Il forum di Altra Irlanda
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Che vergogna...

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2005 16:50
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14/09/2005 15:42
 
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Un altro caso di razzismo nel cuore dell'Italia. Se questa è la nostra educazione e il nostro futuro... siamo messi molto male. La storia è verissima, ho sottolineato di mia iniziativa le acute considerazioni di un paio di personaggi coinvolti nella vicenda.

Da Repubblica.it

Laura, sei anni. "Sporca negra"

Laura è sempre stata una bambina timida, un po' taciturna. Ma quando - era l'inizio dell'estate - cominciò a stare sempre più a lungo a casa, ad unirsi sempre più raramente al gruppo degli amichetti del quartiere, i suoi familiari un po' si preoccuparono. Si trattava dei normali dubbi di chi ha a che fare con una bambina di sei anni. Sì, Laura ha la pelle molto scura e vive in una zona residenziale di Modena dove tutti gli altri bambini hanno la pelle bianca. E i suoi "secondi genitori", una coppia d'italiani che l'hanno in affidamento da neonata, sono persone consapevoli e responsabili, attente. Insomma, sanno bene come va il mondo. O, forse, credevano di saperlo.

Pensarono che quella fosse una normale fase della crescita di una bambina di sei anni. Non l'effetto del primo incontro di Laura col mondo.

Quando la madre affidataria di Laura racconta questa storia, è difficile distinguere, nel tono della sua voce, la sorpresa dalla rabbia e lo stupore dall'indignazione. Non ci sono invece dubbi quando la voce si spezza nel pianto.

"Era un giorno della fine di luglio, una bellissima giornata. Laura giocava nella sua stanza e fuori di casa sentivo le voci degli altri ragazzini. Viviamo in una strada di villette a schiera, in una zona di quelle che vengono definite signorili. I nostri vicini sono impiegati, artigiani, insegnanti, funzionari, professionisti. E i nostri figli sono cresciuti assieme, si può dire che si conoscono fin dalla culla. Ho riconosciuto subito la voce di Anna, una bambina di sette anni, la prima delle amiche di Laura. Ho guardato oltre la tenda che ripara la nostra veranda e l'ho vista. Allora ho chiamato Laura e le ho detto di uscire finalmente, di andare a giocare. Ha ubbidito. E' uscita, ho sentito i suoi passi, nuovamente la voce di Anna. Ero sempre in veranda, dietro la tenda, sentivo benissimo le voci dei bambini e loro non mi vedevano".

E' qui che la voce della madre di Laura si spezza "Sporca negra". Era Anna. "Sporca negra, perché sei venuta? Ti avevamo detto di non venire. Oppure di venire ma di portare qualcosa da casa, qualcosa per noi".

Un incubo? No, purtroppo. Ogni dubbio, se ce n'era qualcuno, scompare pochi secondi dopo. I piccoli passi di Laura lungo il corridoio, il rumore della porta della stanza che s'apre e si richiude. Laura è silenziosa, un po' triste. Dice di voler uscire nuovamente da casa, per un momento, "Devo chiedere scusa ad Anna".

Naturalmente la risposta è: "Tu non devi chiedere scusa proprio a nessuno". Poi le parole che fanno fatica a venire fuori. Perché è difficilissimo trovare quelle giuste. Nel mondo di Laura mancano ancora troppe di quelle cose che un adulto dà per scontate. A partire dalla capacità di riconoscere un torto subito. In fondo è esattamente quello che capita ai bambini abusati dai pedofili. Ma intanto bisogna fare in modo che l'incubo finisca.

La madre di Anna è molto dispiaciuta. Assicura che parlerà con la sua bambina e le spiegherà che si è comportata molto male, che non deve farlo più. E' una persona civile, garbata. Anche per questo, la frase successiva è uno di quelle che gelano il sangue: "I bambini esagerano. Ma è vero che di stranieri ne vedono tanti, troppi, e non tutti si comportano bene. E così hanno fatto finire anche Laura nel mucchio. E' molto brutto, certo, ma è questa la spiegazione: Anna non ce l'ha con Laura, l'ha solo associata a persone che vede in modo negativo. I bambini non sanno distinguere".
Esistono esperienze capaci di sconvolgere in un istante le gerarchie dei valori e anche dei bisogni. Proprio come una gran sete che fa riscoprire il sapore dell'acqua. Così il fatto che comunque sia una storia di bambini - di bambini che, come dice la mamma di Anna, 'non sanno distinguere - diventa quasi una consolazione. Poi è agosto, cominciano le ferie. Due settimane al mare, in campeggio della riviera romagnola, lontano dalla città.

Due settimane per un bambino di sei anni possono essere una piccola nuova vita. E Anna, prima della partenza, ha chiesto scusa. Poi, al mare, c'è subito una nuova amica. Una ragazzina sveglia e anche protettiva. Ma la madre di Laura non riesce a ringraziarla adeguatamente quando, timida, come se si vergognasse per gli altri, le racconta che là, nella piazzetta del bar, ci sono dei bambini che ordinano a Laura di consegnare i gettoni dei videogame e di stare zitta perché "è negra". Uno le ha anche detto (Laura non ha capito bene ma l'amichetta sveglia sì) che ha anche un motivo in più lei, nera, per stare zitta: da grande diventerà una puttana. Di questo il ragazzino ne è sicurissimo perché l'ha vaticinato il padre.

Adesso la madre di Laura è un po' dispiaciuta. Teme di aver esagerato. Ma, insomma, non ci ha visto più. E' corsa nella piazzetta, ha trovato quel bambino e i suoi amichetti, ha cominciato a rimproverarli a voce troppo alta. Sono arrivati alcuni dei genitori. Uno, in particolare, si è mostrato molto contrariato. Ha parlato chiaro: "Se ha deciso di prendersela - ha detto riferendosi a Laura - doveva sapere a cosa andava incontro. Quello che è successo non è strano. Cazzi suoi".

E così finisce la storia di Laura, della sua mamma, del suo papà affidatari. Finisce con una vacanza amara, col rientro a Modena e la decisione di iscrivere la bambina in una scuola religiosa privata. Decisione che va contro tutto quello che i genitori hanno sempre pensato del mondo, dell'Italia, degli adulti e anche dei bambini.

(I nomi di persona sono di fantasia, quelli geografici appartengono alla realtà. Per ogni fase della storia ci sono numerosi testimoni in grado di confermarla. E' accaduta in Italia tra i mesi di luglio e agosto del 2005).


Non ho parole...
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It may be good for New York state but it's no damn good for me.
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14/09/2005 16:15
 
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[SM=g27812]
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Tusi, mi no' digo niente, ma gnanca no' taso! Ne la vita pubblica, come nel rugby, ghe xe momenti tragici e altri, peggio ancora, seri: in quei momenti, trovar la forsa per xogar! In campo!

http://www.rugbyunion.it - http://www.bloguemahone.blogspot.com
14/09/2005 16:37
 
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Anch'io non ho parole... e questo dopo 3d infuocati sul "razzismo" degli irlandesi. Il migliore amico di mio figlio ha la pelle scura. non, non è adottato. la madre sì però. Adottata da neonata da una incredibile famiglia di West-Cork che aveva già 5 figli. La madre che la abbandonò, giamaicana, il padre non ha mai saputo. Sposata ad un inglese, un altro che non ha mai avuto alcun problema in Irlanda.
Nessuno l'ha mai chiamata sporca negra. Nessuo, che sappia io nel terzo millennio, ha mai chiamato nessun altro così senza venire trascinato in tribunale, qui.

Per carità, quei bambini che hanno usato gli epiteti non devono finire in tribunale: ma i loro genitori sì. Perché i bambini assorbono come spugne ciò che sentono in famiglia. Lo "sporco negro" viene dalla bocca dei padri, dai commenti vemenosi delle madri. Lo vedo coi miei figli: fieramente anti-Bush, e uno poi si chiede perché [SM=g27829] .
Con orgoglio gli ho anche trasmesso il daltonismo per qualsiasi colore di pelle, la sordità per qualsiasi pronuncia accentata.
L'altro giorno mio figlio mi chiedeva perplesso cos'è un protestante. "Ma non è lo stesso dio?" ha commentato senza capire alla fine, ed è tornato, dubbioso, alle sue faccende.
Quando ho spiegato ai miei bambini l'evoluzione, gli ho detto che veniamo tutti dall'Africa, da un unico antenato.
"Così siamo tutti un'unica famiglia!" Ha esclamato mio figlio con entusiasmo. Sì, ho confermato, siamo tutti collegati, con minime differenze genetiche. Erano contenti, i bambini, di questa spiegazione.
È ora che si cominci a spiegarlo anche nelle scuole italiane.

[SM=g27812]

[Modificato da Corcaigh 14/09/2005 16.39]

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14/09/2005 16:54
 
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Gia'm'immagino la scena..il classico bimbetto viziato figlio di paparino imprenditore(dalla vita irreprensibile eh?)ke con la maggiore eta'si fara'regalare il macchinone come premio x la maturita'.ma il problema di modena e'ke dietro alla facciata di perbenismo,benessere e soldi c'e'ignoranza e ipocrisia.da modenese doc nato e cresciuto qui,francamente tanti miei concittadini skiavi del denaro mi fanno skifo.la maggior parte di noi qui e'di sinistra...e x molti qui essere di sinistra concilia con l avere la fabbrichetta,il macchinone,ogni tipo di bene superfluo e,purtroppo e'cosi',con l essere razzista.
modenesi fighetti...questa e'x voi[SM=x145467]
14/09/2005 17:12
 
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Re:

Scritto da: Rebel77 14/09/2005 16.54
Gia'm'immagino la scena..il classico bimbetto viziato figlio di paparino imprenditore(dalla vita irreprensibile eh?)ke con la maggiore eta'si fara'regalare il macchinone come premio x la maturita'.ma il problema di modena e'ke dietro alla facciata di perbenismo,benessere e soldi c'e'ignoranza e ipocrisia.da modenese doc nato e cresciuto qui,francamente tanti miei concittadini skiavi del denaro mi fanno skifo.la maggior parte di noi qui e'di sinistra...e x molti qui essere di sinistra concilia con l avere la fabbrichetta,il macchinone,ogni tipo di bene superfluo e,purtroppo e'cosi',con l essere razzista.
modenesi fighetti...questa e'x voi[SM=x145467]



non è un problema solo di Modena ... l'ignoranza è ovunque.
e l'ignoranza porta all'odio e al razzismo.
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..l' ignoranza è 'nna bbrutta bbestia[SM=g27812]
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19/09/2005 02:38
 
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Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono (Gaber)
[SM=g27812] Non ho parole...[SM=g27816]

lasciamo perdere i bambini. Quelli, prima o poi, impareranno a pensare da soli (si spera!)...
sono i genitori e a tutti quelli che possano aver comunicato loro un concetto razzista del genere(a iniziare dalle pareti domestiche e fino alla TV) che manderei a riflettere un paio di giorni su un treno piombato.

TRHb

"Mens Insana in Corpore Fracico"
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Re: Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono (Gaber)

Scritto da: TheRomanHunchback 19/09/2005 2.38
[SM=g27812] Non ho parole...[SM=g27816]
lasciamo perdere i bambini. Quelli, prima o poi, impareranno a pensare da soli (si spera!)...
sono i genitori e a tutti quelli che possano aver comunicato loro un concetto razzista del genere(a iniziare dalle pareti domestiche e fino alla TV) che manderei a riflettere un paio di giorni su un treno piombato.
TRHb



Sono d'accordo con te e tutti gli altri... ottima l'idea di mandarli in "viaggio premio" su un treno piombato... sarebbe molto istruttivo...
_____________________________________

Good evening, there was already an injury, huh?

Giovanni Trapattoni, falling off his chair
24/10/2005 15:43
 
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Hanno 13 anni e sono un simbolo per i bianchi nazionalisti
"Siamo orgogliose della nostra razza e non vogliamo miscugli"
Le cantanti gemelle americane
che inneggiano a Rudolf Hess
Anche nel nome "Prussian Blue" un riferimento inquietante
Ma i bianchi sfollati di New Orleans hanno respinto il loro aiuto


Le gemelle Lamb
e Lynx Gaede
LOS ANGELES - Adolescenti, cantanti, bianche e razziste. E purtroppo con un buon numero di fan. Le gemelle Lamb e Lynx Gaede, capelli biondissimi, occhi azzurri, sarebbero piaciute molto a Hitler come perfette rappresentanti della razza ariana, alla quale, per altro, si dicono molto fiere di appartenere. Piacciono molto anche al pubblico americano, che dopo aver apprezzato il loro primo album, aspetta con ansia l'uscita del secondo e smania per il loro video. Le loro canzoni non hanno niente a che vedere con i temi degli adolescenti, loro cantano di nazionalismo, di orgoglio di razza e in canzoni come "Sacrifice" esaltano personaggi storici quali Rudolf Hess, "un uomo di pace che non si sarebbe mai arreso".

Secondo quanto riferisce la Abc News, non è tutta farina del loro sacco, purtroppo e per fortuna. Le due gemelle cantano davanti a platee rigorosamente bianche da quando avevano nove anni, ammaestrate come due scimmiette dalla madre e dal padre (ora separati). La prima sostiene di aver dato loro "la sua versione dei fatti, così come avrebbe fatto qualunque genitore", il secondo va in giro con una cintura che ha per fibbia una svastica e marchia il suo bestiame con il simbolo nazista.

Le ragazzine, che non sono andate a scuola, poiché è stata la loro madre a "educarle", hanno imparato bene la lezione. "Siamo orgogliose di essere bianche - dice Lynx - e vogliamo continuare ad esserlo, non vogliamo diventare una specie di ibrido, vogliamo preservare la nostra razza". Da Bakersfield, in California, le "Prussian Blue" sono diventate la bandiera del movimento nazionalista "National Vanguard", il cui simbolo campeggia sul loro sito , e David Duke, ex Ku-Klux-Klan ed esponente di spicco del movimento, le usa per raccogliere folle ai suoi comizi.

Inquietante la scelta del nome. Il Prussian Blue è un residuo del cianuro. che viene usato come una delle più forti tesi del revisionismo anti-Olocausto. E' il risultato della combinazione dell'acido cianidrico (il veleno usato nei campi di concentramento) con il ferro. Secondo i revisionisti, risulta presente in pochi campi di concentramento usati dai nazisti.

L'America non è indifferente al pericolo del messaggio che le Prussian Blue e i loro sostenitori diffondono. Le gemelle hanno voluto fare donazioni alle vittime dell'uragano Katrina, purché fossero bianche. Nonostante i senza tetto e i bisognosi non afroamericani ridotti in povertà a New Orleans siano tanti, nessuno si è presentato per ritirarle, disgustato dal messaggio che portavano con sé. Il mese scorso un concerto previsto in una fiera della loro città natale è stato cancellato, dopo le proteste della cittadinanza. La madre delle cantanti ha reagito dicendo che si era già accorta che Bakersfield non era abbastanza "bianca" e così ha venduto casa e sta cercando un posto adatto a loro. Speriamo non lo trovi.

(23 ottobre 2005)
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24/10/2005 16:49
 
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la notizia della bambina denigrata e offesa solo per il colore della pelle è comparsa diverse settimane fa su repubblica.it. purtroppo SOLO su repubblica.it!!! visito di continuo i siti d'informazione e lo faccio apposta: alcune notizie non sono pubblicate su tutti i siti o addirittura ci sono diverse chiavi di lettura. per alcuni argomeni sono d'accordo: ci devono essere diversi pareri, ma su argomenti così sconcertanti NO!!!
così mi sembra sconcertante che questa notizia fosse divulgata solo da una testata. spero che qualcuno mi corregga e mi faccia notare gli altri giornali e/o canali d'informazione che hanno riportato la notizia.

Per ciò che concerne l'uguaglianza e le razze, amo sempre ripetere le parole della mia ex-professoressa di geografia turistica, persona colta e a volte un po troppo [SM=g27814] :
"noi NON siamo tutti uguali: ci sono i bianchi, i neri, i gialli i rossi e, chissà, forse pure i verdi. Questo è innegabile: non si può confondere un bianco con un nero, ecc. Ma la diversità di razza, colore, religione o che altro non è sinonimo di superiorità o inferiorità. Non ci sono razze migliori di altre, non ci sono religioni più vere di altre o colori della pelle che danno più potere o diritti di altri. Se si confondono, o si vuole confondere, i 2 concetti, allora si parla di razzismo."

Spero di essermi spiegato bene! [SM=g27823]

ciauz [SM=x145506]

[Modificato da spartacus81 24/10/2005 16.50]

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..."questa è una rapina", dillo tu che hai la voce più grossa (Bud&Terence)

Non c'è cattivo più cattivo di una buono quando diventa cattivo (Bud&Terence)

Mi appecorono alla vostra bellezza (Bud&Terence)

Una attenta pianificazione non potrà mai sostituire una bella botta di culo. (IO)
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