Copy, hai mai studiato alla Statale di Milano? Ok, io ti parlo di 20 anni fa, magari adesso le cose sono cambiate. Ti sto parlando della facoltà di Lettere e Filosofia (mi rendo conto che le altre facoltà erano diverse) dove era impossibile contattare un docente ("professore", mi scusi) ma bisognava sempre usare come intermediari i sottopagati assistenti. Dove non ti insegnavano a scrivere perché gli esami erano tutti orali e poi si lamentavano al momento della tesi perché gli studenti non sapevano scrivere... and so on so forth.
So che l'ordinamento è cambiato e che ti sto parlando di 20 anni fa. Ma io a Milano ho abbandonato gli studi perché, come studente, ero stata abbandonata a me stessa.
Qui in Irlanda c'è l'obbligo di frequenza ed un rapporto molto diretto con il docente (che non è il "professore"). Gli assistenti non sono il manipolo di lacché che vedevo io, ma in genere ricercatori rispettati dai docenti.
Come non bisogna generalizzare in Irlanda, non bisogna generalizzare neppure in Italia. Negli anni '80 avevamo un altissimo numero di "drop-out", gente (come me) che abbandonava gli studi dopo il terzo anno di fuori corso (fuori corso che qui in irlanda non esiste). Conosco gente molto intelligente, 30 tutti gli esami, che ha abbandonato a due esami dalla laurea perché aveva trovato un lavoro. Nessun docente o assistente lo ha contattato per fargli cambiare idea (cosa che invece succede spesso in Irlanda), per dirgli che il suo lavoro all'università valeva.
Sarò io (ed un'altra ventina di persone che conosco) che ho avuto una brutta esperienza, sarà che erano gli anni '80, sarà quel che sarà, ma non generalizziamo, davvero.
[Modificato da Corcaigh 28/08/2006 11.39]