Emigrazione dei giovani in Irlanda

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rosy71
00giovedì 30 giugno 2005 09:37
Beh...fuori i nomi, anzi i link...
admin/moris
00giovedì 30 giugno 2005 09:46
Fatti un giro su siti svizzeri che trattano l'argomento irlanda del nord e troverai le cronache di aska copiate pari pari...

Lo stesso dicasi per portali italiani che si occupano di lavoro all'estero, di pubblicazioni a carattere universitario (alcune segnalate in questo topic)...

Talissin
00venerdì 1 luglio 2005 12:47
HO letto l'articolo intitolato "Due parole sull'emigrazione Italiana nell'Eire..." e non solo mi ha aperto gli occhi sulla realtà migratoria italiana all'estero (in Irlanda come credo ovunque esistano "vacche da mungere"), ma questo tipo di realtà descritto è del tutto simile a quella che abbiamo qui, ovvero del gran numero di immigrati che decidono di lasciare la miserai dei loro paesi..per viverla qua. Mi vien da menzionare un bel film con NIno MAnfredi, ovvero "Pane e cioccolata": l'emgirante che lascia tutto nel suo paese per sognare di fare il "signore" fuori, possibilmente al Nord e finisce di fare il cameriere come a casa, con un salario che gli permette di vivere certo, ma non senza molti sacrifici.
Io sto per fare la stessa cosa, ma se non altro mi sento differente da tutti questi semplici "emigranti" per il fatto che quella nazione (l'Irlanda) la amo davvero, ammetto si saperne qualcosa, anche se non ci ho propriamente mai vissuto, e rispetto la sua cutlura.
Faccio osservare che molte di quelle persone che chiamiamo "immigrati" in Italia non rispettano nè amano la cutlura e le regole della nostra di nazione così come molti "immigrati" ITALIANI in tante nazioni europee ed extra europee.
Smettiamo di essere opportunisti una volta tanto e cerchiamo di apprezzare di più l'integrazione, quella vera, non fatta da firme su pezzi di carta, ma fatta di conversazioni, conoscenza, scambi culturali, amicizia e tnati valori che spesso ci fanno ricordare di essere ancora tutti simili ed umani nazichè delle bestie da soma senza cervello nè umanità.
=Donegal=
00giovedì 26 ottobre 2006 11:47
Da una lettera a Beppe Severgnini sul Corriere della sera

P.S. Unitela dove volete

Le opportunità della giovane Irlanda

Cari Italians,
forse è un po' pomposo definire Dublino la nuova America. Certamente è un'iperbole, chiaro. Ma passeggiate per O'Connell Street, entrate in un ostello del centro, ascoltate le voci dei ragazzi che fanno la spesa a un Tesco. Non ci sono solo polacchi e cechi. Riconoscerete anche molte lingue più familiari: spagnolo, tedesco, francese e tanto italiano. Giovani «studiati», intraprendenti e stanchi. Stanchi dell'Europa vecchia, di lavori malpagati ai call-center, di lavori un po' meglio pagati ma senza prospettive, insicuri. Gente innamorata del proprio Paese, dove il cibo e il clima sono sempre migliori, ma dove mancano le opportunità. Dove non si possono fare progetti. L'Irlanda in questi anni è sbocciata, trainata da una crescita economica che anche quest'anno sarà attorno al 6%. E' un Ppaese giovane, dove il 50% della popolazione, crederci o no, ha meno di 25 anni. Gli italiani vengono in massa, in pellegrinaggio sembra, e sperano che il miracolo irlandese contagi anche loro. Appena arrivati lavorano negli ostelli, fanno i cassieri, i camerieri e imparano l'inglese. Altri lavorano nei call center e nei customer service, e guadagnano il doppio dei più fortunati tra i colleghi italiani. Si parte per due mesi, e poi si scopre che qui non piove poi così tanto. E se piove puoi prendere il taxi.

Federico Russo
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