Grandissimo testo di Fabio. Fabio, se ci leggi, un abbraccio
Vorrei aggiungere alle sue parole preziose, il fatto che, sì, l'era dei frittaroli è in netto declino. Le abitudini alimentari degli irlandesi stanno cambiando radicalmente, ed ormai un cartoccio di fish'n'chips in periferia dai connazionali ciociari porta attaccato una stigmate di "scanger", cattiva salute, teste rasate e tute da ginastica lucide. Il posh-Dub della Celtic tiger non lo farebbe mai. Ed infatti, a Cork city questi locali sono praticamente spariti.
Nel '91, tra i miei lavori occasionali insegnavo anche italiano one-to-one, per conto dell'istituto Italiano di cultura a dublino. Tra i miei clienti, ovviamente, mi capitarono anche due famiglie di frittaroli ciociari a Bray. In entrambi i casi, il "capofamiglia" parlava italiano (mi correggo, ciociaro) mentre la moglie, essendo di seconda generazione, parlava poco o nulla. i bambini erano in scuole irlandesi. per cui volevano un'insegnante di italiano.
Una di queste famiglie in particolare, era ricca sfondata. La casa era arredata con cura, in una zona molto carina della suburbio di Bray. La Merc parcheggiata fuori. Sembrava di essere in un set dei Sopranos. La moglie, casalinga, bionda, truccata e vestita di boutique, parlava inglese di Dublino e le poche parole in italiano che sapeva erano esclamate con un fortissimo accento. I bambini erano andvano in una scuola privata, educatissimi, pieni di buone maniere.
Una ricchezza costruita sulla frittura e l'unto.
Mi chiedo cosa è successo a famiglie del genere. Sarebbe interessante tornare sulle loro tracce. Tornati in Italia oppure hanno convertito il business nella ristorazione italina di "lusso", quella dei ristoranti tipo Rossini a Cork per intenderci, dei menu gourmet ad 80 euro a botta?
Chissà. Il racconto di Fabio mi ha riportato per un attimo in un'irlanda che non esiste più. nel bene e nel male.
Martina
[Modificato da Corkcat 19/09/2007 12:33]