Per gli assenti : cosa vi siete persi
In breve
(testo scritto di getto ieri sera e non riletto, scusate ripetizioni ed errori)
Nel tardo pomeriggio di Venerdì sono confluiti a Montioni una ventina di partecipanti provenienti da Piemonte, Liguria, Friuli e Lazio e Toscana.
Neanche il tempo di posare i bagagli e già il vino scorreva nelle caraffe e si improvvisava un aperitivo a base di salumi liguri, capocollo umbro, formaggi friulani e caciotte maremmane, accompagnati da grissini torinesi e pani caserecci.
Senza praticamente interruzione si è passati dall'aperitivo alla cena con inesauribile lavoro di mascelle.
Dopo cena i musicisti iniziavano le loro session mentre gli altri presenti si perdevano in interminabili discussioni che spaziavano dalla filosofia aristotelica agli ingredienti del minestrone perfetto, dagli aneddoti di viaggi in Irlanda alle idee su come fare incazzare Dancork con metodi diabolici (Dan, si scherza
)
Complice l’alcool e la buona compagnia si è rimasti in piedi sino alle quattro a fare una sana attività di “cazzegging” e di canto corale, con Fergus impegnatissimo a trasformare canti di gloriosi eroi dell’indipendenza irlandese o struggenti melodie di persone morte in mare, in cori del Celtic.
L’indomani, alle prime luci dell’alba, l’unico che si è svegliato, ha fatto trekking nel parco ed ha addirittura pulito tutta la cucina è stato Giorgio : gli altri presenti, solo quando il sole era già alto, ciondolando, hanno raggiunto a tentoni la cucina alla ricerca di qualsiasi liquido nero caldo presente.
Per fortuna che la ciambella di Anam è un ottimo rinvigorente.
Dopo il pranzo (in cui ha trionfato il pesto di Mamma Scottie e la “porchetta di Boccea”) alcuni partecipanti hanno finalmente deciso che era ora di interrompere le attività masticative e ingurgitative e hanno iniziato un raffinato fraseggio con il pallone, esibendosi in giocate degne delle spiagge di Rio.
Altri invece si sono dedicati alle session musicali, al bagno di sole o al "tennis irlandiano" nella bellissima cornice maremmana del Parco di Montioni (ragazzi : la casa che ci ha ospitato è meravigliosa)
Bevande ufficiali del pomeriggio la birra sarda Ichnusa e quella argentina Quilmes, complice un sole molto caldo, le attività atletiche e soprattutto lo stomaco allenato in Irlanda, il nettare biondo è stato consumato velocemente in quantità degne del consumo giornaliero di un pub dell'Isola che ci unisce.
Nel frattempo ci hanno raggiunto poco per volta anche gli assenti, compresi alcuni ballerini e musicisti irish, per cui si assisteva al curioso connubbio che vedeva alcuni buffi forumisti impegnati a smoccolare e lanciare improperi cercando di calciare a dovere una palla arancione, mentre un delicato sottofondo di musica irish suonata dal vivo riecheggiava nella valle.
Il banchetto serale ha visto una trentina di persone sedute ai tavoli, mentre il prode fochista Fabio improvvisava una grigliata perfetta.
I vini hanno fatto la loro parte nel fare regredire allo stato infantile molti dei presenti, al punto che Picchio, dopo l’ennesimo scherzo ai danni di Paola, è uscito con la frase “Era dai tempi di quand’eravamo regazzini che nun facevamo più ‘ste stron..” Penso si riferisse anche alla realizzazione dell’Album Panini dei Calciatori Irlandiani, di cui avrete un’esilarante documentazione fotografica non appena Pedair si fa vivo con il sottoscritto (non vedo l'ora di vedere la foto in cui, in qualità di presidente, presento ai tifosi il neo-acquisto Paolinho)
Da segnalare la pazienza con cui la torinese Rosy ha cercato di insegnarci alcuni movimenti di danze irlandesi che hanno messo a dura prova i nervi dei musicisti e l’incolumità delle donzelle che accompagnavano i passi gorilleschi dei danzatori maschi.
Alcuni eroici partecipanti hanno poi atteso l’alba danzando, cantando e chiacchierando mentre dalla stanza dei maschi si alzava forte al cielo un misterioso rumore pari a quello di una falegnameria all’opera. Fergus litigava con un lettore cd e il suo amplificatore, emettendo rumori da videogames che hanno svegliato l’intera provincia di Livorno, scatenando reconditi "vaffa" da parte di coloro che cercavano di dormire.
Il risveglio della domenica è stato ancora più traumatico di quello del sabato, ma abbiamo dimostrato di essere una squadra organizzatissima, rimettendo in sesto nello spazio di due ore tutto il casino che abbiamo combinato in cucina e nell’enorme salone-refettorio..
Da registrare la divisione delle provviste avanzate, ognuno è tornato a casa con un sacchetto di cibarie tale da sfamare una squadra di rugby per una settimana.
L’epilogo del meeting è avvenuto in un ristorante tipico (ancora cibo ? si, sapete… eravamo così deperiti…) dove abbiamo scambiato le ultime parole e risate e ci siamo ripromessi di incontrarci nuovamente, per ripetere questa esperienza divertentissima.