le pappe pronte

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nightolo
00venerdì 11 gennaio 2008 16:40
concordo pure io, a parte il discorso dell'anestesia durante il parti, i bambini di oggi mica sono venuti al mondo con l'anestesia, l'anestesia l'hanno fatta alla madre, mica al bambino!!! E poi vi sembra facile uscire da un buco piccolissimo e andare al freddo? con tutte quelle luci??? ma chi ce lo ha fatto fare.

La De Gregorio cmq non la posso leggere, ma in quest'articolo dice cose vere, specie il fatto dei quattro cicli di antibiotici all'anno che molti si portano fin da adulti.
halfluke
00sabato 12 gennaio 2008 17:51
a proposito di pappe pronte... come sono i rapporti coi vostri genitori da qui? e quando tornate in italia? I miei invece della pappa, hanno pronta una bella pentola di ansie paranoie problemi da rovesciarmi addosso... (negli ultimi 2 anni e mezzo sono stato semrpe via, fra UK e Filippine). Sarà per questo che mi sento in fuga perenne??? [SM=x145503]
gdbjoe
00sabato 12 gennaio 2008 18:20
Re:
halfluke, 1/12/2008 5:51 PM:


come sono i rapporti coi vostri genitori da qui?



www.voipstunt.com



e quando tornate in italia?



Capita molto poco...

Corcaigh.
00domenica 13 gennaio 2008 02:20
Half, se vuoi scrivermi in privato facciamo due chiacchere. Mi sembra che alcuni dei tuoi problemi siano simili ad alcuni che ho avuto io in passato.
(ps, mio email buckleym (at) iol.ie, sostituisci (at) con @).

Sursum corda

Martina
Marianna.Red
00domenica 13 gennaio 2008 14:50
Re:
halfluke, 12/01/2008 17.51:

a proposito di pappe pronte... come sono i rapporti coi vostri genitori da qui? e quando tornate in italia? I miei invece della pappa, hanno pronta una bella pentola di ansie paranoie problemi da rovesciarmi addosso... (negli ultimi 2 anni e mezzo sono stato semrpe via, fra UK e Filippine). Sarà per questo che mi sento in fuga perenne??? [SM=x145503]




io direi di togliere il forse.. è cosi, provato! Un consiglio, non stare a pensare alla pentola che ti aspetta a casa senno' davvero non vivi più e se vivi lo farai con mille sensi di colpa e credimi non è afffatto divertente vivere cosi. Per qualsiasi cosa, noi siamo qui [SM=g27822]

Corcaigh.
00domenica 13 gennaio 2008 16:50
Marianna... parole sante [SM=g27822]
Marianna.Red
00domenica 13 gennaio 2008 17:12
Re:
Corcaigh., 13/01/2008 16.50:

Marianna... parole sante [SM=g27822]




Purtroppo vivere coi sensi di colpa non serve a nulla,non serve a cambiare la situazione a casa,che sarà sempre cosi e a volte anche perggio,tantomeno serve a renderti la vita più facile..Anzi! Purtroppo alcuni genitori vivono la partenza dei figli,il trasferimento e l'allontanamento come un ABBANDONO vero e proprio,convincendosi del fatto che più si va lontani più ce ne freghiamo di loro e non ne vogliamo più sapere nulla. Cosi anzicchè sostenterti e appoggiarti nella tua scelta te la fanno pesare parlandoti dei loro problemi, dei loro pensieri. A volte lo fanno anche con incoscienza altre meno perchè poi a loro avviso "arrivi tu" e fai i miracoli, tutti i problemi si risolvono e tutti vivono felici e contenti."Arrivi tu" e i problemi invece non si risolvono ma te ne fai carico perggio di prima, perchè noi siamo presuntuosi come pochi e ci crediamo di poter salvare il mondo e la nostra casa e la nostra famiglia. I nostri genitori si sentono sollevati perchè il carico te lo sei preso tu e si convincono che tu sia il Messia!

Prima o poi entrerai anche tu nell'ottica in cui si diventa un po' egoisti e si pensa a se stessi.
aquilablu.
00domenica 13 gennaio 2008 18:06
Re: Re:
Marianna.Red, 13/01/2008 17:12:


Prima o poi entrerai anche tu nell'ottica in cui si diventa un po' egoisti e si pensa a se stessi.



Io non lo chiamerei egoismo altrimenti sono pure egoisti i nostri genitori che pensano solo a se stessi e ci fanno pesare le scelte che facciamo. Credo che fondamentalmente il punto sia che noi abbiamo le nostre vite, loro.... le loro, period! Talvolta tali scelte cozzano ma sarebbe forse giusto sacrificare le nostre "esigenze" per soddisfare quelle altrui.
Certo, un certo livello di compromesso lo dobbiamo trovare, il mio sta nel chiamare spesso (grazie Skype!) e renderli partecipi della mia vita il piu' possibile. So che mia mamma non condivide ancora la mia scelta ma con il tempo ha imparato ad accettarla. Sa che sto bene, meglio di quando fossi fisicamente vicino, e questo sembra bastarle.

Comunque, se hai bisogno non farti problemi a contattarci.
Se vuoi farlo in privato scrivimi a pvaltero@yahoo.ie
Credo di sapere piuttosto bene come ti senti e come la depressione possa essere un ostacolo, ci sono passato personalmente (seppure brevemente e in forma leggera) e la persona a cui tengo di piu' ne soffre da anni.
Un abbraccio

halfluke
00domenica 13 gennaio 2008 19:14
grazie a tutti.
in effetti io non ho mai vissuto coi miei, sono cresciuto coi nonni. Poi i nonni sono morti (guarda caso entrambi negli ultimi due anni) e più che i miei invecchiano e più che tornano alla carica prendendomi forse non come salvatore, ma come valvola di sfogo.
Intanto io ho una certa depressione che non direi proprio leggera, visto che mi curo dal 1994, e che mi ha dato più di una volta problemi sul lavoro.
Ho avuto alcune storie importanti ma ora sono single.
Insomma, sto ancora cercando, da tutti i punti di vista.
Basta con sta roba da libro Cuore ahahah [SM=x145498]

Comunque per fare due chiacchiere sono halflukeATkatamailDOTcom su msn, e semplicemente halfluke su skype e yahoo messenger.

Ciao [SM=g27817]
Corcaigh.
00domenica 13 gennaio 2008 20:34
Una lettura illuminante
They f*** you up, di Oliver James.
È scritto proprio così, con gli asterischi [SM=g27828]
È pop psychology, lo trovate in qualsiasi libreria, incluso Eason.
In pratica questo psicologo ha la teoria, che mi sento di condividere per una buona parte, che i nostri genitori sono la causa della maggior parte delle malattie mentali che ci affliggono poi in età adulta (inclusa depressione e schizofrenia). Ovviamente, il libro è provocatore, ma alcune riflessioni di fondo sono vere.
Food for thought.
aquilablu.
00domenica 13 gennaio 2008 20:48
Re: Una lettura illuminante
Corcaigh., 1/13/2008 8:34 PM:

They f*** you up, di Oliver James.
Food for thought.



Di lui sto leggendo Affluenza, l'ho iniziato ieri e per adesso promette bene. Sebbene tratti di tutt'altro argomento talvota affiorano cenni alle teorie dei genitori e dell'infanzia. Alcune sembrano un po' forzate, ma non certo prive di fondamento.


Corcaigh.
00domenica 13 gennaio 2008 20:52
Affluenza l'ho comprato l'altro giorno ai saldi, ma non l'ho ancora iniziato [SM=g27811]
Certo, James va spesso OTT ed è senz'altro provocatorio. Però ha beccato il tema di fondo che la struttura sociale e familiare dell'Homo Sapiens sta facendo acqua da tutte le parti. Con risultati di notevole infelicità e solitudine.
peregrino
00domenica 13 gennaio 2008 21:02
Mah, che dire
Anch'io come Half avevo sempre una gran voglia di dormire in terra d'Irlanda per quel mese che ci sono stato. In ostello facevo finta di leggere le guide ma in realtà fissavo le prisme di cemento, poi nella stanza che avevo trovato la vista era migliorata così potevo vedere gli aerei che scendevano verso l'aereoporto.
Io ero partito per sentirmi un po' meno sfigatello e fare quello pieno di iniziativa lanciato nel mondo adulto ma dopo poco sono tornato all'ovile.Purtroppo devo confessare che come dice il ministro, sono tuttora un "bamboccione" e me ne vergogno un po'.
Coraggio Half. La terra ha bisogno del periodo di maggese per tornare a dare frutti e anche la testa a volte ha bisogno di riposo.
halfluke
00domenica 13 gennaio 2008 21:45
Io non ho ovile a cui tornare (nel senso che se torno a condividere con mia madre il suo monolocale e a sorbirmi le sue ansie economiche che ha da quando la conosco = leggisi incapacità a gestirsi la vita, non mi sembra un gran bell'ovile, anche considerando le opportunità lavorative, e quindi di emancipazione, che ci sono nel BelPaese).
Quindi devo guardare sempre avanti, fin quando non troverò il luogo il lavoro la situazione gli affetti che mi faranno sentire "a casa".
Marianna.Red
00lunedì 14 gennaio 2008 00:25
Re:
Quindi devo guardare sempre avanti, fin quando non troverò il luogo il lavoro la situazione gli affetti che mi faranno sentire "a casa".



Facciamo diventare questo "DEVO" un imperativo categorico. Direi di iniziare da qui. [SM=g27822]
Poi magari cerca di diminuire le ore di sonno (dormi solo la notte) e di porre l'attenzione su qualche altra cosa. Già il fatto di aver cambiato paese dovrebbe darti da pensare. Quando si è depressi fare una scelta come questa è alquanto impossibile.Sei sulla strada giusta. Puoi farcela. [SM=g27811]

ollivander
00lunedì 14 gennaio 2008 15:50
ma io nn direi che fare questo tipo di scelte e' impossibile. luke e' qua e poi conosco qualche altro depresso che ha fatto esattamente la stessa cosa. magari e' difficile fare quella giusta ma intanto svincolarsi da certe situazione e' gia' sufficientemente salutare secondo me.

per quanto riguarda le psicosi dei figli come prodotto del trattamento dei genitori, ho sempre i miei dubbi a riguardo.
e' questione di carattere: nn tutti siamo in grado di reggere alle stesse sollecitazioni/aspettative. a volte i genitori nn c'entrano proprio niente se nn ce la facciamo piu' a mettere i piedi fuori di casa, se nn riusciamo piu' a guidare etctc
Marianna.Red
00lunedì 14 gennaio 2008 20:01
Re:
ollivander, 14/01/2008 15.50:

ma io nn direi che fare questo tipo di scelte e' impossibile.
per quanto riguarda le psicosi dei figli come prodotto del trattamento dei genitori, ho sempre i miei dubbi a riguardo.
e' questione di carattere: nn tutti siamo in grado di reggere alle stesse sollecitazioni/aspettative. a volte i genitori nn c'entrano proprio niente se nn ce la facciamo piu' a mettere i piedi fuori di casa, se nn riusciamo piu' a guidare etctc



Mi sono espressa male ma con impossibile io intendevo dire che in uno stato di depressione non è facile prendere coscienza della situazione che si vive tantomeno decidere di abbandonare tutto,fare le valigie e chi si è visto si è visto. E' uno sforzo da non sottovalutare e che non tutti i "depressi" fanno. E' una scelta che costa fatica ma che ti fa incominciare a vedere la luce.

Io invece penso che alla base di qualsiasi psicosi, ossessivo-compulsiva che sia o che comunque riguradano la sfera cognitiva comportamentale, ci sia sempre qualcosa che fa riferimento al rapporto coi genitori o col genitore referente.


halfluke
00martedì 15 gennaio 2008 00:03
calma calmissima qui stanno volando paroloni [SM=g27835]
ovvio che soffro di depressione, la cui forma specifica nel mio caso sono gli attacchi di panico, ma parlare di psicosi è fuori luogo, così come lo è dare tutta la "colpa" ai genitori. Le teorie sulla depressione sono varie e complesse e in realtà nessuno può dire di conoscerne la "causa". Se vogliamo, è solo il nome moderno che diamo al malessere.
Comunque, ehi, per essere depresso ho fatto tante di quelle cose che non immaginereste neanche [SM=g27817] .
Forse perché spinto dall'inquietudine... dal lavorare per anni con gli adolescenti + problematici, a laurearmi in filosofia, a viaggiare per il mondo.
Intanto continuo a cercare...
Ma ora basta parlare di me dai... non voglio fare il solito depresso egocentrico [SM=x145459]
Marianna.Red
00martedì 15 gennaio 2008 00:10
Re:
halfluke, 15/01/2008 0.03:

calma calmissima qui stanno volando paroloni [SM=g27835]
ovvio che soffro di depressione, la cui forma specifica nel mio caso sono gli attacchi di panico, ma parlare di psicosi è fuori luogo, così come lo è dare tutta la "colpa" ai genitori. Le teorie sulla depressione sono varie e complesse e in realtà nessuno può dire di conoscerne la "causa". Se vogliamo, è solo il nome moderno che diamo al malessere.
Comunque, ehi, per essere depresso ho fatto tante di quelle cose che non immaginereste neanche [SM=g27817] .
Forse perché spinto dall'inquietudine... dal lavorare per anni con gli adolescenti + problematici, a laurearmi in filosofia, a viaggiare per il mondo.
Intanto continuo a cercare...
Ma ora basta parlare di me dai... non voglio fare il solito depresso egocentrico [SM=x145459]




Io stavo spiegando solo la mia opinione... non ho detto mica che tu sei cosi come ti ho descritto io.. sei sicuramente lontano da cio' che ho scritto io se hai fatto tutte queste cose. [SM=g27811]
Corcaigh.
00martedì 15 gennaio 2008 00:15
Anch'io ci andrei piano con il termine "psicosi" [SM=g27828] È un termine molto medico che in genere include stati estremi di malattie mentali, stati allucinatori, episodi violenti ecc... non penso che il povero luke qui ne sia affetto [SM=x145479] È un termine che, purtroppo, viene usato troppo spesso in Italia ...
Luke hai lavorato con adolescenti? Way to go! Una di queste sere mi collego in Messenger e chattiamo (purtroppo stasera non posso, da non crederci ma sto lavorando [SM=x145516] ).

Sursum corda

Marianna.Red
00martedì 15 gennaio 2008 00:22
Re:
Corcaigh., 15/01/2008 0.15:

Anch'io ci andrei piano con il termine "psicosi" [SM=g27828] È un termine molto medico che in genere include stati estremi di malattie mentali, stati allucinatori, episodi violenti ecc... non penso che il povero luke qui ne sia affetto [SM=x145479] È un termine che, purtroppo, viene usato troppo spesso in Italia ...
Luke hai lavorato con adolescenti? Way to go! Una di queste sere mi collego in Messenger e chattiamo (purtroppo stasera non posso, da non crederci ma sto lavorando [SM=x145516] ).

Sursum corda





Non lavorare troppo... [SM=x145518]
ollivander
00martedì 15 gennaio 2008 10:30
un momento!!!! chi ha gli attacchi di panico rientra nella categoria depresso??? no spiegatemi perche' io li ho da diversi anni ma nn ho mai seguito niente di simile a una terapia.... [SM=x145478] oddio
Corcaigh.
00martedì 15 gennaio 2008 11:34
Allooora... cominciamo per gradi :)
La depressione, tecnicamente, è uno "sbilanciamento" chimicho del cervello. In pratica abbiamo dei neurotrasmettitori in testa ovvero delle sostanze chimiche. Nel caso della depressione, la serotonina è la sostanza carente. Gli antidepressivi della famiglia del Prozac funzionano proprio così: consentono una maggiore "circolazione" della serotonina tra i neuroni (in realtà ne impedicono il riassorbimento) generando un senso di benessere. Se non vi siete addormentati, proseguo da questa base [SM=g27828]
Gli attacchi di panico sono una coseguenza di questo sbilanciamento chimico. Si possono affrontare semplicemente con terapia mirata (CBT, Cognitive-behavioural è la migliore per questo tipo di cose) ma nel caso di attacco di panico grave, quello che ti toglie il respiro e ti impedisce di vivere normalmente, l'antidepressivo è consigliato.

Ci sono anche altri medoti naturali per ribilanciare la serotonina. Ad esempio l'esercizio fisico, vita all'aria aperta, certe particolari diete.

Quella che ho appena dato è una visione molto medica della depressione. Diciamo che se uno masce con questo "sbilanciamento" ma conduce una vita contenta, una buona infanzia, è circondato da dei familiari in gamba, ecc. ecc. (il paradiso, insomma [SM=g27828] ), la depressione potrebbe non manifestarsi in seguito. Se invece tutto va male, avere una predisposizione genetica non aiuta.

Gli attachi di panico, mentre da una parte sono un sintomo della depressione, possono anche essere un sintomo di altri tipi di sindrome.

Per altri approfondimenti e consultazioni vi mando la parcella, però eh? [SM=x145445]

mentalhealthireland.ie/
www.aware.ie/
ollivander
00martedì 15 gennaio 2008 13:28
martina ti ho bombardato in privato se no qua nn la finisco piu' con le domande.

una domanda ai maschietti e femminucce categoria pappe pronte: quanti di voi hanno dei genitori che gli hanno spiegato che l'ambiente che li' circonda nn e' autopulente?
nel senso, come gestite questo aspetto del vivere da soli (o con coinquili e' uguale) e nn avere piu' nessuno che pulisce e riordina per voi? [SM=x145518]
gdbjoe
00martedì 15 gennaio 2008 14:56
Re:
ollivander, 1/15/2008 1:28 PM:


una domanda ai maschietti e femminucce categoria pappe pronte: quanti di voi hanno dei genitori che gli hanno spiegato che l'ambiente che li' circonda nn e' autopulente?



Non me l'ha detto nessuno, l'ho realizzato da solo [SM=g27828] quando sono andato via di casa nel lontano 1992.



nel senso, come gestite questo aspetto del vivere da soli (o con coinquili e' uguale) e nn avere piu' nessuno che pulisce e riordina per voi? [SM=x145518]



Secchio? Straccio? Acqua? Detersivo?
Quelle cose li' insomma, con la variante molto comoda dell'aspirapolvere e del Mocio Vileda.
Oh mamma, pubblicita'! Moderatoreeeeee, si puo' fare pubblicita' al Mocio? Non quello del naso... [SM=g27827]

Corcaigh.
00martedì 15 gennaio 2008 16:24
Mi è appena stato segnalato un sito che potrebbe risultare utile a chi soffre di attacchi di panico e vive a Dublino:
www.socialanxietyireland.com/

Se che c'è un gruppo che si ritrova periodicamente, e vengono praticate tecniche di CBT (Cognitive-Behavioural Therapy) durante le sessioni di gruppo.

Secondo me vale la pena contattarli.
gdbjoe
00martedì 15 gennaio 2008 16:35

Scusate la domanda, ma che e' un attacco di panico?
Terra terra, proprio...

halfluke
00martedì 15 gennaio 2008 18:14
Pianooooooooooo! La spiegazione di Martina e' esaustiva ma solo da un punto di vista chimico. Ci sono molte teorie sulla dep anche se ora sono state lasciate un po' nel dimenticatoio a favore della spiegazione puramente chimica.
Sulle cause nessuno studioso serio potrebbe affermare che siano note con certezza.
Io come molti altri mi curo con i farmaci perche' e': 1) + facile, 2) + economico. I primi anni ho accompagnato anche con una terapia sistemico-relazionale, che poi e' andata esaurendosi da sola.
Ovviamente ci sono periodi in cui sto bene, ma non ho mai pensato di essere definitivamente "guarito", infatti quando ho ridotto i farmaci dopo qualche tempo sono stati di nuovo ca**i...
Dipende anche da cosa riserva la vita, i periodi + stressanti, etc...
La depressione e gli attacchi di panico non sono la stessa cosa, pero' i secondi sono manifestazioni di ansia estrema che si intrecciano spesso con una situazione depressiva.
Comunque appena me ne viene uno vi chiamo e vi faccio vedere [SM=g27828]
ekil74
00martedì 15 gennaio 2008 19:27
Io sono tra quelli che propendono per la spiegazione chimica.

Se volete cercare di approfondire "dal di dentro", vi consiglio un, per me, bel libro: "E liberaci dal male oscuro".

Ma quanto siamo andati OT [SM=g27828]
Corcaigh.
00martedì 15 gennaio 2008 20:58
Half, il fatto che nel 99% dei casi gli antidepressivi non funzionino se non associati a psicoterapia, è la prova lampante della fallibilità del modello medico assoluto e della validità di quello che sostieni tu.
Nessuno sostiene il contrario, almeno nessuno psicologo con una conoscenza minima del problema.
Al determinismo genetico ormai non ci crede (quasi) più nessuno, e meno male...
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