Re:
Mi trovo d'accordo con Omagh. Mio marito ha vissuto in Italia (Milano) nel '93 ed ha avuto i tuoi stessi problemi. Non da parte di amici o dei suoi colleghi di lavoro, che erano fantastici (va detto che lavorava in un ambiente internazionale, per cui gli italiani lì erano già abituati a chi parlava inglese) ma da parte di uffici pubblici, passanti, negozianti, ecc.
Al contrario, io in più di 15 anni qui in Irlanda non ho mai avuto un episodio di razzismo nei miei confronti. Se qualcuno mi ha mai guardato con sospetto è perché era ignorante per i fatti suoi, non perché era irlandese. Non sono mai stata accomunata al resto degli emigranti, la gente che mi conosce e che ho incontrato sa bene cos'è l'Italia ed anche se ride per la nostra buffa politica, ne ammira la cultura, la personalità e (non ridete ma mi viene detto in continuazione
) il fascino dei suoi abitanti.
Rispetto ad altre nazionalità... l'insegnante di mio figlio è spagnola. 100% spagnola di Madrid, con un bell'accento. È molto in gamba, molto ammirata da tutti gli altri genitori ed io e lei andiamo particolarmente d'accordo per il nostro "status" comune di straniere che vivono e lavorano in irlanda ;-)
So che a volte ci sono episodi di razzismo, non lo nego, ma questo come in tutti i paesi. Nonstante il tanto sparlare, i Polacchi sono molto ammirati per la loro etica sul lavoro. Chi li conosce sa che lavorano molto più duro di persone di altre nazionalità, sono sempre puntuali al lavoro e sono estremamente educati e civili.
Al'università (il mio ambiente) ci sono studenti e membri del personale di varie nazionalità. Nessuno fa discriminazioni di nessun tipo, sia per l'accento che per la cultura diversa. Che difatti è ammirata.
L'Irlanda non è un paradiso. Ma non è neppure l'inferno razzista che si tenta di dipingere.
[Modificato da =killercat= 21/02/2007 11.05]