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Scaricare file senza lucro non è reato

Ultimo Aggiornamento: 26/01/2007 15:29
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La decisione dei giudici presieduti da Vitalone anche su film e programmi. La Federazione dell’industria musicale: non cambia nulla

MILANO — Non è reato scaricare da Internet musica, film o programmi tutelati dal diritto d’autore. Purché non venga fatto «per scopo di lucro». In parole molto povere: va bene «risparmiare » (con buona pace della Siae), non va bene «guadagnare » dall’operazione di download. A fare la gioia degli «scaricatori seriali» è la Terza sezione penale della Corte di Cassazione che, con la sentenza numero 149 del 9 gennaio scorso, ha annullato la condanna a 3 mesi e 10 giorni di reclusione inflitta dalla Corte d’Appello di Torino a E.R. e C.F. per violazione della legge sul copyright. I fatti risalgono al ’99, quando i due, all’epoca studenti, avevano creato sul pc di un’associazione del Politecnico di Torino una rete «peer to peer» (da pari a pari) per scambiare file con altre persone collegate a Internet. Secondo i giudici piemontesi i ragazzi avevano violato gli articoli 171 bis e 171 ter della legge sul diritto d’autore (la 633/41) che punisce chi, «a scopo di lucro», diffonde o duplica contenuti multimediali protetti dal copyright.
LE REAZIONI — «Aspettavamo da sette anni questa sentenza — ha esultato Carlo Blengino, uno dei legali difensori —. Il messaggio forte è duplice: il download per uso personale non costituisce reato, come non è un reato condividere musica in Rete senza lucro. Più circolano le idee e più un paese cresce libero». Entusiasta anche il presidente dei deputati della Lega Roberto Maroni: «È una sentenza rivoluzionaria: stabilisce il principio che la musica è di tutti. D’ora in poi scaricarla dal Web non potrà più essere considerato illegale». Manaturalmente sono di tutt’altro umore le reazioni di chi, per mestiere, cerca di far tutelare il diritto d’autore. Il presidente della Siae Giorgio Assumma ha subito parlato di «scivolone» degli ermellini, che «innescherà un conflitto di portata rilevante, perché si moltiplicheranno i casi di scaricamento non autorizzato». Assumma contesta ai giudici di Cassazione l’aver considerato come «personale» uno scambio di materiale che aveva invece dimensioni pubbliche. E poi: «In base al nostro sistema giuridico ogni scambio di per sé procura un vantaggio economicamente apprezzabile a favore di quanti lo compiono. Dunque lo scambio, anche se privo di un passaggio di moneta, deve considerarsi lucrativo». Per queste ragioni ha assicurato che «il centro studi giuridici della Siae sta già predisponendo le opportune iniziative per annullare i pericolosi effetti della sentenza. Non escludiamo di agire immediatamente in sede legislativa. Non si possono più lasciare agli operatori del diritto margini così ampi di interpretazione ».
LA CASSAZIONE — La sentenza però lo dice in modo chiaro. «Le operazioni di download di materiale informatico non coincidono con le ipotesi criminose fatte dai giudici torinesi». E ancora: «Per scopo di lucro deve intendersi un fine di guadagno economicamente apprezzabile o di incremento patrimoniale da parte dell’autore del fatto». E quindi, nel caso dei due studenti, «il fatto non costituisce reato». Claudio Vitalone, il presidente della sezione della Consulta che ha annullato la sentenza della Corte di Appello, ha precisato: «Noi ci siamo limitati a sottolineare quello che era già sufficientemente nitido nel testo della legge. La materia di cui si discute è ad alto tecnicismo e ha affaticato non poco l’intervento legislativo se è vero che negli ultimi anni il Parlamento è intervenuto più volte sulla materia». La Federazione dell’industria musicale italiana, comunque, non si è scomposta troppo: «Non si tratta di una decisione che modifica l’attuale normativa ». Spiegatelo a quanti ogni giorno «scari-acquistano» (più scaricano che acquistano) successi pop o puntate inedite delle serie tv: a un sondaggio di Corriere.it l’80 per cento di utenti ha dichiarato di scaricare illegalmente da Internet in modo abituale. Ora dovranno soltanto preoccuparsi di non incorrere in una sanzione amministrativa (forse).

Corriere.it
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finalmente! [SM=x145473]

ma santo cielo, è giusto potersi scambiare musica, film, cose su internet... la cultura dev'essere di tutti e questo diritto viene negato a uno studente squattrinato se gli si chiedono 20 euro per una decina di canzoni!!

come dicono i Mercanti di Liquore:
"Lei non appartiene alla cultura
non la trovi sotto una bandiera
Lei non ha bisogno affatto di protettori
lei non può restare dentro, il suo posto è fuori!

Non l'avranno i figli del benessere
lei rimane ciò che deve essere
Non l'avranno gli avvocati ne i faccendieri
tantomeno i polizziotti o i carcerieri

La musica è dei poveri, la musica è dei poveri

Lei ha mille facce o solo una
più è lontana e più ti sta vicina
Lei ha centomila anni, è nuova
han cercato di ammazzarla ma lei è viva

La musica è dei poveri, la musica è dei poveri

Molti ne reclamano partenità
ma lei non appartiene neanche a chi la fa
Non l'avranno i venditori di dischi
o i pagliacci camuffati da grandi artisti
non l'avranno i criminali....distinti
lei non è dei vincitori, lei è dei vinti

La musica è dei poveri, la musica è dei poveri
La musica è dei poveri, la musica è dei poveri"
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Re:

Scritto da: Delbchaime 21/01/2007 22.38
finalmente! [SM=x145473]

ma santo cielo, è giusto potersi scambiare musica, film, cose su internet... la cultura dev'essere di tutti e questo diritto viene negato a uno studente squattrinato se gli si chiedono 20 euro per una decina di canzoni!!




è un diritto di tutti anche mangiare ma se vai al supermercato paghi... è un diritto parlare con la persona che ami al telefono, ma nessuno si stupisce di dover pagare la bolletta... [SM=g27832]
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silvia, non si può certo obbiettare a quello che hai scritto.

Ma che comunque sia un "furto" chiedere 20 Euri per un cd nuovo (e spesso anche per quelli di 15 anni fa) credo sia palese.

A mio parere, parlando di musica, le case discografiche pagano il fatto di non essersi sapute adeguare per tempo ai cambiamenti tecnologici.
Quando i cd hanno preso gambona (ovvero il commercio si è impennato) si era già arrivati alla tecnologia del trasferimento dei file via computer.

Secondo me se ci pensavano prima, beh, adesso magari sarei felice di pagare che so, 4 o 5 euro per avere un cd nuovissimo scaricato dal sito del mio cantante preferito.

[SM=x145443]
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22/01/2007 13:12
 
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credo che nel post qui sopra paolino abbia spiegato molto bene quello che è anche il mio punto di vista..
è chiaro che sia giusto pagare la bolletta, pagare il cibo, pagare i vestiti che compriamo e così anche la musica. Ma quando il prezzo richiesto per una certa cosa diventa un furto legalizzato io sinceramente non ci sto più! come se mi chiedessero al supermercato 15 euro per un pezzo di pane... col cavolo! dal momento che posso comprare la farina e ho un forno inizio a farmelo da sola, e così come per un cd se posso ottenerlo a 70 centesimi anzichè 20 euro perchè non farlo?!? perchè è giusto pagare i diritti d'autore? ci sto, ma 19 euro mi sembrano sinceramente troppi, e di sicuro io non posso permettermeli! e se ci fossero prezzi più equi ti garantisco che sarei ben contenta di potermi creare una collezione di cd originali anzichè di custodie trasparenti coi titoli scritti a mano... [SM=g27827]:
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22/01/2007 18:19
 
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Il punto sta nel trovare la misura. Condivido quanto scritto da Paolino (e come non potrei, egregio ed esimio [SM=g27828] ) ma spesso si banalizza quando si parla di diritto d'autore e simili.
Probabilmente non si riesce a dare il giusto valore a queste entità astratte.
Certamente 20 euro per un cd sono tanti, ma pensando che potenzialmente tutti potrebbero masterizzarsi bellamente tutte le canzoni che vogliono scaricandole da ogni dove, non comprando nulla di originale (e quindi non pagando i diritti), probabilmente l'industria musicale subirebbe un danno tale da disincentivare anche "l'offerta".
Bene, il cantantante è un'artista, ma credete veramente che in tanti continuerebbero a incidere... gratis? solo per la gloria e autoproducendosi?
E questo è solo uno degli aspetti; non entro nemmeno nel merito della tutela del copyright...
Come sempre il finale della fiaba è di una pateticità palpabile: se nessuno copiasse abusivamente musica, probabilmente i prezzi dei cd scenderebbero.
ma come ho detto, è una fiaba... [SM=g27823]
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Re:

Scritto da: cerry 22/01/2007 18.19
... se nessuno copiasse abusivamente musica, probabilmente i prezzi dei cd scenderebbero.
ma come ho detto, è una fiaba... [SM=g27823]



Questo è vero, assolutamente. Senza entrare ipocritamente nel merito del lecito o illecito e la filosofia alla base del peer-to-peer... bisogna dire che se da adesso non si scaricasse nemmeno una canzone o un film, CD e DVD costerebbero rispettivamente 6 e 8 euro. Quelli in offerta speciale 3 e 4.
Stralungi da me mettere il piede nella fanghiglia ipocrita, è una semplice constatazione. Fortunatamente non sono un divoratore di nuove uscite discografiche, io sento la necessità impellente solo di quei 10 CD all'anno circa. Sono cari, ma 10 CD all'anno si comprano senza problemi. Per il resto mi accontento delle varie radio online e non. Ma questo è unicamente un discorso personale, non per fare per forza quello ligio alla legge. [SM=g27823]
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Se non si scaricasse musica da internet i cd costerebbero meno? mah...ho i miei dubbi.
Cmq ricordo i tempi in cui i cd costavano 30.000 lire (ed erano tante pure quelle!) e comprarne uno all'anno era già un'impresa (ma è vero pure che c'erano ancora le cassete in giro e spendere il doppio per "quasi" lo stesso prodotto sembrava una follia ad una 13enne squattrinata come me [SM=g27824] )...ora al massimo ne compro due-tre, non è cambiato molto, ma ascolto mooooolta più musica!! [SM=x145461]
Ma 10 cd all'anno...no, non ci sono mai riuscita! [SM=g27828]

Non mi addentro nel discorso perchè sono abbastanza categorica al riguardo...si vabbè pagare, vabbè che ci si deve guadagnare...però io sono dell'idea che prezzi di cd, libri, cinema, teatro, insomma di tutto quello che fa cultura, dovrebbero essere drasticamente ridotti.
Se la cultura non sta all'anima come il pane alla pansa affamata...poco ce manca! [SM=g27828]
madò che filsofa, eh? [SM=g27825]
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Re:

Scritto da: anam cara 22/01/2007 23.21
Se la cultura non sta all'anima come il pane alla pansa affamata...poco ce manca! [SM=g27828]
madò che filsofa, eh? [SM=g27825]



Assolutamente, il paragone é calzante!

Per ora ho notato i prezzi per gli spettacoli teatrali sono scesi di un bel pò. Io vedo fior di spettacoli a 7-10 euro... e a questo prezzo ci sono sempre i pienoni. Fà piacere vedere che di anime affamate di cultura ce ne sono ancora un bel pò. [SM=g27823]

Speriamo tutto il resto dei prezzi si livelli un pò più in basso. Sarebbe un gran bene.
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22/01/2007 23:46
 
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Beh, oddio a teatro a quei prezzi qualcosa si trova...ma certo dipende da quello che vai a vedere. E poi basta che ci sia un minimo in più di persone che seguono uno stesso spettacolo che i prezzi salgono alle stelle. Insomma: come hanno un po' di successo ecco che si rifanno di tutti i bilgietti a buon mercato che hanno venduto. [SM=g27823]
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Re:

Scritto da: anam cara 22/01/2007 23.46
Beh, oddio a teatro a quei prezzi qualcosa si trova...ma certo dipende da quello che vai a vedere. E poi basta che ci sia un minimo in più di persone che seguono uno stesso spettacolo che i prezzi salgono alle stelle. Insomma: come hanno un po' di successo ecco che si rifanno di tutti i bilgietti a buon mercato che hanno venduto. [SM=g27823]



Ancora, per quanto riguarda gli spettacoli in programma, non ci ho fatto caso. Ma è molto probabile tra breve facciano proprio come dici tu. [SM=g27814]
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23/01/2007 10:32
 
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allora, ho cercato un po' e ho trovato in un articolo la ripartizione percentuale che dà il prezzo finale di un cd; considerando il prezzo di 20 euro, risulta:

royalties 28% = 5,60 euro
marketing 15% = 3 euro
siae 10,5% = 2,10 euro
registrazione 8% = 1,60 euro
stampaggio 8% = 1,60 euro
distribuzione 7,5%= 1,50 euro
residuo 23% = 4,60 euro

totale 100% = 20 euro

nella voce "residuo" (che è abbastanza consistente, è un quarto del prezzo totale!) menziona "spese generali, profitto dell'azienda, ricerca ecc"


io mi sono chiesta una cosa: nella voce "registrazione" cosa include? il prezzo del cd vergine e della tecnologia per inciderlo, credo. Ora, se io riesco a comprare un cd vergine a 69 cent, una casa produttrice immagino che lo pagherà una miseria...quindi non è tanto 1,6o euro solo per la registrazione???

parliamone!
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faccio un piccolo e semplice ragionamento sul prezzo del cd.

Quando uscirono i primi cd, il prezzo era 30-32 mila lire.
Si diceva, vabbè, è la nuova tecnologia, si paga cara per questo.

Ma andando avanti negli anni, è andata avanti anche la tecnologia e di conseguenza sono automaticamente diminuiti i prezzi all'origine di supporti, apparecchiature e software per la riproduzione e la copia di cd musicali (parlo sempre riguardo alle case discografiche).

Quanto costava prima un cd vergine? all'inizio?
diversi soldi.
Ora quanto costa? Su ebay si trovano le pile a 0,3 - 0,5 Euro al pezzo.

Negli anni quanto sono diminuiti i prezzi finali dei cd musicali?
Di niente. Anzi, sono aumentati.
Quindi per me è un lucrare in maniera spropositata in relazione ai costi di realizzo dell'oggetto.
Tanto i cantanti i vaini, come si dice a Livorno, li fanno uguale... tanto per fare un esempio, la Pausini per cantare un'ora in Piazza del Campo a Siena a Capodanno ha beccato 280.000 Euri.
Via, se i cd li fanno pagare un po' meno penso che di fame non muoiono, nè i cantanti, nè tutti i parrucconi che fanno da codazzo a quest'ultimi.

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Re:

Scritto da: paolino-BOGLANDSMAN 23/01/2007 11.37
faccio un piccolo e semplice ragionamento sul prezzo del cd.

Quando uscirono i primi cd, il prezzo era 30-32 mila lire.
Si diceva, vabbè, è la nuova tecnologia, si paga cara per questo.




E già non era vero all'epoca... almeno 15 anni fa in edicola vendevano dei CD, tipo la musica classica, che costavano 5000 lire perché non c'erano diritti d'autore...
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23/01/2007 14:43
 
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qui
ovviamente è un po' di parte, ma serve a spiegare meglio una notizia data (come spesso giornali e tv fanno per le sentenze della Cassazione)e recepita in modo un po' superficiale.

[Modificato da cerry 23/01/2007 14.45]

Email Scheda Utente
23/01/2007 14:48
 
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per quanto riguarda la funzione culturale

qui
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24/01/2007 13:05
 
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critica alla siae
come tu riporti ciò che sta scritto sul loro sito ufficiale (naturalmente di parte), riporto invece una critica alla siae stessa trovata su wikipedia:

SIAE
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25/01/2007 09:57
 
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ue'! non penserete che io sia pro SIAE!?! [SM=g27828]

però è sempre bene non farsi trasportare da facili entusiasmi (spesso provocati da notizie senzazionalistiche e spiegate in modo approssimativo), e vedere le cose in un'ottica il più oggettiva possibile.
altrimenti si scade nella banalità... a nessuno piace spendere 20 euro per un cd!
criticare qualcosa senza conoscerne le funzioni solo perchè in qualche modo ci è scomoda, non è certo una critica costruttiva. ma questo vale per tutto... [SM=g27823]

p.s.
ho comprato un doppio cd di Pupo a € 6.90... [SM=g27828]
adesso potete anche [SM=x145484]
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25/01/2007 11:10
 
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Re:

Scritto da: cerry 25/01/2007 9.57
p.s.
ho comprato un doppio cd di Pupo a € 6.90... [SM=g27828]
adesso potete anche [SM=x145484]



6 Euro e 90 centesimi. Potevi prendertici una pinta e un toast. Invece hai preso Pupo. Doppio. [SM=x145462]

[SM=g27828]

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25/01/2007 11:18
 
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...gelato al cioccolato dolce un po' salato... [SM=x145443]

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Re: Re:

Scritto da: scottishflag 25/01/2007 11.10


6 Euro e 90 centesimi. Potevi prendertici una pinta e un toast. Invece hai preso Pupo. Doppio. [SM=x145462]

[SM=g27828]




[SM=x145470]
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Email Scheda Utente
25/01/2007 17:01
 
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Re: Re:

Scritto da: scottishflag 25/01/2007 11.10


6 Euro e 90 centesimi. Potevi prendertici una pinta e un toast. Invece hai preso Pupo. Doppio. [SM=x145462]

[SM=g27828]




scherzi!?!
ma vuoi mettere? [SM=g27828]
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25/01/2007 19:19
 
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Re:

Scritto da: cerry 25/01/2007 9.57

però è sempre bene non farsi trasportare da facili entusiasmi (spesso provocati da notizie senzazionalistiche e spiegate in modo approssimativo), e vedere le cose in un'ottica il più oggettiva possibile.




La prossima volta che il funzionario SIAE applicherà le sue abituali tariffe "ad minchiam" a seconda che si presenti davanti il sottoscritto o qualcun'altro per organizzare un concerto nel medesimo luogo, me lo ricorderò.

Credo che solo l'avvocato dei vicini di casa di Erba si trovi davanti ad un compito più improbo di quello di Cerry che difende la pluricommissariata SIAE...



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25/01/2007 22:10
 
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Io ricordo le pubblicita' con la voce di Amendola padre che dicevano "se compri musica privata contribuisci al peggior crimine del secolo!". E le ho sentite prima del 2000!

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