Dublino, 41 profughi afghani barricati nella cattedrale
Le autorità hanno rifiutato loro sia il permesso di soggiorno che l'asilo politico: "Non possiamo assorbire l'ondata migratoria"
per Avvenire, Andrea Varacalli
Quarto giorno di sciopero della fame per un gruppo formato da quarantuno profughi afgani che da domenica scorsa occupano la Cattedrale di San Patrizio a Dublino. La protesta è stata innescata dal rifuto delle autorità irlandesi di concedergli il permesso di soggiorno sull'isola e di riconoscergli l'asilo politico. L'occupazione che si è svolta pacificamente sta continuando sulle panche sotto la navata ma si teme per la determinazione mostrata dai rifugiati. Sono uomini e donne che si sono detti pronti a morire qualora si decidesse, da parte del governo irlandese, di rimandarli in Afghanistan. "Ci ucciderebbero se tornassimo" ha detto il portavoce del gruppo, Osman Hotak.
Almeno sette dei quarantuno sono già stati ricoverati d'urgenza negli ospedali della capitale. Tutti mostravano i sintomi di uno stato avanzato di deperimento idrico ed alimentare. Ieri mattina, dalle mani dei religiosi, più di una dozzina ha finalmente deciso di bere dell'acqua ma due di loro si trova in condizioni giudicate critiche a causa della forte disidratazione.
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