Insulti e rissa: a Roma sospesa partita di calcio Insulti e rissa: a Roma sospesa partita di calcio Insulti antisemiti contro la squadra ebrea Roma, presa di mira la formazione giovanile del «Maccabi». Il presidente: provocati fino alla rissa
ROMA—«Che impressione vedere dei ragazzini di sedici, diciassette anni con gli occhi di fuori che urlano insulti antisemiti...». La voce di Roberto Di Porto, allenatore del «Maccabi», una squadra ebraica del campionato allievi di Roma, ha un velo di tristezza. Masul campo dell’Ostiense ieri pomeriggio, sul lungotevere Dante nel popolare quartiere Marconi della capitale, nel corso dell’incontro Maccabi-Pro Calcio Acilia, si è consumata una nuova pagina oscura di antisemitismo finché l’arbitro non ha deciso di interrompere la partita.
BRUTTI EBREI— Era già successo in autunno all’andata, si è ripetuto anche ieri pomeriggio nel match di ritorno di un campionato riservato a l l e a n n a t e 1988-1989. Frasi antisemite, pesanti ingiurie, infine la rissa violenta in campo tra un paio di giocatori per squadra subito sedata dai rispettivi team finché l’arbitro, a circa quindici minuti dalla fine, non è stato costretto a fischiare lo stop decretando la sospensione anticipata dell’incontro sull’1-1. «Urlavano "Brutti ebrei di m...", indicavano il nostro striscione con la stella di David e poi vomitavano insulti tipo "Togliete quei simboli di m...", racconta Di Porto.
IL PRECEDENTE — Protagonista in negativo di nuovo una squadra della periferia romana, la Pro Calcio Acilia, e nel suo mirino ancora una volta la squadra ebraica del Maccabi che come era già successo all’altra squadra ebraica romana, l’«Haganah», è stata colpita da un ordinario quanto feroce antisemitismo. All’andata, in autunno, i tifosi del Pro Calcio Acilia, quasi tutti più o meno coetanei dei giocatori in campo, avevano accolto la squadra ebraica inalberando vessilli con spade e croci celtiche oltre che con cori inneggianti al «duce».
LA RISSA — Ieri sul campo dell’Ostiense sono stati gli stessi giocatori dell’Acilia ad attaccare con frasi sprezzanti e ingiuriose i tifosi della squadra di casa raccolti dietro striscioni e bandiere in cui figurava l’immagine della stella di David. «Togliete quei simboli di m...», è stata la frase più gentile rivolta verso gli spalti. Le provocazioni si sono ripetute numerose finché non è maturata la reazione di un giovane giocatore del Maccabi e ne è scaturita una rissa tra alcuni giocatori che per fortuna è stata subito sedata.
LA REAZIONE — Secca e sdegnata la reazione dei dirigenti del Maccabi. «Avevo avvertito sia la Federcalcio che le forze di polizia che la partita era a rischio - ha spiegato il presidente della squadra, Vittorio Pavoncello -. Prima quelli della Pro Calcio Acilia ci hanno chiesto di togliere i nostri striscioni con i caratteri ebraici, poi sono passati agli insulti antisemiti di ogni genere. In campo i nostri ragazzi sono stati continuamente provocati fino a quando poi non è scoppiata la scintilla finale. Abbiamo inviato una protesta ufficiale alla Figc e alla Digos affinché questa società venga radiata».
Paolo Brogi
06 maggio 2005
contro la squadra ebrea Roma, presa di mira la formazione giovanile del «Maccabi». Il presidente: provocati fino alla rissa
ROMA—«Che impressione vedere dei ragazzini di sedici, diciassette anni con gli occhi di fuori che urlano insulti antisemiti...». La voce di Roberto Di Porto, allenatore del «Maccabi», una squadra ebraica del campionato allievi di Roma, ha un velo di tristezza. Masul campo dell’Ostiense ieri pomeriggio, sul lungotevere Dante nel popolare quartiere Marconi della capitale, nel corso dell’incontro Maccabi-Pro Calcio Acilia, si è consumata una nuova pagina oscura di antisemitismo finché l’arbitro non ha deciso di interrompere la partita.
BRUTTI EBREI— Era già successo in autunno all’andata, si è ripetuto anche ieri pomeriggio nel match di ritorno di un campionato riservato a l l e a n n a t e 1988-1989. Frasi antisemite, pesanti ingiurie, infine la rissa violenta in campo tra un paio di giocatori per squadra subito sedata dai rispettivi team finché l’arbitro, a circa quindici minuti dalla fine, non è stato costretto a fischiare lo stop decretando la sospensione anticipata dell’incontro sull’1-1. «Urlavano "Brutti ebrei di m...", indicavano il nostro striscione con la stella di David e poi vomitavano insulti tipo "Togliete quei simboli di m...", racconta Di Porto.
IL PRECEDENTE — Protagonista in negativo di nuovo una squadra della periferia romana, la Pro Calcio Acilia, e nel suo mirino ancora una volta la squadra ebraica del Maccabi che come era già successo all’altra squadra ebraica romana, l’«Haganah», è stata colpita da un ordinario quanto feroce antisemitismo. All’andata, in autunno, i tifosi del Pro Calcio Acilia, quasi tutti più o meno coetanei dei giocatori in campo, avevano accolto la squadra ebraica inalberando vessilli con spade e croci celtiche oltre che con cori inneggianti al «duce».
LA RISSA — Ieri sul campo dell’Ostiense sono stati gli stessi giocatori dell’Acilia ad attaccare con frasi sprezzanti e ingiuriose i tifosi della squadra di casa raccolti dietro striscioni e bandiere in cui figurava l’immagine della stella di David. «Togliete quei simboli di m...», è stata la frase più gentile rivolta verso gli spalti. Le provocazioni si sono ripetute numerose finché non è maturata la reazione di un giovane giocatore del Maccabi e ne è scaturita una rissa tra alcuni giocatori che per fortuna è stata subito sedata.
LA REAZIONE — Secca e sdegnata la reazione dei dirigenti del Maccabi. «Avevo avvertito sia la Federcalcio che le forze di polizia che la partita era a rischio - ha spiegato il presidente della squadra, Vittorio Pavoncello -. Prima quelli della Pro Calcio Acilia ci hanno chiesto di togliere i nostri striscioni con i caratteri ebraici, poi sono passati agli insulti antisemiti di ogni genere. In campo i nostri ragazzi sono stati continuamente provocati fino a quando poi non è scoppiata la scintilla finale. Abbiamo inviato una protesta ufficiale alla Figc e alla Digos affinché questa società venga radiata».
Paolo Brogi
06 maggio 2005
www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/05_Maggio/06/brog...