ti contraddici in continuazione
comunque, una galleria:
EZIO VENDRAME
"il calcio doveva essere un sogno,l hanno sporcato.bisogna ripartire da zero,far tornare il calcio un gioco dove,se dai tutto,hai già vinto"
Uno che sostiene che il gol è la cosa più insignificante di una partita, che è molto più divertente mirare il palo, uno che una volta ha dribblato il portiere e poi, a porta vuota, è tornato indietro perché anche un portiere è un uomo e bisogna dargli un'altra possibilità, uno così non deve fare carriera. E non vuole farla
"A me la cultura della vittoria mi ha sempre fatto schifo.tantomeno pensavo a fare gol
roppo facile,è molto più difficile prendere un palo e molto più bello far segnare un tuo amico.io giocavo solo per far divertire gli spettatori"
cosi lui magari dribblava il portiere e invece di tirare tornava indietro
"perchè non ha senso segnare a porta vuota:se si è uomini,bisogna dare una seconda possibilità"
capelli lunghi e calzettoni bassi,finte ubriacanti e partite da ubriaco
"in una partita sono talmente sbronzo che fatico a stare in piedi:il giorno dopo i giornali scrivono che sono stato il migliore in campo per i miei movimenti senza palla...."
gesti eclatanti come soffiarsi il naso con la bandierina del corner o salire sopra il pallone,mettere la mano sopra la fronte a mo' di vedetta(come i marinai) e poi fare un lancio millimetrico.
con il padova nel 1977,durante una partita concordata per il pareggio contro la cremonese,prende palla,si mette a dribblare i suoi compagni e davanti al suo portiere fa finta di tirare
"era talmente noiosa,dovevo fare qualcosa" purtroppo un tifoso muore d infarto
con il napoli,vede l'amico cantautore Piero Ciampi (scomparso 24 anni fa) in tribuna al san paolo:in piena azione si ferma,prende la palla sotto braccio e corre a rendergli omaggio.i compagni si infuriano,l arbitro lo ammonisce,il pubblico resta di sasso
"c'era un poeta allo stadio,cosa può contare una partita di calcio?"
"per me Rivera era il calcio
opo quel tunnel mi sono sentito sporco anche se per me quando una persona ti viene incontro a gambe aperte si aspetta qualcosa da te.i tunnel piu belli pero sono stati quelli immaginari agli allenatori,facendo quello che volevo,in campo e fuori"
GIGI RIVA
La carriera di Riva in cifre
(anno-squadra-serie-partite giocate-reti)
1962-63 Legnano C 23 6
1963-64 Cagliari B 26 8
1964-65 Cagliari A 32 9
1965-66 Cagliari A 34 11
1966-67 Cagliari A 23 18
1967-68 Cagliari A 26 13
1968-69 Cagliari A 29 20
1969-70 Cagliari A 28 21
1970-71 Cagliari A 13 8
1971-72 Cagliari A 30 21
1972-73 Cagliari A 26 12
1973-74 Cagliari A 25 15
1974-75 Cagliari A 8 2
1975-76 Cagliari A 15 6
IL GRANDE TORINO
Nessuna squadra al mondo ha mai rappresentato per il calcio tutto ciò che è riuscito al Grande Torino. L'Italia in quegli anni era reduce da una guerra perduta, avevamo poca credibilità internazionale e furono le gesta dei nostri campioni a rimetterci all'onore del mondo: Bartali, Coppi, il discobolo Consolini, le macchine della Ferrari e appunto il Grande Torino che, essendo una squadra, dimostrava a tutti come un popolo di individualisti come gli italiani sapessero far fronte comune per dare vita al più bel complesso di calcio mai visto e mai più comparso su un campo di calcio.
BENITO "VELENO" LORENZI
Prima di scendere in campo, pregavo Dio che mi aiutasse a stare calmo. E se mi saltavano i nervi ugualmente, mi assolvevo pensando che lo spirito restava in spogliatoio e i peccati d’ira li commetteva solo il corpo
Sono un cattolico fervente e in 78 anni, anche quando giocavo ho mancato soltanto una messa, in Sicilia, perché non ci fu verso di trovare una chiesa
Quella volta lì andò che stavamo vincendo 1-0 e all’ultimo minuto l’arbitro Concetto Lo Bello diede un calcio di rigore al Milan... Io dal nervoso andai verso la panchina e chiesi qualcosa da bere. Allora il “Tumela” dalla panchina mi lanciò un limone. Cominciai a succhiarlo e mi avvicinai al dischetto dove si stava preparando a calciare Cucchiaroni: d’istinto glie lo misi lì sotto il pallone... Da dietro la porta i tifosi del Milan gli urlavano: "Tito il limone, Tito il limone...”. Quello poverino non capiva. Calciò, e la palla andò fuori di sei metri.
Finì che i milanisti mi volevano linciare. Per i miei tifosi invece ero più che mai il loro Veleno
Scrissero anche dell’“azzurro Garibaldi”.
«Quello me lo mise Castigliano quando fui convocato la prima volta in Nazionale contro la Spagna a Madrid. Vincemmo 3-1 e segnai anche un gol. Così in aereo cominciarono a chiamarmi “Garibaldi piccino” e ci scherzavano su lui, Loik e Valentino Mazzola che mi trattavano come un fratello minore. Ne ero orgoglioso, perché loro erano i campioni, quelli del grande Torino, la squadra più forte che abbia mai visto in vita mia. E Valentino Mazzola, un calciatore straordinario, il più grande del mondo».
Talmente amati quelli del Toro che dopo la tragedia di Superga lei non prese più l’aereo.
«Lo feci per rispetto alla memoria di quei grandissimi uomini. Quando andammo al Mondiale del Brasile, nel ’50, io e Carapellese fummo gli unici che puntammo i piedi e viaggiammo in nave per fare ritorno in Italia».
GEORGE BEST
"Ci sono due modi per ricordare George Best: il primo vi causerà rabbia, rimorso, dolore per non aver visto questo immenso giocatore esprimere tutto il suo formidabile e inarrivabile talento; la seconda vi porterà gioia, un'incredibile stato di estasi e la privilegiata opportunità di aver potuto ammirare uno dei più grandi artisti sportivi mai apparsi sul pianeta"