Il mondo è nelle sue mani ...(Georgie Bush Thread)

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nightolo
00lunedì 11 settembre 2006 17:46
Re: una domanda

Scritto da: Earendil78 11/09/2006 17.37


Da chi e' composta la commissione 9/11?



La commissione e' stata designata dai membri del congresso americano (sia democratici che repubblicani) per indagare sui fatti del 9/11 e stabilire se il governo attuale o quello precedente o la CIA o l'FBI avessero avuto qualche responsabilita' nell'attacco delle torri gemelle.

Il rapporto e' stato pubblicato ed e' accessibile anche via internet, ve ne consiglio la lettura:

www.gpoaccess.gov/911/index.html

Ne' democratici ne' repubblicani hanno sollevato polemiche riguardo il contenuto di questo rapporto e tutti i media mainstream americani lo considerano degno di nota. Poi se voi avete documenti degni di maggior credito (no, farheneit 9/11 non vale) saro' lieto di leggerli.

jay.ren
00lunedì 11 settembre 2006 17:46
Il numero 11
The number 11 has been linked to mystery and power since ancient times. All forms of number research and study, including Numerology, the ancient science of Gematria, and the secret wisdom of Kabbalah, all give significant importance to 11, and 11 derivatives - 22, 33, 44, 55, 66, 77, 88, and 99.

The number 11 is considered a master number.

The first Great War, World War 1, ended on the 11th hour, of the 11th day, of the 11th month. To this day, victims and veterans are remembered at that specific time. In Tolkein's The Lord of the Rings, the number 11 is described as a curious number, and reaching your 111th birthday is an event. The USA skipped sequence numbers on the Apollo moon missions to ensure it was Apollo 11 that landed on the moon. In ancient Egypt King Tutankhamen's tomb had combinations of 11 in the jewelry he wore, and he had 11 oars placed on the floor surrounding his tomb. The number 11, and particularly the number 33, have significance to Freemasons, and other secretive groups.

Prosegue: 11 septembre news, mysteries >>
Earendil78
00lunedì 11 settembre 2006 17:48
Re: Re: una domanda

Scritto da: nightolo 11/09/2006 17.46


La commissione e' stata designata dai membri del congresso americano (sia democratici che repubblicani) per indagare sui fatti del 9/11 e stabilire se il governo attuale o quello precedente o la CIA o l'FBI avessero avuto qualche responsabilita' nell'attacco delle torri gemelle.

Il rapporto e' stato pubblicato ed e' accessibile anche via internet, ve ne consiglio la lettura:

www.gpoaccess.gov/911/index.html

Ne' democratici ne' repubblicani hanno sollevato polemiche riguardo il contenuto di questo rapporto e tutti i media mainstream americani lo considerano degno di nota. Poi se voi avete documenti degni di maggior credito (no, farheneit 9/11 non vale) saro' lieto di leggerli.




Uhm...

e secondo te il fatto che tutti i membri del congresso americano non abbiano obiettato (ma quante b ci vanno? [SM=g27818] ) ne fa un documento-verita'?

Naaaaaaaaaaaa.... [SM=g27828]
nightolo
00lunedì 11 settembre 2006 17:50
Re:

Scritto da: askatasuna 11/09/2006 17.46
no mi fermo qui. grazie dell'invito, pero' [SM=g27828]
travaglio squadrista per me e' abbastanza.
buon proseguimento. [SM=g27827]:



grand

Travaglio venne definito squadrista, tempo addietro, da Adriano Sofri, ed e' una definizione che mi sento di condividere visti i suoi metodi nei confronti di chiunque violi la legge (ricordiamoci la recente discussione sull'indulto). Per dovere di cronaca lui stesso ha dichiarato di essere di destra (e ovviamente non vota forza italia), quindi fai 2+2.

Dove l'ha dichiarato? nella famosa intervista con luttazzi, che valse a quest'ultimo la fine della sua carriera in TV e, a Travaglio,l'inizio di un business fatto di pubblicazioni editoriali (leggesi libri, articoli sul rosso Micromega e quant'altro), la sua elezione a beniamino della sinistra DS, un posto come editorialista dell'unita' e diverse presenze in dibattiti assieme a sabina guzzanti che, per inciso, e' un'altra che mi sta sul cazzo.

Il fatto che Luttazzi, persona intelligente, non si sia fatto coinvolgere in questi giri, mi sembra abbastanza esplicativo.

Pero' se volete ne discutiamo in un thread apposito, restiamo sul discorso americano qui.
nightolo
00lunedì 11 settembre 2006 17:52
No, Earendil,anche i giornalisti dei media americani non hanno obiettato (in USA i giornalisti non sono servi dei potenti ne' si inventano minchiate come Nigergate e roba varia).

Ma ovviamente non e' questo il punto, io sono una persona dubbiosa, e infatti, se hai qualcosa che possa contraddire qualche punto di quel rapporto sono lieto di leggerlo. Da persona intelligente dovresti sapere che 'naaaa' non e' argomentare un'opinione, se tu lo ritieni tale io posso cominciare a scrivere 'ma daiiii' e gli altri membri del forum possono usare altri modi d'intercalare.

In questo modo non credo che cresca la conoscenza di nessuno.
jay.ren
00lunedì 11 settembre 2006 17:53
Re: Re: una domanda

Scritto da: nightolo 11/09/2006 17.46
saro' lieto di leggerli.




Hai letto tutte le 585 pagine? Complimenti [SM=x145469]
askatasuna
00lunedì 11 settembre 2006 17:53
pure sabina hai battezzato?
cazzo, ma sei un un uomo pieno di sorprese. [SM=g27828]
Earendil78
00lunedì 11 settembre 2006 17:57
Re:

Scritto da: nightolo 11/09/2006 17.52
No, Earendil,anche i giornalisti dei media americani non hanno obiettato (in USA i giornalisti non sono servi dei potenti ne' si inventano minchiate come Nigergate e roba varia).




si, pero' le tue uniche osservazioni a sostegno del documento sono state "il congresso ci crede"..."i media americani ci credono" --> "allora e' vero".

E' questo che non capisco. In quanto persona "dubbiosa" dovresti formarti un'opinione sulla base dei fatti, non sulle opinioni di altri.
Earendil78
00lunedì 11 settembre 2006 17:57
Re:

Scritto da: nightolo 11/09/2006 17.52
(in USA i giornalisti non sono servi dei potenti ne' si inventano minchiate come Nigergate e roba varia).




ti faccio solo un nome: Fox News.
nightolo
00lunedì 11 settembre 2006 18:02
Oddio che Fox News sia abbastanza schierata mi pare chiaro, io parlavo dei giornalisti che scrivono nella carta stampata (anche li' ci sono le dovute eccezioni). Se tu fai un paragone fai conto che il secondo quotidiano piu' venduto in Italia e' Repubblica.

Per il resto, ti ripeto per la terza volta sperando di non essere pedante, dammi qualche documento che contraddice o rivede qualche parte di quel rapporto e io lo leggo, ti ripeto,credo che la verita' sia uan cosa che si costruisce tramite l'indagine personale, per questo non do nulla per scontato. Tu invece dai per scontato che un documetno, che neanche hai letto (suppongo), e' falso, e la cosa piu' bella e' che non porti nessun dato a riguardo.

Io non credo che se i media ci credono allora e' vero, io dico che se l'opinione pubblica e i media nazionali e internazionali (che dovrebbero essere un po' piu' distanti) non contestano un rapporto allora ci sono buone probabilita' che sia vero.

E poi, a chiudere, come dicevo in un altro post, io non sono affatto a favore di Bush, pero' le critiche basate sul niente mi fanno ridere, da un lato, e mi fanno pena dall['altro perche' regalano voti a chi ha gia' fatto una guerra inutile (Iraq) e ne potrebbe fare altre.

Un briciolo di obiettivita' perfavore
jay.ren
00lunedì 11 settembre 2006 18:31
A me viene in mente un rapporto, stilato da FBI, CIA, NATO ecc sulle famose armi di distruzioni di massa, che viaggiavano su camion anonimi in giro per tutto l'Iraq, il tutto corredato da foto aeree che, spergiurava Powell, erano chiaramente a favore di quella tesi e che si doveva agire immediatamente per fermare quella minaccia biologica/batteriologica.

Poche voci si sono alzate contro tale rapporto, quindi anche in questo caso sarebbe dovuto essere inequivocabilmente vero.

Invece...

Ma forse i camionisti non hanno installato sul camion un navigatore satellitare e stanno cercando di capire come cazzo si torna a Bagdad [SM=g27829]

R
nightolo
00lunedì 11 settembre 2006 18:54
Re:

Scritto da: jay.ren 11/09/2006 18.31
A me viene in mente un rapporto, stilato da FBI, CIA, NATO ecc sulle famose armi di distruzioni di massa, che viaggiavano su camion anonimi in giro per tutto l'Iraq, il tutto corredato da foto aeree che, spergiurava Powell, erano chiaramente a favore di quella tesi e che si doveva agire immediatamente per fermare quella minaccia biologica/batteriologica.

Poche voci si sono alzate contro tale rapporto, quindi anche in questo caso sarebbe dovuto essere inequivocabilmente vero.
R



Ren vedo che la memoria ti inganna.
Innanzitutto il rapporto non fu stilato da FBI, CIA e Nato. I motivi sono ben chiari, l'FBI si occupa solamente di questioni interne ed e' una forza investigativa, in genere i compiti di coutner-terrorism non sono affidati all'FBI ma a CIA e alle varie longa manus dell'esercito americano (Delta Force in primis).

In secundis la NATO, o italianizzata, alleanza atlantica, non ha niente a che fare col rapporto che stai citando.

Torniamo a noi, e ricordiamo quando Colin Powell fece quella relazione alle nazioni uniti: egli dichiaro', sulla base di un rapporto Casa Bianca, che aveva come base un rapporto CIA non meglio definito, che esistevano delle armi di distruzione di massa in Iraq. Mi ricordo che il pomeriggio prima della sua dichiarazione tutti si aspettavano che gli Stati Uniti, per bocca di Powell, avrebbero applicato autonomamente quella parte della risoluzione che era abbastanza vaga da consentire l'intervento armato.

Infatti quello avvenne, Powell sull abase di quel rapporto dichiaro' che esistevano WMD, che esistevano laboratori mobili per produrle (mai trovati) e che esistevano bunker sotterranei dove venivano conservate (mai rinvenuti).


Subito dopo il suo intervento, la sera stessa, si levarono numerose polemiche, in primis reagirono gli stessi ispettori che erano stati cacciati da Saddam dicendo che loro non erano a conoscenza di nulla del genere (ispettori UN = fonte autorevole), e lo stesso New York Times (giornale autorevole) lancio' una sorta di campagna editoriale contro la guerra in Iraq. Altri giornali fecero lo stesso anche all'estero.

Quindi, differenza nei contenuti (chi stilava il rapporto era il governo attualmente in carica), differenza nelle reazioni (cfr sopra).

Il rapporto della commissione 9/11 e' stato redatto da dei 'giudici' nominati da membri del congresso (sia repubblicani che democratici) che non hanno fatto altro che avviare una indagine autonoma e interrogare tutti coloro che erano coinvolti nel discorso dell'undici settembre per, come ho detto nel mio primo post, stabilire responsabilita' e colpe (se possibile).

Altra differenza, il rapporto e' pubblico.

Nessuna voce indipendente ha parlato contro il rapporto dell'undici settembre, e secondo me c'e' poco da parlare visto che e' un'indagine abbastanza accurata e super-partes. Allo stesso modo all'estero nessuno si esprime a riguardo.

Ovviamente non ti chiedo la stessa certosina attenzione nella raccolta di informazioni che operi che quando scrivi per LET, ma un minimo di cognizione di causa quando si parla della situazione USA ci vorrebbe.
Corcaigh
00lunedì 11 settembre 2006 19:06
Bravo Nightolo, adesso convoglia tutta la tua ira su un bel documento dettagliato con tutte le tue rimostranze e spediscilo a The Indipendent, da cui ho tratto l'articoletto coi numeri che ha scatenato tanto sangue bollente nel tuo fisico latino.

Però documentati prima di scriverlo, mi raccomando.... [SM=g27829]
nightolo
00lunedì 11 settembre 2006 19:39
Re:

Scritto da: Corcaigh 11/09/2006 19.06
Bravo Nightolo, adesso convoglia tutta la tua ira su un bel documento dettagliato con tutte le tue rimostranze e spediscilo a The Indipendent, da cui ho tratto l'articoletto coi numeri che ha scatenato tanto sangue bollente nel tuo fisico latino.

Però documentati prima di scriverlo, mi raccomando.... [SM=g27829]



Io mica sono a favore di Bush, non ho bisogno di presentare le mie rimostranze all'Indipendent. Il discorso che facevo io era senza livore, anche se purtroppo e' stato inteso male. Dicevo semplicemente che questo mettere in ridicolo l'avversario, in dieci anni, non e' servito a niente; alla sinistra italiana e alla sinistra mondiale. Era questo il mio problema.

Poi se devo spendere 5 o 6 post per spiegare alla gente come si dialoga in maniera civile e costruttiva non e' colpa mia.

Corcaigh, se tu nelle mie parole vedi qualche insulto verso le opinioni di coloro che hanno postato, qualcosa di denigrante, o qualche eccesso di ira ti prego di farmelo notare. Ripeto, il mio intento e' cercare di mettere del contraddittorio in questa discussione, altrimenti diciamo tutti che bush e' un coglione, siamo tutti contenti e finisce li'
jay.ren
00lunedì 11 settembre 2006 21:21
Re: Re:

Scritto da: nightolo 11/09/2006 18.54
Ren vedo che la memoria ti inganna.
Innanzitutto il rapporto non fu stilato da FBI, CIA e Nato. I motivi sono ben chiari, l'FBI si occupa solamente di questioni interne ed e' una forza investigativa, in genere i compiti di coutner-terrorism non sono affidati all'FBI ma a CIA e alle varie longa manus dell'esercito americano (Delta Force in primis).



Mi accusate sempre di non capire l'ironia... pure il mio elenco era ironico.

Giuro di conoscere la differenza tra i vari servizi di intelligence americani, ho più problemi con i vari MI5/6 ecc inglesi.

La CIA non può operare, secondo il mandato, all'interno del suolo americano (quindi neppure all'interno delle basi militari sparse nel mondo), mentre l'FBI viceversa.

R
=Donegal=
00lunedì 11 settembre 2006 21:53
Re: Re:

Scritto da: nightolo 11/09/2006 17.50
Travaglio venne definito squadrista, tempo addietro, da Adriano Sofri, ed e' una definizione che mi sento di condividere visti i suoi metodi nei confronti di chiunque violi la legge (ricordiamoci la recente discussione sull'indulto). Per dovere di cronaca lui stesso ha dichiarato di essere di destra (e ovviamente non vota forza italia), quindi fai 2+2.



E dove sta scritto che essere di destra vuol dire essere squadrista? Sarebbe come dire chi vota a sinistra sia simpatizzante delle BR...



Dove l'ha dichiarato? nella famosa intervista con luttazzi, che valse a quest'ultimo la fine della sua carriera in TV e, a Travaglio,l'inizio di un business fatto di pubblicazioni editoriali (leggesi libri, articoli sul rosso Micromega e quant'altro), la sua elezione a beniamino della sinistra DS, un posto come editorialista dell'unita' e diverse presenze in dibattiti assieme a sabina guzzanti che, per inciso, e' un'altra che mi sta sul cazzo.
Il fatto che Luttazzi, persona intelligente, non si sia fatto coinvolgere in questi giri, mi sembra abbastanza esplicativo.
Pero' se volete ne discutiamo in un thread apposito, restiamo sul discorso americano qui.



Non ho capito facendo queste affermazioni su Travaglio dove vuoi arrivare. Ha scritto dei libri, e allora? Il fatto che, come faceva notare Ren, il nano lo abbia querelato ma ne sia uscito male dimostra che cazzate nei suoi libri non ne ha dette...
nightolo
00martedì 12 settembre 2006 01:09
se vuoi ne parliamo in un thread apposito, visto che qui siamo OT, come dicevo nell'altro post
Corcaigh
00martedì 12 settembre 2006 10:54
Re: Re:

Scritto da: nightolo 11/09/2006 19.39

altrimenti diciamo tutti che bush e' un coglione, siamo tutti contenti e finisce li'



Non so se Bush sia un coglione o no. Un minimo di intelligenza deve avercela per essere arrivato dove è arrivato (a parte tutti gli appoggi di famiglia e varie...).
Però è cinico, fondamentalista e ha messo sempre i suoi interessi davanti agli interessi del popolo americano. Si è appropriato del lutto e del dolore degli americani dopo 9/11 e l'ha manipolato per concludere degli interessi personali, "dad's unfinished businness in Iraq".
Lo sappiamo tutti che il problema del terrorismo in america risale all'amministrazione Clinton, anzi, ancora prima, a quella di Bush sr. Se avessi guardato con attenzione Farenheit 9/11 avresti visto che questa teoria è chiaramente espressa anche lì.
Da qui a dire che la responsabilità di 9/11 è di Clinton, ne passa acqua sotto i ponti.
La politica internazionale non si può esprimere con tre frasette piene di preconcetti. Occorre analizzare. E leggere.

Probabilmente Chomsky ti sta sulle palle, ma ti consiglio di leggerlo comunque.

Concluso con una frase proninciata da un chief dei firefighters di New York un anno dopo 9/11, ad un concerto organizzato per raccogliere fondi per le famiglie delle vittime:
"Usama Bin Ladin, you can kiss my royal Irish ass".

The end.

nightolo
00martedì 12 settembre 2006 11:41
No, Chomsky non mi sta sulle palle, sia per quello che scrive riguardo la politica, che per la linguistica [SM=x145427]
theropithecus
00martedì 12 settembre 2006 11:52
Re: Re:

Scritto da: nightolo 11/09/2006 17.50


grand

Travaglio venne definito squadrista, tempo addietro, da Adriano Sofri, ed e' una definizione che mi sento di condividere visti i suoi metodi nei confronti di chiunque violi la legge (ricordiamoci la recente discussione sull'indulto). Per dovere di cronaca lui stesso ha dichiarato di essere di destra (e ovviamente non vota forza italia), quindi fai 2+2.




quindi?

famme capi', perche' l'ha detto Adriano Sofri, leader del movimento estremista di Lotta Continua, allora e' vero....beh caxxo nun fa na piega come se dice a Bolzano...


poi, se ti dichiari di destra, ma non voti forzi Italia, allora sei squadrista....aho ma che te magni la matina "pane e vorpe"?

[SM=g27828]
nightolo
00martedì 12 settembre 2006 12:13
Re: Re: Re:

Scritto da: theropithecus 12/09/2006 11.52



quindi?

famme capi', perche' l'ha detto Adriano Sofri, leader del movimento estremista di Lotta Continua, allora e' vero....beh caxxo nun fa na piega come se dice a Bolzano...


poi, se ti dichiari di destra, ma non voti forzi Italia, allora sei squadrista....aho ma che te magni la matina "pane e vorpe"?

[SM=g27828]



Si' perche' devi capire che Adriano Sofri e' il mio idolo, ho pure il poster in camera, qualsaisi cosa dice ci credo.

Piuttosto ne parliamo in un altro topic cosi' non andiamo OT qui
=Donegal=
00martedì 12 settembre 2006 22:24
Re: Re: Re:

Scritto da: Corcaigh 12/09/2006 10.54
Da qui a dire che la responsabilità di 9/11 è di Clinton, ne passa acqua sotto i ponti.



L'idea che la colpa sia di Clinton, almeno in ambienti di destra USA, è nata soprattutto perchè una volta gli USA avevano avuto una segnalazione molto precisa su Bin Laden e sarebbe bastato lanciare qualche missile dalle navi al largo per dirgli addio.
Il tipo però era in un villaggio e il rischio di coinvolgere tantissimi civili quasi certo, ragion per cui Clinton non diede l'ordine di lanciare.
Da qui a dire che la colpa è sua ce ne passa...
cliomedia
00venerdì 3 novembre 2006 13:15
"Bush pericoloso come Osama Bin Laden"
Da Repubblica.it di oggi:

Sondaggio shock in 4 Paesi pro-Usa:
Ricerca internazionale di alcuni quotidiani in GB, Israele, Canada e Messico
Per il 69% degli inglesi, gli americani dal 2001 hanno reso il mondo meno sicuro.
Il presidente più pericoloso dell'iraniano Ahmadinejad e del nordcoreano Kim Jong-Il


LONDRA - Il nemico pubblico numero uno? Risponde al nome di George W. Bush. Il presidente degli Stati Uniti sarebbe più pericoloso dei leader degli stati inseriti nel famoso 'asse del male': l'iraniano Mahmoud Ahmadinejad e il nordcoreano Kim Jong-Il. Bush risulta secondo solo ad Osama bin Laden. La lista dei personaggi più dannosi per la pace mondiale, è stata realizzata grazie ad un sondaggio commissionato congiuntamente dai quotidiani "Guardian" in Gran Bretagna, "Haaretz" in Israele, la "Presse" e il "Toronto Star" in Canada e la "Reforma" in Messico.

I risultati del sondaggio confermano, a pochi giorni dal voto di mid term per il rinnovo del Congresso negli Stati Uniti, quello che in realtà si sapeva da tempo, cioè che all'estero non piace e preoccupa la politica estera "da cowboy" di Bush. Il fatto è che ora la rilevazione è stata ristretta solo in paesi alleati chiave di Washington, schierati, come nel caso della Gran Bretagna, in prima linea in Iraq ed Afghanistan. Guerre che solo per il 7 per cento degli intervistati britannici hanno migliorato la sicurezza globale, mentre per il 69 per cento degli intervistati la politica americana dal 2001 ha reso il mondo meno sicuro.

Convinzione condivisa anche dalla opinione pubblica dei paesi confinanti a nord e sud con gli Stati Uniti, dal 62 per cento dei canadesi ed il 57 dei messicani. Ma la cosa più clamorosa è che anche in Israele, che da sempre ha negli Stati Uniti il baluardo principale per la sua sicurezza, sta diminuendo il numero dei sostenitori della politica Bush. Solo il 25 per cento crede che questa aiuti la sicurezza, mentre il 36 pensa che la danneggi ed il 30 per cento considera che nella migliore delle ipotesi Bush non ha fatto alcuna differenza.
cliomedia
00venerdì 3 novembre 2006 13:21
British believe Bush is more dangerous than Kim Jong-il
E per essere corretta cito la fonte originale di questa notizia.
Da Guardian.co.uk di oggi:

America is now seen as a threat to world peace by its closest neighbours and allies, according to an international survey of public opinion published today that reveals just how far the country's reputation has fallen among former supporters since the invasion of Iraq.

Carried out as US voters prepare to go to the polls next week in an election dominated by the war, the research also shows that British voters see George Bush as a greater danger to world peace than either the North Korean leader, Kim Jong-il, or the Iranian president, Mahmoud Ahmadinejad. Both countries were once cited by the US president as part of an "axis of evil", but it is Mr Bush who now alarms voters in countries with traditionally strong links to the US.

The survey has been carried out by the Guardian in Britain and leading newspapers in Israel (Haaretz), Canada (La Presse and Toronto Star) and Mexico (Reforma), using professional local opinion polling in each country.

It exposes high levels of distrust. In Britain, 69% of those questioned say they believe US policy has made the world less safe since 2001, with only 7% thinking action in Iraq and Afghanistan has increased global security.

The finding is mirrored in America's immediate northern and southern neighbours, Canada and Mexico, with 62% of Canadians and 57% of Mexicans saying the world has become more dangerous because of US policy.

Even in Israel, which has long looked to America to guarantee national security, support for the US has slipped.

Only one in four Israeli voters say that Mr Bush has made the world safer, outweighed by the number who think he has added to the risk of international conflict, 36% to 25%. A further 30% say that at best he has made no difference.

Voters in three of the four countries surveyed also overwhelmingly reject the decision to invade Iraq, with only Israeli voters in favour, 59% to 34% against. Opinion against the war has hardened strongly since a similar survey before the US presidential election in 2004.

In Britain 71% of voters now say the invasion was unjustified, a view shared by 89% of Mexicans and 73% of Canadians. Canada is a Nato member whose troops are in action in Afghanistan. Neither do voters think America has helped advance democracy in developing countries, one of the justifications for deposing Saddam Hussein. Only 11% of Britons and 28% of Israelis think that has happened.

As a result, Mr Bush is ranked with some of his bitterest enemies as a cause of global anxiety. He is outranked by Osama bin Laden in all four countries, but runs the al-Qaida leader close in the eyes of UK voters: 87% think the al-Qaida leader is a great or moderate danger to peace, compared with 75% who think this of Mr Bush.

The US leader and close ally of Tony Blair is seen in Britain as a more dangerous man than the president of Iran (62% think he is a danger), the North Korean leader (69%) and the leader of Hizbullah, Hassan Nasrallah (65%).

Only 10% of British voters think that Mr Bush poses no danger at all. Israeli voters remain much more trusting of him, with 23% thinking he represents a serious danger and 61% thinking he does not.

Contrary to the usual expectation, older voters in Britain are slightly more hostile to the Iraq war than younger ones. Voters under 35 are also more trusting of Mr Bush, with hostility strongest among people aged 35-65.

· ICM interviewed a random sample of 1,010 adults by telephone from October 27-30. Interviews were conducted across the country and the results have been weighted to the profile of all adults. Polling was by phone in Canada (sample 1,007), Israel (1,078) and Mexico (1,010).
cliomedia
00venerdì 3 novembre 2006 13:40
The second most dangerous country: the United States
Da Haaretz.com
26/10/2006

41% of faculty members in U.S. universities see the United States and Israel combined as the greatest threats to the world. For humanities faculty, 56% list the U.S. and Israel, compared to just 41% who list China, Russia, and Iran combined.

Here's one survey that will make you laugh - or cry. Depends on how seriously you think academicians should be taken (I, for one, didn't cry when I read this study). It was conducted by Gary Tobin and Aryeh Weinberg of the Institute for Jewish & Community Research, and its aim was to check up on political beliefs and behavior among faculty at colleges and universities. We all know that faculty in most universities is more liberal than conservative and also has a higher percentage of radicals. Sometimes, this leads to ridiculous findings, like this one:

"Almost one third of faculty list America as the 'greatest threat to global stability.' About 29% name the United States, second only to North Korea (70%). The third choice was Iran, 27%. China was named by 19% of faculty, Iraq 13%, Israel 12%, Pakistan 8%, Syria 7%, and Russia 4%. Faculty see the United States as a greater threat to world stability than Russia by a ratio of 7-to-1. Nearly half of humanities faculty, 46%, see the United States as a threat to international stability, as do 34% of social science faculty."

So is it funny or sad? You decide. But before you do, here are some more numbers for you to consider:

Faculty see the United States as a greater threat to world stability than Russia by a ratio of 7-to-1. Nearly half of humanities faculty, 46%, see the United States as a threat to international stability, as do 34% of social science faculty. Faculty attitudes toward America look very similar to the attitudes of Europeans. A recent poll for the Financial Times reported that 36% of Europeans identify the United States as the greatest threat to international stability.

About 12% of faculty see Israel as a great threat to international stability. Looked at another way, 41% of faculty see the United States and Israel combined as the greatest threats, compared to China and Russia combined, with 23%. For humanities faculty, 56% list the United States and Israel, compared to 20% who name China and Russia combined, or 41% who list China, Russia, and Iran combined.

Now, not all faculty members share the same views. Faculty who identify as atheists are most likely to list the United States as a threat, 47%, and those who identify as liberal, 45%. Faculty Democrats are more likely to name America than Republicans by a factor of almost 10-to-1, 38% to 4%. Similarly, about 20% of those who identify as atheists or no religion name Israel, as do 15% of liberals versus 5% of conservatives. About 65% of atheists name the United States and Israel combined and about 59% of liberals. Similarly 39% of those who voted for Kerry named the United States versus 4% who voted for Bush, a factor of 10-to-1. About 14% of those who voted for Kerry named Israel (53% for United States and Israel combined) versus 5% who voted for Bush (10% for United States and Israel combined).

Why it is not reassuring to have these differences of views? Because Only 16% of faculty identify as Republican and 17% as conservative or very conservative versus 46% who identify as Democrat and 48% as liberal or very liberal. This represents just under a 3-to-1 disparity in favor of Democrats and liberals. The social science and humanities faculty show little political diversity at all. Fully 54% of the social science and humanities faculty identify as Democratic and 60% as liberal, and only 11% as Republican and 12% as conservative, a 5-to- 1 ratio.

In the 2004 presidential elections, 25% of faculty voted voted for George W. Bush, while 72% voted for Senator John Kerry and 3% for other candidates, including Ralph Nader. Of social science faculty who voted, they were more than four times as likely to have chosen Kerry (81%) over Bush (18%) while humanities faculty were more than five times as likely (81% for Kerry, 15% for Bush).

And the saddest thing: When asked "How often, if at all, do you perceive that faculty at your institutions are reluctant to express their views because they might be contrary to the dominant or 'popular' position?" 25% said very/fairly often, and another 38% said occasionally, a total of 63%, in an institution where the answer should be zero, or as close to zero as possible.
Corcaigh
00giovedì 9 novembre 2006 11:19
Meglio tardi che mai
No tears for Rumsfeld, and a touch of glee from the left

Ewen MacAskill, diplomatic editor
Thursday November 9, 2006

Guardian


George Bush's electoral woes and the subsequent resignation of Donald Rumsfeld was widely greeted yesterday with gloating, tinged with concern at the impact of a weakened presidency on issues ranging from trade to Iran.
While many countries declined to comment formally, leftwing governments and opposition parties, particularly in Europe, welcomed Mr Bush's setback. The sense of relief was echoed by religious leaders, analysts, and voices from the street in the Middle East and Asia.

Romano Prodi, the Italian prime minister, was optimistic. "The resignation means a speeding up of the change in US politics. We will see in the coming weeks what will be the new direction."

There was less optimism in Iraq. Nadim al-Jabiri, an academic and member of the United Iraqi Alliance, said of Mr Rumsfeld: "I don't think his resignation will have an effect on the ground, as our problems are too great."

Fattah al-Sheikh, an MP from the alliance led by Moqtada al-Sadr saw the resignation as a sign of defeat. "The US administration has decided to change its agenda for Iraq. Rumsfeld has become the scapegoat for the change to take effect. I expect [US ambassador Zalmay] Khalilzad to follow him in a matter of days."

A spokesman for the French foreign ministry, the most prominent critic of the Bush administration in Europe, particularly over Iraq, said: "No comment. It is a domestic matter for the US." But Laurent Fabius, a former prime minister and candidate to head the Socialists in next year's presidential election, said: "A lot of Americans have realised that Mr Bush has lied to them."

More than 200 Socialist members of the European parliament issued a statement calling the results "the beginning of the end of a six-year nightmare for the world".

The ruling Spanish Socialist party welcomed the result, saying the party hoped it would "help to change the course of US foreign policy".

Concern for a weakened Bush administration was reflected by Denmark's prime minister, Anders Fogh Rasmussen, who hoped the president and Congress would find "common ground" on Iraq and Afghanistan. He added: "The world needs a vigorous USA."

Arabs relished Mr Bush's setback, but had little hope that it would mean a significant change in US policy in the Middle East. "There will be a feeling that justice has been done partly, although not completely," Mustafa al-Sayyid, a political scientist at Cairo University, told Reuters.

In Israel, some analysts expressed concern that political deadlock in Washington might distract attention from problems in the region, primarily Iran. A Palestinian government official said that it did not matter to Palestinians whether Republicans or Democrats were in power.

Iranian state television said in a commentary that the Republicans suffered losses because of "Bush's wrong strategy in the Middle East" as well as "financial corruption in the United States".

In Pakistan, an opposition parliamentarian, Hafiz Hussain Ahmed, hoped for more. Mr Bush "deserves a Saddam-like death sentence", he said.

The Chinese government is concerned that the Democrats, who champion protection of US jobs, will create obstacles to free trade.

Hugo Chávez, the Venezuelan president and arch-critic of Mr Bush, said: "It's a reprisal vote against the war, against the corruption. This fills us with optimism."

Guardian Unlimited © Guardian News and Media Limited 2006
fergus
00giovedì 9 novembre 2006 18:55
Suicide Girls
Pelosi

Clinton

Mc Caskill
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