Oriana Fallaci.

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Pagine: 1, [2]
anam cara
00giovedì 16 dicembre 2004 23:02
Re:

Scritto da: Sean1 15/12/2004 9.19
....La vita e' troppo breve per leggere cattivi libri...


laconicamente vostro



Ti prego, aiuta la mia mente colabrodo, Sean...chi fù a pronunciare questa frase?

Sean1
00venerdì 17 dicembre 2004 07:42
Re: Re:

Scritto da: anam cara 16/12/2004 23.02


Ti prego, aiuta la mia mente colabrodo, Sean...chi fù a pronunciare questa frase?




cara Anam,

manco io me lo ricordo....ricordo solo la frase...
gior77
00venerdì 17 dicembre 2004 08:24
Re: Re:

Scritto da: anam cara 16/12/2004 23.02


Ti prego, aiuta la mia mente colabrodo, Sean...chi fù a pronunciare questa frase?





Forrest Gump?

non chiedermi perchè mi sia venuto in mente lui, non saprei proprio dirtelo, credo sia colpa della migrazione dei miei neuroni di queste ultime sere ...
anam cara
00sabato 18 dicembre 2004 23:31
Non mi pare fosse Forrest Gump...[SM=g27835]

Mi pare di ricordare che fosse un italiano...

Luna02
00domenica 19 dicembre 2004 13:53
Re: La fallaci???? NOOOOOOOOOOOO
Vi prego ragazzi non roviniamoci le feste di natale parlando di una isterica, psicotica[SM=x145460] [SM=x145460] . Non vale neanche la pena discutere se abbia ragione o no. Non mi importa il fatto che abbia idee totlamente opposte alle mie, di lei mi disgusta il suo razzismo e il suo modo offensivo ed arrogante di porsi nei confronti di tutto cio' che e' diverso dalei[SM=x145481] . basta non si regge piu'......qualcuno la rinchiudesse!!!! in ultima analisi: fallaci???? =[SM=x145439] [SM=x145439] [SM=x145439]
[SM=g27823]
Corcaigh
00lunedì 20 dicembre 2004 01:46
Dacia Maraini (penso fosse lei) disse l'anno scorso che la Fallaci non scrive, vomita[SM=g27828]
La trovo una deliziosa caratterizzazione [SM=g27837]

Concordo con Dubh, Rosy e tutti gli altri che hanno scritto lo stesso (parlando di memoria colabrodo... non ricordo!). Non è ua questione di ideologie: la Fallaci può "vomitare" le cazzate che gli pare. Il problema è il modo in cui le esprime.
Prima di tutto è piena di contraddizioni. Prima dice che è contro le guerre sante e si scaglia contro i mussulmani (i toto) per via della jihad. Poi invoca la guerra santa, vuole tornare alle crociate e vuole i mussulmani sterminati...
Secondo me è chiaro che ha dei problemi suoi (ormonali, psichiatrici, affari suoi). Negli anni '80 chi era di sinistra (inclusa io) leggeva Lettera ad un bambino mai nato. La Fallaci dementoide e senile di adesso non potrebbe più scrivere un libro del genere.
Mio giudizio? La Fallaci soffre di protagonismo. Prima c'erano i reportage di guerra, i libri famosi... poi non è riuscita più a scrivere, a non essere più sulle pagine di Panorama... qualcosa si doveva fare. 11 Settembre è capitato a penello. Ha cavalcato e strumentalizzato l'onda antiaraba, è tornata sulle copertine delle riviste.
Vive sola, gli editori la assecondano perché, cinicamente, i suoi libri vendono: per cui no ha termini di paragone, di giudizio, nessuo le dice: datti una calmata e prenditi il Prozac.

I suoi libri di adesso? Sicuramente un'espressione della sua furia demente. leggetevi la Fallaci degli anni '70 ed allora scoprite una donna che sapeva scrivere e non aveva ancora perso la testa.
La Fallaci di adesso? Un fenomeno da baraccone. Che non si accorge neppure che gli editori se la coccolano perché i suoi libri fanno cassetta.

Guarda, mi fa quasi pena... [SM=g27813]

[SM=x145481]
Sean1
00lunedì 20 dicembre 2004 08:46
...infatti avevo letto un suo libro anni fa , la sua esperienza fatta durante la guerra del viet-nam, molto bello ed anche io credo che non potrebbe piu' scrivere cose come quelle...
dubh
00lunedì 20 dicembre 2004 12:05
Re:

Scritto da: Corcaigh 20/12/2004 1.46
I suoi libri di adesso? Sicuramente un'espressione della sua furia demente. leggetevi la Fallaci degli anni '70 ed allora scoprite una donna che sapeva scrivere e non aveva ancora perso la testa.


Davvero, è triste come siano cambiati i suoi libri, Lettera ad un bambino mai nato è stato uno dei primi libri "seri" che ho preso dagli scaffali di casa da piccola, poi l'ho riletto un po' di anni dopo per capirlo meglio.Incredibile il cambiamento di stile, di opinioni, di..tutto [SM=g27829]
anam cara
00lunedì 20 dicembre 2004 23:02
Re: Fallaci.

Scritto da: Tameko 16/12/2004 1.53
Della Fallaci condivido l'idea dell'arrendevolezza dell'Occidente, pronto a sostituire virtù con Gesù nelle canzoncine di Natale e a non fare il presepe per non irritare i musulmani. Si badi bene, io non sono credente ma agnostico.



Mi riesce molto difficile capire questa cosa: perché le persone si scandalizzano tanto, si indignano, si sentono in diritto di sentirsi offesi quando i “nostri amati valori cristiani” vengono in qualche modo minacciati( che poi le minacce le vede solo chi con le minacce ce magna!) e soprattutto quando queste stesse persone ci tengono particolarmente a definirsi non-credenti.
Mio caro Tameko(butto le mani avanti, visto i precedenti: questo non è un attacco personale, prendo solo spunto dal tuo post), se sei agnostico, resta agnostico. Fregatene. Se non si crede in qualcosa non ci si può sentire in dovere di difenderlo. A quale scopo poi? Tanto perché è un’opportunità in più di buttare fango su chi non ci va a genio? È un’occasione per rimarcare che noi popolo di bianchi perbenisti col cielo screziato solo dalle nuvolette siamo quelli giusti e buoni?
Dove sta questa arrendevolezza che la Fallaci vede nell’Occidente? Ma forse non sarà che noi in Gesù Cristo ci crediamo solo quando è una statuina di plastica da rispolverare e mettere in bellamostra tra lucette e neve sintetica?
Non ce la prendiamo con i musulmani se quello che abbiamo imparato a catechismo non ci è mai piaciuto. Se abbiamo continuato a far finta di crederci solo perché essere cristiani ci differenzia da quelli brutti e sporchi e poveri e cattivi, non parliamo di arrendevolezza. Per arrendersi bisogna almeno aver lottato un po’ e averci creduto.
E bada bene, io non sono agnostica, sono credente.

La storia del presepe poi è ridicola. Ma questo lo vado a scrivere su un altro thread.[SM=g27835]




Tameko
00mercoledì 5 gennaio 2005 20:46
Re: Re: Fallaci.

Scritto da: anam cara 20/12/2004 23.02


Mi riesce molto difficile capire questa cosa: perché le persone si scandalizzano tanto, si indignano, si sentono in diritto di sentirsi offesi quando i “nostri amati valori cristiani” vengono in qualche modo minacciati( che poi le minacce le vede solo chi con le minacce ce magna!) e soprattutto quando queste stesse persone ci tengono particolarmente a definirsi non-credenti.
Mio caro Tameko(butto le mani avanti, visto i precedenti: questo non è un attacco personale, prendo solo spunto dal tuo post), se sei agnostico, resta agnostico. Fregatene. Se non si crede in qualcosa non ci si può sentire in dovere di difenderlo. A quale scopo poi? Tanto perché è un’opportunità in più di buttare fango su chi non ci va a genio? È un’occasione per rimarcare che noi popolo di bianchi perbenisti col cielo screziato solo dalle nuvolette siamo quelli giusti e buoni?
Dove sta questa arrendevolezza che la Fallaci vede nell’Occidente? Ma forse non sarà che noi in Gesù Cristo ci crediamo solo quando è una statuina di plastica da rispolverare e mettere in bellamostra tra lucette e neve sintetica?
Non ce la prendiamo con i musulmani se quello che abbiamo imparato a catechismo non ci è mai piaciuto. Se abbiamo continuato a far finta di crederci solo perché essere cristiani ci differenzia da quelli brutti e sporchi e poveri e cattivi, non parliamo di arrendevolezza. Per arrendersi bisogna almeno aver lottato un po’ e averci creduto.
E bada bene, io non sono agnostica, sono credente.

La storia del presepe poi è ridicola. Ma questo lo vado a scrivere su un altro thread.[SM=g27835]








Rispondo con un po' di ritardo perché solo adesso ho letto l'intervento di anam.

No anam, non me ne frego. Il fatto di non essere credente non significa ignorare la nostra storia e le nostre radici.
La stessa concezione di Stato laico non sarebbe possibile così com'è senza il cristianesimo.

Anche se non sono credente so che il cristianesimo ha contribuito a formare la nostra identità e a determinare quello che noi siamo. Negarlo significa vergognarci di quello che siamo.
Come possiamo difendere la nostra cultura ed integrare gli altri, quando nel rapportarci con gli altri non ci mostriamo per ciò che siamo?
theropithecus
00mercoledì 5 gennaio 2005 21:15
Re: Re: Fallaci.

Scritto da: anam cara 20/12/2004 23.02


Mi riesce molto difficile capire questa cosa: perché le persone si scandalizzano tanto, si indignano, si sentono in diritto di sentirsi offesi quando i “nostri amati valori cristiani” vengono in qualche modo minacciati( che poi le minacce le vede solo chi con le minacce ce magna!) e soprattutto quando queste stesse persone ci tengono particolarmente a definirsi non-credenti.
Mio caro Tameko(butto le mani avanti, visto i precedenti: questo non è un attacco personale, prendo solo spunto dal tuo post), se sei agnostico, resta agnostico. Fregatene. Se non si crede in qualcosa non ci si può sentire in dovere di difenderlo. A quale scopo poi? Tanto perché è un’opportunità in più di buttare fango su chi non ci va a genio? È un’occasione per rimarcare che noi popolo di bianchi perbenisti col cielo screziato solo dalle nuvolette siamo quelli giusti e buoni?
Dove sta questa arrendevolezza che la Fallaci vede nell’Occidente? Ma forse non sarà che noi in Gesù Cristo ci crediamo solo quando è una statuina di plastica da rispolverare e mettere in bellamostra tra lucette e neve sintetica?
Non ce la prendiamo con i musulmani se quello che abbiamo imparato a catechismo non ci è mai piaciuto. Se abbiamo continuato a far finta di crederci solo perché essere cristiani ci differenzia da quelli brutti e sporchi e poveri e cattivi, non parliamo di arrendevolezza. Per arrendersi bisogna almeno aver lottato un po’ e averci creduto.
E bada bene, io non sono agnostica, sono credente.

La storia del presepe poi è ridicola. Ma questo lo vado a scrivere su un altro thread.[SM=g27835]









Guarda Alè, io sono Ateo, odio la chiesa Cattolica, bestemmio tranquillamente, eppure l'invasione islamica in occidente mi sta facendo diventare simpatica la chiesa, addirittura la Lega in certe occasioni, ed ho detto tutto.....

L'invasione islamica è sotto gli occhi di tutti, impossibile negare un evidenza come questa, speriamo che la Turchia sia cacciata a calci nel culo fuori dalla CEE(ma i calci devono essere forti...)...



Pedair ti ricordi che fecero i simpatici turchi in quel di Roma, durante un Roma - Galatasaray?.....ecco non scordiamoci chi abbiamo davanti....povera Germania.....

[Modificato da theropithecus 05/01/2005 21.19]

admin/moris
00mercoledì 5 gennaio 2005 22:01
mamma li turchi...

Scritto da: theropithecus 05/01/2005 21.15

Pedair ti ricordi che fecero i simpatici turchi in quel di Roma, durante un Roma - Galatasaray?.....ecco non scordiamoci chi abbiamo davanti....povera Germania.....

[Modificato da theropithecus 05/01/2005 21.19]




Thero, capisco mi citassi ad esempio cosa ha combinato l'esercito turco con i curdi, ma la partita... [SM=g27829]
Occhei, era una battuta, prendiamola per tale.

Spero che l'entrata nell'unione europea sia determinante per un serio cambiamento della politica turca relativamente ai diritti umani : le prigioni di Istanbul, senza scomodare il film "Fuga di mezzanotte" sono ancora più allucinanti che altrove.
theropithecus
00mercoledì 5 gennaio 2005 23:13
Re: mamma li turchi...

Scritto da: admin/moris 05/01/2005 22.01


Thero, capisco mi citassi ad esempio cosa ha combinato l'esercito turco con i curdi, ma la partita... [SM=g27829]
Occhei, era una battuta, prendiamola per tale.

Spero che l'entrata nell'unione europea sia determinante per un serio cambiamento della politica turca relativamente ai diritti umani : le prigioni di Istanbul, senza scomodare il film "Fuga di mezzanotte" sono ancora più allucinanti che altrove.




Ovvio la mia era una battuta, ma la prepotenza di una certa cultura la si vede anche dalle piccole cose, parlare dei curdi, della pena di morte, e dei diritti umani mi sembrava scontato, un paese culturalmente arretrato come la turchia non può entrare in europa...

[Modificato da theropithecus 06/01/2005 0.44]

Tameko
00giovedì 6 gennaio 2005 00:59
Fallaci, Popper e la tolleranza.
Io non ci sto a bruciare la Fallaci sul rogo come fosse una strega.

Sarà un'esagitata, sicuramente è politicamente scorretta (dalle mie parti si dice: fine come il ghiaione) ma ci pone davanti a problemi che non possiamo eludere.

Recentemente Magdi Allam ha scritto articoli sul Corriere della Sera in cui ha spiegato il fallimento del multiculturalismo in salsa olandese.
Di fatto la politica del "islamici, venite e fate quel che volete" non funziona e oggi se ne vedono le conseguenze.

Il problema è di come convivere con gli islamici. Ogni soluzione non può trascurare ciò che noi siamo. L'Islam gira e rigira è una religione che ha come scopo primario il fare nuovi proseliti, anche in modo aggressivo.
Se ai musulmani che arrivano comunichiamo l'idea che siamo deboli e poco convinti persino nel difendere la nostra identità, temo che questi possano farsi l'idea che tutta l'Europa è pronta per abbracciare il Corano.

In Corsica un uomo marocchino ha ucciso la figlia perché usciva con un ragazzo francese. "Preferisco andare in galera - ha detto ai poliziotti che lo arrestavano - piuttosto che tradire il Corano".
Altro esempio? Una collega mi raccontava di un egiziano che ha criticato aspramente un'italiana in topless su una spiaggia italiana. Dico, ma siamo matti? Liberissimo di non apprezzare l'italico costume di esporre le tette al vento, ma non di rompere i co... su quello che noi italiani facciamo in Italia. Io non offendo le donne velate se vado come turista in Yemen, né tantomeno pretendo che gli arabi non facciano il Ramadam per non urtare la sensibilità degli agnostici come il sottoscritto.

Se non siamo fermi nel far capire agli stranieri che devono rispettare le nostre leggi (figlie della nostra cultura) i problemi non potranno che aumentare. Per questo dobbiamo crederci noi per primi nelle nostre leggi e nella nostra cultura.
Accettazione e tolleranza sì, ma condizionate: come diceva Popper, "bisogna essere intolleranti con gli intolleranti".
cossaigh
00giovedì 6 gennaio 2005 13:47
Re: Fallaci, Popper e la tolleranza.

Scritto da: Tameko 06/01/2005 0.59
Io non ci sto a bruciare la Fallaci sul rogo come fosse una strega.

Sarà un'esagitata, sicuramente è politicamente scorretta (dalle mie parti si dice: fine come il ghiaione) ma ci pone davanti a problemi che non possiamo eludere.

Recentemente Magdi Allam ha scritto articoli sul Corriere della Sera in cui ha spiegato il fallimento del multiculturalismo in salsa olandese.
Di fatto la politica del "islamici, venite e fate quel che volete" non funziona e oggi se ne vedono le conseguenze.

Il problema è di come convivere con gli islamici. Ogni soluzione non può trascurare ciò che noi siamo. L'Islam gira e rigira è una religione che ha come scopo primario il fare nuovi proseliti, anche in modo aggressivo.
Se ai musulmani che arrivano comunichiamo l'idea che siamo deboli e poco convinti persino nel difendere la nostra identità, temo che questi possano farsi l'idea che tutta l'Europa è pronta per abbracciare il Corano.

In Corsica un uomo marocchino ha ucciso la figlia perché usciva con un ragazzo francese. "Preferisco andare in galera - ha detto ai poliziotti che lo arrestavano - piuttosto che tradire il Corano".
Altro esempio? Una collega mi raccontava di un egiziano che ha criticato aspramente un'italiana in topless su una spiaggia italiana. Dico, ma siamo matti? Liberissimo di non apprezzare l'italico costume di esporre le tette al vento, ma non di rompere i co... su quello che noi italiani facciamo in Italia. Io non offendo le donne velate se vado come turista in Yemen, né tantomeno pretendo che gli arabi non facciano il Ramadam per non urtare la sensibilità degli agnostici come il sottoscritto.

Se non siamo fermi nel far capire agli stranieri che devono rispettare le nostre leggi (figlie della nostra cultura) i problemi non potranno che aumentare. Per questo dobbiamo crederci noi per primi nelle nostre leggi e nella nostra cultura.
Accettazione e tolleranza sì, ma condizionate: come diceva Popper, "bisogna essere intolleranti con gli intolleranti".



Indubbiamente il tuo discorso è in gran parte condivisibile (tranne quello per quanto riguarda la Fallaci. Non sono necessari i suoi libri per porre in risalto determinati problemi. E in quella maniera). La politica usa la cultura e la religione (e viceversa) per espandersi e dominare e non certo "per venire in pace e convivere in fratellanza e tolleranza reciproche". La storia è sempre un rapporto di forza (non necessariamente di violenza fisica) in cui è il più debole a cedere e a perdere. Il problema è come impedire il proselitismo aggressivo e trovare un equilibrio di tollerante "non-belligeranza". Come puoi impedire il proselitismo aggressivo se fa parte *intrinseca* delle religioni cristiane e, attualmente, specialmente di quelle mussulmane? A questo punto, se ciò è vero, siamo veramente allo "scontro di civiltà" che tanti (incredibilmente) cercano di negare. Dove per "civiltà" si intende quella commistione inestricabile tra politica, cultura e religione. Una nota finale: trovo assurde le prese di posizione di coloro che negano l'origine "cristiana" dell'Europa. Se si intende la religione come componente culturale (e, di fatto, lo è) come si fa a negare due millenni di "cultura" cristiana? Con questo non voglio dire che chi riconosce l'esistenza alla radice (e, quindi, fondamentale) nella formazione culturale dell'Europa del cristianesimo si definisca automaticamente "cristiano". Non è proprio così. Dovrebbe essere un atto di onestà intellettuale e culturale e non proprio un "atto di fede" (oltretutto non certo richiesta). Ma, si sa, il dicorso è tutto ideologico: al solo parlare di cristianesimo molti si sentono improvvisamente male con conseguente repentino attacco di collera e di odio verso tutto ciò che ricorda, solo vagamente, la religione (reazione in parte, ma solo in parte, comprensibile). Quindi, viva l'Europa "laica" formata da tante culture tutte equiparate per importanza storica?
anam cara
00venerdì 7 gennaio 2005 00:30
Re: Re: Re: Fallaci.

Scritto da: Tameko 05/01/2005 20.46



Rispondo con un po' di ritardo perché solo adesso ho letto l'intervento di anam.

No anam, non me ne frego. Il fatto di non essere credente non significa ignorare la nostra storia e le nostre radici.
La stessa concezione di Stato laico non sarebbe possibile così com'è senza il cristianesimo.

Anche se non sono credente so che il cristianesimo ha contribuito a formare la nostra identità e a determinare quello che noi siamo. Negarlo significa vergognarci di quello che siamo.
Come possiamo difendere la nostra cultura ed integrare gli altri, quando nel rapportarci con gli altri non ci mostriamo per ciò che siamo?



La concezione di Stato laico non sarebbe la stessa perchè non saprebbe a cosa contrapporsi. Cmq a me non pare di vivere in uno Stato laico, quindi il problema poco si pone.

Non posso negare che il nostro bel paese si rispecchia nei valori cattolici e che come tradizione non si può discostare da quella che la chiesa ha "insegnato" per qualche annetto. Come ben dici è stato un contributo, quindi io non mi sento di concordare con te. Quello che siamo non dipende dalla religione che abbiamo seguito. Se non fossi cattolica dovrei vergognarmi allora di essere italiana e viceversa? le due cose sono ben separate e così separate convivono pure meglio.

Gli insegnamenti della religione cattolica non parlano di difesa dal diverso, ma di integrazione, di comprensione e condivisione.
Questo mi pare il punto focale.
Però il vero problema è che si vuole infilare la religione un po' dovunque, quando in quanto tale dovrebbe rimanere un fatto privato, personale. Ma niente motiva di più della religione, si sa. Ed ecco che abbiamo il nostro antico pretesto per odiarci senza sentirci stupidi e colpevoli.


gior77
00venerdì 7 gennaio 2005 10:33
Re: Fallaci, Popper e la tolleranza.

Scritto da: Tameko 06/01/2005 0.59

Il problema è di come convivere con gli islamici. Ogni soluzione non può trascurare ciò che noi siamo. L'Islam gira e rigira è una religione che ha come scopo primario il fare nuovi proseliti, anche in modo aggressivo.





[SM=g27833]

Anche il vangelo dice che lo scopo del crisianesimo è comunque quello di fare nuovi proseliti, di espandersi nel mondo. Ma non c'è scritto di usare la violenza.
Eppure ci sono state le crociate, le spedizioni in centro e sud america in cui sono state trucidate le civiltà Maya, Azteche e Inca, lo stesso Stato Pontificio fino a duecento anni fa aveva un suo esercito e combatteva battaglie per mantenere i suoi possedimenti in Italia.
Ma sul vangelo, e tantomeno nella bibbia, non si parla di usare la violenza, anzi.
Porgi l'altra guancia.
E i comandamenti? Non uccidere, ama il prossimo tuo come te stesso, ecc. ecc.
Sono questi gli insegnamenti della religione cattolica, così come lo sono nella religione islamica, induista, buddista.
Non ho ancora trovato una religione che inneggia alla violenza e all'omicidio.
I libri sacri delle religioni a tal proposito sono molto precisi, sono le persone che li stravolgono e li interpretano come gli fa comodo.
Come ha detto Beppe Grillo, "Bush ha detto che Dio è con gli americani. Ma qualcuno ha chiesto a Dio se è d'accordo?"
cossaigh
00venerdì 7 gennaio 2005 11:47
Re: Re: Fallaci, Popper e la tolleranza.

Scritto da: gior77 07/01/2005 10.33
Anche il vangelo dice che lo scopo del crisianesimo è comunque quello di fare nuovi proseliti, di espandersi nel mondo. Ma non c'è scritto di usare la violenza.
Eppure ci sono state le crociate, le spedizioni in centro e sud america in cui sono state trucidate le civiltà Maya, Azteche e Inca, lo stesso Stato Pontificio fino a duecento anni fa aveva un suo esercito e combatteva battaglie per mantenere i suoi possedimenti in Italia.
Ma sul vangelo, e tantomeno nella bibbia, non si parla di usare la violenza, anzi.
Porgi l'altra guancia.
E i comandamenti? Non uccidere, ama il prossimo tuo come te stesso, ecc. ecc.
Sono questi gli insegnamenti della religione cattolica, così come lo sono nella religione islamica, induista, buddista.
Non ho ancora trovato una religione che inneggia alla violenza e all'omicidio.
I libri sacri delle religioni a tal proposito sono molto precisi, sono le persone che li stravolgono e li interpretano come gli fa comodo.
Come ha detto Beppe Grillo, "Bush ha detto che Dio è con gli americani. Ma qualcuno ha chiesto a Dio se è d'accordo?"



Sì, Giorgio, quello che dici è vero. Ma il vero problema delle religioni (comprese quelle cristiane) è che, con il proselitismo forzato (spesso) e aggressivo, introducono elementi di conflitto e di contrapposizione (politica, ideologica, culturale) da cui è molto facile arrivare alla violenza. In sintesi, tutte le più importanti religioni si sono formate con i migliori intenti. Poi, diventando ideologia religiosa (in questa maniera si possono intendere i varii fondamentalismi), strumentalizzando e facendosi strumentalizzare, si sono trasformate e assumendo l'imperativo del proselitismo in quanto uniche portatrici della verità (perchè questo è il discorso centrale) hanno, in molte occasioni, favorito gli scontri, le prevaricazioni e i genocidi. Secondo me dovrebbero smettere di fare proseliti (o, perlomeno, considerarla un'attività del tutto secondaria e marginale) e dimostrare, invece, di possedere una verità importante di pace, di dialogo e di accettazione reciproca (se è vero che possiedono questa verità).
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