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14/11/2007 00:48 | |
Mi aggancio all'intervento di Tony per un paio di precisazioni. Purtroppo il fraintendimento comune in questo forum è che, se uno si azzarda a fare delle critiche (più che legittime direi) allo stato sociale ed economico dell'Italia, si assume automaticamente che tale persona che azzarda la critica ha di conseguenza un'adorazione indiscriminata per l'Irlanda.
Ultimamente ci sono stati topic di confronto tra i due paesi e nessuno, dico nessuno ha afferrato il concetto fondamentale che il confronto non calza. Sono due paesi diversi, che di comune hanno solo la religione ufficiale di stato (e tra unpo' neppure più quella). I vissuti sono diversi,la storia economica, politica e sociale diversissima. Qui c'è ancora qualcuno che mi paragona i due sistemi burocratici e francamente mi spiace di non avere avuto sottomano uno smiley con le lacrime agli occhi dalle risate.
Anche tu Tony consentimi, quando commenti sulla pensione (sistema che qui è diverso -anche quello! - dall'Italia e ben poco paragonabile) lo fai comunque con una mentalità italiana. Io le difficoltà nel trasferirmi qui con due figli (e minerva non ne ha specificato l'età, che è importantissima, vista la differenza abissale tra il sistema scolastico primario e secondario) le vedo in altri campi, come il sistema scolastico caotico irlandese e la mancanza di supporto sociale in caso la madre in questione voglia tornare a lavorare. Se poi invece le figlie sono già adolescenti, vedi, il problema non si pone. Pure a 40 anni, se trovi un lavoro decente, ti fai immediatamente una bella pensione privata, vedi che basta e avanza.
Sinceramente, della pensione italiana ne faccio volentieri a meno se posso andare in un paese che in ogni caso ti consente di riqualificarti e di trovare un lavoro molto più remunerativo. Poi ovviamente, ancora una volta ribadisco, dipende dall'età dei figli che è fondamentale.
Per agganciarmi ancora a Tony, in ogni caso bisogna farsi la gavetta appropriata e non aspettarsi i tappeti di velluto rosso sotto i piedi non appena scesi all'aeroporto, in virtù del passaporto italiano. La crisi dell'occidente è ormai una crisi globale, mettiamocelo bene in testa. In Italia è aggravata dallo stato sociale allo sfascio. Ma non è che negli altri paesi ti tirino le mazzette di banconote in faccia.
Va detto che qui, chi si è fatto il c*beep* ce l'ha fatta ed è contento. chi è stato in attesa di un assistenzialismo che qui non esiste di concetto (o almeno, non esiste più), se ne è tornato a casina.
Confermo anch'io che la fine della tigre celtica è un evento che non può fare altro che bene in un paese che si è sbronzato di un'economia pompata all'eccesso e che si è dimenticato, nell'orgia consumistica, di fornire ai contribuenti i servizi essenziali di un paese civilizzato (leggi= scuole e ospedali). Il primo mistro pirla che c'è purtroppo ancora al governo in questo momento (Bertie Teflon) è il degno rappresentante di questa mentalità superficiale imperante. Spero che con la crisi, anche il suddetto perda la poltrona.
Consigni pratici a chi vuole trasferirsi qui: aspettate almeno 6 mesi finchè la situazione economica e politica si stabilizza e si comincia ad intravedere la direzione futura dell'Irlanda. Nel frattempo perfezionate l'inglese all'inverosimile, la concorrenza della manodopera dei paesi dell'est è enorme, servono SKILLS. Se avete figli e siete convinti che supereranno senza problemi il trauma culturale di una pubblica istruzione assai differente, accertatevi di avere l'appoggio necessario per riuscire ad avere una vita indipendente (ovvero, portatevi un aiuto dall'Italia per i primi tempi) perché qui non c'è ne' doposcuola ne'scuole estive comunali.
Last but not least: non andate a Dublino.
Buona fortuna
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