A Cagliari la lirica gitana scritta e diretta da Goran Bregovic
Per la prima volta è rappresentata in uno show teatrale musicale, una drammatica storia d’amore a lieto fine. Parodia della Carmen di Bizet, il romanzo dell’autore slavo incrocia i violini tzigani con le tradizioni klezmer – rock
CAGLIARI – Una miscela esplosiva adatta al saluto di fine anno. Il coro della televisione di Belgrado, quattro voci bulgare, l’orchestra filarmonica d’archi “rimaneggiata”, la fanfara d’ottoni zingari, strumenti tradizionali integrati d’avanzate tecnologie computerizzate. Un totale di quarantuno elementi sul palco, ovvero la Wedding and Funeral Band: la Banda per i Matrimoni e Funerali, diretta da Goran Bregovic. Questi i protagonisti e gli elementi di “Karmen”, opera zingara con lieto fine, lirica etno folk organizzata dal CEDAC, in programma al Teatro Alfieri di Cagliari dal ventisei al ventisette dicembre con inizio alle ore ventuno.
Per la prima volta è rappresentata in uno show teatrale musicale, una drammatica storia d’amore a lieto fine. Parodia della Carmen di Bizet, il romanzo dell’autore slavo incrocia i violini tzigani con le tradizioni klezmer – rock. I due protagonisti sono Nastasa, zingara serba, e Fuad, cantante trombettista gitano. Nel musical di Bregovic la trasposizione della Carmen suscita come reazione nei suoi musicisti zingari, quel lieto fine opposto alla versione originale. Anelito di libertà, unico sentimento amato e cercato dai “cowboys europei”, figli delle martoriate terre balcaniche. Credenti ancora con spietata ingenuità in un ultimo sempre presente positivo epilogo.
Goran Bregovic nasce a Sarajevo il ventidue marzo 1950 da madre serba e padre croato. A soli sedici anni fonda il gruppo rock Le Bestie con il quale inizia la rapida ascesa artistica. Momento fondante nella sua formazione musicale, l’incontro in giovanissima età con l’allora bassista punk Emir Kustarica, espressione del dissenso popolare. Gli studi universitari umanistici non lo distolgono dalla musica professionale. Con i Bottoni Bianchi, band folk rock da lui creata, suona per quindici anni, realizzando quattordici album per una vendita totale superiore ai quindici milioni di dischi. Nell’ex Jugoslavia è il primo esponente dello “sheppered’s rock”. I conflitti bellici lo esiliano in Francia dove ritrova Kustarica. Questi gli affida la colonna sonora del film Il tempo dei gitani. Il seguito del sodalizio artistico gli varrà nel 1995 la Palma d’oro al Festival di Cannes con Underground. Le ultime pellicole cult, arricchite dalle sue colonne sonore datano 1994 con il kolossal di P. Chereau, La Regina Margot e Train di Radu Mihileanu, regista franco-rumeno. La maturità acquisita lo promuove su rinnovati segmenti culturali. Si specializza nella suggestiva musica etnica e sui costumi zingareschi. Colori e melodie di popoli avvezzi al pericolo e all’adattamento estremo, giustamente appellati cowboys d’Europa. Lo stesso Goran, sposato, padre di una bambina, vive felice gitano, tra Parigi, New York e Belgrado. La sua Karmen svelerà il lieto fine.
Grazie alla collaborazione della Cooperativa Teatro e/o, una straordinaria replica dello spettacolo, sarà allestita martedì ventotto dicembre al Teatro Verdi di Sassari.
A Cagliari i biglietti saranno disponibili alla vendita, presso il botteghino del Teatro Alfieri, da mercoledì otto, sino al prossimo diciotto dicembre, dalle 17.00 alle 21.00.
Cagliari – Teatro Alfieri 26 – 27 dicembre. Sassari – Teatro Verdi 28 dicembre.
Per info. tel. 070.275899
Fonte:
www.alguer.it/dinamic/vedi.php?id=3363
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"Where is the wisdom we lost in knowledge? Where is the knowledge we lost in information?"
T.S. Eliot