A Cork sono stata quest'estate in vacanza, e ora ci torno per un mese a studiare...
Diciamo che la loro parlata non è proprio tra le più comprensibili al mondo, anzi. Laggiù ho lasciato quel poco di autostima sull'inglese che avevo. Se si tratta di imparare a capire la lingua, però, questo non è un fatto del tutto negativo: ci si fanno le ossa molto più che imparandolo altrove. E' come allenarsi in palestra con pesi di trenta chili su ogni caviglia, insomma...
Più che altro, ho notato che lì hanno serie difficoltà a capire l'inglese parlato da stranieri (e, di conseguenza, con accento straniero)... Comunque sono persone molto aperte, non te lo nascondono affatto se il tuo accento si nota: si limitano a scoppiarti a ridere in faccia e a ripetere le tue parole imitando la tua pronuncia.
Nei paesini, invece, sono più tradizionalisti. Un tizio in un pub ha risposto malissimo a un mio amico - in un misto di stupore e disgusto - perché non aveva saputo leggere la parola di trentasei lettere in gaelico che indicava la toilette.
A parte tutto, comunque, è vero che sono persone molto disponibili. Sono anche onesti e gentili. Ed è stato il primo posto al mondo dove non ci siamo subito sentiti dire: "Italiano! Spaghetti Pizza Mandolino!"
Tirando le somme, una città - e degli abitanti - tutto sommato gradevolissimi.
(Un consiglio per chiunque non ci sia mai andato: non mettete il naso fuori di casa dopo l'una di notte; o, se lo fate, portatevi una telecamera per documentare. O nessuno vi crederà quando lo racconterete.)