|
05/10/2007 20:11 | |
No, per niente. Ritengo che nessuno ti abbia fraintesa. Lo stile delle risposte è critico perché è giusto che, chiunque arrivi in questo paese, non si faccia illusioni che tutto è dovuto senza la necessità di uno sforzo. Questo forum non ha mai dato luogo a certe illusioni, e la percezione della realtà è sempre relativa alle aspettative (per cui, tutti dicono che trovo lavoro in 24 ore e siccome non mi è stato offerto su un piatto d'argento vuol dire che c'è la crisi nera, oppure, siamo vicini al circolo polare sulla cartina, per cui sento freddo anche con 18 gradi).
È un discorso molto complesso, per questo motivo questo thread forse andrebbe spostato nella sezione più generale "irlandiani" e tenuto in evidenza come monito a chi non è disposto a sbattersi per il proprio futuro.
Spero che il buon David McWilliams non me ne voglia, ma trascrivo qui i paragrafi iniziali del suo ultimo libro The Generation Game, per far capire la differenza tra chi vive l'illusione dell'aspettativa e chi vive la realtà dell'iniziativa personale. Ecco perché chi viene dall'est non passa le giornate a piangersi addosso:
Check-in, Dublin Airport, 6.50 am
Tatiana, a Russian from Latvia, has not been in Dublin city yet, although she has worked at the airport for four months. She secured this Bagel Factory job before she had left the airport on her first day in Ireland. She arrived with her cv ready and resolved not to step out of the terminal without a wage. Tatiana worked her first shift after two hours in Ireland, borrowing someone's uniform and stashing her suitcases under the counter. She hasn't stopped working since.
Questa breve storia sorts the girls from the women, per parafrasare un detto anglofono. My hat off to Tatiana. Le auguro una lunga carriera di successo nel mondo del lavoro.
|
|
|