Già che se ne parlava altrove...incollo da
www.sardegnacultura.it
Orgosolo, Su tenore
Orgosolo è una delle comunità nelle quali la pratica del canto a tenore è più viva e più alto è il numero dei cantori e dei gruppi stabili che vi operano e che sono formati da veri e propri professionisti di questa particolare forma musicale.
Il carattere identitario del canto a tenore nel paese è particolarmente sentito. Lo spiccato senso di appartenenza alla comunità degli orgolesi fa si che essi pongano particolare cura in tutti gli aspetti peculiari della loro cultura, cura che si esplica anche in un forte controllo collettivo su qualsiasi espressione culturale. Da qui l'impronta marcatamente conservativa del tenore orgolese che, lungi dall'imitare il canto di altri paesi, tende ad evidenziare e amplificare certe caratteristiche che sono sue proprie. Ciò, insieme all'elevato numero dei cantori, ha contribuito e contribuisce a produrre una notevole ricchezza lessicale nel linguaggio musicale (possibilità di variazioni ritmiche, armoniche, timbriche e melodiche) attraverso la grande varietà delle interpretazioni individuali, originali ma sempre sottoposte al filtro comunitario.
Quali sono le caratteristiche peculiari del tenore di Orgosolo? Certamente il timbro, caratterizzato da un'apertura vocalica non riscontrabile in altre tradizioni. A creare l'effetto timbrico particolare contribuisce in modo determinante "su bassu": dal suono gutturale molto aperto e graffiato, con una nasalizzazione aspra che lo contraddistingue. A ciò si aggiunge il contrasto sonoro tra "bassu" e "contra" ottenuto ed accentuato da quest'ultima attraverso opportune variazioni vocaliche e ritmiche. La particolare brillantezza metallica de "sa mesu boche" e l'effetto di strozzatura che talvolta essa produce completano il quadro timbrico del tenore orgolese.
Non piegandosi alle influenze musicali esterne il canto a "boche sèria" di Orgosolo ha conservato un proprio andamento che dà un'immagine di lentezza arcaica: un tempo dilatato che consente ai singoli cantori di esprimere estro e fantasia senza frettolose semplificazioni.
Altra caratteristica tipica orgolese è rappresentata dalla macrostruttura dei canti a "boche 'e ballu" che, a differenza di quanto accade nelle tradizioni di altri paesi, è quasi sempre caratterizzata dall'alternanza nel canto tra solista ("sa boche") e coro ("tenore"), fatto che evidenzia la scansione del testo verbale consentendo la comprensione dello stesso.
A costruire la fama del tenore di Orgosolo ha contribuito in modo determinante l'alta qualità delle "boches". La spiccata personalità dei cantori, la loro sensibilità poetica oltre che musicale, hanno permesso agli stessi di proporre sempre testi di alto contenuto poetico e di veicolarne il significato semantico. Mentre tutti gli altri "tenores" continuavano a cantare i testi più tradizionali, i "tenores" di Orgosolo proponevano ad esempio "tancas serradas a muru" un testo ottocentesco di carattere politico legato alla lotta contro la legge delle chiudende, oppure cantavano testi politici legati all'attualità (come ad esempio la lotta di Pratobello) o riscoprivano i testi aspri e duri del poeta tonarese Peppinu Mereu.
Il "tenore" di Orgosolo è apprezzato in tutta l'isola, anche (e soprattutto) dai cantori di altri paesi: è raro trovare, in un qualsiasi paese dove la tradizione è viva, un cantore a tenore che non abbia mai cantato "all'orgolese".
Il canto a tenore di Orgosolo è stato studiato da diversi etnomusicologi e studiosi di tradizioni popolari, tra cui Diego Carpitella e Pietro Sassu.
Molto ricca è la discografia dal momento che la tradizione di Orgosolo vanta il numero maggiore di incisioni e pubblicazioni (almeno sessanta supporti fino al 1996, stando all'Archivio Mario Cervo, Olbia) rispetto a tutti gli altri paesi.
Per ascoltare dal vivo il tenore di Orgosolo basta recarsi in paese e soggiornarvi per alcuni giorni in qualunque periodo dell'anno, meglio in occasione della festa di ferragosto (S'Assunta). È anche possibile e molto probabile assistere ad un concerto di uno dei "tenores de palcu" orgolesi in una delle numerose feste paesane che si svolgono in estate in Sardegna.