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N° buoni motivi per andarsene dall'Italia

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2006 16:50
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09/10/2006 11:27
 
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Re:

Scritto da: nightolo 08/10/2006 14.34
nessuno ha detto che non dovrebbero esserci fondi per la ricerca; io semplicemente criticavo chi pensava che l'unico problema della ricerca erano i fondi.

Possiamo anche triplicare i fondi, per far contenti i rettori che si lamentano, ma ti assicuro che, con questa logica di distribuzione, di sicuro la nostra ricerca non ne trarra' miglioramenti.

Riguardo i risultati della ricerca quello che intendevo io era espresso nel secondo articolo (o nel terzo) di quelli che ho citato.

Ripeto, il problema non sono i fondi ma le logiche di distribuzione. Gli aumenti salariali attualmente ESISTONO, ma sono solo per persone improduttive (vedi la maggior parte che scatta da associato a ordinario e cosi' via) e sono regolati in base all'anzianita'. Prova a prendere quei fondi, toglierli a loro e darli ai ricercatori. Senza fare nessuna finanziaria ti ritroverai gia' dei miglioramenti.

Il problema e' che ci sono categorie di intoccabili, soprattutto all'interno dell'universita' italiana. Il problema e' che oltre ad essere intoccabili la maggior parte sono anche improduttivi.

Per cui, il cerchio si chiude, e ti ribadisco che secondo me il problema non e' la quantita' di fondi ma la distribuzione.




Mi sa che non ci vuoi proprio arrivare....

La ricerca italiana oggi si muove grazie alla passione (spesso non retribuita) di giovani scienziati che vogliono dimostrare che anche in Italia, nonostante tutte le difficoltà, si può far ricerca. E' grazie alla loro dedizione, e voglia di fare che qualcosa si muove aldilà del fatiscente sistema italiano. Tagliare quei pochi fondi (che cmq non sono abbastanza, aldilà delle puttanate che hai raccolto qua e la in giro per la rete) che ci sono, significa uccidere la ricerca italiana.

Intanto cominciamo a bloccare i fondi senza ridurli, mantenendo in vita quel poco di buono che c'è, poi cambiare le regole, e dopo questo investire sulla ricerca in maniera produttiva.

Se i ricercatori italiani alzano la voce, ne hanno tutti i diritti, perchè si sono fatti il culo, spesso gratuitamente, e qual è la ricompensa?

Compreso? o vuoi ancora andare avanti nella tua battaglia personale?

[Modificato da theropithecus 09/10/2006 11.29]

"Era tutto previsto, sappiamo quello che stiamo facendo"
09/10/2006 11:42
 
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Scusate, nel mio piccolo aggiungo che nel campo delle scienze sociali (ebbene sì, la ricerca "non produttiva" [SM=g27828] ) l'Italia ha fatto notevoli ricerche (vedi dipartimento di Sociologia dell'Università di Firenze) che vengono utilizzate e studiate anche all'estero. Insomma, quando ci vuole ci vuole [SM=g27811]
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09/10/2006 11:49
 
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beh se tu classifichi i miei link come 'puttanate raccolte in giro per la rete' mi sa che non c'e' margine di discussione (almeno hai visto gli autori dell'articolo? =) ). Buon divertimento e buona ricerca.
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09/10/2006 12:18
 
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Re:

Scritto da: nightolo 09/10/2006 11.49
beh se tu classifichi i miei link come 'puttanate raccolte in giro per la rete' mi sa che non c'e' margine di discussione (almeno hai visto gli autori dell'articolo? =) ). Buon divertimento e buona ricerca.



il problema è che l'interpreti a modo tuo...e ancora sostieni che i soldi per la ricerca ci sono? ma li hai letti i dati?

"Era tutto previsto, sappiamo quello che stiamo facendo"
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09/10/2006 13:12
 
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Re: Re:
giusto per tonare un po' in topic...
Repubblica: Giovani, per trovare lavoro pronti a andar via da casa
09/10/2006 16:23
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Juza1973 07/10/2006 0.06

Qui hai centrato in pieno la questione. Tutto quello che viene detto di solito (discorsi politici vari) sono chiacchiere.
Individualismo = La nazione non funziona.



Non credo che il problema sia l'individualismo, forse perche' sono un individualista. La nazione non funziona perche' non c'e' fiducia reciproca tra cittadini.


Il fatto é che il modo migliore di rispettare le norme di convivenza e far funzionare una nazione é avere autodisciplina e consapevolezza dell'importanza di quelle norme non perché imposte dall'esterno ma perché sono giuste. Questi concetti sono estranei all'italiano medio.



Questo avviene per delle precise ragioni: non dimentichiamo secoli e secoli in cui l'Italia e' stata una colonia, finche' e' stata riunita con la forza a vantaggio del Regno di Sardegna, poi divenuto Regno d'Italia. Ed anche oggi l'italiano medio ha spesso ragione a non aver riguardo per le leggi perche' in effetti NON SONO giuste. Solo che se ne accorge solo quando colpiscono lui.


Gli americani, sorvolando Londra ed il resto della Gran Bretagna dopo la guerra, affermarono che solo una nazione con una urbanistica di quel tipo (case a schiera tutte il linea, giardini,ecc.) avrebbe potuto tenere testa ad Hitler ed alla follia nazista.



Adesso vienimi a dire che gli inglesi non sono individualisti! Gli inglesi sono estremamente individualisti ma la loro storia li ha portati ad avere un assoluto rispetto per le regole comuni (non dimentichiamo le guerre civili inglesi) e questo perche' ne derivava la loro stessa sopravvivenza!



Provate ad osservare l'urbanistica delle cittá italiane quando atterrate o decollate: un'accozzaglia di strade, stradine, vicoli, borghi medievali.
Bellissimo dal punto di vista turistico, ma prova evidente del tipo di paese che é l'Italia.



E' un paese che ha mantenuto i suoi borghi medievali, e' chiaro che se fai la scelta di mantenerli poi ti trovi un'urbanizzazione che tiene conto delle esigenze di chi viveva nel medioevo. Ma e' un prezzo che si puo' pagare volentieri! Guarda Roma, il centro storico e' come lo descrivi tu ma tanti enti cercano di avere l'indirizzo di rappresentanza da quelle parti comunque.


Frazionato, ancora diviso in staterelli (non capisco nel 2006 il campanilismo inutile che molti italiani ancora hanno, il tempo speso a discutere di ció potrebbe essere utilizzato invece per attivitá piú produttive ed utili a tutto il paese, tipo rimboccarsi le maniche e costruire una nazione moderna europea.



Beh perche' l'Italia e' stata costruita in fretta e furia senza chiedere l'opinione del popolo. E quando sei costretto a fare qualcosa poi non ti si puo' chiedere pure l'entusiasmo. Comunque l'Italia non sara' mai una moderna nazione europea perche' il suo popolo non ne ha la minima intenzione.


Per molti italiani (a cui fa comodo cosí per varie ragioni) dire che il discorso é piú complesso serve solo come scusa per mantenere lo status quo. Questo non significa che l'Italia non sia un paese complesso, lo é, ma chi lo ha reso tale se non noi, gli italiani, con i nostri comportamenti ?



Io credo sempre piu' nel destino, non inteso come dominio del caso ma al contrario della legge dell'azione e reazione. L'Italia potrebbe cambiare se i cittadini iniziassero a parlarsi senza fare ricorso a dosi ridicole di ipocrisia e se accettassero di modificare il proprio modo di vita per un bene maggiore, invece di fornire ricette su come gli altri dovrebbero cambiare.

Ma non abbiate paura: questo non succedera' mai.






1. La fiducia reciproca non esiste proprio a causa dell'individualismo. Tutti gli italiani sanno come sono fatti i loro connazionali e non si fidano di loro. É un circolo vizioso, ma ti sei chiesto quali siano le cause e quali invece gli effetti ? Il non fidarsi é un effetto, non una causa.

Quando vivevo a Londra, a volte i miei amici italiani venivano a trovarmi. Di sera nel weekend quando dovevamo uscire prendevamo il taxi, insieme a me ad a loro c'erano dei miei colleghi di lavoro inglesi.
I miei amici italiani, invece di pensare al posto dove stavamo andando e quindi ad organizzare la serata ed a divertirsi, si preoccupavano del tassametro e della strada che il tassista faceva perché pensavano volesse imbrogliarli. I miei colleghi inglesi ed il tassista pensavano a tutto tranne che a quello.
Semplicemente gli italiani mantengono all'estero la diffidenza e l'atteggiamento sospettoso che hanno in patria con gli altri italiani.

Potrei farti altri diecimila esempi e nessuno di essi smentirebbe ció.

Le code, concetto sconosciuto agli italiani. Ti sei mai provato a chiedere da cosa dipenda l'incapacitá dell'italiano medio di rispettare regole semplici come quella di stare in coda come si deve ? Individualismo. L'individuo é sempre piú importante dell'altro individuo e della collettivitá.

Il concetto di vedere "lo Stato" o il "Governo" come qualcosa di esterno, estraneo. Lo Stato é fatto di cittadini e dai loro comportamenti. La classe politica é lo specchio del popolo su cui governa e dei suoi valori e comportamenti conseguenti.

Ecc.

2. Sostieni che "l'italiano medio ha spesso ragione a non aver riguardo per le leggi perche' in effetti NON SONO giuste. Solo che se ne accorge solo quando colpiscono lui."

Con questa affermazione confermi e rafforzi tutto quello che ho detto nel post precedente. Anche tu stai appena vedendo la legge solo ed esclusivamente come qualcosa imposta dall'esterno.
Le leggi non sarebbero giuste. OK. Ammesso che sia vero, chi le ha create quelle leggi ? Gli italiani. Non sono certo piovute dal cielo. Uno stato ed una societá si autoregola creando le sue fonti del diritto, a partire dalle piú alte (Costituzione) fino alle piú basse. Se non sono giuste la deduzione é: quella societá é incapace di autoregolarsi, per cui deve continuare ad emettere leggi su leggi, decreti, regolamenti. Piú ne emette, meno ne rispetta. Semplicemente gli italiani sono anarchici ed allergici alle norme. Motivo ? Individualismo.
Per cui, indipendentemente dal contenuto del testo della legge/norma, l'importante é avere dentro di sé innato il concetto del rispetto delle regole. L'italiano medio non lo ha. Vedi esempio del semaforo nel post precedente.

3.I britannici sarebbero individualisti ? Posso concederti che siano eccentrici, non individualisti.
Mi fai degli esempi precisi che dimostrino la prevalenza dell'importanza dell'individuo rispetto alla collettivitá nella societá britannica ? Io te ne ho appena fatti alcuni che lo dimostrano per la societá italiana.
E non sono io a sostenere ció, il collettivismo di alcune societá come quella britannica e quella giapponese é riconosciuto a livello internazionale.


4.Io non ho mai detto che sia un male avere ancora borghi medievali, anzi. La portavo semplicemente come prova: quei borghi non sono lí cosí per caso. Sono il frutto dell'opera degli italiani e testimonianza della storia del paese. Come tutto il resto.

5. Forse costruita in fretta e furia ma con vari millenni di storia alle spalle. Entusiasmo ? Chi ne ha mai parlato ?
E comunque alcuni altri stati non sono nati certi sotto un cavolo o per/con l'entusiasmo.

6. Non esiste il fato per le nazioni, solo processi storici, cause ed effetti. Quindi sono d'accordo con il tuo ultimo punto. Non avverrá. Indovina la causa ?
Non sono d'accordo peró sul metodo da usare. Parlarsi.
Gli italiani parlano giá troppo, quindi devono fare tutto tranne che parlare. Che ne diresti invece di "agire" ?

Te l'ho detto, per quanto giri la frittata arriverai sempre alla conclusione che gli italiani non sono capaci di "modificare il proprio modo di vita per un bene maggiore, invece di fornire ricette su come gli altri dovrebbero cambiare". Indovina il motivo ?

[SM=x145506]
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09/10/2006 23:20
 
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Re: Re: Re: Re:

Il concetto di vedere "lo Stato" o il "Governo" come qualcosa di esterno, estraneo. Lo Stato é fatto di cittadini e dai loro comportamenti. La classe politica é lo specchio del popolo su cui governa e dei suoi valori e comportamenti conseguenti.



Beh guarda che io sono il primo a vedere "lo Stato" come qualcosa a me estraneo. Posso votare i deputati, vedere delle campagne elettorali in cui pare che si debba scongiurare il crepuscolo degli dei ma alla fine chi governa in Italia sono i burocrati che si trovano nei ministeri e nei vari enti. A questi non importa di essere eletti perche' detengono il potere e nessun politico potra' mai farci niente. Per questo motivo mi ritengo un suddito di fatto, mentre un'inglese e' un suddito formalmente.


Per cui, indipendentemente dal contenuto del testo della legge/norma, l'importante é avere dentro di sé innato il concetto del rispetto delle regole. L'italiano medio non lo ha. Vedi esempio del semaforo nel post precedente.



Questo "rispetto innato" puo' essere un valore o un disvalore. In Italia lo ritengo un disvalore, una sega mentale. La gente che si affanna ad agganciarsi alle regole in una situazione in cui non hanno senso mi da' pena.


I britannici sarebbero individualisti ? Posso concederti che siano eccentrici, non individualisti.
Mi fai degli esempi precisi che dimostrino la prevalenza dell'importanza dell'individuo rispetto alla collettivitá nella societá britannica ? Io te ne ho appena fatti alcuni che lo dimostrano per la societá italiana.
E non sono io a sostenere ció, il collettivismo di alcune societá come quella britannica e quella giapponese é riconosciuto a livello internazionale.



I britannici difendono le regole, ma non hanno una societa' che va in una direzione sola come ci si dovrebbe aspettare nel collettivismo. Non a caso hanno creato la democrazia moderna. Sono disposti a grandi sacrifici per il bene comune, pero' la loro area di liberta' personale non si tocca. Questo li differenzia ad esempio dai francesi, per cui tutte le persone devono partecipare alla societa' senza differenze.


Forse costruita in fretta e furia ma con vari millenni di storia alle spalle. Entusiasmo ? Chi ne ha mai parlato ?
E comunque alcuni altri stati non sono nati certi sotto un cavolo o per/con l'entusiasmo.



No, la loro storia magari viene da guerre civili mestissime, come l'Inghilterra moderna. Pero' alla fine si e' creata una nazione coesa, e questo perche' si e' mirato a ricostruire piuttosto che spartirsi semplicemente le terre conquistate.


Non esiste il fato per le nazioni, solo processi storici, cause ed effetti. Quindi sono d'accordo con il tuo ultimo punto. Non avverrá. Indovina la causa ?
Non sono d'accordo peró sul metodo da usare. Parlarsi.
Gli italiani parlano giá troppo, quindi devono fare tutto tranne che parlare. Che ne diresti invece di "agire" ?



Puoi agire come ti pare, ma se non hai ottenuto la fiducia della gente quella restera' a guardare con le braccia incrociate che tu fallisca. Per ottenere che il popolo ti segua deve sentirsi coinvolto dal tuo progetto, non basta che tu sia convinto della sua bonta'.


Te l'ho detto, per quanto giri la frittata arriverai sempre alla conclusione che gli italiani non sono capaci di "modificare il proprio modo di vita per un bene maggiore, invece di fornire ricette su come gli altri dovrebbero cambiare". Indovina il motivo ? [SM=x145506]



Si, ma quando in Italia qualcuno parla di bene comune e' il caso di appoggiarsi al muro. Quando poi dice di agire per il tuo bene gli puoi sparare a freddo ed e' legittima difesa [SM=x145502]
10/10/2006 10:07
 
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Re: Re: Re: Re: Re:


Beh guarda che io sono il primo a vedere "lo Stato" come qualcosa a me estraneo.



Ecco, appunto.





Questo "rispetto innato" puo' essere un valore o un disvalore. In Italia lo ritengo un disvalore, una sega mentale. La gente che si affanna ad agganciarsi alle regole in una situazione in cui non hanno senso mi da' pena.



Ecco, appunto (2). Un disvalore lo é diventato per colpa degli italiani e di chi la pensa cosí. Le regole non sono mai un disvalore ed hanno sempre senso. É la mancanza di regole a non aver senso.




I britannici difendono le regole, ma non hanno una societa' che va in una direzione sola come ci si dovrebbe aspettare nel collettivismo. Non a caso hanno creato la democrazia moderna. Sono disposti a grandi sacrifici per il bene comune, pero' la loro area di liberta' personale non si tocca.





E vorrei pure vedere... Fanno bene a difendere la loro libertá personale e privacy. Questo non significa essere individualisti.


[Modificato da iceman.30 10/10/2006 10.09]

[Modificato da iceman.30 10/10/2006 10.12]

[Modificato da iceman.30 10/10/2006 10.15]

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Re:

Scritto da: admin/moris 05/10/2006 15.18
Credo che neanche Panorama oserebbe tanto.
Già mi immagino la copertina "Una ricercatrice con il camice bianco aperto, mentre si china su un microscopio e mostra di non indossare niente sotto" [SM=g27828]


Battute a parte : dire che la Ricerca Italiana non abbia prodotto niente negli ultimi 30 anni è un'affermazione che io sconsiglierei vivamente diripetere ad una cena di accademici internazionali, pena lo sberleffo generale dei presenti.

Diciamo piuttosto che, nonostante finanziamenti inadeguati, baronie, sprechi e disorganizzazione, è un miracolo che i ricercatori italiani abbiano saputo contribuire così tanto al progresso scientifico e medico... e se i paesi oculati fanno a gara per portare da loro i migliori ricercatori italiani, forse tanto schifo essi non fanno.




Chapeau.
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10/10/2006 19:15
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:



Questo "rispetto innato" puo' essere un valore o un disvalore. In Italia lo ritengo un disvalore, una sega mentale. La gente che si affanna ad agganciarsi alle regole in una situazione in cui non hanno senso mi da' pena.



Ecco, appunto (2). Un disvalore lo é diventato per colpa degli italiani e di chi la pensa cosí. Le regole non sono mai un disvalore ed hanno sempre senso. É la mancanza di regole a non aver senso.



Preferisco basare la mia vita sulla coscienza e non sul senso delle regole (le regole hanno sempre un senso, certo, ma non e' detto che questo senso sia condivisibile, si deve trovare un limite per evitare di cadere nell'anarchia ed allo stesso tempo non annullare la propria coscienza, come hanno richiesto i regimi di ogni tempo.
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10/10/2006 20:02
 
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Anche io avevo un bel n° di buoni motivi per andarmene dall'Italia... adesso ho un'altro bel n° di buoni motivi per andarmene da qua ecc... comunque non so più dove cazzo andare...
Cito allora il proverbio:
"posto che vai gente che trovi".

"tutto il mondo è paese".

Ho la vaga impressione che molti di voi, come me prima di voi del resto, non si renda conto che anche qui ci sono le magagne.

Il fatto è che siccome ci si capisce poco sembra tutto meglio.

Tutto sommato però sono daccordo con voi, l'Italia ha ormai toccato il fondo: quello che a conti fatti mi ha fatto partire sono le condizioni di lavoro penose, voui per i soldi, vuoi per come ti trattano.

alla fine dobbiamo guardare alla grana, il resto sono chiacchere dei datori di lavoro
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10/10/2006 22:21
 
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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: iceman.30 09/10/2006 16.23
Il concetto di vedere "lo Stato" o il "Governo" come qualcosa di esterno, estraneo. Lo Stato é fatto di cittadini e dai loro comportamenti. La classe politica é lo specchio del popolo su cui governa e dei suoi valori e comportamenti conseguenti.



Qui c'è anche una ragione storica.
Per secoli l'Italia è stata sotto dominazione straniera, quindi il governo era qualcosa di estraneo per gli italiani.
Ovviamente non è una giustificazione per non cambiare questo atteggiamento...
_____________________________________

Good evening, there was already an injury, huh?

Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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11/10/2006 05:30
 
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Re: Re: Re: Re: Re:

Qui c'è anche una ragione storica.
Per secoli l'Italia è stata sotto dominazione straniera, quindi il governo era qualcosa di estraneo per gli italiani.
Ovviamente non è una giustificazione per non cambiare questo atteggiamento...



Dovrebbe essere una giustificazione per esigere dallo Stato di comportarsi in maniera onorevole e di non trattare i cittadini come sudditi, ma di rispettare lo stato di diritto. A quel punto lo Stato dovrebbe cambiare. Il problema e' che questo metterebbe in discussione anche i nostri abusi.


11/10/2006 09:33
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Juza1973 11/10/2006 5.30

Qui c'è anche una ragione storica.
Per secoli l'Italia è stata sotto dominazione straniera, quindi il governo era qualcosa di estraneo per gli italiani.
Ovviamente non è una giustificazione per non cambiare questo atteggiamento...



Dovrebbe essere una giustificazione per esigere dallo Stato di comportarsi in maniera onorevole e di non trattare i cittadini come sudditi, ma di rispettare lo stato di diritto. A quel punto lo Stato dovrebbe cambiare. Il problema e' che questo metterebbe in discussione anche i nostri abusi.





Lo Stato sei tu, Juza. Finché non si prenderá coscienza di ció le cose resteranno come sono.

Hai appena detto in uno dei tuoi post precedenti che "se non hai ottenuto la fiducia della gente quella restera' a guardare con le braccia incrociate che tu fallisca. Per ottenere che il popolo ti segua deve sentirsi coinvolto dal tuo progetto, non basta che tu sia convinto della sua bonta'.

É proprio questo il concetto. I cambiamenti vengono attuati dall'alto (a volta in maniera violenta e con la coercizione) ma alla lunga il popolo deve seguirti. I regimi hanno fallito nel corso degli anni e sono stati abbattuti per queste ragioni.
Il fatto é che gli italiani stanno seguendo da anni metodi e comportamenti che non portano da nessuna parte. E facendo cosí, continuano a torto a credere che tanto "tutto il mondo é paese" e che le cose vadano cosí ovunque e debbano andare cosí.

[Modificato da iceman.30 11/10/2006 10.17]

11/10/2006 09:46
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Juza1973 10/10/2006 19.15

Preferisco basare la mia vita sulla coscienza e non sul senso delle regole (le regole hanno sempre un senso, certo, ma non e' detto che questo senso sia condivisibile, si deve trovare un limite per evitare di cadere nell'anarchia ed allo stesso tempo non annullare la propria coscienza, come hanno richiesto i regimi di ogni tempo.




Anche un noto dittatore italiano del secolo scorso capí ad un certo punto che gli italiani odiavano regole e disciplina ed erano ingovernabili. Uno dei pochi concetti brillanti concepiti dalla sua mente.

Se si cominciano a seguire alcune regole semplici un po' alla volta si arriva a quelle piú complesse e l'intero sistema funziona, senza che sia necessario un regime. Se non si comincia mai (perché non si vuole cominciare per ragioni di comodo) non si va da nessuna parte.

Basando il tutto sulla "coscienza" si é costretti a sperare che gli altri facciano lo stesso, cosa che non avverrá perché non la hanno una "coscienza".



11/10/2006 09:49
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: iceman.30 11/10/2006 9.46



Anche un noto dittatore italiano del secolo scorso capí ad un certo punto che gli italiani odiavano regole e disciplina ed erano ingovernabili. Uno dei pochi concetti brillanti concepiti dalla sua mente.

Se si cominciano a seguire alcune regole semplici un po' alla volta si arriva a quelle piú complesse e l'intero sistema funziona, senza che sia necessario un regime. Se non si comincia mai (perché non si vuole cominciare per ragioni di comodo) non si va da nessuna parte.

Basando il tutto sulla "coscienza" si é costretti a sperare che gli altri facciano lo stesso, cosa che non avverrá perché non la hanno una "coscienza".




straquoto!!!!

[SM=g27811]
11/10/2006 09:49
 
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Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: =Donegal= 10/10/2006 22.21


Qui c'è anche una ragione storica.
Per secoli l'Italia è stata sotto dominazione straniera, quindi il governo era qualcosa di estraneo per gli italiani.
Ovviamente non è una giustificazione per non cambiare questo atteggiamento...



Esattamente.
E non siamo l'unica nazione ad essere stata sotto la dominazione straniera.
11/10/2006 10:15
 
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Re:

Scritto da: mgabriele76 10/10/2006 20.02
Anche io avevo un bel n° di buoni motivi per andarmene dall'Italia... adesso ho un'altro bel n° di buoni motivi per andarmene da qua ecc... comunque non so più dove cazzo andare...
Cito allora il proverbio:
"posto che vai gente che trovi".

"tutto il mondo è paese".

Ho la vaga impressione che molti di voi, come me prima di voi del resto, non si renda conto che anche qui ci sono le magagne.

Il fatto è che siccome ci si capisce poco sembra tutto meglio.

Tutto sommato però sono daccordo con voi, l'Italia ha ormai toccato il fondo: quello che a conti fatti mi ha fatto partire sono le condizioni di lavoro penose, voui per i soldi, vuoi per come ti trattano.

alla fine dobbiamo guardare alla grana, il resto sono chiacchere dei datori di lavoro



Se ti riferisci anche a me, sei fuori strada. So come vanno le cose all'estero e conosco le differenze rispetto al mio paese di origine. Ho abitato all'estero per 10 anni e viaggiato in molti paesi.

Il proverbio "tutto il mondo é paese" é relativamente vero, nel senso che é troppo generico. Devi specificare cosa intendi.

Se intendi, come hai scritto nel tuo post, che le magagne ci sono ovunque, ti rispondo che ci sono anche negli altri paesi, senza dubbio.

Il fatto importante e determinante é che altrove le magagne sono l'eccezione, in Italia sono non solo la regola ma spesso l'unica condotta di vita possibile e costituiscono le fondamenta dell'intero sistema. Non credo di dover fare degli esempi in questo caso, vero ? Altrimenti dovrei riempire un centinaio di pagine di questo 3d.

Come tu stesso dici, la sostanza é quello che conta. E la sostanza é che l'Italia é un paese in recessione ed in invecchiamento, con problemi economici e di altro tipo. Molti altri paesi no e ci hanno giá lasciato molto indietro, e mentre noi continuiamo ad affermare che "tutto il mondo é paese", loro vanno avanti e continuano a lasciarci sempre piú indietro.

Tedeschi, inglesi, francesi, giapponesi, americani e compagnia bella continuano ad andare in vacanza piú volte all'anno e possono permettersi delle condizioni di vita migliori.
Molti italiani devono cercare condizioni di vita migliori altrove.

[Modificato da iceman.30 11/10/2006 10.19]

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21/10/2006 16:01
 
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tutto tempo perso, è l' ora di attuare delle soluzioni, giorno per giorno, praticamente, in mezzo alla gente.
ed è l'ora di perdere meno tempo per informarsi o per criticare qualche irrilevante essere umano.
è la nuova forma della nuova rivoluzione, è il nuovo futuro della nuova generazione.
Scantatevi e anche se non capite ascoltatemi.
non perdete tempo.
23/10/2006 09:34
 
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Re:

Scritto da: Shackelm 21/10/2006 16.01
tutto tempo perso, è l' ora di attuare delle soluzioni, giorno per giorno, praticamente, in mezzo alla gente.
ed è l'ora di perdere meno tempo per informarsi o per criticare qualche irrilevante essere umano.
è la nuova forma della nuova rivoluzione, è il nuovo futuro della nuova generazione.
Scantatevi e anche se non capite ascoltatemi.
non perdete tempo.



Di fronte alla grandezza di queste ermetiche e "profetiche" parole direi che tutto quello che hanno scritto gli altri forumisti in questo topic é inutile.
Che abbiamo perso tempo a fare ? [SM=x145439] [SM=g27828]
Shackelm aveva giá la soluzione.


[Modificato da iceman.30 23/10/2006 9.36]

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25/10/2006 12:58
 
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Dai non scoraggiatevi...a volte il tempo perso porta alla consapevolezza ed alla relativa motivazione di una sua corretta utilizzazione...in termini più semplici per voi comuni mortali: anche se tutto pare insegnare il contrario, sbagliando si può imparare.

vi lascio qui di seguito un'altra parte del mio vangelo, MIO in quanto redatto da ME, Grande Mastro della Loggia dei folletti, la quale ha deciso di aprirvi le porte del paradiso terreste (X TUTTI ma in particolare per i testimoni di geNova: diffidate della vostra merda e venite da me!!).


Se vivere in Italia è come una via di montagna, chi scappa è: chi non è abbastanza capillarizzato (la profondità di quello in cui crede), chi non ha la capacità di usare l' acido lattico (resilienza) e chi non ha l' intelligenza motoria verticale (la testa).

Non vi obbligo ad inchinarvi ed ossequiarmi, lo farete da soli.


prego.
25/10/2006 13:28
 
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Shackelm, cambia pusher... [SM=g27820]:
25/10/2006 13:33
 
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Re:

Scritto da: Corcaigh 25/10/2006 13.28
Shackelm, cambia pusher... [SM=g27820]:



no, no, dacci il numero!!!!
25/10/2006 13:43
 
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Re:

Scritto da: Shackelm 25/10/2006 12.58
Dai non scoraggiatevi...a volte il tempo perso porta alla consapevolezza ed alla relativa motivazione di una sua corretta utilizzazione...in termini più semplici per voi comuni mortali: anche se tutto pare insegnare il contrario, sbagliando si può imparare.

vi lascio qui di seguito un'altra parte del mio vangelo, MIO in quanto redatto da ME, Grande Mastro della Loggia dei folletti, la quale ha deciso di aprirvi le porte del paradiso terreste (X TUTTI ma in particolare per i testimoni di geNova: diffidate della vostra merda e venite da me!!).


Se vivere in Italia è come una via di montagna, chi scappa è: chi non è abbastanza capillarizzato (la profondità di quello in cui crede), chi non ha la capacità di usare l' acido lattico (resilienza) e chi non ha l' intelligenza motoria verticale (la testa).

Non vi obbligo ad inchinarvi ed ossequiarmi, lo farete da soli.


prego.




No comment.
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25/10/2006 20:26
 
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Re:

Scritto da: Inchiostro Simpatico 04/10/2006 16.59
Per aprire un conto corrente in Italia devo pagare un canone annuo, in europa NO

Prelevo i miei soldi da un bancomat non della mia banca pago i costi di commissione, in europa NO



In Italia esistono ottimi conti correnti, completamente gratuiti e con prelievi bancomat gratuiti e illimitati e che pagano pure discreti interessi.
Basta solo informarsi.
---
And what exactly is a dream?
And what exactly is a joke?
Addio Syd.

http://giambuca.blogspot.com
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