Rita Botto, respiro di Sicilia
Una voce bellissima per un album suggestivo. La canzone di Franco Battiato (da L'era del cinghiale bianco del 1979) marchia il debutto ufficiale di Rita Botto, interprete siciliana sconosciuta, ancora per poco, al grande pubblico. Un disco cantato interamente in dialetto siciliano, che accompagna l'ascoltatore tra le pieghe del repertorio popolare siciliano, assumendo allo stesso tempo coordinate per muovere tra passato e modernità. Ecco spiegata la coesistenza nell'album del traditional Ciuri ciuri con Lu pisci spada di Modugno, che siciliano non era ma a cui si deve l'irruzione di quel dialetto nella musica italiana oltre il folk. Una modernità pienamente vissuta oggi attraverso l'opera di Battiato. Un progetto coraggioso, ponte tra folk e world music, jazz, persino una leggera brezza brasiliana sembra impossessarsi di alcune canzoni.
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[Modificato da cossaigh 30/11/2004 15.26]
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"Where is the wisdom we lost in knowledge? Where is the knowledge we lost in information?"
T.S. Eliot