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Tonga travolta
Italia - Tonga 48-0
METE
ITA: 2 Marco Bortolami (2L), 2 Mirco Bergamasco (A), 2 Josh Sole (3L), 1 Gonzalo Canale (C)
TRASFORMAZIONI
ITA: 5 Ramiro Pez (MA)
PUNIZIONI
ITA: 1 Ramiro Pez
Italy: 15 Ezio Galon; 14 Mirco Bergamasco, 13 Gonzalo Canale (Pablo Canavosio, 67), 12 Cristian Stoica, 11 Ludovico Nitoglia (Luciano Orquera, 75); 10 Ramiro Pez, 9 Paul Griffen; 8 Josh Sole, 7 Aaron Persico (Maurizio Zaffiri, 75), 6 Sergio Parisse (Alessandro Zanni, 62); 5 Marco Bortolami (capitano), 4 Carlo Del Fava (Valerio Bernabò, 41); 3 Carlos Nieto, 2 Carlo Festuccia (Fabio Ongaro, 72), 1 Andrea Lo Cicero (Matias Aguero, 62).
Tonga: 15 Sila Va'enuku; 14 Suka Hufanga, 13 Sione Tu'ipulotu, 12 Andrew Mailei, 11 Salesi Finau (Keni Filisau, 74); 10 Fangatapu Apikotoa (Elisi Vunipola, 75), 9 Soane Havea; 8 Chris Halaufia, 7 Viliami Vaki (capitano), 6 Ma'ama Molitika (Ueleni Fono, 68); 5 Milton Ngauamo (Fakataha Molitika, 75), 4 Inoke Afeaki; 3 Tonga Lea'aetoa (Peni Fakalelu, 56), 2 Ifalemi Taufaka (Viliami Maasi, 75), 1 Soane Tongahuika.
Unused: 20 Siole Nau.
Al Lungobisenzio di Prato l'Italia esordisce positivamente nella serie di test-match novembrina, punendo Tonga con un severo 48-0. I tongani non si dimostrano avversari in grado di impensierire la nazionale azzurra: è presto per cantare vittoria, soprattutto in vista dei prossimi test-match (contro un'Argentina capace di battere la Scozia e contro le Fiji, che sono uscite dal Millennium Stadium di Cardiff battute per un solo punto). La migliore organizzazione nelle fasi statiche e una maggior velocità (unita, finalmente, a un buon controllo della palla e con una manovra magistralmente orchestrata dall'apertura Ramiro Pez) nel gioco dei trequarti consegnano la partita nelle mani dei padroni di casa fin da subito. La squadra è sembrata unita, il sostegno è stato continuo, la palla è stata aperta fino all'ala, in modo da poter testare i buchi lasciati dai tongani. Per Tonga, oltre all'organizzazione del tour sul filo del rasoio (prestiti da Australia e Francia per l'acquisto delle maglie e dei biglietti per il viaggio, problemi con i passaporti per il match con l'Italia), ha pesato anche il fatto che molti giocatori della nazionale maggiore avessero giocato mercoledì nel no-cap match vinto contro l'Italia A. Subito a inizio partita un intercetto del flanker Sergio Parisse si trasforma in una meta (dubbia) di capitan Marco Bortolami, convertita da Ramiro Pez. Pochi minuti e parte una stupenda azione di trequarti, ispirata da un bellissimo break dell'ala Ludovico Nitoglia. La palla, dopo essere passata dalle mani dell'altra ala Mirco Bergamasco, e del trequarti centro Nitoglia, arriva salda in quelle di Bortolami, che va di nuovo in meta, trasformata da Pez. Per il seconda linea una bella partita, con un grande sostegno all'azione dei compagni, premiata dalle due mete. La terza meta non si fa attendere: Parisse serve Bergamasco, e l'ala salta tre giocatori prima di schiacciare in meta. Pez, puntualmente, trasforma, e il risultato al riposo è di 21-0. Nel secondo tempo viene meno la disciplina dei tongani: otto punizioni solo nella seconda frazione di gioco. Per una di queste Pez sceglie l'opzione del calcio e porta il risultato sul 24-0, poi su un calcio di Pez, mancato dall'estremo Va'eneku, la palla finisce in area di meta e Gonzalo Canale ci si tuffa sopra. Pez, con la trasformazione, porta lo score sul 31-0. L'ala Suka Hufanga riceve un cartellino giallo per un pugno a Nitoglia e esce dal campo per dieci minuti. A questo punto gli italiani decidono di trasformare una marea di punizioni in una marea di mischie, senza averne reale profitto, ma di nuovo da un calcio di Pez nasce la meta sulla bandierina del terza centro italo-neozelandese Josh Sole, che andrà in meta una seconda volta, stavolta in mezzo ai pali, su un ottimo servizio del seconda linea Valerio Bernabò, subentrato a Carlo Antonio Dal Fava. Pez fa atterrare in mezzo ai pali l'ennesima conversione, ed è 43-0. L'ennesimo regalo dei tongani si trasforma nell'ultima meta dell'incontro: i tongani vincono una mischia, ma la palla esce sporca, Paul Griffen ne guadagna il possesso, e lancia l'esordiente Alessandro Zanni, che serve Mirco Bergamasco: anche per lui due mete.
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Tusi, mi no' digo niente, ma gnanca no' taso! Ne la vita pubblica, come nel rugby, ghe xe momenti tragici e altri, peggio ancora, seri: in quei momenti, trovar la forsa per xogar! In campo!
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