore di certi dintorni di milano dai quali arrivo.

Knackers ovunque, sono la realtà sociale del luogo che per quanto mi riguarda non mi hanno fatto niente di male ma per uno che viene da sobborghi come me fanno drizzare le antenne...

Di sicuro non sono tranquillo sapendo che la mia ragazza gira sola per quelle strade con la sua sorellina di 12 anni.

Ma la sua situazione è abbastanza critica e per ora deve vivere li...anche se voglio far notare che i prezzi degli affitti, per la zona di merda che è (cancelli bruciati e sderenati, sporcizia ovunque...) sono altissimi, lei paga 1100 euro/mese + le spese ! Assurdo !

Ok questa è la mia testimonianza.

Bye
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Ho vissuto i miei primi 6 mesi in Irlanda a Dublin, esattamente in Mountjoy st., zona a nord del Liffey, e dovevo attraversare Dominick st. tutti i giorni.

La casa in Mountjoy st. al numero 30 aveva , ed ha ancora una pretenziosa porta rossa, molti conosceranno questa strada perche' all'inizio di questa si trova un ostello della gioventu'.

Un mio amico si era beccato un lancio di patate dai balconi delle council houses in dominick st. ed un altro giorno, un giorno di pioggia si era beccato una secchiata d'acqua dall'alto di una finestra, una famiglia di rifugiati cercava di liberarsi dell'acqua che aveva invaso il loro appartamento, episodi tutt'altro che drammatici .

Frammenti

La sera le mamme richiamavano a casa i loro bambini urlando i loro nomi dai balconi, una donna ubriaca che cercava di farsi aprire la porta di fronte : " open this focking doooors " e la mattina quando esco un uomo ubriaco mi chiede dei soldi tendendomi la mano , andando via mi giro e vedendolo alle spalle mi accorgo che si era cagato addosso, un ragazzo scendeva tutte le mattine con la sua chitarra al collo ed il suo collie verso temple bar, andava a suonare per raccattare un po' di spiccioli, un altro era perennemente fuori la chiesa di dominick st a chiedere l' elemosina ai passanti, e poi c'era l'uomo dalla testa perennemente fasciata come se avesse appena avuto un incidente, le bambine che incontrai una sera ballavano danze celtiche su un marciapiede che non aveva mai visto niente di cosi' bello .
La sera , nei fine settimana , tornavo a quella casa, in uno stato molto vulnerabile vista la quantita' di pinte bevute, ma non mi e' mai successo nulla, camminavo con la sicurezza di chi cammina per la sua strada e ne conosce ogni angolo....
Sean

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Re:

Scritto da: sarabiga 05/11/2004 18.54
[SM=g27816]
Solo per dirti che Milano È MOLTO PEGGIO. Tutto qui.




Sicuramente.
Vorrei ricordare a tutti (l'ho già fatto altre volte) che, statistiche alla mano[SM=x145450] , l'irlanda ha uno dei tassi di criminalità più bassi d'Europa. E vi assicuro che è vero. Io ho vissuto nell'hinterland milanese e vivo qui da 13 anni, ed il paragone è incredibile.

[SM=x145487]

[Modificato da Corcaigh 08/11/2004 13.16]

15/11/2004 15:02
 
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Re: Re:

Scritto da: Corcaigh 08/11/2004 13.15


Sicuramente.
Vorrei ricordare a tutti (l'ho già fatto altre volte) che, statistiche alla mano[SM=x145450] , l'irlanda ha uno dei tassi di criminalità più bassi d'Europa. E vi assicuro che è vero. Io ho vissuto nell'hinterland milanese e vivo qui da 13 anni, ed il paragone è incredibile.

[SM=x145487]

[Modificato da Corcaigh 08/11/2004 13.16]







Sarebbe strano il contrario, un isoletta spopolata non può avere un tasso di criminalità ai livelli delle città italiane......ripeto pure al paese di mio padre, 60 km da roma fino a qualche anno fa si lasciavano le chiavi appese alle porte di casa anche la sera.....mi sembra così elementare.....
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15/11/2004 18:06
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: theropithecus 15/11/2004 15.02

Sarebbe strano il contrario, un isoletta spopolata non può avere un tasso di criminalità ai livelli delle città italiane......ripeto pure al paese di mio padre, 60 km da roma fino a qualche anno fa si lasciavano le chiavi appese alle porte di casa anche la sera.....mi sembra così elementare.....



Se mi parli del Connemara, ok, ma a Dublino di gente ce n'e', altro che isoletta spopolata, MAGARI! [SM=x145427]
16/11/2004 01:09
 
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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: OConnor 15/11/2004 18.06


Se mi parli del Connemara, ok, ma a Dublino di gente ce n'e', altro che isoletta spopolata, MAGARI! [SM=x145427]




Si ma nonostante Dublino, il tasso di popolazione in irlanda è tra i più bassi d'europa.

Sono fermamente convinto che se si consideri solo dublino e la si paragoni alle altre città europee, non sarebbe ai primi posti come minor tasso di criminalità.....
18/11/2004 10:13
 
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Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: theropithecus 16/11/2004 1.09



Si ma nonostante Dublino, il tasso di popolazione in irlanda è tra i più bassi d'europa.

Sono fermamente convinto che se si consideri solo dublino e la si paragoni alle altre città europee, non sarebbe ai primi posti come minor tasso di criminalità.....



Concordo con Thero. Anche qua da noi, nei paesi di montagna non sanno neanche cosa sia la delinquenza, e tutt'ora la porta di casa è aperta, anche di notte.
In città invece, è più facile trovare delinquenza.
18/11/2004 11:04
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: theropithecus 15/11/2004 15.02





Sarebbe strano il contrario, un isoletta spopolata non può avere un tasso di criminalità ai livelli delle città italiane......ripeto pure al paese di mio padre, 60 km da roma fino a qualche anno fa si lasciavano le chiavi appese alle porte di casa anche la sera.....mi sembra così elementare.....



Alcune precisazioni: questo non è il modo in cui si leggono le statistiche. I dati sono ovviamente messi a paragone a rapporto popolazione/densità/aree urbane paragonate ad altre aree urbane, ecc.
Inoltre l'irlanda non mi sembra più un'isoletta così spopolata: prova ad andare a Dublino un sabato pomeriggio e dimmi quante ore ci metti da un qualsiasi suburb al centro.
Per cui la statistica va letta così: si prende un milione di abitanti che ne so, in Italia, zona urbana, e si paragonano i dati del milione di abitanti testato in zona equivalente in irlanda. OVVIAMENTE non si paragona numericamente la criminalità di una popolazione di oltre 50 milioni di abitanti a quella di un paese che non arriva ai 4 milioni (nel sud).

D'OH!!!

[SM=x145465]
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DUBLINO E LONDRA?
Vi ringrazio perché ho letto alcune cose interessanti su molti argomenti.
Desidero sottoporvi una mia constatazione.
Ormai voi siete parte integrante dell'Irlanda e forse vivete i problemi irlandesi con meno neutralità in confronto a chi è un semplice turista. In base a quello che raccontate sembrerebbe che sia il centro che la periferia stiano diventando più pericolosi di Londra.
Io ho lavorato per circa sei mesi a Londra sulla Piccadilly e finivo all'una di notte. Così spesso tornavo all'alloggio attraversando il centro (uno dei centri) di Londra a piedi e spesso mi fermavo a visitare qualche attrattiva aperta a quell'ora. Cioè dall'una alle tre di notte mi potevate trovare tra i vicoletti di SOHO e Tottenham Court Road.
Non so se sono stato fortunato a Londra dato che sono uno sfigato in Italia.
Comunque nessuno si è mai avvicinato al sottoscritto con cattive intenzioni se non quelle di chiedermi 0.80 o 1 pound per pagarsi il biglietto dell'autobus.
Quindi la mia domanda è: siete stati presi dal pathos oppure Dublino è una città più pericolosa di Londra?
[SM=x145445]

[Modificato da James T. Kirk 05/12/2004 10.28]

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no James credo che Dublino sia molto meno pericolosa di molte altre grandi metropoli europee ( vedi per esempio Napoli oppure vedi quello che e' successo a Marbella...)

Te lo dicono le statistiche ma soprattutto coloro che ci hanno vissuto e ci vivono ancora, anche a me soprattutto nei fine settimana mi capitava di tornare a notte alta a casa , stavo nella zona nord, e non mi e' mai capitato nulla.

Certo la nostra percezione e' legata soprattutto alla microcriminalita' poiche' e' quella che colpisce il cittadino comune ed e' quind piu' evidente ma vi sono altri fenomeni di macrocriminalita' che ci viene data solo dalle statistiche.

I[SM=g27836] Dublin

Sean

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Do Androids Dream of Electric Sheep?
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Andate a Dublino raga,niente paura!!!
Ho passato un week-end a Dublino il mese scorso. Ho girato molto,tante strade,mi guardavo in giro e a volte....sinceramente mi guardavo anche le spalle. Non mi e' successo nulla di nulla,non ho visto nessuna banda di teppisti armati di siringhe pronti a minacciarti,non ho visto nessun povero italiano indifeso scappare dalle grinfie degli aderenti al "giorno della caccia all' italiano",non ho visto nessuno spacciatore insistente. Mi sono dato dell'imbecille, ed e' vero. Ma d'altronde ho letto tutte queste cose proprio su questo forum. Sono felicissimo di aver constatato che non sono del tutto vere,di aver rivalutato quella maglifica e magica citta' che e' Dublino.
Io scelsi Cork....ma adesso sto valutando di trasferirmi.
Anzi a Cork c'e' da dire che a volte si incontrano dei barboni un po' troppo insistenti e alquanto disperati.
Il mio vuole essere un appello ai ragazzi che come me 2 mesi fa...leggevo assiduamente questo post: Ragazzi,sono solo testimonianze....ma sono davvero rare. Non fatevi influenzare,avrete rinunciato a Dublino per un motivo che non esiste..e Dublino e' davvero forte...credetemi.
Se dovessimo elencare noi italiani tutto quello che ci succede intorno...avremmo il doppio di atti criminosi in citta' da 50.000 abitanti. Non dimentichiamoci che Dublino ha + di 1 milione di abitanti.
Peace & love
I[SM=x145474] you.....Dublin




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