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Segnalazioni concerti di musica scozzese, bretone e ... quant'altro

Ultimo Aggiornamento: 09/10/2005 12:54
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L'orchestra nazionale sinfonica Siriana approda al Teatro dell'Aquila

FERMO - Due appuntamenti di grande musica con una delle orchestre di maggiore tradizione musicale d'Europa. Il primo appuntamento è per questa sera al Teatro dell'Aquila, e domani la musica siriana suonerà al teatro di Porto San Giorgio.

L'Orchestra nazionale sinfonica Siriana arriva a Fermo, un grandissimo evento di cultura e musica. L''Incursione di Tam club nel mondo accademico e della world music, infatti, per la prima volta in Italia, arriverà l'Orchestra nazionale sinfonica Siriana per un tour che toccherà le città di Fermo e Jesi. Un'orchestra classica di 60 elementi che si avvale anche della presenza di virtuosi degli strumenti etnici tradizionali siriani; oud, nai, kanoun, rababa, kaouala. Il magnetismo seducente e sensuale della musica orientale...

Domani pomeriggio alle ore 18 invece la musica Araba Siriana richeggerà in un concerto Incontro al Teatro comunale Porto San Giorgio. Tam "irrompe" nel mondo accademico e della world music con una tre giorni dedicata alla tradizione orientale. La tournée in terra marchigiana dell'Orchestra sinfonica nazionale Siriana al debutto assoluto in Italia, riconferma la vocazione del nostro territorio ai grandi appuntamenti internazionali. Le origini di questo ensemble vanno ricercate all'inizio degli anni '60, quando il Maestro Sulhi Al Wadi formò l'Orchestra da camera Siriana, dando il via ad un'intensa attività di diffusione del repertorio musicale e culturale della Siria, ergendosi al contempo come autentico portavoce della cultura araba nel mondo.


Il cammino dell'Orchestra trova nel 1993 un momento di particolare suggestione con una performance che cambierà la sua attività concertistica: il debutto con più di 80 musicisti al Palazzo dei Congressi di Damasco, che segue di tre anni la fondazione dell'Istituto Superiore della Musica di Damasco.Si susseguono le esibizioni, dal Medio Oriente al cuore del continente Europeo, fino a toccare gli Stati Uniti. E si susseguono anche i direttori: dal cileno Rieteng allo statunitense Rudg; dal francese Biget al teutonico Thomas dall'italiano Guaragna all'olandese Vossen; dagli austriaci Melkus, Lippe e Groehs all'armeno Babakhanian e all'egiziano Saidi; non poteva mancare in questo fugace e non esaustivo elenco il nome di Riccardo Muti, che nel luglio di quest'anno ha diretto l'Orchestra in un concerto al Teatro antico romano di Bousra, accanto al Coro del Teatro Nazionale di Damasco e l'Orchestra ed il Coro della Scala di Milano. Lo storico repertorio sinfonico e operistico siriano è affidato dal 2003 al M° Missak Baghboudarian, che ha avuto anche l'onore di inaugurare nell'aprile del 2004 il Teatro dell'Opera della sua città nativa, Damasco.

www.ilquotidiano.it/articoli/index.cfm?ida=27887

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T.S. Eliot
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16/11/2004 08:55
 
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Mini tour di tre date per uno dei migliori chitarristi blues del Paese.
Enrico Micheletti, domani 16 novembre sarà al Sistem Irish Pub di Novellara, giovedì 18 al Galera di Correggio, mentre domenica sera il bluesman bolzanino suonerà al Cavern di Iano.
La data di domani vede, assieme a Micheletti e alla sua inseparabile Dobro, la collaborazione speciale di Kaba Cavazzuti, polistrumentista e primo produttore dei Modena City Ramblers e Fabio Ferraboschi al basso.

www.emilianet.it/database/emilianet/emilianet2.nsf/0/589A5A622237453AC1256F4D003D83E4?Open...

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T.S. Eliot
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Vincenzo Zitello (arpa celtica) a Sedico (BL) il 27/11 e Modena City Ramblers al Palaghiaccio di Belluno il 7/12.
Perchè no? [SM=g27827]
Gambrinus
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21/11/2004 04:59
 
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Zap Mama, il Congo chiama il mondo

Continua su Cult, il canale culturale della TV satellitare (visibile su SKY - canale 142) Fa la differenza, quattro mesi di programmazione dedicati ad Africa, Cuba, Latino America e Asia: uno sguardo a tutto campo sui talenti, le culture e le creatività dell'altro mondo, contro il pensiero unico. Nell'ambito di questo viaggio, sabato 20 novembre alle ore 22 va in onda la terza puntata di Music Portraits - Speciale Africa, anteprima di una nuova serie musicale in onda a Dicembre, a cura di Diego Magini e Elena Olivieri. Protagonista Zap Mama, ensemble multiculturale di canto "a cappella" capitanato dalla afro-belga Marie Daulne.

Vera anima e memoria storica del gruppo, la Daulne nasce nello Zaire, dove trascorre un periodo della sua vita presso un villaggio di Pigmei e dove la madre inizia subito a farle ri-conoscere i suoni della foresta pluviale. Stimolata da queste esperienze, Marie si avvicina ai canti e alle sonorità dei Pigmei dell'Africa centrale, di cui solo più tardi apprezzerà, come ammette lei stessa, "la cultura e la bellezza, perché c'è un patrimonio orale, tramandato di generazione in generazione, che dobbiamo preservare".

E proprio la polifonia dei Pigmei, assieme a quella africana, porta Marie Daulne e le sue talentuose vocalist ai ritmi afro-cubani, reggae, soul e funky che fanno delle Zap Mama espressione della world music nel vero senso del termine. Dal jazz al funk alla musica africana: la loro musica può essere considerata una combinazione, una sorta di collage tra tante tessere della musica del secolo scorso.

A questo si affianca un affascinante utilizzo delle lingue inglese, francese e zulu, attraverso una contaminazione culturale che restituisce l'unicità della musica del gruppo. "Credo che le parole - dice la Dualne - non siano necessariamente importanti. I suoni possono tradurre concetti, questo è il principio su cui ho fondato Zap Mama. Possiamo comunicare fra persone con i suoni e le emozioni e sentirci parte del mondo. La parola è solo un aiuto".

D'altra parte, essendo nata in Congo da padre belga e madre zairese, ma cresciuta in Belgio, la Dualne ammette che "ovunque vada mi sento a casa. Se ho la natura intorno e scopro nuovi colori mi sento cittadina del mondo e anche la mia musica lo è". Tuttavia, è il Congo, la situazione del suo paese, che preoccupano la Dualne, la quale critica e denuncia il declino della società congolese per colpa dello sfruttamento coloniale perpetrato in passato. Marie vuole essere una voce capace di documentare tutte le cose negative successe in quel periodo, una voce in grado di ridare speranza alle madri di quella terra e ai loro figli: "Spero di poter girare un giorno un reportage che faccia parlare le donne africane del loro passato, e che faccia dire loro cosa vogliono per un mondo migliore".

www.kwmusica.kataweb.it/kwmusica/pp_scheda.jsp?idContent=122032&idCateg...

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Sonorità cubane a Moncalieri Jazz

Ultimo appuntamento della settima Rassegna Internazionale Moncalieri Jazz 2004 organizzata dal Maestro Ugo Viola che ha riscosso un grande successo di critica e pubblico. Sabato 20 novembre, alle 21, il Teatro Matteotti ospiterà il Jazz from Cuba. Il latin-jazz è stato in qualche modo l’antesignano dell’attuale world-music: un intreccio di sonorità etniche e di ritmi contemporanei ricco di innumerevoli spunti creativi.
In questo territorio sonoro si è ritagliato uno spazio di primo livello Chico Freeman, il grande sassofonista e polistrumentista, oltre che compositore e produttore che, nella sua carriera, ha sondato diversi generi musicali, dall’hard bop all’avanguardia fino appunto al latin jazz, sempre propenso ad esplorare nuove strade. Il suo stile energico ed esuberante è stato influenzato soprattutto dal padre, il sassofonista Von Freeman. Con la sua band afro-cubana, "Guataca", Chico Freeman continua sulla via della contaminazione, presentando uno splendido mix di world music, ritmi latini, musica africana ed energia hip hop perfettamente amalgamato con le sonorità del jazz tradizionale: un’esperienza che trasporta l’ascoltatore in un’atmosfera di suoni e ritmi variegati, un viaggio al di fuori del tempo e dello spazio. Il Gruppo suonerà con Chico Freeman al sax tenore e soprano, Cesar Correa al pianoforte, Juan Carlos Calderin Sanches alle percussioni, Dudu Penz al banjo e Julio Barreto alla batteria.
Il costo del biglietto varierà dagli 11 ai 15 euro a persona. Va anche ricordato che nel corso di questa serata, si esibiranno i giovani vincitori del "Premio Incroci Sonori Jazz" giunto alla III edizione, che ha l’obiettivo di offrire la possibilità ai volti nuovi del jazz di proporsi in un Festival internazionale (premi in denaro, esibizioni ai massimi livelli e realizzazione di compact disc). Sabato sera si esibiranno i Crickets di Trapani (con Daniele Sala, Alex Mancuso, Nando Daidone e Felice Cavazza), giunti al secondo posto.
Per prenotazioni, rivolgersi al CDMI-Agimus in strada Genova 166 Moncalieri; telefono 011/681.31.30.

www.porter.it/portale/articoli/articolo.asp?id_articolo=4026

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Mauro Pagani alla Ricordi

Il 20/11 alle 18, il violinista e compositore Mauro Pagani sarà ospite del Ricordi-Feltrinelli Mediastore di Firenze( in via Brunelleschi 8r), per presentare il suo ultimo cd: 2004 Creuza de Ma .
Il disco è una rilettura in chiave attuale (fedele all'originale, ma anche molto innovativa, nonché contenente anche alcune tracce inedite) dell'omonimo lavoro del 1984, originalmente realizzato a quattro mani con Fabrizio De André. L'importanza storica e musicale del progetto fu immensa, poiché a tutt'oggi "Creuza de Ma" viene considerato da molti critici il primo disco italiano di musica etnica.
L'appuntamento di domani pomeriggio sarà una bella occasione per scambiare quattro chiacchiere con uno dei più eclettici musicisti della scena italiana. Un artista che ha anche contribuito alla nascita e alla popolarità di una delle rock band storiche della nostra penisola: la Premiata Forneria Marconi, un gruppo che è riuscito a creare negli anni settanta una miscela davvero esplosiva: quella tra le melodie mediterranee proprie dell'Italia e il rock progressivo ipertecnico proveniente dall'inghilterra.

www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=a4.11.19.08.40

www.mauropagani.com/

www.bitconcerti.it/

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21/11/2004 05:06
 
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All'Eliseo "Parto" a mezzanotte

Di una "bruttezza improcrastinabile". Così, agli inizi, il critico musicale di uno dei maggiori quotidiani italiani aveva definito le canzoni del "Parto delle nuvole pesanti". Loro se lo ricordano ancora, e ogni volta che si esibiscono ci scherzano su. "No, dico - spiega il cantante del gruppo mentre si destreggia fra fisarmonica e chitarra acustica - ma che ti ho fatto del male? Ce l'hai con me?" Il tono, esilarante, è un po' quello incerto e sincopato di Aldo in Aldo Giovanni e Giacomo e in effetti lui, Peppe Voltarelli, ha una maschera che è un incrocio fra Claudio Bisio e Ricky Martin (ma solo per i capelli) e le risate si sprecano.

Sarà l'ora tarda (l'ingresso in platea è alle 24), sarà la musica, ma c'è un'atmosfera un po' da balera, da vecchio cabaret, al Piccolo Eliseo durante la presentazione dell'ultimo album della band, "Il Parto". Che, nonostante quelle feroci prime stroncature, oggi ha raccolto su tutta la stampa nazionale - e, soprattutto, da parte del pubblico - forti assensi. La gente che non è riuscita a sedersi in poltrona si ferma sulle scale, affolla lo spazio antistante il palco, spesso commenta anche ad alta voce le battute che vengono dai suonatori. Loro si definiscono band "etno-autoriale", e in effetti la formula descrive bene il tipo di canzoni proposte dalla band: tarante reinterpretate con testi nuovi, (come nella splendida "L'Imperatore", che non a caso si guadagna il bis), ma anche la scelta dell'uso di fisarmonica e tamburello, due strumenti tipici della musica popolare italiana del sud, mentre mandolino, cajon, vibrafono accompagnano canzoni di nuovi emigranti ("Onda calabra", per metà in tedesco), o storie d'amore nate dagli sguardi di un tango.

Una ricerca, quella del "Parto" che sembra arrivata a una sua maturità tanto più quanto le canzoni riescono a far dimenticare per un attimo i ritmi tradizionali della musica "etnica" italiana e a riformulare la tradizione secondo un'impronta personale. Come nella splendida "I musicisti" (I musicisti sono un'avventura/tra la terra e il mare) o ne "Gli amici degli amici", dove un ritmo forsennato del ritornello accompagna un testo sull'importanza della parola, dell'intelligenza, che scalza anche le gioie "disadorne" di una esistenza improntata al materialismo ("Avere pane caldo/ una vita disadorna/senza luci senza sprazzi senza corse/...a che serve rimanere a che serve progettare...quando manca la parola/l'energia dell'attenzione/il gusto semplice e privato di una gioia").

redazione.romaone.it/4Daction/Web_RubricaNuova?ID=6053...

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21/11/2004 17:34
 
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un pizzico di scozia per st andrew's day a torino
Associazione Culturale SCEALTA-SI
Sede legale: via Saluzzo, 9 - 10125 TORINO
CF: 97612540019
Tel: +39-011-6693294
Mob: +39-333-6203379
Email: info@scealta-si.org
www.scealta-si.org


SAINT ANDREW’S DAY presso MAISON MUSIQUE - via Rosta, 23 – 10098 Rivoli
(Torino)
Tel. 011 9561782

… un pizzico di Scozia a Torino

domenica 5 dicembre 2004 – MAISON MUSIQUE

16.30-17.30 Visita al Musicarium (gratuito SU PRENOTAZIONE) MAISON MUSIQUE
18.00 – 19.30 Stage di danze scozzesi (aperto a tutti - gratuito) TESS
EDELMANN
20.00 Inizio buffet, Cucina scozzese (su prenotazione 18 € vino escluso)
MAISON MUSIQUE
ingresso alla serata : concerti, animazione, etc… 10 €
21.00 Intervento musicale: orchestra Scealta-Si (ensemble di musica
scozzese), intervengono le scuole: Istituto Civico Musicale Città di Ceva,
Iniziativa Musicale di Rivalta
21.30 – 22.30 ALBERTO MASSI – Highland Bagpipe (cornamusa scozzese),
KADYS (Katia e Eliana Zunino, arpa scozzese e voce)
Dalle 22.30 - Animazione danze scozzesi – Musica live TESS EDELMANN

urante la serata intervengono:
- DITTA PER L’ASSAGGIO DI WHISKY SCOZZESE
- BANCHETTI CELTICI ‘CELTIC SIOPA’ – promosso dall’Associazione culturale
Scealta-Si
- DITTA PROMOZIONALE PER LA BIRRA

MAISON MUSIQUE - via Rosta, 23 – 10098 Rivoli (Torino)
Tel. 011 9561782
mascia e remy reggio emilia
www.musicaedanze.da.ru
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Riccardo Tesi e Patrick Vaillant in concerto mercoledì 24 (ore 21.15) al Teatro "Le Laudi" di FI

Un “antico futuro” nel segno della musica, un ponte di note possibili per rinserrare assieme i giochi della memoria, la forza del presente, l’intuizione di ciò che potrà essere domani. Due strumenti, il mandolino e l’organetto diatonico, che sembravano destinati fino a qualche anno fa alle secche del dimenticatoio, al sarcasmo sgarbato di chi con, un ghigno, si taglia le radici (culturali) sotto i piedi. Sono sempre qui, quei due strumenti, protagonisti di una sfavillante piccola rinascenza della musica acustica, e vibrano sotto le dita di Riccardo Tesi e Patrick Vaillant. Da vent’anni: traguardo di durata, festa grande per tutti o, almeno, per chi ha a cuore le sorti di una musica che non sopporta i recinti, che aborre gli steccati culturali, che volta le spalle ai gretti, asfittici arroccamenti di campanile. Un toscano inquieto e curioso della provincia che faceva (fa) da crocevia fra molte Italie possibili, il pistoiese, un nizzardo che usa come un grimaldello gioioso la sua identità di franco – provenzale. Alla fine potreste definire il tutto “musica mediterranea”, “nuova musica acustica” “world music gallolatina”: gran bella storia, quando a un certo punto non ci sono più le “parole per dirlo”.
Meglio sintonizzarsi, esserci di persona, a questo concerto,e gustarsi la danza infinita sui pentagrammi di questo duo che da un ventennio incrocia plettri e mantici, bottoni madreperlati e legno sonante: una volta ci ha raccontato la storia di Anita, la fiera compagna di Garibaldi, una volta è stato il refrigerante Veranda, poi c’è stato il memorabile saliscendi d’emozione di Colline (era della partita un altro talento affollettato: il grande Gianluigi Trovesi), ed ancora la missione impossibile de “Un ballo liscio”: ovvero come gettare nella spazzatura il ciarpame da cartolina, e recuperare sostanziose ragioni d’essere alle nostre danze. Sempre e comunque, l’incanto di un suono splendidamente inattuale, in sapiente ed eretico abbraccio con il jazz, gli umori del mediterraneo, il suono di strada, la ricerca colta, le grandi musiche popolari sparse nel Pianeta. Frank Zappa diceva che la musica è il nobile artigianato della “decorazione del tempo”: qui ci sono due maestri che sanno lavorare di bulino, nell’intarsio.

Per informazioni: 055 572831 – 055 240397

www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=a4.11.22.19.00

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Filmare la musica

Music Doc Fest è una rassegna a premi di film e documentari che abbiano per oggetto il mondo della musica, del canto e del balletto in ogni loro forma prodotti.

Il Festival Music Doc Fest si costituisce intorno ad un gruppo di lavoro che vede come Presidente Carlo Fuscagni, come Direttore Artistico Rubino Rubini e come Direttori Esecutivi Giovanni Oppedisano ed Eugenio Donadoni, a loro volta supportati da un comitato scientifico/esecutivo composto da Cinecittà Holding, Istituto Luce, CSC, SIAE, Associazione DOC.IT, Musica Viva.

Music Doc Fest ha cadenza annuale. Questa prima edizione avrà una durata di 8 giorni e si svolgerà nel mese di febbraio 2005 in varie sedi: Roma, Bologna e Milano, per inserire sin da subito l’iniziativa, come già in parte fatto per il Festival di Palazzo Venezia proposto a Roma e poi a Firenze, in un percorso che coinvolge le più importanti “città della musica” italiane . Prevediamo di utilizzare almeno 4 sale contemporaneamente per la proposta dei film in concorso e delle rassegne collaterali a tema.

Il Festival nasce con il supporto finanziario delle Regioni, delle province e dei comuni coinvolti nell’iniziativa, del Ministero per i Beni Culturali e di alcuni sponsor nazionali; contribuiscono inoltre direttamente ed attivamente alla riuscita della manifestazione la RAI, le Teche RAI, RAI DOC, l’Istituto Luce, il Museo del Cinema di Torino e vari altri archivi pubblici e privati europei.

L’adesione al nostro progetto da parte di tutti i soggetti citati sottintende il notevole interesse che l’iniziativa, unica in Italia per dimensione ed organicità della proposta, ha suscitato presso le istituzioni politiche e culturali del nostro Paese e possiamo dire d’aver già esteso, attraverso questi contatti, le idee vincenti del Festival all’Italia della musica, della cultura e della comunicazione.

Oggi, attivare un confronto dialettico intorno alla cinematografia documentaristica sulla musica significa dar voce ad un intero comparto creativo e produttivo, vasto ed esteso in tutto il mondo, che trova in Italia, non a caso, una sua naturale cassa di risonanza. L’iniziativa festivaliera potrà costituire nel tempo uno stimolo per l’avvio di produzioni nazionali aventi caratteristiche qualitative tali da poter competere con il meglio della produzione internazionale.

Music Doc Fest di Bologna si struttura in 4 categorie di filmati ammessi in concorso:
1. Musica: documentari e film sul mondo della musica classica, biografie di grandi personaggi, storie di e sulla musica, documentari sull’artigianato musicale, documentari sulla sperimentazione sonora, documentari sulla costruzione di sale o di spazi destinati alla musica, audiovisivi su mostre destinate alla musica, storia della musica classica, etnomusicologia.
2. Messa in scena: documentari e film sulla messa in scena di opere, documentari su eventi musicali di particolare rilievo, reportage su grandi manifestazioni e festival internazionali; back stage di concerti e allestimenti, documentari di repertorio.
3. Tutto sul ballo: documentari e film sul balletto classico e moderno in ogni sua forma, back stage e allestimenti, coreografie, messe in scena, eventi speciali, contaminazioni balletto/opera/teatro.
4. Musica leggera: le mille sollecitazioni video della musica leggera intesa come strumento di incontro e socializzazione, eventi, concerti, back stage dal mondo del pop, del rock, del jazz, del folk, le nuove frontiere creative della documentaristica sulla musica, la musica etnica, il folklore, la musica di strada, le gare di “liscio” e di danza acrobatica, ecc.

Oltre alle su citate sezioni daremo vita ad una rassegna che sarà costituita attraverso quei filmati che, per vari motivi, non potranno partecipare al concorso, ma che comunque riterremo degni ed interessanti per essere proposti presso il nostro festival. Il premio “Un mondo di musica” sarà assegnato direttamente dalla direzione del festival.

Una giuria internazionale composta da 7 eminenti personalità del mondo culturale, musicale, giornalistico e dello spettacolo assegnerà i premi previsti:
1° PREMIO ASSOLUTO
1° PREMIO MUSICA
1° PREMIO MESSA IN SCENA
1° PREMIO TUTTO SUL BALLO
1° PREMIO MUSICA LEGGERA
PREMIO MIGLIOR FOTOGRAFIA
PREMIO MIGLIOR MONTAGGIO
PREMIO MIGLIOR COLONNA SONORA
PREMIO PER L’OPERA PIU’ INNOVATIVA

I filmati che perverranno presso la nostra sede risponderanno ad una bando internazionale e saranno pre-selezionati da un’apposita commissione presieduta da Rubino Rubini e Giovanni Oppedisano e composta da critici ed esperti di musica e di documentaristica.

Le rassegne in concorso più la rassegna “Un mondo di musica” saranno proiettate in tre sale separate, di cui due destinate al concorso vero e proprio dove ciascun film verrà replicato 2 volte, mentre la rassegna “Un mondo di musica” verrà proiettata una sola volta.

Il Festival ha sede a Roma presso DOC FEST, sede presso la quale i film documentari che vorranno prendere parte al concorso dovranno pervenire inderogabilmente entro il 15 novembre 2004.

Nel bando d’ammissione verrà esplicitamente richiesto agli autori ed ai possessori dei diritti dei filmati di poter utilizzare le opere inviate nell’ambito di manifestazioni non a fini di lucro. Le opere pervenute, tutte su supporto Betacam o DVD non verranno restituite.

La quota d’iscrizione per partecipare al Festival è di € 50,00 per ogni opera inviata.

www.docfest.it/

musicaclassica.biblio-net.com/artman/publish/news452.shtml
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"Jazz e oltre...dal vivo!"

Dopo gli eccezionali concerti di Benny Golson e di Wallace Roney, riprendono, al teatro Comunale di Mercato S. Severino, gli appuntamenti della rassegna “Jazz e oltre… dal vivo!”.
Martedì 23 novembre , ore 20.30 , sarà la volta di Gabriele Coen e del suo progetto “Atlante sonoro”, tra audaci riletture di classici e, soprattutto, ispirate composizioni originali.
Ricorrendo alla formazione più tipica del jazz contemporaneo (sax - piano - contrabbasso - batteria) , Coen ne innova il sound facendo dialogare la grande tradizione afroamericana, le nuove tendenze del jazz europeo, la musica ebraico-mediterranea, quella turca e balcanica, il tango argentino di Piazzola.
Già fondatore dei Klezroym (1995), uno degli ensembles klezmer più noti al mondo, collaboratore, dal 1996, dei Solisti di Roma, autore di sigle televisive (Rai Educational) e di commenti musicali (Geo & Geo, Rai 3), compositore ed esecutore di musiche per cortometraggi, oltre che impegnato per il teatro e per il cinema, Gabriele Coen ha dato vita, nel 2001, al gruppo Atlante Sonoro con cui fonde, in maniera mirabile, il linguaggio jazzistico con la musica etnica. Con la sua formazione che lo vede al sax soprano e al clarinetto, e che impegna Pietro Lussu al piano, Marco Loddo al contrabbasso, Luca Caponi alla batteria e alle percussioni, Coen proporrà, a Mercato S. Severino, brani tratti dal suo ultimo, apprezzatissimo e affascinante, lavoro discografico: “Duende”.

www.salernocity.com/news/default.asp?codice=14659&direct...

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Intervista ai Mandragora. Musica, passioni e ossessioni:

www.girodivite.it/article.php3?id_article=1350

Stasera Mango live al Saschall:

www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=a4.11.24.14.06



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Re: Zap Mama, il Congo chiama il mondo

Scritto da: cossaigh 21/11/2004 4.59

Protagonista Zap Mama, ensemble multiculturale di canto "a cappella" capitanato dalla afro-belga Marie Daulne.



grandi [SM=g27811]
_______________________________
"Last night I nearly died,
But I woke up just in time".
Duke Special
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Danze a Capodanno: c'è "qualcosa" anche d'irlandese e bretone
CapoDanZe 2004
BICCARI ( FG)

1° Modulo 27 – 31 dicembre 2004

Concerti a ballo dalle ore 22,00 non stop con i gruppi:

1) “SUONI LAVICI” -Pomigliano –Tammurriate e Giuglianese
2) “ARAKNE MEDITERRANEA” – Martignano (LE) Pizziche
3) “FAIRY TALES” -Venezia Francesi, Irlandesi, Occitane, Venete, ecc.
4) “TRIO GRANDE” Imola –Romagnole, occitane, internazionali, ecc.
5) “SCIAMABBALLà” –Putignano –pizziche, tar. del Gargano, danze del sud
6) “ARIELè” -Roma – Saltarelli, montemaranese, danze del sud
7) “MIJIKENDA” Kenia – Ritmi e danze africane
OSPITE : “GIOVANNI SAVIELLO & C.” Torre Annunziata –Tammurriate

… i 15 Corsi di danza, canto e strumenti ore 10,0-13,00 e 16,00-19,00.

SPECIALE TAMMURRIATE
1) Giovanni Saviello & C: Torre Annunziata – tammurriata (ospite)
2) Bruno Senese e Suoni Lavici: -Pomigliano - tammurriata giuglianese e pomiglianese
3) Bruno Senese e Suoni Lavici: Pomigliano -tammorra (percussioni)

SPECIALE PIZZICA
4) Imma Giannuzzi e Arakne Mediterranea: Martignano (LE) pizzica pizzica (danza)
5) Imma Giannuzzi e Arakne Mediterranea: Martignano (LE) canto e tamburello
6) Gianni Labate e Sciamabballà: Putignano - pizzica putignanese (danza)

ALTRE DANZE ITALIANE sud e centro-nord
7) Sergio Maccari – Roma - tarantella montemaranese
8) Sergio Maccari e Arielè–Roma -saltarelli laziali
9) Scosabretta – Imola –balli della tradizione popolare emiliano-romagnola

SPECIALE DANZE EUROPEE
10) Franco Mastrorocco e Renata Giust –Venezia - bretoni e irlandesi
11) Yannick Uggè –Melegnano - Bourrées, poitou, ecc.
12) Marco De Bernardi – Melegnano - Carneval de Lanz, Sette Salti, Rondò, ecc.

SPECIALE DANZE EXTRA EUROPEE
13) Paola Pagliani – Roma danze ebraiche
14) Shekina Seahar – U.S.A. danze arabe e del Magreb
15) Somieh e Mijikenda -Kenia -danze keniote e ritmi africani


2° Modulo 31dic 2004 – 04 gennaio 2005

Concerti a ballo dalle ore 22,00 non stop con i gruppi:

1) “RUA PORT’ALBA” - Napoli –Tammurriate
2) “BALLATI TUTTI QUANTI” - Spongano (Le) -Pizziche e tamburello
3) “BALBALORD” - Piemonte -Franco occitane
4) “SERENATA BATTENTE”–Gargano -Tar. Del Gargano
5) “LUCANERO BAND” -Recanati –Saltarelli
6) “LOBAS” – Sorgono (NU) – D.Sarde
7) “DIAMANTINI BAND XXL”

… i 12 Corsi di danza, canto e strumenti ore 10,0-13,00 e 16,00-19,00.

1) Massimo Mollo e Rua Port’Alba -Napoli -Tammurriate
2) Sandro Rizzello e Ballati Tutti Quanti -Spongano (LE) pizzica e tamburello
3) Nicola Rosiello, Rosita Pompa e Serenata Battente Gargano -tarantelle del gargano
4) Roberto Lucanero, Costantino e Roberta –Recanati – Saltarelli, pirulì, castellana, ascolana
5) Gianni Mereu e Lobas -Sorgono (NU) -danze sarde
6) Mamo e Balbalord – Piemonte -occitane e francesi
7) Ulrike Sieferle e Gigi Vezzoli – Urbino -Danze balcaniche
8) Mario Meini -Milano –danze Asiatiche
9) Maurizio Diamantini –Verona -Fandango, ecc.
10) Nikolaos Kanelloupulos - Grecia –danze greche
11) Wiliam Fava – Milano -Danze country
12) Roberto Lucanero– Recanati – corso di Organetto (Rep.Saltarello Marchigiano)

Info: Ass. Cult. “Carovana FolkArt” 338 1303735 Francesco Marino
ilicetum@tiscali.it www.folkfestivalzingaria.com
Logistica festival: tutto nella scuola elementare
Ø parcheggio vastissimo nel cortile della scuola
Ø palestra, 3 atri molto grandi e una sala teatro per gli stages
Ø pulizie a cura di personale di fiducia della Carovana
Ø mensa: “sagra permanente” di prodotti tipici locali
Iscrizioni: € 50 per un modulo e € 80 per due moduli + € 5 tessera (come lo scorso anno)
Pernotti: scuola o Convento con letto € 10, palestra con sacco € 5. Camere convento con bagno € 15
Albergo € 20 camere 4 posti e € 25 camere 2 posti. Bed & breakfast € 18 e € 16. Appart. 15 - 13
Mensa: € 8, con abbonamento € 7

Stiamo salvando questo festival dal tentativo di scippo del Comune di S.Agata grazie a:
v Comune di Biccari (strutture, service, SIAE, ENPALS)
v Gruppi e insegnanti: si sono resi disponibili a partecipare solo col rimborso spese, rifiutando offerte molto più vantaggiose
v Iscrizioni dei partecipanti: molti già iscritti, e tanti altri li aspettiamo, insieme ai loro amici, più numerosi dello scorso anno
v Fondo cassa dell’Associazione Culturale “Carovana FolkArt” e volontariato di alcuni soci.
v Solidarietà espressa da tantissime associazioni del sud e del centro nord. GRAZIE.
altre info: www.comune.biccari.fg.it
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25/11/2004 13:06
 
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Consiglio caldamente, a chi ci andrà, il corso di danze sarde con i Lobas, che oltre ad essere carissimi amici, sono musicisti e ballerini con le palle!!!!!
Ro'

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lobas
rosy, erano sabato scorso a casalecchio di reno!
ciaoooooooooooooo......
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Souad Massi, donna e artista d'Algeria

Con la quarta puntata dedicata all'algerina Souad Massi si conclude lo speciale sulla musica africana di Cult Network, il canale culturale della TV satellitare visibile su SKY (canale 142), anteprima di una serie a cura di Diego Magini e Elena Olivieri in onda a dicembre, intitolata Fa la differenza, che per quattro mesi racconterà i suoni e le voci di Africa, Cuba, Latino America e Asia.

La storia di Souad Massi va in onda sabato 27 Novembre alle 22. Ve ne offriamo un'anticipazione in video. Nata nel 1972 in un sobborgo di Algeri, dopo aver studiato musica classica e aver esordito con un gruppo di flamenco, Souad approda a un proprio stile, fatto di pop, folk e rock, miscelato con contaminazioni di musica africana. "Io voglio fare folk rock - racconta Suad Massi - e allo stesso tempo musica africana. Sono più orientata in questa direzione piuttosto che verso la musica algerina tradizionale".

Conquistato il pubblico del suo paese con il primo gruppo hard rock algerino, la giovane cantante debutta in Francia nel 1999, durante il festival Femmes d'Algerie. E' in quel contesto che la sua folgorante esibizione le fa guadagnare l'attenzione di una casa discografica che la mette sotto contratto. Da qui in poi, un susseguirsi di successi le fa conquistare la notorietà internazionale: il suo primo album, Roui, arrangiato da Bob Coke, vende centomila copie, mentre con il secondo Souad Massi consolida un successo che la porta al disco d'oro francese, alla candidatura al premio Victoire de la Musique, al riconoscimento per l'album di world music più venduto in Francia nel 2003.

Souad Massi mescola l'emozione del folk e gli ardori dei vocalismi orientali, un mix irresistibile accompagnato dalla sua grazia e dall'intensità di una voce piena di forza, di purezza e di sensualità. Nonostante questa forte energia e carica artistica, Souad Massi ha incontrato molte difficoltà a esprimersi nel suo paese. Come ammette lei stessa, "vivere la mia arte è stato un problema in Algeria. E' malvista una donna artista. E' come se questa immagine non fosse accettata... Molti artisti, anche uomini, sono stati perseguitati dal terrorismo dei fondamentalisti dal '92 al '99. E' per questo che era difficile non solo tenere dei concerti, ma anche fare le prove la sera".

Tuttavia, è intenso il rapporto che la lega alla sua terra. "Io sono innanzitutto algerina - dice Souad -, anche se mi sento, allo stesso tempo, africana, berbera... Rispetto molto la mia religione, che è l'Islam, ma non sono d'accordo quando la si usa per interessi politici... E' questo il problema".

Dolcezza e inquietudine espresse da ritmi trascinanti che fanno venire voglia di ballare, ma che raccontano anche il dolore e un furioso desiderio di speranza: tutto questo è Souad Massi, una ragazza che vive il suo tempo, testimone e voce di una cultura multietnica di cui lei stessa è felice espressione.



Fonte: www.kwmusica.kataweb.it/kwmusica/pp_scheda.jsp?idContent=122083&idCateg...



[Modificato da cossaigh 27/11/2004 14.00]

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Re: Re: Zap Mama, il Congo chiama il mondo

Scritto da: fergus 25/11/2004 9.55
grandi [SM=g27811]



Fergus, sei incredibile. Sei un'enciclopedia musicale vivente. Compliments! [SM=g27823]
Ciao, cossaigh.

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30/11/2004 15:25
 
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Rita Botto, respiro di Sicilia

Una voce bellissima per un album suggestivo. La canzone di Franco Battiato (da L'era del cinghiale bianco del 1979) marchia il debutto ufficiale di Rita Botto, interprete siciliana sconosciuta, ancora per poco, al grande pubblico. Un disco cantato interamente in dialetto siciliano, che accompagna l'ascoltatore tra le pieghe del repertorio popolare siciliano, assumendo allo stesso tempo coordinate per muovere tra passato e modernità. Ecco spiegata la coesistenza nell'album del traditional Ciuri ciuri con Lu pisci spada di Modugno, che siciliano non era ma a cui si deve l'irruzione di quel dialetto nella musica italiana oltre il folk. Una modernità pienamente vissuta oggi attraverso l'opera di Battiato. Un progetto coraggioso, ponte tra folk e world music, jazz, persino una leggera brezza brasiliana sembra impossessarsi di alcune canzoni.

(...)

www.kwmusica.kataweb.it/kwmusica/pp_scheda.jsp?idContent=122099&idCateg...

[Modificato da cossaigh 30/11/2004 15.26]

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03/12/2004 18:55
 
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"Celti: dal cuore dell’Europa all’Insubria"

Terra Insubre, il Museo Nazionale di Praga, i Musei Civici Villa Mirabello e il neonato Sistema Museale archeologico della Provincia di Varese propongono un’importantissima iniziativa culturale che è certamente destinata a conseguire un grande successo.

Si tratta infatti della mostra "Celti: dal cuore dell’Europa all’Insubria" il cui elevato profilo scientifico è, garantito dalla direzione del Prof. Venceslav Kruta, ordinario di Protostoria europea presso l’Ecole Pratique des Hautes Etudes della Sorbonne di Parigi. Ricordiamo che lo stesso Kruta, insieme all’archeologo Sabatino Moscati, diresse la mostra internazione di Venezia "I Celti, la prima Europa", presso palazzo Grassi di Venezia che raggiunse l’affluenza record di un milione di visitatori.

Fonte: www.celtieuropainsubria.net/celti/Default.asp?articlesPage=2
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serata gratuita centro sociale reggio emilia
Il C.S.A.(occupato) AQ 16 vi invita:

Mercoledì 12 gennaio 2005 ore 21,00 presso il Centro Sociale AQ16 di Reggio Emilia serata gratuita monotematica dedicata all'apprendimento dell'antica danza estatica/terapeutica "La Pizzica Salentina": portate tamburelli e fazzoletti,gonnellone lunghe e fluttuanti per le donne (per gli uomini no, perchè "...e Santu Paulu miu de li Scurzuni - pizzichi li carusi a li cujuni...), grande energia ed entusiasmo e voglia di imparare/condividere questi antichi movimenti, gesti e ritmi ancestrali (si balla meglio scalzi e con una bottiglia di vino in una mano...poi fate voi...state attente ragazze e donne, la tarànta vi pizzica sotto le gonne!) Naturalmente l'ingresso e il mini- stage sono completamente gratuiti e la serata è particolarmente adatta ai principianti.

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Roma, 7 dicembre 2004 - Un'istruzione di qualità ha il potere di trasformare la società in una sola generazione". A dirlo non era il Mahatma Ghandi o qualche capo di Stato illuminato, ma una delle attrici più affascinanti di tutti i tempi, Audrey Hepburn, l'anti-Marilyn (Monroe) per antonomasia, che negli ultimi tempi della sua vita riuscì a portare il suo splendido sorriso anche in mezzo agli ultimi della terra. Oggi il suo sogno continua grazie a una fondazione voluta dai suoi figli, che hanno deciso di portare avanti un ambizioso progetto: "All children in school". Come infatti risulta da dati dell'Unicef (organizzazione di cui la Hepburn fu ambasciatrice negli ultimi anni della sua vita) sono 120milioni i bambini al mondo che non vanno a scuola: 80milioni, quindi quasi due terzi di questa cifra, sono femmine. "Per riuscire a garantire a tutti questi piccoli un regolare corso di studi servirebbero 8 miliardi di dollari all'anno - spiega uno dei figlio dell'attrice, Sean Ferrer - esattamente il 10% dei soldi spesi dall'America nei primi tre mesi della guerra in Iraq".

Ma, come diceva Madre Teresa di Calcutta, siamo gocce, che unite possono fare un mare: la fondazione ha infatti deciso di portare avanti con le sue forze, insieme all'Unicef, questo ambizioso obiettivo, e ha deciso di raccogliere fondi attraverso un cd molto bello, intitolato proprio "All children in school", prodotto dalla casa discografica Forrest Hill, specializzata in World Music. All'interno, i contributi di tanti artisti internazionali, fra cui Dulce Pontes, Caetano Veloso e Ani Di Franco. Per l'Italia, ci sono invece La Nuova Compagnia di Canto Popolare, Luigi Cinque e il violinista Lino Cannavacciuolo. L'ultima traccia è invece un rap molto suggestivo e ritmato, "Toma que toma", cantato da ragazzi di strada. Il cd contiene anche 21 fotografie dell'attrice in mezzo ai "suoi" bambini, e presto, come annuncia in anteprima Ferrer, l'iniziativa potrebbe tradursi anche in un concerto, magari proprio in Europa

"Nell'ultimo film della sua vita ("Always", di Steven Spielberg) Audrey Hepburn aveva la parte di un angelo - ricorda il sindaco Veltroni - ecco, direi che ora, da lassù, Audrey lo è diventata davvero".

Sara Regimenti

Fonte: redazione.romaone.it/4Daction/Web_RubricaNuova?ID=6122...
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10/12/2004 14:10
 
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Briganti a Milano
stasera venerdì 10 dicembre ore 22.00 Casa Loca viale sarca 183 milano prensentazione cd e concerto a Ballo dei Briganti.



per il dopo concerto invitiamo tutti a portare tamburi, chitarre,

organetti e tutti gli strumenti che vi pare che la possiamo stare

fino all'alba davvero....

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10/12/2004 16:57
 
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Dockside in concerto
L'ormai "pezzo di storia dell'Irish trad in Italia" - ma tutt'altro che stantìo...- suonerà al Tendone di p.za Cina, Loc. Torrino. Inizio alle ore 20,00, ingresso gratuito (e tendone riscaldato). Oltre alla musica irlandese, esposizione di artigianato dal mondo.

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A Cagliari la lirica gitana scritta e diretta da Goran Bregovic

Per la prima volta è rappresentata in uno show teatrale musicale, una drammatica storia d’amore a lieto fine. Parodia della Carmen di Bizet, il romanzo dell’autore slavo incrocia i violini tzigani con le tradizioni klezmer – rock
CAGLIARI – Una miscela esplosiva adatta al saluto di fine anno. Il coro della televisione di Belgrado, quattro voci bulgare, l’orchestra filarmonica d’archi “rimaneggiata”, la fanfara d’ottoni zingari, strumenti tradizionali integrati d’avanzate tecnologie computerizzate. Un totale di quarantuno elementi sul palco, ovvero la Wedding and Funeral Band: la Banda per i Matrimoni e Funerali, diretta da Goran Bregovic. Questi i protagonisti e gli elementi di “Karmen”, opera zingara con lieto fine, lirica etno folk organizzata dal CEDAC, in programma al Teatro Alfieri di Cagliari dal ventisei al ventisette dicembre con inizio alle ore ventuno.
Per la prima volta è rappresentata in uno show teatrale musicale, una drammatica storia d’amore a lieto fine. Parodia della Carmen di Bizet, il romanzo dell’autore slavo incrocia i violini tzigani con le tradizioni klezmer – rock. I due protagonisti sono Nastasa, zingara serba, e Fuad, cantante trombettista gitano. Nel musical di Bregovic la trasposizione della Carmen suscita come reazione nei suoi musicisti zingari, quel lieto fine opposto alla versione originale. Anelito di libertà, unico sentimento amato e cercato dai “cowboys europei”, figli delle martoriate terre balcaniche. Credenti ancora con spietata ingenuità in un ultimo sempre presente positivo epilogo.
Goran Bregovic nasce a Sarajevo il ventidue marzo 1950 da madre serba e padre croato. A soli sedici anni fonda il gruppo rock Le Bestie con il quale inizia la rapida ascesa artistica. Momento fondante nella sua formazione musicale, l’incontro in giovanissima età con l’allora bassista punk Emir Kustarica, espressione del dissenso popolare. Gli studi universitari umanistici non lo distolgono dalla musica professionale. Con i Bottoni Bianchi, band folk rock da lui creata, suona per quindici anni, realizzando quattordici album per una vendita totale superiore ai quindici milioni di dischi. Nell’ex Jugoslavia è il primo esponente dello “sheppered’s rock”. I conflitti bellici lo esiliano in Francia dove ritrova Kustarica. Questi gli affida la colonna sonora del film Il tempo dei gitani. Il seguito del sodalizio artistico gli varrà nel 1995 la Palma d’oro al Festival di Cannes con Underground. Le ultime pellicole cult, arricchite dalle sue colonne sonore datano 1994 con il kolossal di P. Chereau, La Regina Margot e Train di Radu Mihileanu, regista franco-rumeno. La maturità acquisita lo promuove su rinnovati segmenti culturali. Si specializza nella suggestiva musica etnica e sui costumi zingareschi. Colori e melodie di popoli avvezzi al pericolo e all’adattamento estremo, giustamente appellati cowboys d’Europa. Lo stesso Goran, sposato, padre di una bambina, vive felice gitano, tra Parigi, New York e Belgrado. La sua Karmen svelerà il lieto fine.
Grazie alla collaborazione della Cooperativa Teatro e/o, una straordinaria replica dello spettacolo, sarà allestita martedì ventotto dicembre al Teatro Verdi di Sassari.
A Cagliari i biglietti saranno disponibili alla vendita, presso il botteghino del Teatro Alfieri, da mercoledì otto, sino al prossimo diciotto dicembre, dalle 17.00 alle 21.00.

Cagliari – Teatro Alfieri 26 – 27 dicembre. Sassari – Teatro Verdi 28 dicembre.
Per info. tel. 070.275899



Fonte: www.alguer.it/dinamic/vedi.php?id=3363
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