00 08/04/2005 00:54
PUNTATA NUMERO 0

Non sapevo nemmeno se scriverlo o no questo topic. Non so cosa diventerà. Magari un diario delle mie disavventure sull’isola. Ne approfitto del forum di AI perché sono allergico ai blog, che ho sempre trovato orribili dal punto di vista grafico e organizzativo (e non me ne vogliano gli incalliti bloggers di AI: non sto parlando solo dei loro blog ma di TUTTI i blog).

Perché questo topic? Beh, si intuisce dal titolo. Perché vado in Irlanda. Dopo tanto parlare e tanto sognare tutto è pronto: le valigie sono in fase di riempimento, il biglietto aereo di sola andata ce l’ho già.
In realtà c’è qualcosa che non è pronto. È la cosa più importante: me stesso. Sono io che non mi sento pronto all’impresa, che anzi mi terrorizza.
No, non è il lavoro che ancora non c’è (e speriamo di trovare, perché nemmeno in Irlanda alla fine di un arcobaleno trovi il pentolone con le monete).
È l’idea in sé, è il partire e stare, se tutto va bene, un anno o due lontano da casa e dal mio mondo che mi spaventa. È il pensare "Fra una settimana in questo momento sarò già in Irlanda" che mi fa uno strano effetto, e mi dà un brivido di eccitazione e una montagna di ansia. E non valgono i mille auguri e in bocca al lupo di amici ed ex colleghi a farmi intravedere la cima.
Dentro di me c’è ancora il pensiero "Ma chi te lo fa fare". Non lo so nemmeno io: forse la voglia di cambiare tutto, di dare aria a una stanza dove da troppo tempo si sentiva odore di chiuso.

Fatto sta che martedì parto. So quando parto, so dove andrò ad alloggiare. Le mie certezze finiscono qui. Inizia invece (forse) un nuovo capitolo della mia vita. Vorrei barare e leggere subito la fine. Vorrei, ma so che la vita non ti dà palle di cristallo ma, bene che ti vada, un altro tipo (metaforico) di palle.

A presto... si spera.