....anche il giornale parla del meeting....
Il Tirreno – 23/05/05
Gruppo di giovani fermati sabato notte: facevano parte di una “community web”
Il fenomeno delle “community web”, le comunità virtuali dove i giovani si incontrano per discutere degli argomenti più disparati, è approdato anche in Maremma, ma con risvolti che darebbero ragione a chi vede la potenziale pericolosità di questo fenomeno.
I Carabinieri di Follonica sono infatti intervenuti sabato notte presso i locali siti in Montoni, solitamente utilizzati dai campi scuola, richiamati dagli abitanti che lamentavano rumori molesti e un principio di incendio.
Intervenuti in loco l’Arma ha fermato e trattenuto in tutto una trentina di giovani di varia provenienza, all’incirca tra i 25 e i 40 anni, trovati nudi e in evidente stato di coscienza alterato, che hanno aggredito gli agenti con bestemmia ed urla oscene, oltre a bastoni ed armi improvvisate, nel tentativo di sottrarsi al fermo. Tutto il gruppo ha giustificato i propri comportamenti adducendo come motivazione la riscoperta delle proprie radici celtico-pagane.
Le fiamme che gli abitanti di Montoni avevano segnalato provenivano da un catasta di legname, solitamente utilizzata a scopo dimostrativo per mostrare la produzione del carbone, a cui il gruppo aveva appiccato il fuoco per cuocere il montone sacrificale, mettendo a serio rischio gli ettari di bosco circostanti.
Portati dagli agenti nella caserma di Follonica i giovani sono stati sottoposti ad un interrogatorio che si è protratto fino al pomeriggio successivo, quando sono stati riaccompagnati alle proprie auto. Alcuni di loro sono stati sottoposti ad esami tossicologici e si attendono per oggi i risultati; pare però evidente, da alcune indiscrezioni, che tutti i valori risultassero pesantemente alterati, anche quelli delle transaminasi, ed è al vaglio dei medici di quali sostanze il gruppo possa aver fatto uso, oltre a quelle chiaramente illegali rinvenute dagli agenti nella struttura occupata.
I reati contestati non si limitano a schiamazzi notturni, ma anche ad atti osceni in luogo pubblico, offesa a pubblico ufficiale, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, vilipendio alla religione cattolica, danneggiamento di pubbliche strutture e di beni demaniali. Inoltre nei locali occupati dai giovani sono state rinvenute un quantitativo ingente di bottiglie vuote e da alcune dichiarazioni rilasciate dai fermati risulterebbe evidente che si stesse preparando un attentato di chiara matrice eco-anarco-insurrezionalista ad alcuni ripetitori, non ancora identificati. Tali dichiarazioni sono al vaglio degli inquirenti per verificarne l’attendibilità; nel caso in cui se ne dimostrasse la veridicità per gli inquirenti esisterebbe la possibilità che non tutte le cellule del gruppo fossero presenti alla riunione, e che pertanto stiano proseguendo la loro attività in altro luogo.
La nostra zona non è purtroppo nuova ad eventi di questo tipo. Ricordiamo infatti che negli ultimi due anni sono stati moltissimi i “rave party” bloccati dall’intervento delle forze dell’ordine. Cresce comunque l’attenzione delle Autorità nei confronti del fenomeno Internet, che dimostra una volta di più di essere difficilmente controllabile e che nelle sue pieghe si annidino non pochi rischi.