Vegetariani

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gdbjoe
00martedì 26 febbraio 2008 21:55

Il caffe' paradiso e' quel ristorante/negozio sul fiume (oddio, come cakkio si chiama il fiume di Cork? Non e' Liffey, vero? [SM=x145518] ) un block a sx del FAS, dall'altra parte di Gran Parade?

Se no, quello e' un bel posto, stranamente anche per famiglie.
Stranamente perche' 'sti posti "alternativi" sono sempre tutto tranne che family friendly... [SM=g27825]

Corcaigh.
00martedì 26 febbraio 2008 23:21
Mi sa che ti stay confondendo con la Quay Coop, anche lì hanno cibo vegetariano/organico, ma io a dirti la verità ci ho sempre preso solo te`/caffé.
Il Café Paradiso non è sul LEE [SM=x145445] , ma in Washinton St, dalle parti del Kino per intenderci.
aquilablu.
00martedì 26 febbraio 2008 23:24
Re: UP!!!
Corcaigh., 26/02/2008 13:19:

Vegetariani d'Irlanda, 'ndo state?
Ultimamente son diventata piuttosto radicale rispetto al vegetarianesimo (è una parola ;-)?) e contro all'allevamento intensivo animale che sta portando alla rovina il pianeta... mi piacerebbe risollevare questa discussione per scambiarsi notizie su negozi/ristoranti etc organici e/o vegetariani, idee, pensier, flame storici [SM=x145518] etc.
È rimasto qualcuno o siete tutti di fronte ad un piatto di porchetta?
[SM=g27828]



Io e my significant other non siamo vegetariani ma la carne di terra o di mare la mangiamo di media una volta ogni quindici giorni (se contiamo anche la fetta di ham nel sandwich o il rasher con le uova).
Anche noi cerchiamo di prenderla oragnanica e free range (uova incluse)e se possibile da qualcuno di fiducia. Abbiamo scoperto un macellaio fichissimo che alleva un po' di tutto in county meath e ogni giorno viene a Dublino a vendere i propri prodotti. Ci da fiducia perche' spesso ci e' capitato di andare a prendere qualcosa e non l'aveva, non perche' terminata ma proprio perche' non macellabile.

Siamo convinti oppositori degli allevamenti in batteria per diversi motivi, la crudelta' delle condizioni in cui quelle povere bestie sono costrette a vivere, sono imbottiti di antibiotici (pensate che in quelle condizioni se se ne ammala una avviene una strage), non si sa bene cosa mangiano ma credo si possa avere la certezza che siano prodotti OGM, fanno una vita del cavolo e una morte forse peggiore.

Detto questo...come si fa a mangiarseli pure?
Pensiamo pure che in qualche modo, mangiadone la carne finiamo non solo per ritrovarci nel sangue tutte le schifezze che hanno mangiato (antibiotici inclusi) ma anche una parte della loro infelicita', malessere, frustrazione etc. Si lo sappiamo it's a long shot ma siamo convinti che sia cosi.
Insomma come dice il ciuchetto di Shreck "you are what you eat, I say!"

Senza contare poi i danni all'ambiente che ne derivano soprattutto sotto forma di gas (il metano, potentissimo gas effettoserra 21 volte piu' potente della co2), liquami e consumo di acqua (per produrre un kilo di carne di manzo ci vogliono circa 16mila litri d'acqua, a fronte di circa 1500 per un Kg di cereali).

Ora smetto con le cifre e considerazioni varie, potrei continuare per pagine intere e poi internet cosa lo avete a fare [SM=g27828] ma credo di aver reso l'idea no?!
Corcaigh.
00martedì 26 febbraio 2008 23:50
Il problema è esattamente quello (BTW Paolo to ho mandato una mail,l'hai ricevuta?).

La dieta seguita da Homo Sapiens dal dopoguerra in qua è assolutamente innaturale per la nostra specie. Gli allevamenti intensivi non solo distruggono il pianeta (basta pensare alla deforestazione per dare luogo a pascoli intensivi e a tutto quello elencato da Aquilablu), ma "nutrono" la nostra specie in modo innaturale e nocivo, soprattutto nella società occidentale di lingua inglese. Basta guardare i livelli di obesità in America & UK (e ci sta arrivando anche l'Irlanda) che ormai sono a livelli di emergenza nazionale per far capire quanto sia sbagliato come mangiamo.

Un tempo, e neanche tanto lontano (diciamo, fino a circa 100 anni fa), la persona media (non i nobili) consumava 4000 calorie al giorno (non c'erano auto e si lavorava nei campi, senza pensare ad i nostri antenati cavernicoli che cacciavano i mammoth) e la carne la si vedeva una volta ogni morte di papa, che ne so, quando il villaggio ammazzava il maiale e si divideva la carne con tutte le famiglie, ecc.

La carne tutti i giorni (e soprattutto, che qualità di carne...) è totalmente errata. Il nostro metabolismo non è cambiato da, appunto, 15.000 anni fa, quando i suddetti antenati facevano la vita che facevano.

Poi c'è tutta la storia del rispetto agli animali,che uno può condividere o no, ma che si connette completamente al discorso. I nativi americani, quando ammazzavano il bisonte lo ringraziavano per aver donato la propria vita per nutrire la tribu`. Ed usavano TUTTO della bestia, persino i tendini per fare gli archi. Ancora adesso in molte zone rurali di posti lontani dalla nostra civiltà consumistica, tipo Afghanistan, quando si ammazza una bestia la si ringrazia per il sacrificio.

Non so se avete idea come vengano macellati gli animali di allevamenti intensivi.
A questo punto meglio la caccia. Almeno chi ammazza l'animale una sudatina se la deve fare.

Tutto qui si collega alla cultura del consumo e dell'usa e getta che ormai pervade tutto il mondo occidentale. Si ammazza un pollo (che ha "vissuto" 30 giorni in una batteria con altri 10.000 senza mai vedere la luce del giorno) e comunque se ne butta via metà in pattumiera.

È principalmente questo motivo, questa visione apocalittica di un mondo di malattie coronariche e di ingratitudine verso l'ecosistema che ci circonda, che mi ha fatto diventare così radicale. Certo,per il resto della famiglia compro tutto organico. Costa una fortuna, qualcuno mi ha fatto notare. Ma la mia famiglia in ogni caso la carne la mangia una volta alla settimana, per cui posso permettermi di pagare il doppio. Per un animale che comunque so che ha vissuto una vita semidecente ed è stato rispettato.

Presa da un'altra direzione, questa è anche la filosofia del movimento Slow Food, che vede tutta la questione dal punto di vista gastronomico del buon mangiare (=il pollo di batteria da 5 euro sa di cartapesta), ma arriva alle stesse conclusioni.

Ed in quanto italiani, dovremmo essere fieri in qualche modo della nostra filosofia alimentare, che questo tipo di pensiero lo sottoscrive.
La mia famiglia viene dalla Sicilia. Mi ricordo le mie rare visite alla famiglia di mia madre, da bambina: la carne era un lusso, la si mangiava la domenica. Nessuno è mai morto di fame, anzi.

montsegur
00mercoledì 27 febbraio 2008 12:11
cor ha ragione quello che dice giovanni è quay coop il negozio è molto buono (vi consiglio l'humus al wasabi se vi piace quel gusto), anche se (ovviamente) caro.
il ristorante invece... non ho mai mangiato lì ma ho preso delle cose take away... direi bocciato.

per quanto riguarda il discorso sugli allevamenti intensivi... sono perfettamente daccordo. in teoria (molto in teoria) non sono contraria a che l'uomo mangi carne/pesce... non sono di quelli che si mettono a misurare l'intestino o quanto sono affilate le nostre zanne. se dovessimo guardare veramente cosa è o non è naturale ci possiamo impiegare decenni e comunque non si arriverebbe nulla. il fatto è che sicuramente l'eccesso di utilizzo di carne e in generale derivati animali, gli allevamenti intensivi sono sicuramente dannosi... a 360° intendo salute, economia, cultura. io ad esempio sono assolutamente contraria ai cibi pronti.

fergus
00venerdì 29 febbraio 2008 14:07
tappatevi gli occhi
Corcaigh.
00venerdì 29 febbraio 2008 16:51
Avvocato, la prego di astenersi da facili culatelli...
[SM=x145518]
Delirii
00martedì 4 marzo 2008 21:15
Re: tappatevi gli occhi
fergus, 2/29/2008 2:07 PM:





[SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836]

che acqualinaaaaaaa
Corcaigh.
00martedì 4 marzo 2008 21:24
rega`, fatevi le vostre porchette in altra sede e lasciateci in pace questo topic....

[SM=x145518]
Delirii
00martedì 4 marzo 2008 21:46
Rileggevo un po' il 3d, e anche se non sono vegetariana, vorrei dire la mia.

Qui a Dublino ci sono 2 ristoranti vegetariani che conosco e nei quali sono stata a mangiare, appena ricordo il nome lo posto. Onestamente non sapevo che wagamama fosse vegetariano, e da quanto ho capito non lo e', solo che offre una quantita' di piatti per vegetariani di tutto rispetto che magari altri ristoranti non hanno.

Devo dire che purtroppo, i 2 ristoranti dove sono stata a mangiare, mi hanno deluso, in quanto le pietanze in uno erano troppo pesanti e nell'altro non sapevano di niente.

Non sono vegetariana, e capisco che per molti esserlo e' una scelta di vita, ma mi rendo conto che si deve fare veramente una faticaccia a scartare tutti gli alimenti che non contengono sostanze animali.

C'e' molta ignoranza in giro, e tante volte ho sentito gente che si autodefiniva vegetariana e poi mangiava il pesce o la fettina di carne a pasqua, o gente che si crede vegetariana solo perche' non mangia l'agnello e il coniglio...

Io mi chiedo, voi scartate tutto quello che e' riconducibile agli animali (quindi anche i prodotti degli animali quali uova, miele e quant'altro)? Se andate a cena da qualcuno dite in anticipo che non mangiate carne? Per esempio una mia collega e' vegetariana, ma se io mi porto per pranzo un panino col salame, lei non si fa problemi ad assaggiarlo......

Chi se la sente di illuminarmi in merito?
thx
gdbjoe
00martedì 4 marzo 2008 21:49
Re:
Delirii, 3/4/2008 9:46 PM:


Io mi chiedo, voi scartate tutto quello che e' riconducibile agli animali (quindi anche i prodotti degli animali quali uova, miele e quant'altro)?



Mi pare che quelli siano i vegani, che son diversi dai vegetariani.
Credo...

Corcaigh.
00mercoledì 5 marzo 2008 10:43
Esatto, Giovanni mi ha anticipato. I vegans non mangiano alcun tipo di derivati animali. Poi ci sono anche vari tipi di vegetarianesimo, questo sito dovrebbe darti una descrizione abbastanza esauriente: www.vegsoc.org/

La catena di Wagamama (uno dei ristoranti preferiti dei miei figli) non è vegetariana ma si rifà *vagamente* alla cucina giapponese ed include alcune ricette e principi macrobiotici (http://www.macrobiotics.org.uk/index.php?getPage=link1a). Insomma, è un "healthy fast food".

Tra i vegetariani poici sono varie tendenze. Ci sono gli intransigenti (ed i vegan lo sono parecchio) che non si avvicinerebbero ad una proteina animale neanche sotto minaccia di morte. Ci sono poi quelli che si avvicinano alla macrobiotica, che non è necessariamente vegetariana, e che ammettono il pesce una volta ogni tanto (spesso a livelli di assaggi anzichè piatti interi). Altre persone non stanno a guardare gli ingredientidi un piatto quando vanno fuori a pranzo, per esempio, ovviamente non ordinano una bistecca. Comunque in tutti i ristoranti c'è sempre ormai un'alternativa vegetariana.

tutte le persone che ho descritto sopra possono essere definite vegetariane. Cosa le accomuna è una diversa filosofia di vita ed, in primis, un diverso rispetto verso quegli animali che in questo momento vengono sfruttati in una maniera senza precedenti nella storia umana. Assaggiare un panino al salame per molti vegetariani non constituisce un "insulto" alla regola. mangiare un pollo di batteria comprato a 6 euro da Tesco però sì. come vedi c'è una differenza.

Per noi italiani, a mio parere, il discorso del vegetarianesimo ha meno impatto di quello che potrebbe avere su una persona di lingua inglese. la nostra cucina, variando ovviamente da regione a regione, ha moltissimi piatti che non includono carne e che vengono regolarmente consumati. Pensate alle melanzane alla parmigiana (piatto unico), la ribollita, i pizzoccheri, solo per includerne alcuni. Qui nell'Irlanda rurale, fino a pochissimo tempo fa, un "dinner" che non includesse meat (arrosti di vario tipo) + 2 vegs (bolliti e ribolliti fino ad una consistenza immangiabile) + spuds, sarebbe stato impensabile. Mentre no italiani andavamo allegramente in pizzeria e per noi quello era un pasto non male (pizzeria italiana, non fraintendete ;-)).

Per questo per alcuni dinoi, rinunciare alla carne non è poi una cosa talmente rivoluzionaria. Per queste latitudini sì, ecco perché qui i vegetariani sono particolarmente militanti.

Adesso, il primo che mi posta una foto di un affettato, lo incenerisco [SM=g27828]
gdbjoe
00mercoledì 5 marzo 2008 11:05
Re:
Corcaigh., 3/5/2008 10:43 AM:


Adesso, il primo che mi posta una foto di un affettato, lo incenerisco [SM=g27828]





Ops, scusa:



[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]


Corcaigh.
00mercoledì 5 marzo 2008 12:36
ora ti mando un virus.... [SM=g27820]

[SM=g27828]
gdbjoe
00mercoledì 5 marzo 2008 13:18
Re:
Corcaigh., 3/5/2008 12:36 PM:


ora ti mando un virus.... [SM=g27820]
[SM=g27828]



ETCIUU'!!!
Ricevuto grazie... [SM=g27827]

Delirii
00mercoledì 5 marzo 2008 14:47
Re:
Corcaigh., 05/03/2008 10:43:




Per noi italiani, a mio parere, il discorso del vegetarianesimo ha meno impatto di quello che potrebbe avere su una persona di lingua inglese. la nostra cucina, variando ovviamente da regione a regione, ha moltissimi piatti che non includono carne e che vengono regolarmente consumati.

[....]

Per questo per alcuni dinoi, rinunciare alla carne non è poi una cosa talmente rivoluzionaria. Per queste latitudini sì, ecco perché qui i vegetariani sono particolarmente militanti.




grazie per tutta la spiegazione. in merito a questo estratto in particolare concordo pienamente sul fatto che in italia non si senta molto questa cosa, in quanto io come non mangiatore di carne ho comunque un'ampia scelta di alimenti vegetali, (frase un po' troppo contorta? [SM=g27833] )

In tutto, fra Italia e Irlanda ho conosciuto solo 2 persone vegetariane, tutt'e due con le opportune eccezioni, ma non pensavo che fra gli irlandesi la cosa fosse cosi' sentita.

Solo una cosa non capisco. Lasciando stare quelli che diventano vegetariani per questioni di dieta ecc, la scelta nasce da come vengono allevati gli animali o da come vengono uccisi?
Immagino che la cosa non si possa generalizzare, ma la tendenza quale potrebbe essere?

montsegur
00mercoledì 5 marzo 2008 15:53
credo sia impossibile dare una risposta univoca. ognuno ha e conosce le proprie motivazioni, che possono essere etica, salutiste, ideologiche, religiose, di gusto, e chi più ne ha più ne metta.
e sono tutti AND non OR.

se devi generalizzare credo sia sufficiente dire che i vegetariani vogliono ridurre il loro impatto negativo verso il mondo animale.

Delirii
00mercoledì 5 marzo 2008 16:08
Re:
montsegur, 05/03/2008 15:53:

credo sia impossibile dare una risposta univoca. ognuno ha e conosce le proprie motivazioni, che possono essere etica, salutiste, ideologiche, religiose, di gusto, e chi più ne ha più ne metta.
e sono tutti AND non OR.

se devi generalizzare credo sia sufficiente dire che i vegetariani vogliono ridurre il loro impatto negativo verso il mondo animale.





Allora se voglio ridurre il mio impatto negativo verso il mondo animale, devo pure guardare ai materiali utilizzati per confezionare i vestiti o le scarpe che indosso (per non parlare delle borse poi..), giusto? E questa cosa mi sa che in Italia non succede molto, perche' quando si parla di pellicce ovviamente siamo tutti sensibili alla sorte crudele alla quale sono sottoposte marmotte, volpi and so on, ma quando si tratta di scarpe l'argomento diventa piu' difficile da affrontare. Vuoi mettere bel paio di scarpe di pelle o cuoio contro delle scarpe di plastica?

montsegur
00mercoledì 5 marzo 2008 17:19
deliri non posso fornirti nessuna statistica, temo non ne esistano, sul numero di vegetariani/vegani presenti in italia.
comunque ci sono.
se sei curiosa prova a guardare siti come pomiseland, forumetici, vegan italia...
troverai molti articoli, spazi community, ricette, indirizzi, ecc...

sicuramente c'è sempre un miglioramento... abbigliamento, materiali, ma anche di più se parliamo dell'impatto ambientale in genere potremmo citare miliardi di esempi (evitare le auto, usare meno detersivi, non sprecare l'acqua) diciamo semplicemnete che ognuno sceglie il suo contributo. io non mangio carne nè pesce (qualche volta 1-2 volte l'anno mangio crostacei), ma indosso scarpe di pelle.
magari in futuro eviterò anche quelle... è tutto in evoluzione.
Corcaigh.
00lunedì 10 marzo 2008 16:34
Barby, secondo me l'accostamento pellicce con scarpe di cuoio non regge e ti spiego il perché. La pelliccia (quella di allevamento delle sciure milanesi ovviamente, non quella degli Innuit al polo nord... [SM=g27820] ) è uno dei risultati più degradanti della crudeltà umana. Chi non sa si faccia una bella ricerca su google su come questi poveri animali vengono *allevati* ed ammazzati, mi rifiuto di descriverlo perché mi viene la pelle d'oca solo al pensiero.
Il cuoio è un altro discorso. Il cuoio utilizzato per le suole è quello dei bovini che vengono comunque già macellati per consumo alimentare. Se non venisse utilizzato per le scarpe, verrebbe buttato via. Siamo qui al solito discorso di prima che, se proprio devi ammazzare un animale, almeno utilizza TUTTO. Se in questo mondo fossimo tutti vegetariani, ovviamente non ci sarebbe neppure il cuoio per le scarpe.

Qui non so parlando di scarpe di pitone o simili che, ovviamente, mi rifiuterei in toto di acquistare. Sto parlando delle Clarks per andare al lavoro. Dipende anche dalle abitudini. Io compro un paio di scarpe all'anno. Se ne compri venti paia stile Sex and the City, allora magari devi farci un pensierino su, Ma questo vale per tutto, rientra nella logica del consumismo. Allora questo discorso vale anche per le scarpe di plastica Reebok che vengono prodotte in malesia da bambini sotto i 10 anni pagati un'euro al mese.

In medio stat virtus. È una questione di bilanciamento, senza andare da un eccesso all'altro. Basta usare la testa e non scadere in fanatismi, perché a quel punto non saremmo più convincenti.
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