Scritto da: =Donegal= 18/05/2007 22.07
OT: che io sappia le due cose sono completamente distinte. L'unico vantaggio fiscale si ha nel caso si risieda nei paesi estra-UE con per le tasse doganali, quelle che sarebbero dovute se si comprano beni in tali paesi da turisti.
[Modificato da =Donegal= 18/05/2007 22.07]
Premesso che non ho capito bene cosa intendi, magari provo a spiegare meglio cosa intendo io.
Il fatto di essere all'estero non ti esime dalla dichiarazione dei redditi annuale in Italia, questo finche' si ha residenza in Italia, e magari si hanno redditi/interessi in Italia, esempio classico la proprieta' di un immobile.
Per cui, nella tua dichiarazione annuale devi indicare anche i redditi che percepisci all'estero, e portare in detrazione le tasse gia' pagate in loco, quest'ultima cosa se l'Italia ha i cosidetti accordi bilaterali col paese in questione (tutti quelli EU, ad esempio). Questo molto probabilmente portera' a pagare un conguaglio, vista la ben nota imposizione fiscale nostrana.
L'iscrizione all'AIRE e' l'atto formale che in Italia ti riconosce effettivamente residente all'estero, esentandoti quindi dall'indicare i redditi esteri, e facendoti pagare solo per il restante. Va da se' che se non hai altro che il tuo lavoro, in Italia non devi fare/pagare piu' nulla.
Personalmente, per non sbagliare, conservo anche documentazione varia che provi il fatto che effettivamente vivo e risiedo all'estero (bollette, buste paghe, scontrini POS/ATM, etc...), questo perche' secondo alcune circolari che ai tempi trovai sul sito del ministero delle finanze italiano, l'iscrizione all'AIRE potrebbe non essere sufficiente a dimostrare l'effettiva residenza all'estero ai fini fiscali, in sede di eventuale accertamento.
Hth.
Cerea.
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Giovanni