I Terranima alla Bit di Milano
Il gruppo di musica popolare recensito nel libro di Luca Ferrari quale uno dei migliori gruppi italiani di musica etnica.
di Anna Castigliego
Il gruppo etnopop dei Terranima rappresenteranno anche quest’anno la provincia di Foggia alla Borsa Internazionale del Turismo che avrà luogo a Milano. Il quartiere fieristico del capoluogo lombardo ospiterà dal 12 al 15 febbraio gli operatori turistici provenienti da ogni parte del mondo tra cui uno stand dedicato alla provincia di Foggia dove saranno presenti il Parco nazionale del Gargano, la Comunità Montana del Gargano e del Subapennino Dauno e la Camera di Commercio per promuovere lo sviluppo e la valorizzazione del territorio.
Dopo le varie esibizioni al Festival di Babilonia in Iraq, al Teatro Verdi di Padova, alla comunità dei lucerini di Torino e all’Agritour di Arezzo saranno ancora una volta i Terranima a rappresentare la musica popolare di Capitanata alla Bit di Milano che, quest’anno, propone una nuova sezione, la Bit Green, ovvero uno spazio per rappresentare al meglio le zone rurali, le aree verdi e tutte le oasi naturali presenti in Capitanata insieme alla valorizzazione del settore enogastronomico, agroalimentare e allo sviluppo turistico degli agriturismi.
“Dopo una stagione densa di impegni – racconta Pietro Prencipe, presidente dei Terranima – che ci ha visto ospiti dei più importanti festival di musica etnica a Carpino, Teramo, Ascoli Piceno abbiamo ricevuto la bella sorpresa di essere recensiti nel libro di Luca Ferrari, ‘Folk geneticamente modificato’, quale uno dei migliori gruppi di musica etnica d’Italia”.
Inoltre, i Terranima, per la loro professionalità nel realizzare originali arrangiamenti della musica tradizionale pugliese, sono stati scelti ancora una volta dall’emittente di Telenorba per registrare la terza edizione del programma “Aia, Suoni del Mediterraneo”.
Fonte:
www.manfredonia.net/index.php?s=2&a=1&id=3724&c=&m=&i=0
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"Where is the wisdom we lost in knowledge? Where is the knowledge we lost in information?"
T.S. Eliot