Scritto da: Juza1973 14/06/2006 19.00
Lo spirito del "rinunciamo al bene per ottenere il meglio" lo ho perso proprio in Italia,
dove il meglio non arriva mai perche' non e' mai il momento.
E fammi capire, il meglio sarebbe la riforma di Calderoli, imposta da un partito con il 4%, che riduce il capo dello stato a un notaio e rende il parlamento totalmente servo del presidente del consiglio (peggio di quanto lo sia stato nella passata legislatura)?
Il meglio sarebbe una riforma seria ed equilibrata, ma sono convinto che l'unica possibilita' di averla sia il SI piuttosto che il NO, perche' non credo alla buona fede di chi dice di essere pronto a fare una riforma istituzionale dopo il NO. Consideralo un po' come il biliardo, dove si colpisce una palla perche' (si spera) questa ne colpira' un'altra creando l'effetto voluto.
Scritto da Juza1973 Se il referendum perde la maggioranza non avra' alcun interesse a fare riforme (a meno che Prodi non abbia la vocazione del martire, basterebbe una sua frase in proposito per scontentare l'80% della sua maggioranza, il che non e' colpa di Prodi ma piuttosto della legge elettorale, ma cosi' e') e tirera' a campare.
La legge elettorale, definita una porcata anche da chi l'ha fatta, è dello stesso autore della riforma costituzionale...
Gia', ma questo passa il convento. L'unica scelta che si puo' fare in cabina elettorale (o sul proprio letto, nel mio caso) e' di votare SI o NO a questa legge. Ed io, per i calcoli scritti sopra, ho votato SI, sperando che vivacizzi un po' una politica ormai morta. E se le cose non si decidono in parlamento o al governo si decidono in delle stanze chiuse dove si entra solo con l'invito, guarda caso io non lo ho.