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25/11/2005 11:19 | |
La distinzione tra lingua e dialetto è linguistica, ma ovviamente viene regolarmente strumentalizzata a fini politici. Non sono un linguista, ma è ovvio che una lingua si definisce tale quando ha un'evoluzioe autonoma da un'altra lingua, mente il dialetto ne mantiene le strutture grammaticali. Il caso che ti ho appena raccontato di Joyce mi sembra lampante: perché riusciva a parlare in triestino con Svevo e non in italiano? Le differenze sono ovviamente marcate.
È un dibattito acceso, ad esempio, tra gli africani americani: hanno sviluppato un inglese-americano tutto particolare (chiaato Ebonics) che non si può definire più slang, dato che ha mutato anche le regole grammaticali. E difatti, è incomprensibile, a meno che non si faccia parte della comunità nera.
È un dibattito acceso, ma interessante. E non ci vedo nulla di male a dichiararsi orgogliosi di un'identità linguistica, lo stesso vale per i gaeltach qui in irlanda, criticati spesso di settarismo in passato perché si opponevano all'afflusso di residenti non-irish-speaking nelle aree gaeltach. E perché? Perché non volevano che l'irlandese morisse. E hanno tutto il mio supporto.
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