Re: Re: Re: Re:
Scritto da: Roberta g.i. 08/06/2005 10.05
Molti uomini, soprattutto intorno ai 30 anni, dopo essersi ben ben divertiti con una schiera di fanciulle che nulla avevano de “la donna di una volta” ora avrebbe tanto, tanto piacere di trovare una compagna che assomigli molto alla loro mamma. E mi può anche strare bene! Il problema è che non si può volere, tanto per usare un eufemismo, “capra e cavoli”. Se alcune donne hanno nostalgia degli “uomini di una volta” non si parla di cinghia o banalità simili, ma solo di un essere umano che abbia la forza e la coerenza di assumersi le proprie responsabilità, che possa essere un vero compagno con cui condividere tutto, e non (come vedo accadere a ripetizione a persone a me molto care, cosa che mi fa davvero arrabbiare) dei ragazzini che addossano tutto il peso della responsabilità sulle spalle della compagna, pretendendo di essere all’interno della coppia “l’elemento passivo”. Non che le donne vorrebbero tornare loro a questo ruolo! Ma la sensazione è che si sia passati senza nessuna mediazione da un modello famigliare in cui era l’uomo a dominare, a quello in cui l’uomo ha scoperto quanto è bello “delegare” e quindi non si prende più responsabilità, ma si arrocca nel lavoro, lasciando che di tutto il resto si occupi la compagna. La parità a mio modo di vedere è una condivisione totale di responsabilità e privilegi
Roberta
Oh, vabbè, ora state diventando davvero seri. Mi adeguo un momento, per dire che condivido quasi pienamente quello che ha scritto Roberta e che qui quoto.
Premettendo che mi da l’orticaria fare generalizzazioni quando si parla di certe cose, devo ammettere che l’atteggiamento maschile che vedo in giro è alquanto omogeneo e rispecchia l’analisi fatta da Roberta, ovvero che gli uomini alla fin fine cercano una seconda mamma, una donna di una volta, che hanno un grado di maturità inchiodato al periodo preadolescenziale e che usano come scusa molto abile la fatidica frase “avete voluto la parità? E mo ve la tenete in tutto e per tutto!”
Però quello che eviterei di fare è confondere la discussione sulle varie e molteplici differenze che, appunto, differenziano uomini e donne, con il dibattito misteriosamente nato sull’uomo di una volta.
Si, certo, a parlarne seriamente si scivola dritti dritti nel pozzo delle banalità e dei luoghi comuni, ma qualcosina si può dire, considerando il fatto che alla fine ciò che dirò suona più come una preghierina della buona notte che come un apporto sensato e utile al thread.
Semplicemente credo che gli uomini di oggi manchino di un po’ di galanteria vecchio stampo, e non quella ironica e neanche tanto sottilmente a doppio fine che alcuni di essi sfoggiano con inadeguata soddisfazione. Gli uomini di oggi ignorano quasi completamente cosa voglia dire rispettare una donna in quanto donna e non in quanto essere vivente biologicamente diverso da loro. Forse questa affermazione può sembrare un po’ troppo “femminista”, ma scusate se penso che sia ancora bello l’incontro tra due mondi completamente diversi che solo nella più profonda intimità si scoprono uguali.
Gli uomini di oggi sono gli uomini di oggi, uomini del XXI secolo, con ritmi, priorità e esigenze diverse da quelle di una volta. Chiudendo un po’ di più gli occhi e opponendo maggiore resistenza alla razionalità, mi piace sognare di un tempo in cui tutto era diverso, in cui i ritmi erano più lenti, le priorità avevano un valore reale e le esigenze erano più naturali. Il tempo in cui nasceva l’uomo di una volta, appunto.
Quindi, per uomo di una volta non intendo lo scimmione buzzurro con la cinta in mano, ma una persona che non rispecchi i tempi in cui viviamo, che non sia sofisticato da chiamare i NAS, o pronto ad ogni nuovo cambiamento e modifica come un pc di ultima generazione. Una persona coerente, limpida, leale, legata ai valori semplici della vita.
A me sembra che oggi, di gente così, ce ne sia poca. E questo, ahimè, vale anche per le donne, eh.
Beh, ne ho inanellati di luoghi comuni…uno dietro l’altro…mi pare di aver dato il mio degno contributo al thread, no?