Il forum di Altra Irlanda
Benvenuti sullo spazio web frequentato da Italiani che amano l'Irlanda e dai connazionali che vivono sull'Isola ! Oltre 120 mila messaggi, suddivisi in diverse aree tematiche, per conoscere meglio l'Irlanda e coloro che la abitano. Se siete alla ricerca di informazioni sul "Vivere e Lavorare in Irlanda" vi consigliamo vivamente di iniziare dalla lettura dei testi contenuti nell'apposita sezione del forum o di consultare il sito www.altrairlanda.it, dove abbiamo sintetizzato i consigli dei nostri forumisti Irlandiani
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UNA RICERCA SUGLI ITALIANI IN IRLANDA

Ultimo Aggiornamento: 23/09/2007 10:37
09/09/2007 14:41
 
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Re: Re:
cromwell's, 09/09/2007 14:29:



Quoto e aggiungo che l'Irlanda nel bene nel male è quella che è grazie e per colpa della lunga dominazione inglese.
Per ironia della sorte, forse oggi l'irlanda sarebbe ancor ferma a uno stato pre-industriale, dedita solo alla pastorizia e alla pesca.
Ultima ruota del carro di questa Europa se non fosse stata a così stretto e sgradevole contatto con i suoi dominatori.
I tempi dell'Irlanda come centro culturale , spirituale e religioso è ormai roba vecchia di secoli.




Prima di tutto complimenti per il nick. Vedo che proprio non te ne frega niente di farti delle amicizie in Irlanda. [SM=g27828]

Secondo, la tua argomentazione storico-sociologica è davvero povera e disinformata. Leggersi un po' di libri non farebbe male.
Proprio il tuo amato Cromwell fu l'inizio della fine dello "sviluppo" irlandese. Devastò il paese, lo disboscò per costruire le navi della flotta britannica, lo depauperò di gran parte delle risorse naturali precludendo un naturale sviluppo.
Nelgli ultimi due secoli, il "contatto" con gli amati dominatori ha causato 1. una carestia a livelli di Darfur che ha decimato la popolazione e causato un flusso emigratorio mondiale senza precedenti 2. la snaturalizzazione dei centri urbani che, privi di capitali di sviluppo che venivano reivestiti in "mainland" si trasformarono presto in conglomerati di slums per la feccia sociale, vedi l'esempio della Limerick fino a quasi una decina di anni fa per farla semplice. 3. una guerra civile, che ha destabilizzato la formazione di un paese democraticamente funzionante fino praticamente agli accordi di Stormont, gettato la "crescita" morale ed etica della società in mano ad una chiesa corrotta (dato che il potere politico era stato decimato da guerre di indipendenza e civile) ed ha portato il paese sull'orlo di un'altra famine ottocentesca.

E, come in tutti i casi di storia colonialistica e post-colonialistica, ad un'enorme crisi di valori sociali.

Per favore, fatevi qualche lettura prima di spararle.

Grazie.




[Modificato da Corkcat 09/09/2007 14:43]
09/09/2007 15:52
 
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Re: Re: Re:
Corkcat, 09/09/2007 14:41:



Prima di tutto complimenti per il nick. Vedo che proprio non te ne frega niente di farti delle amicizie in Irlanda. [SM=g27828]

Secondo, la tua argomentazione storico-sociologica è davvero povera e disinformata. Leggersi un po' di libri non farebbe male.
Proprio il tuo amato Cromwell fu l'inizio della fine dello "sviluppo" irlandese. Devastò il paese, lo disboscò per costruire le navi della flotta britannica, lo depauperò di gran parte delle risorse naturali precludendo un naturale sviluppo.
Nelgli ultimi due secoli, il "contatto" con gli amati dominatori ha causato 1. una carestia a livelli di Darfur che ha decimato la popolazione e causato un flusso emigratorio mondiale senza precedenti 2. la snaturalizzazione dei centri urbani che, privi di capitali di sviluppo che venivano reivestiti in "mainland" si trasformarono presto in conglomerati di slums per la feccia sociale, vedi l'esempio della Limerick fino a quasi una decina di anni fa per farla semplice. 3. una guerra civile, che ha destabilizzato la formazione di un paese democraticamente funzionante fino praticamente agli accordi di Stormont, gettato la "crescita" morale ed etica della società in mano ad una chiesa corrotta (dato che il potere politico era stato decimato da guerre di indipendenza e civile) ed ha portato il paese sull'orlo di un'altra famine ottocentesca.

E, come in tutti i casi di storia colonialistica e post-colonialistica, ad un'enorme crisi di valori sociali.

Per favore, fatevi qualche lettura prima di spararle.

Grazie.







Prima di tutto, grazie per i complimenti sul mio nick...

Secondo, noto invece che a te non importa nulla seminar zizzania sul forum (perche usare l'inglese "flame" se possiamo tranquillamente dire la stessa cosa usando il nostro vocabolario), con i tuoi interventi acidi....Ma per chi lavori scusa? Per la concorrenza? Ti hanno forse pagata per far scappare via i nuovi iscritti di Altra Irlanda?

Le argomentazioni da te riportate riguardo ai danni del colonialismo Inglese in Irlanda sono ben note a chiunque e se invece di codificare in chiave polemica il mio intervento (o qualunque intervento?), lo leggessi con mente aperta e serena, noteresti subito che in quello non vi è traccia di nessuna gisutificazione delle atrocità Inglesi in terra d'Irlanda.
Ma converrai, nel BENE E NEL MALE, che vi sono state in terra d'Irlanda delle interferenze, come sempre accade in questi casi (vedi le colonie Britanniche in India). E l'Irlanda di oggi non sarebbe tale senza la sua storia di colonia oppressa. Sarebbe meglio? Forse...Sarebbe peggio?...molto più probabile.

Qui nessuno giustifica il colonialismo inglese, se è questo che pensi.

Riguardo al mio nick, se proprio ci tieni a saperlo ..,è il cognome della mia compagna. Fermarsi alle apparenze come vedi porta a conclusioni errate qualche volta.
[Modificato da cromwell's 09/09/2007 15:55]
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09/09/2007 16:46
 
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Re: Re:
Corkcat, 09/09/2007 14.31:



Scusa ma quest'affermazione "disinformata" (e qui mi sono morsa la ligua per non scatenare un flame) su che basi la costruisci?
[SM=g27820]





...Ok, mi scuso dell'affermazione "sdoganamento di extracomunitari"... mi rendo conto che è una frase pesante e che può avere delle implicazioni serie dal punto di vista giuridico...

Per quanto riguarda l'internazionalità, dico che intendo questo termine nel significato che può assumere perun ateneo riguardo alla rilevanza internazionale di quello che si fa... per quanto ne so io, dal punto di vista umanistico (Che è un campo di ricerca che conosco benissimo), in generale l'Irlanda e l'università di Cork sono meno di niente... direi che è altrettanto niente da un punto di vista giuridico... da quello economico, se vai a vedere, tutti i Master più importanti i Marketing e BA sono inglesi, qualcuno italiano (Vedi università Bocconi per esempio), e americani...
Da un punto di vista medico, direi che non stanno proprio nella crema della ricerca... e bene o male, direi che l'università di Cork si possa paragonare ad una università di provincia italiana...

Di ricercatori che sono stati in Irlanda ne ho conosciuti parecchi, e molti di loro non hanno mai parlato di uesto paese come il punto di riferimento per le loro ricerche... molti di loro infatti, anche se hanno avuto la borsa qui, hanno avuto come riferimento per le loro ricerche altri atenei dai quali magari si sono mossi... evidentemente hanno trovato qui una sponda poco interessante...

L'ho già scritto altrove e lo ribadisco: Le principali edizioni delle opere dei premi Nobel per la letteratura irlandesi, sono ingesi, così come la la letteratura critica su di loro... e questo la dice lunga sull'atteggiamento di questo paese nei confronti di certe cose...

10/09/2007 00:23
 
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Pycos, sono ricercatrice universitaria a UCC. Ti assicuro che la ricerca è parecchio avanzata, al punto che a UCC vengono a studiare studenti inglesi. Ne so qualcosina su come gira in quest'università (ottima).
Ma qui mi fermo, perché questo topic sta degenerando.
Ed a proposito, caro oliver (azienda o non azienda, scelta di nick comunque infelice in un forum sull'Irlanda), ti ri-quoto, così non sembra che abbia avuto allucinazioni sui tuoi scritti:

" Per ironia della sorte, forse oggi l'irlanda sarebbe ancor ferma a uno stato pre-industriale, dedita solo alla pastorizia e alla pesca.
Ultima ruota del carro di questa Europa se non fosse stata a così stretto e sgradevole contatto con i suoi dominatori.
I tempi dell'Irlanda come centro culturale , spirituale e religioso è ormai roba vecchia di secoli"

E sono io che semino zizzania? [SM=x145485]

E qui chiudo.


10/09/2007 10:17
 
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Re:
Corkcat, 10/09/2007 00:23:

Pycos, sono ricercatrice universitaria a UCC. Ti assicuro che la ricerca è parecchio avanzata, al punto che a UCC vengono a studiare studenti inglesi. Ne so qualcosina su come gira in quest'università (ottima).
Ma qui mi fermo, perché questo topic sta degenerando.
Ed a proposito, caro oliver (azienda o non azienda, scelta di nick comunque infelice in un forum sull'Irlanda), ti ri-quoto, così non sembra che abbia avuto allucinazioni sui tuoi scritti:

" Per ironia della sorte, forse oggi l'irlanda sarebbe ancor ferma a uno stato pre-industriale, dedita solo alla pastorizia e alla pesca.
Ultima ruota del carro di questa Europa se non fosse stata a così stretto e sgradevole contatto con i suoi dominatori.
I tempi dell'Irlanda come centro culturale , spirituale e religioso è ormai roba vecchia di secoli"

E sono io che semino zizzania? [SM=x145485]

E qui chiudo.





Ho espresso solotanto un'opinione. Condivisibile o meno, anche criticabile se vuoi, ma ciò non giustifica il tuo tono.
Non vedo zizzania nel mio post precedente.

Non capisco perchè continui ad avere tanta avversione per il mio "nome utente" che non è il nome della mia azienda ma il cognome della mia compagna (non "compagnia"!).

Mentre il tuo O.Cromwell non è storia mia e neanche tua e dubito che a parte qualche esaltato, in Irlanda ci si possa ancora infiammare sentendo nominare Cromwell. E' acqua passata, appartiene alla storia.
E' tipico di noi italiani di prendere le cose di petto in modo così ideologico? Destra e sinistra, Inglesi-Irlandesi?, ecc, ecc?
Non è il mio caso perchè amo valutare le cose con distacco e serenità, forse perchè ho vissuto, lavorato , studiato (x una seconda laurea) per oltre 10 anni a Montreal. Città multiculturale, in continuo fermento , giovane e aperta (fin troppo forse). A Montreal non si respira certamente il lezzo e il provincialismo di certe città (e non facciamo nomi) che ottenebrano la mente.


Cromwell's non ti piace? Apri i tuoi orizzonti, non vederlo come una provocazione, è soltanto un nome e niente più . Se non ci riesci il problema è soltanto tuo.

Bel modo di iniziare la mia esperienza su questo forum, mi auguro non siano tutti come te!
Rinnovo la domanda: "Lavori per la concorrenza?". Con i tuoi benvenuti saresti capace di far scappare O. Cromwell in persona!


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10/09/2007 11:03
 
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Re: Re:
cromwell's, 10/09/2007 10.17:



Rinnovo la domanda: "Lavori per la concorrenza?". Con i tuoi benvenuti saresti capace di far scappare O. Cromwell in persona!




Cromwell, mi spiace, ma se continui a parlare di "concorrenza" e di "lavorare" dovresti chiarirti meglio le idee sullo spirito di questo forum...
[Modificato da =Donegal= 10/09/2007 11:04]
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Good evening, there was already an injury, huh?

Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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Re:
Corkcat, 10/09/2007 00.23:

Pycos, sono ricercatrice universitaria a UCC. Ti assicuro che la ricerca è parecchio avanzata, al punto che a UCC vengono a studiare studenti inglesi. Ne so qualcosina su come gira in quest'università (ottima).
Ma qui mi fermo, perché questo topic sta degenerando.
[SM=x145485]

E qui chiudo.




...rispetto la tua opinione... probabilmente in qualche campo la ricerca sarà avanzata...ma in moltissimi altri è meno di niente...ma in generale, credo che parlare di livello internazionale sia un'altra cosa...e con ciò comunque non voglio assolutamente giudicare il lavoro di chi sta dentro questa università... si può essere ottimi professionisti senza dover assolutamente essere i primi della classe!

Tornando in topic, comunque volevo sottolineare che, quando si parla di una contrapposizione di un certo tipo di vita che in questi ultimi anni in Irlanda si va perdendo, un pò tutti voi tendete ad accostare dublino a Londra... e questo non trovo che sia giusto: credo che, Dublino provi a interpretare un modello metropolitano, ma che ci riesca poco... e non credo che Cork o Galaway ci riescano meglio... diciamo che fors ec'è una qualità della vita migliore, perché l'esigenza di definire un punto di vista su alcuni aspetti del modello metropolitano è meno pressante...
Credo comunque che, in Generale l'Irlanda con questo limite debba farci i conti... tutto qui!

X Corkat...mi piacerebbe discutere su quest'ultimo punto se ti va.... [SM=g27811]

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Re: Re:
cromwell's, 10/09/2007 10.17:



Ho espresso solotanto un'opinione. Condivisibile o meno, anche criticabile se vuoi, ma ciò non giustifica il tuo tono.
Non vedo zizzania nel mio post precedente.

Non capisco perchè continui ad avere tanta avversione per il mio "nome utente" che non è il nome della mia azienda ma il cognome della mia compagna (non "compagnia"!).

Mentre il tuo O.Cromwell non è storia mia e neanche tua e dubito che a parte qualche esaltato, in Irlanda ci si possa ancora infiammare sentendo nominare Cromwell. E' acqua passata, appartiene alla storia.
E' tipico di noi italiani di prendere le cose di petto in modo così ideologico? Destra e sinistra, Inglesi-Irlandesi?, ecc, ecc?



effettivamente non capisco tutto questo livore contro di te, ormai sono piu' gli italiani a prendersela con il colonialismo inglese che gli irlandesi stessi.
Ormai lo spirito anti-britannico e' sfumato alla grande, a Dublino e' praticamente inesistente, mentre resiste nelle piccole citta', ma non e' tanto astioso e sta mano mano scemando. Orami lo ritrovi solo nelle rebel songs, buono per qualche lacrimuccia mentre si beve una pinta, ma per il resto gli Inglesi sono very welcome, molto di piu' dei Polacchi e Est Europei (che invece "vengono qui a rubare il lavoro" tanto per citare un po' di cose che si leggono in rete...).
Insomma, gli Irlandesi cambiano, mentre gli Italiani restano conservatori qui in Irlanda, forse perche' siamo innamorati di un'Irlanda patriota e orgogliosa e non vogliamo ammettere che le cose sono davvero cambiate. Infatti se all'Irlanda togli i collegamenti aerei Cork-Londra succede un casino, Tesco e M&S sono ad ogni angolo, la TV e la cultura popolare hanno forti connotazioni britanniche e tutti fanno il tifo per le squadre inglesi, continuo?

cromwell's, 10/09/2007 10.17:


Non è il mio caso perchè amo valutare le cose con distacco e serenità, forse perchè ho vissuto, lavorato , studiato (x una seconda laurea) per oltre 10 anni a Montreal. Città multiculturale, in continuo fermento , giovane e aperta (fin troppo forse). A Montreal non si respira certamente il lezzo e il provincialismo di certe città (e non facciamo nomi) che ottenebrano la mente.


Cromwell's non ti piace? Apri i tuoi orizzonti, non vederlo come una provocazione, è soltanto un nome e niente più . Se non ci riesci il problema è soltanto tuo.




Allora non sono l'unico a pensare che l'Irlanda sia un tantinello "provincialotta" [SM=g27816]


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10/09/2007 12:18
 
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... non sei l'uncio a pensare chel'Irlanda è un pò provincialotta, e non sei l'unico a pensare che, il debito culturale dell'irlanda nei confronti dell'inghilterra è enorme...ma detto ciò, non credo francamente che tirare in ballo la questione della dominazione inglese sia giusto...
In primo luogo perché ci sono delle implicazioni così forti che possono ferire qualcuno, e in secondo luogo, perchè credo che il problema possa essere interpretato guardando ai fatti di oggi...
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10/09/2007 12:29
 
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Re:
pycos, 10/09/2007 12.18:

... non sei l'uncio a pensare chel'Irlanda è un pò provincialotta, e non sei l'unico a pensare che, il debito culturale dell'irlanda nei confronti dell'inghilterra è enorme...ma detto ciò, non credo francamente che tirare in ballo la questione della dominazione inglese sia giusto...
In primo luogo perché ci sono delle implicazioni così forti che possono ferire qualcuno, e in secondo luogo, perchè credo che il problema possa essere interpretato guardando ai fatti di oggi...



Infatti ti do ragione, parlare ancora di queste cose mi sembra inutile nel senso che il dominio inglese prima era imposto con la forza, ora mi sembra un accordo di reciproca convenienza.
Il mio punto e' che a volte noi italiani ci sentiamo feriti per la dominazione inglese molto di piu' degli irlandesi stessi. Non so se siamo strani noi o loro.


[Modificato da Antongiu 10/09/2007 12:30]
Email Scheda Utente
11/09/2007 00:25
 
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Quella italiana non è un’emigrazione. Emigranti saranno i polacchi, forse, ma non noi. Qui, noi restiamo poco tempo, più o meno il tempo di un pranzo al ristorante, e quando siamo arrivati avevamo anche valigie carine e di buona qualità.
Mio padre/mio nonno si sono spostati da sud a nord, in Italia, molti e molti anni fa. Loro sì che si sono fatti il mazzo; loro sì che pensavano di rimanere nel luogo dove s’erano spostati insieme alla famiglia; loro sì che erano – ahiloro – i «terroni». I «terroni», qui, non siamo noi.

Dopo i fish and chips dei ciociari, è toccato all’information technology; poi è stata la volta dei call centre: i settori d’impiego degli italiani sono essenzialmente questi, eccezion fatta per coloro che – da cervelli più che da manodopera – son fuggiti dall’Italia per motivi di ricerca.

Noi – minoranza, in Italia – ci siamo rotti le scatole, e abbiamo deciso di muoverci anche per curiosità intellettuale, per vedere il mondo. La stragrande maggioranza di noi, del resto è venuta qui per fare un’esperienza. Anche perché, poi, avevamo un rigetto – per alcuni proprio totale – verso alcuni aspetti della nostra vita in Italia.

La vita qui era più lenta; o perlomeno, non era una corsa continua da mattina a sera, una sequenza di giorni da trascorrere in un ufficio perché quel che contava era vivere per lavorare. Però a volte sembra che, perlomeno a Dublino (ormai quasi una specie di piccola Londra, a differenza di altri centri urbani e di altre realtà rurali), le cose siano molto cambiate. Non è più come una volta, e chissà – poi – se quest’«inglesizzazione» è stata un bene oppure un male. Bisognerebbe storicizzare, ma qui non tutti possiamo essere d’accordo. In ogni caso, l’Irlanda non è rose e fiori, soprattutto per chi abbia con sé i suoi bambini. Lo Stato irlandese s’è sostanzialmente dimenticato dei bambini, collocandoli in una dimensione di stampo privatistico-confessionale che, come categoria sociale, li ha privati di diritti.

D’altra parte, pur vedendo con chiarezza questi aspetti negativi, o anche solo opachi, resta il fatto che questa è stata una terra che ha pur sempre saputo fornirci opportunità che in Italia apparivano più difficili; in parte per questioni relative a costumi corruttivi così profondi da inquinare la nostra fiducia nel futuro (ma anche qui si stanno attrezzando bene, per trascuratezza e corruttele!); in parte perché ci ha consentito di rallentare la nostra vita, di diluire lo stress, di sistemarci in un limbo nel quale rimanendo in Italia non ci saremmo mai consentiti di stare. È anche vero che nel tuo Paese ti senti titolare di diritti per il solo fatto di esserci nato, e che quindi ogni occasione in cui i diritti non ti vengono riconosciuti rappresenta un motivo di sofferenza profonda; all’estero, invece, è talmente evidente che dovrai faticare duramente per riuscire a conquistare qualche risultato che quando ti viene negato qualche diritto ti sembra quasi normale, ti pare d’averlo già messo in conto, non ti ferisce come un tradimento, ma come un problema.
Ecco perché, forse, torniamo in Italia dopo un po’: perché quando sentiamo il bisogno di uscire da questo limbo per renderci più sincroni col mondo, per entrare in un modello «standard», i disagi e la disorganizzazione ci rendono la vita più difficile. E allora, forse, tanto vale tornare in una disorganizzazione che ci è più connaturata; quella italiana.

In ogni caso, in Irlanda c’è mediamente un buon concetto degli italiani; in particolare, forse, sono le irlandesi ad avere un buon concetto degli italiani; a tal punto che i flirt sono una delle ragioni per cui si può venire a stare qui per un po’. Mai come emigrato, certamente; come commensale al ristorante.

Sull’identità del Paese dove siamo venuti a stare per un po’, poi, resta da capire come mai noi italiani siamo così romantici da attribuire agli irlandesi un tale tasso di fierezza e di indipendentismo anticoloniale da pensarli rudemente antibritannici. Finisce che a volte noi italiani siamo più feriti di loro, per la dominazione britannica!

Fatta la tara di qualche post un po’ ruvido e di qualche tono ostile e sentenzioso, a me sembra che la trentina di interventi che ci sono qui si possa più o meno sintetizzare con le frasi che ho scritto qui sopra come se fossero frammenti del discorso di una sola voce, cercando di rispettare, pur nella necessità di «assimilazione», la diversità degli interventi e delle posizioni. Che non mi è sembrata così irriducibile come i toni di alcuni interventi lascerebbero pensare.
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11/09/2007 00:31
 
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Mi ero dimenticata il ciao...
Buonanotte a tutti

Federica
[SM=x145512]
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11/09/2007 01:10
 
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Re:
zibby, 11/09/2007 00.25:

Quella italiana non è un’emigrazione. Emigranti saranno i polacchi, forse, ma non noi. Qui, noi restiamo poco tempo, più o meno il tempo di un pranzo al ristorante, e quando siamo arrivati avevamo anche valigie carine e di buona qualità.




gran bel post, complimenti.
Consiglio anche la lettura di questo, altrettanto bello
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=2565448

11/09/2007 10:33
 
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Re: Re: Re:
=Donegal=, 10/09/2007 11:03:



Cromwell, mi spiace, ma se continui a parlare di "concorrenza" e di "lavorare" dovresti chiarirti meglio le idee sullo spirito di questo forum...



Ciao Donegal, scusami ancora per l'OT. Ma è l'ultimo ti assicuro, perchè non desidero che questo thread svicoli dall'interessante ricerca di Zibby , sia per rispetto di tutti i forumisti.
Se hai notato quelle frasi sono state inserite tra virgolette. Erano una 'battuta'.
Lo spirito di questo forum non penso sia dissimile da quello di molti altri.
Non penso che lo spirito di cui parli sia quello di far sentire un intruso il nuovo iscritto.
Di regola, anche se nessuno chiede i tappeti rossi, è buon costume che qualche veterano di un forum, qualunque forum, faccia gli onori di casa, l'anfitrione. Quando mi sono registrato alcune settimane fa , presentandomi nessuno è venuto a farmi 'gli onori di casa' . Poco male ma è un strano comportamento in una comunità.
Al mio secondo intervento , sono stato praticamente insultato da una vostra forumista. Il mio secondo intervento, inserito in un thread di una nuova iscritta, Zibby anche lei inizialmente accolta con freddezza.

Donegal sono nuovo in questo forum ma lo seguo, anche se raramente e lasciami dire che ho percepito diffidenza verso i nuovi arrivati, diffidenza accompagnata da insofferenza. E' questo lo spirito di cui parli? Non penso.

Per me incidente chiuso ma se poi vedrò di non essere gradito, pazienza, toglierò il disturbo. Vi sono tanti approdi in tanti lidi.
Non posso però al mio secondo intervento, lasciarmi sfottere verbalmente da una signora che non riesce a tenere a freno la sua lingua tagliente. Questo lo capisci? Essere di larghe vedute non significa essere un cog.....ne...remissivo.



Mirko.


----------------------

...Je me souviens...






[Modificato da cromwell's 11/09/2007 10:39]
11/09/2007 11:00
 
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Se ti ho insultato, mi scuso.
Il tuo intervento era superficiale e dimostrava superficialità su centinaia d'anni di una storia -complicata- di un paese che evidentemente non conosci a sufficienza. Hai frainteso pure la mia risposta, che non era antinglese o antibritannica (!!!) ma contro il concetto di colonialismo in toto. Ma questo non è il luogo per questo tipo di discussioni.
E ti progo di non chiamarmi "signora". Quello sì, è un insulto.

Qui richiudo, scuse fatte.

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12/09/2007 11:02
 
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Via via su su... torniamo on track e vediamo se riusciamo a portare qualche buon mattone (interessante...e costruttivo) a questo che secondo me può essere un 3d utile a tutti.

Utile per chi l'ha lanciato e sta provando ad analizzare un qualcosa per produrre un'analisi, sia per chi come alcuni di noi può confrontarsi sui motivi per cui l'hanno portato a vivere, lavorare o trasferirsi qua in Terra d'Irlanda.

Postate gente, postate...
________________________________

I'M THE ONLY ONE... THE TRUE RIBOTTAMAN!
Enjoy Potta Sensibly!

http://is-maith-an-scathan-suil-charad.blogspot.com/
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12/09/2007 18:07
 
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Ok,posso dire solo una cosa?

non capisco perchè ve la tirate tanto,e fate mille discussioni,quando questi due ragazzi hanno POCHISSIMO TEMPO,avendo da presentare la ricerca tra poco

(e immagino POCO TEMPO DA PERDERE con le ns seghe mentali sulle valigie,l' immigrazione e su Cromwell!)

Quindi evitiamo di dilungarci,chi ci sta e può aiutarli si faccia sotto,senò se ne torni al suo lavoro/studio,e lasci lavorare due ricercatori rispettabili,qualunque sia la vs opinione sulla loro scelta di argomento..

[SM=g27811]

PS. Io ci sono per quanto possa servire,mandatemi un msg privato FFZ
Sham

**SHAM**

********************************
~~ C'e' che ormai che ho imparato a sognare,non smettero' ~~
Negrita
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13/09/2007 12:51
 
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il mio mattone
Ho deciso di emigrare (si emigrare, posso usare il termine con cognizione di causa perche entrambi i miei genitori lo erano in germania e quindi so di cosa parlo e non faccio "fighettismo culturale"... capito tony? [SM=x145445] ) perche':

1) dopo 8 anni in una ditta in cui i titolari si possono permettere di vivere da signori anche grazie ai programmi che ho scritto io, il sottoscritto faceva fatica ad arrivare a fine mese e non raccoglieva nemmeno le briciole cadute dal tavolo.

2) la mia compagna era costretta per lavorare a sottostare a contratti mi merda, del tipo venerdi' sera ti diciamo se lunedi' vieni a lavorare. Grazie Biagi per aver dato la possibilita' ai "titolari" di rendere i dipendenti sempre piu' dipendenti dalla loro elemosina.

3) semplicemente in Italia non se ne puo' piu'.
la situazione politica e' allo sbando, la situazione sociale e' allo sbando, la situazione economica e' allo sbando...
L'italia e' semplicemente un paese di vecchi che da giovani hanno pensato alla loro vecchiaia e non al futuro dei loro figli.

4) Non sono mai stato un patito dell'Irlanda.
Non c'ero mai venuto in vacanza ne avevo mai sognato i leprecauni o di andare a bussare alla porta di Bono per farmi offrire una pinta da lui.
Semplicemente l'ho scelta perche' era quella che mi offriva il miglior rapporto offerta/scazzi.

Queste sono le motivazioni.

In Irlanda ho ottenuto quello (quasi, non bisogna mai essere soddisfatti) che volevo/credo di meritare dal punto di vista lavorativo.
E' ovvio che non e' l'Italia (nel bene e nel male) ed e' ovvio che ora che stiamo mettendo in cantiere l'erede ci sono cose che ci fanno pensare ma, comunque vada, quando ci sposteremo verso altri lidi non torneremo quasi sicuramente in Italia, non finche' non saranno cambiate tante e tante cose.


saluti analitici
Mirko e i furetti.
[Modificato da mirko e i furetti 13/09/2007 12:51]
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13/09/2007 14:36
 
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Son contento che il 3d si sia raddrizzato da una piega un po' del cazzo che stava prendendo, sara' che il forum e' frequentato principalmente da italiani? :-) :-P

Federica,
complimenti per il tuo secondo post, trovo tu abbia ottimamente sintetizzato i contenuti di questo 3d da buona giornalista quale dimostri essere.

Marco,
benvenuto sul forum, volevo scrivere i miei 2 cents sul contenuto del pdf che hai messo in rete, l'avevo letto gia' il giorno dopo che avevi pubblicato il link, ma per impegni vari solo ora trovo il tempo per questo post.
La tua analisi mi e' piaciuta molto, personalmente mi ci rispecchio in un buon 80%, e mi ha dato modo di vedere da una luce diversa alcuni aspetti.
In particolare ho trovato interessante questo passo:
Da verificare resta tuttavia la disponibilità degli italiani a costruire rapporti con i locali (colleghi di lavoro, conoscenze generiche) o, al contrario, a rifugiarsi in rapporti, meno difficili, con altri italiani.
Perche' e' opinione comune che sia difficile instaurare rapporti con i locali, invece questa affermazione sembrerebbe portare a pensare che sia un comportamento inconscio dell'emigrato.

In effetti instaurare rapporti coi locali l'ho sempre trovato difficile, soprattutto perche' in ufficio e' l'ufficio, e gia' in Italia ero poco propenso ad instaurare rapporti di amicizia con colleghi, e fuori (qunato tempo rimane?) trovo gli indigeni molto freddi, poco propensi alla socializzazione, se si esclude il pub e gli effetti alcolici, che io definisco appunto "rapporti da pub".
Insomma la colpa sembrerebbe essere degli irlandesi, ma secondo la tua analisi e' un approccio incoscio dell'emigrato (italiano?), ed effettivamente potrebbe proprio essere...

Poi ancora, sempre dal tuo documento analizzi che forse qui' c'e' mancanza di personale veramente skillato: si, e' vero, sono d'accordo, in 3 aziende che ho girato fin'ora la gente con le palle (imvho) 100% irish li conto sulle dita di una mano, e son tutte aziende medio grandi (la prima una multinazionale americana). Non so' dare una spiegazione a questo, io qui' li vedo tutti un po' "accomodati", non riesco a vedere la classica arte dell'arrangiarsi all'italiana, che applicata cum granu salis al mondo del lavoro, mi/ci porta ad una produttivita' e ampiezza di vedute ben lontana da quella che vedo nei colleghi irish.

Il punto in cui invece non mi trovo d'accordo con te e' quando parli della tigre celtica, e lo giustifico col non essere calato nella realta' di qui': questo bel termine per me indica un periodo oramai passato, gli irlandesi hanno cavalcato (surfato) l'onda del boom IT del fine secolo scorso / inzi di questo con sistemi che adesso i paesi dell'est gli stan copiando. Quindi si son trovati proprio in cima all'onda. Adesso la "recessione" (molto tra virgolette) colpisce un po' tutto il mondo occidentale, e quindi anche qui ne soffriranno. staranno sempre meglio che altri, ma comunque le cose si ridimensioneranno molto.

Un paio di spunti a questi proposito:
- stranieri che se ne vanno: dopo aver munto la mucca e aver la pancia piena, complice poi lontananza e tempo che aiuta a dimenticare i motivi x cui si e' qui', pensierino a ritornare in patria lo si' fa' sempre;

- mercato immmobiliare in stallo: qui' l'edilizia e' alle stelle, pure troppo. I primi segnali di un ridimensionamento gia' ci sono, e tra stranieri che se ne vanno e case che si comincia a far fatica a vendere non ci sara' piu motivo per nuove costruzioni in un mercato che impiegava moltissima manodopera straniera.

- gli stranieri dai nuovi paesi CEE (Romania e Bulgaria) qui' non entrano se non hanno un lavoro, al contrario di come han fatto/fanno polacchi, lituani, etc... Imvho, questo potrebbe essere visto come un autogol del governo irlandese, oppure come una saggia decisione se questa visione (di recessione) avesse un senso.

My 2 cents (forse pure 4 :-) )



Cerea.
--
Giovanni
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Re:
gdbjoe, 13/09/2007 14:36:

Un paio di spunti a questi proposito:
- stranieri che se ne vanno: dopo aver munto la mucca e aver la pancia piena, complice poi lontananza e tempo che aiuta a dimenticare i motivi x cui si e' qui', pensierino a ritornare in patria lo si' fa' sempre;



il pensiero a tornare ricorre in genere nei giorni di pioggia, soprattutto in quella che non e' stata questa estate.
poi pero' mi basta tornare qualche giorno in italia, farmi la solita litigata in pizzeria con quelli che mi passano avanti e gia' l'irlanda mi manca da morire [SM=g27828]
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Re: Re:
ollivander, 13/09/2007 16:08:



il pensiero a tornare ricorre in genere nei giorni di pioggia, soprattutto in quella che non e' stata questa estate.
poi pero' mi basta tornare qualche giorno in italia, farmi la solita litigata in pizzeria con quelli che mi passano avanti e gia' l'irlanda mi manca da morire [SM=g27828]




a me basta arrivare all'areoporto e vedere la faccia beata e paciosa di quei fannulloni della finanza...

saluti gialli
Mirko
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Re: Re: Re:
mirko e i furetti, 13/09/2007 18:06:




a me basta arrivare all'areoporto e vedere la faccia beata e paciosa di quei fannulloni della finanza...

saluti gialli
Mirko



Vabbe' pure i gardi' non e' che si incazzino di lavoro :P

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Re: Re: Re: Re:
OConnor, 13/09/2007 23:55:



Vabbe' pure i gardi' non e' che si incazzino di lavoro :P




Quello e' vero, ma almeno loro non fanno lo sguardo da duri anche se il piu' delle volte il fisico lo permetterebbe...
i finanzieri di solito assomigliano a Sancho "Panza" e ti guardano come Terminator. [SM=g27828]

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Mirko
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buongiorno a tutti
intanto vi ringrazio, sia per il recupero del tema sia per gli spunti offerti

in generale, se è vero che qualcuno va via per soldi e qualcuno per cercare altro, a me viene in mente di andare a vedere se questa differenza nelle motivazioni si traduce in comportamenti differenti (per esempio, le aspettative saranno diverse, ma si reagisce in modo diverso alla frustrazione di queste aspettative? mi aspetterei di sì, ma sono curioso di verificare; se volete ne parliamo)

x giovanni
grazie della somma messami a disposizione, ben 4 cents, wow :-)
penso proprio che la difficoltà a legare coi locali sia generale, non degli italiani
credo di aver specificato un po' meglio nella versione inglese, che è più precisa in alcuni dettagli anche se sicuramente peggiore per stile :roll:
il punto è che ci si trova più facilmente con altri con cui condividi lo status di sradicato, connazionali ma anche no; qui è interessante che i nuovi migranti italiani non cercano di formare una piccola comunità italiana, anche se saltuariamente si organizzano per una birra insieme ad altri connazionali
mi confermate 'sta cosa, o mi sto sbagliando? Mi sembra che quelli intervenuti qui neghino l'idea di un'identità comunitaria italiana in Irlanda, tranne forse quelli che vogliono giocare il ruolo degli italiani

quanto alla tigre celtica, sono consapevole della fine dell'onda, anche perché sono finiti i soldi Ue che si spostano altrove :P
ma credo che ci siano aspetti di struttura che non faranno crollare il palco; mi aspetto una ristrutturazione, certo, tra settori;
faccio un esempio: i dati che ho riportato dicono che mancano giovani adulti, mentre crescono i bambini; chi copre la domanda di istruzione, se mancano gli irlandesi? quindi tra, che so, dieci ci sarà minor bisogno di operai edili o di informatici e maggior bisogno di insegnanti di secondary education (e poi ci sono le esigenze di mediatori culturali per i problemi di integrazione, a scuola e fuori)

ovviamente mi manca la conoscenza approfondita del sistema irlandese per aggiungere altre osservazioni minimamente fondate (perfino la mia prospettiva metodologica – oltre al buon senso – mi costringe a "entrare" nel sistema da analizzare)
certo, se il Trinity dovesse chiedermi di restare per un po' ... :lol:

ciao
Marco
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l'atteggiamento degli italiani qui in irlanda mi sembra molto diversificato.
personalmente trovo difficile socializzare con gli irlandesi al pub, ma qui il problema potrebbe essere il mio perche' sono astemia e quindi sembro un eresia ambulante...
nel mio caso ho solo 2 amiche irish: una e' la mia ex manager e l'altra una mia ex coinquilina.
hanno entrambe delle caratteristiche comuni che credo facciano la differenza: lo ho avute a stretto contatto per diverso tempo, cosa che avra' permesso da ambo le parti di andare oltre le apparenze, ed entrambe non rientrano nella media delle irlandesi che ho incontrato qui, sia per interessi, cultura e relativa apertura mentale = mancanza di pregiudizi nei confronti del foreigner.
le sento molto di rado perche' hanno una loro vita piuttosto piena, ma e' sempre un piacere. sono quel tipo di persone che anche se le incontri dopo mesi ricominci a chiacchierarci come se le avessi salutate il giorno prima.

per quanto riguarda gli altri, molti dei miei amici si lamentano un po' tutti delle stesse cose e non riescono a socializzare con gli irish come magari riescono con qualsiasi altra nazionalita'.
e perche' sono freddi, perche' dicono che ti chiamano per uscire e poi non lo fanno, perche' li inviti a casa per cena o per fare feste e ti inventano sempre qualche scusa per non presentarsi...ognuno ha la sua.

d'altra parte ieri laura ha dato una testimonianza totalmente differente, e mi pare di capire che lei bazzica principalmente con irish people.
laaaauuuraaaaa!!!!!!! [SM=x145452]
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Stanislaw J. Lec
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