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14/11/2007 00:22 | |
Si puo' ricominciare in Irlanda? Non so. Come prima cosa eviterei Dublino (4 anni ci ho vissuto, non lo dico perche' l'ho letto sul giornale, ma l'ho vista solo peggiorare in questi anni) e mi butterei piuttosto su realta' piu' piccole tipo Cork o Galway.
Il lavoro e lo stato sociale: non so che mestiere faccia l'autrice del post e relativa figliolanza, ma io mi farei 2 conti prima di lasciare un paese che ti da' la pensione (per quanto piena di asterischi, commi e chissa' quant'altro) e uno (questo) che invece si appoggia sostanzialmente all'iniziativa del privato. Io a quaranta e rotti anni un po' ci penserei.
Per i giovini, sappiasi che il lavoro non e' piu' facile da trovare. Non che non ci sia, ma bisogna sapere l'inglese come l'ave maria, ai miei tempi era diverso, io sono stato acchiappato direttamente dall'Italia, ora sarebbe fantascienza.
Per i lavori di basso livello, fate prima a scordarvelo direttamente a meno che non abbiate fatto l'alberghiero. Perche' ci sono i polacchi lettoni e lituani. I polacchi sono ovunque, a cork dove c'e' meno gente straniera ce se ne accorge piu' facilmente che altrove. Non mi dilungo sui giudizi dei polacchi (gli irlandesi li odiano e i miei colleghi irish mi hanno anche spiegato perche') ma comunque sono solitamente gente che si fa un mazzo cosi' e fa rinunce enormi tipo meridionali a torino nei 60s per mettere da parte el dinero e farsi la casa a cracovia. Scelte di vita.
Insomma, l'Irlanda cambia, e' finito il free for all. Le tasse stanno per aumentare e questo finalmente tornera' ad essere un paese non per tutti. Per carita', non che ami la chiusura, ma la celtic tiger ha agevolato troppo gente che non se ne frega un cavolo del paese in cui e', dalle aziende americane fin giu' al polacco allo shop sotto casa.
AOC
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