Dato che sono stato nominato qualche post fa e mi fischiano le orecchie, faccio uno dei miei interventi-fiume. Sorry per la lunghezza.
Ho vissuto a Dublino per tanti anni. Non ho nemmeno dovuto preoccuparmi di cercare lavoro, dato che sono stato assunto direttamente dall'Italia. Sono arrivato in Irlanda senza averla mai vista prima, le guide pubblicate sul sito di altrairlanda (quello primordiale, senza la grafica figa ma con gli interventi commoventi di Fabio Riccio, e quelli divertenti di Moris) sono stati la mia prima guida verso questo mondo cosi' diverso, cosi' alternativo.
Sono arrivato a Rosslare con una Punto italiana che si guida dalla parte sbagliata. Ho cilindrato un povero cristo in un roundabout due giorni dopo preso dalla confusione su come si prendesse la rotonda, dopo 3000 km mi faccio fottere da un roundabout, sono proprio uno shite driver.
Che dire di Dublino, all'inizio e' sfolgorante. Tutto nuovo, diverso, le pinte, l'inglese, le aziende americane con i monitor LCD mentre io in Italia ero ancora fermo al 17 pollici a tubo catodico del Pleistocene, il bonus trimestrale, le stock options, le nights out pagate dall'azienda, i colleghi italiani che mi facevano sentire a mio agio, i colleghi stranieri idem.
Irlandesi? Pochi, del resto ero un uomo-cuffietta (per quanto tecnico specializzato pagato rispettosamente) che non e' che ci abbia mai sentito particolarmente bene con le orecchie sante e che insomma... finche' una mattina non mi sono accorto di essere un permanent tourist e ho deciso di cambiare una cosa o due.
Google.it e' diventato .ie, Repubblica ha lasciato il posto a testate locali o per lo meno in inglese, mi sono immerso nell'Irlanda dai talloni fino alla cima del capocollo (gente come Barbara, o Moris, sanno perfettamente cosa intendo), mi sono buttato con entusiasmo nella vita da "local".
Ho passato il primo periodo col morale alle stelle, irlanda tutto figo italia shit, poi le varie crisi dove italia tutto figo e irlanda shit, poi sono arrivato al punto dove era tutto shit, italia o irlanda o botswana.
Ho deciso di dare una sterzata finale alla mia vita "da irlandese" prima di tornare indietro sconfitto dalle tante cose che non andavano. Ho scelto di mollare Dublino, la citta' che pure tante opportunita' mi aveva dato e dove tante pinte sono state consumate nei momenti belli e nei momenti meno belli, e ho deciso di provare Cork.
Il che ha voluto dire cambiare lavoro, cambiare azienda, cambiare casa e cambiare fidanzata, che e' la cosa piu' difficile di tutte per uno come me che non e' che sia rodolfo valentino.
Morale della favola, sono arrivato qua, di nuovo con il lavoro in tasca ma disilluso su tutto il resto, un po' di televisione italiana ho ripreso a guardarla (anche se e' quasi esclusivamente Report o Annozero), non ho colleghi/amici italiani (e quando li ho reincontrati a Dublino o a Cork e' stata una gioia perche' delle cose te ne accorgi sempre quando non ce le hai), ed ho incontrato una persona che non e' speciale, e' molto, molto di piu'. Irlandese, come chi l'ha preceduta, e le similitudini si fermano li'.
Insomma, Dublino? E' una citta' che ti da' il culo (mi si scusi il francesismo) ma in cambio vuole l'anima. Come Satana. Cork e' una cittadina che ti da' l'anima, ma in cambio vuole il culo. Tra le due, ho deciso quale scegliere. Del resto, dopo la prima volta non fa male.
Trovo che una citta' sia bella, o brutta, esattamente quanto la gente che ci trovi. Ho due rubinetti separati per l'acqua calda e fredda, e non ho il bidet. Mi manca il cappuccino e l'aperitivo e non ho una grandissima opinione degli irlandesi. Ma ci resto perche' alla fine della fiera, in questa citta' meno fetente e meno montata di Dublino (o di Torino), in questa che non e' una Milano celtica ma piu' una Taranto con meno mafia, piu' o meno ho trovato una mia dimensione. Che non e' Italia, e non e' Irlanda. E' una terza via, qualcosa di mezzo. Ma soprattutto e' una success story fatta col cuore e non col portafoglio. Io sono qua perche' sono innamorato, ecco perche' il blog di Barbaropoli non e' qualcosa in cui mi riconosco. Ma in tante cose che dice su Dublino non riesco a non vedere me stesso pochi mesi fa. Magari il blogger potrebbe tirarsela di meno, specialmente sulla storia dei '100 cessi'. Apro una parentesi, una donna straniera (tipo, che so, svedese) potrebbe tranquillamente mettere ME sulla lista dei cessi che ha trovato in italia, e mi incazzerei magistralmente, quindi... Ma tanti dei contenuti, se estrapolati dall'autore, un senso lo hanno.
Dublino e' una citta' sporca, brutta e crudele, ma anche piena di possibilita'. Per iniziare e' un'ottima palestra, tanto per le cose positive che per quelle meno, che sempre insegnano. Ma se volete vivere in Irlanda, dopo un po' sentirete la necessita' di cavare via le balle, esattamente come il blogger di Barbaropoli.
Ma come, non c'e' il bidet neanche a Cork? No, non c'e', ma si tende ad accettarlo di piu', come le zanzare a Vercelli, perche' appunto e' Vercelli e non Milano.
Viva le zanzare.
AOC