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ricominciare dall'irlanda

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2007 14:10
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Perche' non ricominciare una nuova vita in un paese che mi ha sempre affascinato? Ho 44 anni e due figlie che mi seguirebbero ovunque purche' le porti via da Torino. Qui c'è sempre meno lavoro e sempre più delinquenza. Con un normale stipendio si sopravvive appena oberati come siamo di tasse e spese.Ho notato che c'è una consistente presenza di siciliani come me nell'isola di smeraldo. Comu stati picciuotti? [SM=x145451]
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Re:
minerva27, 11/11/2007 7:52 PM:


Comu stati picciuotti?



Meglio che in Italia, purtroppo...




Cerea.
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Giovanni
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Re:
minerva27, 11/11/2007 19.52:

Perche' non ricominciare una nuova vita in un paese che mi ha sempre affascinato? Ho 44 anni e due figlie che mi seguirebbero ovunque purche' le porti via da Torino. Qui c'è sempre meno lavoro e sempre più delinquenza. Con un normale stipendio si sopravvive appena oberati come siamo di tasse e spese.Ho notato che c'è una consistente presenza di siciliani come me nell'isola di smeraldo. Comu stati picciuotti? [SM=x145451]



da bravo terun, ti rispondo che l'Irlanda potrebbe fare a caso tuo purche' tu non venga qui sperando che sia il paradiso.
Perche' se da un lato ci sono meno inculature tuttavia cercare casa e' diventata quasi una tragedia a Dublino, il lavoro non ti viene regalato e l'integrazione non e' una passeggiata, per non parlare delle scene dovute al tasso alcolico.
Insomma se voli basso e sei munito di pazienza, scoprirai che la tua famiglia puo' vivere decentemente in una casetta di periferia e che alle 6pm puoi stare a casa pronto a goderti una serata al caldo del caminetto. Se sei abituato alle metropoli e ai servizi che funzionano, allora scegli la Danimarca piuttosto.


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12/11/2007 23:24
 
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...sinceramente, al tuo posto valuterei una città che non sia Dublino...
Prezzi delle case alle stelle, delinquenza giorno dopo giorno sempre più presente, servizi a tutti i livelli insufficienti per il numero di abitanti, le distanze, la situazione urbanistica etc., la rendono a mio avviso una realtà molto difficile... Se avessi figli, non li verrei certo a portare qui... e spero di andarmene io stesso quanto prima!
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13/11/2007 10:40
 
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mi sembra che le nostre impressioni su dublino stiano cambiando di giorno in giorno. forse siamo un po' tutti piu' consapevoli della realta' che ci circonda?
..................................................
Thoughts, like fleas, jump from man to man, but they don't bite everybody.
Stanislaw J. Lec
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Re:
ollivander, 13/11/2007 10:40:

mi sembra che le nostre impressioni su dublino stiano cambiando di giorno in giorno. forse siamo un po' tutti piu' consapevoli della realta' che ci circonda?

... sicuramente! E' fuori ogni dubbio che, piu' si vivono certe situazioni, piu' cose riesci a vedere... Nel mio caso, inoltre, il miglioramento dell'inglese mi ha consentito uno scambio su piu' piani con gli irlandesi, che in un primo momento era purtroppo impossibile...
In generale comunque devo dire che, se alcune cose non ero riuscito a vederle nei primi mesi di permanenza qui, altre le vedo peggiorare giorno dopo giorno...
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13/11/2007 11:55
 
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Bhé sicuramente l'Irlanda, forse, non e' il paradiso che tutti cerchiamo....ma in fondo quale nazione lo é?
Almeno questo é un paese dove lo Stato ti dá un minimo di fiducia, é disposto a parlare con te e a risolvere i tuoi problemi (vedi i servizi della Revenue). [SM=g27811]
Qualcuno sa dirmi, per caso, se in Italia avete mai trovato un Agente delle Agenzia delle Entrate non aggressivo e disposto ad aiutarvi?
Io che per il mio lavoro avevo a che fare con questi uffici tutti i giorni, era un vero strazio... Se solo andavi lí anche per presentare un semplice modello F24 che attestatava il pagamento di un imposta ti trattavano da Criminale Evasore.... [SM=g27812]
Io, qui in Irlanda (ci vivo ormai da quasi tre anni)mi sento sicuramente piú tutelata e protetta come cittadino. Certo i problemi ci sono..ma sapete dirmi una sola cittá che non ne abbia? [SM=x145456]
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13/11/2007 12:52
 
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Re:
Charlie@07, 13/11/2007 11.55:

Bhé sicuramente l'Irlanda, forse, non e' il paradiso che tutti cerchiamo....ma in fondo quale nazione lo é?
Almeno questo é un paese dove lo Stato ti dá un minimo di fiducia, é disposto a parlare con te e a risolvere i tuoi problemi (vedi i servizi della Revenue). [SM=g27811]
Qualcuno sa dirmi, per caso, se in Italia avete mai trovato un Agente delle Agenzia delle Entrate non aggressivo e disposto ad aiutarvi?
Io che per il mio lavoro avevo a che fare con questi uffici tutti i giorni, era un vero strazio... Se solo andavi lí anche per presentare un semplice modello F24 che attestatava il pagamento di un imposta ti trattavano da Criminale Evasore.... [SM=g27812]
Io, qui in Irlanda (ci vivo ormai da quasi tre anni)mi sento sicuramente piú tutelata e protetta come cittadino. Certo i problemi ci sono..ma sapete dirmi una sola cittá che non ne abbia? [SM=x145456]



guarda che qui nessuno sta affermando quanto l'Irlanda e' meglio dell'italia, su questo c'e' gia' un post chilometrico (anzi, un paio).
Tornando in topic, qui si voleva solo dire che l'Irlanda fa al caso di chi ci arriva senza il miraggio della terra promessa.
Non so per quale motivo, qui vengono persone con la sicurezza che si trova lavoro in una settimana e casa in ancor meno, salvo poi scontrarsi con la realta' (che e' un po' piu' dura delle favole che si sono sentite raccontare) e andare in depressione.

Forse la colpa e' anche mia, ogni volta che scendo giu' e qualcuno mi chiede com'e' l'Irlanda io rispondo che e' un'altra storia e che tutto e' piu' semplice. La prossima volta diro' che il mio e' solo lo sfogo di un neo-emigrante e che le cose vanno prese cum grano salis.



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13/11/2007 14:31
 
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Su questo Antogiu.. sono pienamente d'accordo con te....

Io volevo semplicemente dire che non esistono Posti ideali o perfetti e quando si va via dalla propria casa, dal proprio paese bisogna essere preparati ad affrontare tutta una serie di difficoltá e qualche volta anche di pregiudizi...L'importante é non demordere e non demoralizzarsi...

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13/11/2007 22:46
 
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Beh, ragazzi... sulla burocrazia direi che anche se molte cose vengono affrontate con più senso pratico, i buchi neri ci sono anche qui... purtroppo molto spesso ci si imbatte con funzionari incompetenti e fannulloni... in linea di massima come succede in Italia...
Se qualcosa funziona meglio è perché magari le istituzioni non sono inquinate dal malaffare che in Italia da sempre impera (Qualcuno dirà:"è hai detto cotica"... lo ammetto, non è poco!), ma purtroppo molto spesso ci sono delle insufficienze legislative e amministrative che rendono la vita difficile...
14/11/2007 00:19
 
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Re:
pycos, 13/11/2007 22:46:

i buchi neri ci sono anche qui... purtroppo molto spesso ci si imbatte con funzionari incompetenti e fannulloni... in linea di massima come succede in Italia...



[SM=x145498] [SM=x145498] [SM=x145498]


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14/11/2007 00:22
 
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Si puo' ricominciare in Irlanda? Non so. Come prima cosa eviterei Dublino (4 anni ci ho vissuto, non lo dico perche' l'ho letto sul giornale, ma l'ho vista solo peggiorare in questi anni) e mi butterei piuttosto su realta' piu' piccole tipo Cork o Galway.
Il lavoro e lo stato sociale: non so che mestiere faccia l'autrice del post e relativa figliolanza, ma io mi farei 2 conti prima di lasciare un paese che ti da' la pensione (per quanto piena di asterischi, commi e chissa' quant'altro) e uno (questo) che invece si appoggia sostanzialmente all'iniziativa del privato. Io a quaranta e rotti anni un po' ci penserei.
Per i giovini, sappiasi che il lavoro non e' piu' facile da trovare. Non che non ci sia, ma bisogna sapere l'inglese come l'ave maria, ai miei tempi era diverso, io sono stato acchiappato direttamente dall'Italia, ora sarebbe fantascienza.
Per i lavori di basso livello, fate prima a scordarvelo direttamente a meno che non abbiate fatto l'alberghiero. Perche' ci sono i polacchi lettoni e lituani. I polacchi sono ovunque, a cork dove c'e' meno gente straniera ce se ne accorge piu' facilmente che altrove. Non mi dilungo sui giudizi dei polacchi (gli irlandesi li odiano e i miei colleghi irish mi hanno anche spiegato perche') ma comunque sono solitamente gente che si fa un mazzo cosi' e fa rinunce enormi tipo meridionali a torino nei 60s per mettere da parte el dinero e farsi la casa a cracovia. Scelte di vita.
Insomma, l'Irlanda cambia, e' finito il free for all. Le tasse stanno per aumentare e questo finalmente tornera' ad essere un paese non per tutti. Per carita', non che ami la chiusura, ma la celtic tiger ha agevolato troppo gente che non se ne frega un cavolo del paese in cui e', dalle aziende americane fin giu' al polacco allo shop sotto casa.

AOC
14/11/2007 00:48
 
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Mi aggancio all'intervento di Tony per un paio di precisazioni. Purtroppo il fraintendimento comune in questo forum è che, se uno si azzarda a fare delle critiche (più che legittime direi) allo stato sociale ed economico dell'Italia, si assume automaticamente che tale persona che azzarda la critica ha di conseguenza un'adorazione indiscriminata per l'Irlanda.
Ultimamente ci sono stati topic di confronto tra i due paesi e nessuno, dico nessuno ha afferrato il concetto fondamentale che il confronto non calza. Sono due paesi diversi, che di comune hanno solo la religione ufficiale di stato (e tra unpo' neppure più quella). I vissuti sono diversi,la storia economica, politica e sociale diversissima. Qui c'è ancora qualcuno che mi paragona i due sistemi burocratici e francamente mi spiace di non avere avuto sottomano uno smiley con le lacrime agli occhi dalle risate.

Anche tu Tony consentimi, quando commenti sulla pensione (sistema che qui è diverso -anche quello! - dall'Italia e ben poco paragonabile) lo fai comunque con una mentalità italiana. Io le difficoltà nel trasferirmi qui con due figli (e minerva non ne ha specificato l'età, che è importantissima, vista la differenza abissale tra il sistema scolastico primario e secondario) le vedo in altri campi, come il sistema scolastico caotico irlandese e la mancanza di supporto sociale in caso la madre in questione voglia tornare a lavorare. Se poi invece le figlie sono già adolescenti, vedi, il problema non si pone. Pure a 40 anni, se trovi un lavoro decente, ti fai immediatamente una bella pensione privata, vedi che basta e avanza.

Sinceramente, della pensione italiana ne faccio volentieri a meno se posso andare in un paese che in ogni caso ti consente di riqualificarti e di trovare un lavoro molto più remunerativo. Poi ovviamente, ancora una volta ribadisco, dipende dall'età dei figli che è fondamentale.

Per agganciarmi ancora a Tony, in ogni caso bisogna farsi la gavetta appropriata e non aspettarsi i tappeti di velluto rosso sotto i piedi non appena scesi all'aeroporto, in virtù del passaporto italiano. La crisi dell'occidente è ormai una crisi globale, mettiamocelo bene in testa. In Italia è aggravata dallo stato sociale allo sfascio. Ma non è che negli altri paesi ti tirino le mazzette di banconote in faccia.
Va detto che qui, chi si è fatto il c*beep* ce l'ha fatta ed è contento. chi è stato in attesa di un assistenzialismo che qui non esiste di concetto (o almeno, non esiste più), se ne è tornato a casina.
Confermo anch'io che la fine della tigre celtica è un evento che non può fare altro che bene in un paese che si è sbronzato di un'economia pompata all'eccesso e che si è dimenticato, nell'orgia consumistica, di fornire ai contribuenti i servizi essenziali di un paese civilizzato (leggi= scuole e ospedali). Il primo mistro pirla che c'è purtroppo ancora al governo in questo momento (Bertie Teflon) è il degno rappresentante di questa mentalità superficiale imperante. Spero che con la crisi, anche il suddetto perda la poltrona.

Consigni pratici a chi vuole trasferirsi qui: aspettate almeno 6 mesi finchè la situazione economica e politica si stabilizza e si comincia ad intravedere la direzione futura dell'Irlanda. Nel frattempo perfezionate l'inglese all'inverosimile, la concorrenza della manodopera dei paesi dell'est è enorme, servono SKILLS. Se avete figli e siete convinti che supereranno senza problemi il trauma culturale di una pubblica istruzione assai differente, accertatevi di avere l'appoggio necessario per riuscire ad avere una vita indipendente (ovvero, portatevi un aiuto dall'Italia per i primi tempi) perché qui non c'è ne' doposcuola ne'scuole estive comunali.
Last but not least: non andate a Dublino.

Buona fortuna
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Re: Re:
Corkcat, 14/11/2007 00:19:



[SM=x145498] [SM=x145498] [SM=x145498]




...esperienza vissuta...ma non aggiungo altro... credo che questo modo di rispondere non merita nessun commento...
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Re:
OConnor, 14/11/2007 00:22:


Non mi dilungo sui giudizi dei polacchi (gli irlandesi li odiano e i miei colleghi irish mi hanno anche spiegato perche')



Cosa ti hanno spiegato i tuoi colleghi irish?
Sono curioso...




Cerea.
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Giovanni
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14/11/2007 14:38
 
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Re: Re:
gdbjoe, 14/11/2007 14.05:



Cosa ti hanno spiegato i tuoi colleghi irish?
Sono curioso...





in effetti anche io lo sono.
Penso non sia il semplice "vengono qua e ci rubano il lavoro" che si sente tanto in giro, anche perche' nessuno straniero che io conosco li ama...come mai?
a me stanno simpatici..
14/11/2007 18:08
 
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sono perplessa,perché gli irlandesi che conosco io invece hanno una buona opinione dei polacchi. Li considerano "hardworking" e si identificano un po' in loro, dicono tutti che ricordano gli irlandesi degli anni '70 e '80 che si sono spezzati la schiena nei cantieri della GB e degli US, facendo lavori pesanti e mandando i soldi a casa ogni settimana. per questo vengono rispettati.
Oltretutto i polacchi fanno i lavori che gli irlandesi non vogliono fare, per cui non c'è conocorrenza.
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14/11/2007 19:46
 
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Re:
Corkcat, 14/11/2007 18.08:

sono perplessa,perché gli irlandesi che conosco io invece hanno una buona opinione dei polacchi. Li considerano "hardworking" e si identificano un po' in loro, dicono tutti che ricordano gli irlandesi degli anni '70 e '80 che si sono spezzati la schiena nei cantieri della GB e degli US, facendo lavori pesanti e mandando i soldi a casa ogni settimana. per questo vengono rispettati.
Oltretutto i polacchi fanno i lavori che gli irlandesi non vogliono fare, per cui non c'è conocorrenza.



meh...
sinceramente l'unica cosa buona che ho sentito dire dagli irlandesi sui polacchi e' che le ragazze polacche sono una manna dal cielo dato che sono belle e meno up on their own arse delle irlandesi. [SM=x145446]
comunque non metto in dubbio quello che dici, sicuramente viviamo in 2 realta' molto diverse, direi.
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15/11/2007 18:52
 
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Sulla questione "Polacchi" si potrebbero dire molte cose.

Questo blog, scritto da un ragazzo polacco, andrebbe esplorato perche' contiene parecchie risorse molto interessanti, a partire da questo articolo che fa un po' capire un po' meglio come vanno (in media) i rapporti tra le due etnie.

www.drakkart.com/eire2/2007/10/18/turning-ireland-into-poland-i-am-completely-aga...

Buona lettura!

AOC
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"...The attitude of that man - Marcin Wrona - is a clearly example of the attitude “when somebody is giving you a finger you want to get a whole arm”. I am very sorry for him, his lack of understanding real needs of Polish society that are education in English language and destroying the walls of Polish ghetto rather than building these walls higher and higher and making a 2nd Poland behind them..."



Quoto in pieno l' analisi di questo ragazzo polacco, ed invito tutti ad andare a leggersi tutto il topic prima di inserire altre considerazioni tipo "polacchi si polacchi no la guerra infinita" (da canticchiare sulle note della "terra dei cachi" del buon Elio).
Quello che posso dire io, partendo dal mio vissuto, e che quando io e Rebekka arrivvammo in Irlanda (settembre 2004) la "questione polacca" non era ancora esplosa ai livelli attuali, ed in una città relativamente piccola come Cork sembrava che la gente guardasse più con curiosità che con astio "l'invasione" dei figli di Danzica.
Nei due anni successivi la situazione si è però decisamente deteriorata, spesso proprio per l'attitudine di molto polacchi a non interessarsi minimamente al concetto di integrazione, visto e considerato che, come e ben evidenziato nel blog del ragazzo, la maggior parte dei lavoratori emigrati considera la sua permanenza in Irlanda solo una fase temporanea, un buon modo di accumulare risparmi da andare poi a spendere in altri luoghi, possibilmente a casa propria, sentimento per altro assolutamente comprensibile.
Non comprensibile invece è la "prepotenza" del pretendere servizi e riconoscimenti da uno stato ospitante solo in ragione del "numero": suona come un ricatto, o peggio ancora una minaccia.
Questi atteggiamenti hanno portato ad un deciso irrigidimento degli Irlandesi nei confronti dei polacchi: anche io,come Antongiu, ho vissuto in una Irlanda dove NON essere polacco era molto meglio, anzi, visto che accento ed aspetto rendevano subito abbastanza chiaro il mio stato di non indigeno, mi sono spesso sentito domandare se per caso non ero mica polacco, ed al mio diniego ho visto molti sorrisi aprirsi ed a volte anche pinte apparire sul bancone.
Anche perchè ricordiamoci che gli "hard workers" di cui sopra si offrono a lavorare, poverini, per cifre che gli irlandesi considerano offensive, e non è che tutti gli irlandesi siano ingegneri o tecnici IT, molti lavorano anche nel settore edilizio, uno dei settori più colpiti dalla "svalutazione" polacca.
Le conseguenze si immaginano facilmente: non voglio incolpare i polacchi (o altri lavoratori dall' est), ma le guerre sociali purtroppo si combattono sempre nelle "zone basse" della società, sempre i più deboli, nativi e no, ne fanno le spese.
Gli altri, i proprietari delle catene di motaggio, gli speculatori edili, ecc. ecc. si fregano le mani e raccolgono gli introiti.
Intanto i "left wing radical shic (o era "radical shit")" sparano cazzate sull' integrazione sentendosi molto "mind opened" perchè hanno dato la mancia al cameriere polacco.

Ps. Sempre stato di sinistra, ma con i "ciglioni" strapieni di certi vaneggiamenti di certe sinistre.
Peace!
[Modificato da double-trouble 15/11/2007 20:28]
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Re:
OConnor, 11/15/2007 6:52 PM:


Questo blog, scritto da un ragazzo polacco,



Ma veramente io ero interessato a quello che i tuoi colleghi avevano detto a te...


Cerea.
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Giovanni
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15/11/2007 20:43
 
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Re: Re:
gdbjoe, 11/15/2007 8:15 PM:



Ma veramente io ero interessato a quello che i tuoi colleghi avevano detto a te...





I miei colleghi, a me, hanno detto, piu' o meno, la stessa cosa che questo ragazzo ha ammesso sul blog.

L'esempio che mi hanno fatto, limitatamente all'ambito professionale, e' questo: "Noi andiamo a mangiare in mensa tutti insieme, tu che sei italiano, lui che e' brasiliano, l'altro olandese, irlandesi, inglesi.. mentre i polacchi si mettono rigorosamente in un tavolo a parte, di soli polacchi".

Insomma, molti polacchi non hanno proprio nessuna intenzione di integrarsi, nemmeno per mangiare un piatto di minestra figuriamoci il resto. Tra l'altro, ho trovato una certa similitudine nell'atteggiamento di alcuni gruppetti di italiani a Dublino, del tipo "che c'avemo noi da sparti' co' questi aho'". Solo che anche gli irlandesi dagli italiani possono anche capirlo perche' l'Italia e' molto ben vista da loro per la storia, arte, ecc. mentre la Polonia viene vista come un tristo paese ex comunista (anche perche' lo e') governato da due fratelli megalomani (e lo era) e pieno di gente che non ha molto rispetto ne' per l'irlanda ne' per gli irlandesi, tant'e' che non si preoccupano nemmeno di imparare l'inglese per far finta di integrarsi.

I terún che si trasferivano a Torino negli anni della Fiat non solo erano li' per restare (almeno fino alla pensione) ma, mi raccontava un amico operaio piemontesissimo, quando arrivavano dal Sud in fabbrica imparavano il piemontese perche' era la lingua degli operai che c'erano "da prima".

Mentre la maggior parte degli italiani che vengono qua sono interessati ad un'esperienza di vita slash lavoro slash inglese (i famosi permanent tourists) i polacchi ci vengono perche' lo stipendio qua e' "n" volte quello che prenderebbero in polonia.

Il permanent tourist, oltretutto, e' visto molto meglio dalla popolazione locale di quanto non lo sia il polacco. La parte "tourist" e' fatta di reinvestimento dei soldi guadagnati. Pinte, serate, giri per l'Irlanda, persino i raduni di altrairlanda quando c'erano portavano gettito fiscale. I polacchi tendono a risparmiare ogni singolo centesimo, a importare qualsiasi cosa compreso il succo di frutta (giuro), a girare con macchine che non pagano il bollo per le strade che usano (quante belle NUOVE auto ho visto, con simpatiche targhe dell'est, e per nuove intendo nuove di zecca), ed a vivere in piu' persone in una casa rispetto alla media (meno case, meno soldi).

Insomma, questo e' un discorso da pub molto molto lungo :)
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Re: Re: Re:
OConnor, 11/15/2007 8:43 PM:


Insomma, questo e' un discorso da pub molto molto lungo :)



Assolutamente!

Ad ogni modo a me pare che la cosa descritta su quel blog sia solo una provocazione bella e buona. Di fatto (e lo vediamo tutti) il polacco qui e' una lingua usatissima, ricordo ancora lo stupore che ebbi a vedere in banca i depliant pubblicitari in polacco.

Chiedere di farla diventare una lingua ufficiale e' pero' solo un'idiozia, magari c'e' del vero vero nel fatto che si volesse solo fare un po' di pubblicita', e btw il link e' sparito.

Quanto alla loro comunita'?
Boh che dire...
Cosa abbiamo fatto noi italiani in America?
Ed gli irlandesi stessi la'?
Ed i cinesi da noi in Italia, che non nascono e muoiono da decenni e non si capisce mai quanti sono e dove sono?

Quando si e' veramente tanti costruire un ghetto e' semplice, credo venga quasi naturale. Poi e' alla sensibilita' di ognuno starci fuori, dentro o in mezzo: io le uniche due persone polacche che ho conosciuto a Cork eran due persone squisitissime, non ghettizzate e molto ben integrate. Non so' se eran un caso o meno...


Cerea.
--
Giovanni
16/11/2007 10:22
 
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Re: Re: Re: Re:
gdbjoe, 15/11/2007 22:42:



Quanto alla loro comunita'?
Boh che dire...
Cosa abbiamo fatto noi italiani in America?
Ed gli irlandesi stessi la'?
Ed i cinesi da noi in Italia, che non nascono e muoiono da decenni e non si capisce mai quanti sono e dove sono?

Quando si e' veramente tanti costruire un ghetto e' semplice, credo venga quasi naturale. Poi e' alla sensibilita' di ognuno starci fuori, dentro o in mezzo: io le uniche due persone polacche che ho conosciuto a Cork eran due persone squisitissime, non ghettizzate e molto ben integrate. Non so' se eran un caso o meno...






Giovanni
stavolta ti quoto al 100%.
Queste righe che hai scritto sono il sunto di una discussione che abbiamo avuto qualche mese fa, non ricordo più in che sezione. In pratica, come hai detto tu, questa dei polacchi in irlanda è una storia che si ripete da sempre, con qualsiasi tipo di etnía. Basta vedere l'esempio dei frittaroli italiani dicui abbiamo parlato in precedenza.

Agli irlandesi sta bene avere manodopera a basso costo, cleaning ladies e nannies sottopagate, etc etc. Io ed altri, Claudio, saremo anche radical shit, ma almeno ci stiamo rendendo conto che la società irlandese sta cambiando (è cambiata) e che questi "temporary emigrants" (concetto che condivido in pieno, e non solo io) stanno tenendo in piedi una fetta dell'economia irlandese che, senza di loro (qualsiasi nazionalità) sarebbe in acque stagnanti.

E, da vera radical shit, aggiungo che, posso condividere o no il fatto che si importino il succo di frutta dalla Polonia (però anche noi c'abbiamo la S. Pellegrino da Tesco, perché che c'è di strano nella Ballygowan? [SM=g27828] ), qui non vedo alcuna guerriglia sociale perché, come ribadisco di nuovo, agli irlandesi in questo momento di pulire i cessi dei ristoranti non gliene frega assolutamente nulla, quando ci sono gli immigranti che lo fanno. La ghettizzazione? Fenomeno naturale. E non ditemi che gli italiani vestiti di tutto punto griffati che vengono qui a lamentarsi perché non trovano la De Cecco alsupermercato non fanno lo stesso.

Ma di questo si è già parlato e già litigato in altri frangenti. Dico solo: attenti alle generalizzazioni facili.
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..."Agli irlandesi sta bene avere manodopera a basso costo, cleaning ladies e nannies sottopagate, etc etc"...

..."qui non vedo alcuna guerriglia sociale perché, come ribadisco di nuovo, agli irlandesi in questo momento di pulire i cessi dei ristoranti non gliene frega assolutamente nulla, quando ci sono gli immigranti che lo fanno."...


Cara Martina, stimo sempre la tua intelligenza ma, magari per colpa mia, non ci capiamo proprio, anzi parliamo lingue completamente diverse anche se ne abbiamo due in comune!
Trovo estremamente "radical shite" affermare che tutti gli irlandesi beneficino così tanto della situazione dei "temporary emigrants" in quanto sarebbe come dire che i medesimi (gli irlandesi intendo) sono TUTTI padroni di ditte dove impiegarli a basso costo, TUTTI proprietari di case spaziose e confortevoli dove impiegarli, sempre sottopagati ovviamente, quali cleaning ladies, nannies o whatever o comunque TUTTI in condizioni social-economiche per le quali gioire di questa manna/messe di poveri cristi disposti a quasi tutto per bisogno!
Tu non vedi la guerriglia sociale? Prova una volta a cambiare "punto di vista", dimentica "the mansion on the hill where u live" (u deserve every bit of it, but not everyone is as lucky as u), prova ad allontanarti un pò da UCC e dintorni (con i suoi studenti ben pasciuti figli di una tigre celtica che li ha fino ad ora viziati ed elevati rispetto agli "altri") e se scendi nelle strade magari della North Side potresti FORSE cogliere qualche traccia di, se non guerriglia, diciamo tensione sociale.
Perchè come tu dovresti sapere molto meglio di me., la Tigre Celtica, come ogni fenomeno originato dal capitalismo più spinto, non si è curata minimamente di distribuire i benefici in maniera sociale, magari con un occhio alle fasce più deboli e disagiate, ma viceversa ha aumentato a dismisura il divario tra chi è diventato "middle class" e chi si comincia a sentire un pò "white trash".
Non andiamo a scavare nel buco nero degli alcolizzati che vivono sul dole e sono completamente dimenticati dal sistema, ma senza spingersi così in basso, c' è un numero ENORME di lavoratori dipendenti irlandesi che in quanto NON specializzati vedono la loro posizione spesso minacciata dai lavoratori esteri pronti alla svendita!
Vorrei chiarire che non ce l' ho col polacco "per se", lui è una VITTIMA del sistema capitalistico-sfruttatore imperante, ma da li a dire che non esiste una "questione polacca"...beh, ne passa di acqua sotto i ponti.
Ho lavorato in Irlanda in settori NON qualificati, il mio primo lavoro è stato come OPERAIO in Banta, una ditta che assembla software and Hardware per conto di Microsoft e poi ho fatto il commesso da Dunnes Store NEL TURNO DI NOTTE NATALIZIO dalle 22 alle 06. Dopo ho trovato lavoro come cassiere presso lo Spar dell' aereoporto, e da li, con molta fatica, sono diventato assistent manager (per quello che conta). Questa breve storia solo per dire che ho visto conosciuto ed avuto come colleghi di lavoro MOLTI irlandesi che, in quanto non laureati/specializzati/baciatidallafortuna si guadagnavano onestamente il pane in lavori normali come operaio, cameriere, cassiere, banconisti, cuochi ecc.ecc.
Costoro NON erano così deliziati da una certa concorrenza, soprattutto quando questa andava a pari con una certa maleducazione che il "non integrante", di qualsiasi nazionalità, spesso reca con se ed inoltre non gliene fregava minimamente che i polacchi potessero essere buene nannies sottopagate, in quanto quando guadagni 1500 euro al mese in Irlanda (e sei pure nativo) di certi topic non ti frega un cazzo!!!!!!

Ripeto non è il polacco il problema, e certo che alcuni si integrano ed altri no, gli stereotipi assoluti non esistono, e spesso anche la statistica è una scienza mendace (tu hai due polli, io manco uno ma per la statistica stasera andiamo a letto entrambi con la pancia piena), ma quello che mi fa incazzare è leggere che si neghi l' esistenza del problema (leggi " sono perplessa,perché gli irlandesi che conosco io invece hanno una buona opinione dei polacchi. Li considerano "hardworking" e si identificano un po' in loro, dicono TUTTI che ricordano gli irlandesi degli anni '70 e '80...", è quel "tutti" che mi fa incazzare) in nome di un ragionamento che dice che "tanto certi lavori gli irlandesi non li fanno più".
Mi sarebbe piaciuto vedere argomentare questa tesi con i builders IRLANDESI ai quali servivamo colazione e pranzo da Spar...

Cheers!

non si vede bene che con il cuore, l' essenziale è invisibile agli occhi
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