Parades: un calendario fitto di appuntamenti

---

Scritto da: scottishflag 14/06/2006 14.09
Un cartello apparso non molti giorni fà proprio a Garvaghy.

---

Penso venga tirato fuori dalla naftalina tutti gli anni, in questo periodo...

Murales:

[Modificato da jay.ren 14/06/2006 14.13]

---

Scritto da: jay.ren 14/06/2006 14.13


Penso venga tirato fuori dalla naftalina tutti gli anni, in questo periodo...

---

E a me piace ogni volta, regolarmente.

---

Scritto da: scottishflag 14/06/2006 14.21


E a me piace ogni volta, regolarmente.

---

Mi quoto, sto parlando esclusivamente della grafica stilizzata ed asciutta del "murales di divieto".

Poi, é innegabile che ci sia anche un aspetto rituale e di ostentazione da parte delle due comunità. La comunità che sfila al suono dei lambeg ostenta bombette e sashes ribadendo un messaggio indigesto all'altra comunità. Quest'ultima ostenta la propria insoddisfazione mostrando i propri cartelli.

Il restante 99,9% è vita vissuta, passione ed appartenenza politico-sociale. Quella non si discute e va rispettata.

The Orange Order: A Tradition Betrayed
by Brian Kennaway
Methuen £15.99, pp320

In this time of outre conspiracy theories (Jesus marrying Mary Magdalene and siring children; MI5 bumping off Princess Diana; the Duke of Edinburgh acting as an agent for lizard-like aliens), it's heartening to see the comeback of the good old British cock-up theory of history. The cock-up in question here is the decline and fall of the Orange Order, the Protestant marching institution.

As a tale of self-inflicted wounds, buffoonery and general self-defeating stupidity, the story of the Orange Order at the end of the 20th century is vintage cock-up. This book, written by an insider, is a devastating critique of the order's leadership at a time of historic change in the North of Ireland.

Brian Kennaway has been a lifelong member of the Orange Order and is currently a Presbyterian minister in Co Antrim. He is regarded as being a liberal unionist who has taken a personal stand after loyalist ultras in his village determined to set Protestants against Catholics there.

His central thesis is that following the IRA ceasefire in 1994, the republican movement set a trap for the loyalist marching orders and those orders, including the Orange institution, walked into that vice with their eyes wide open. The trap was essentially a series of localised territorial struggles based around controversial marches. Residents' groups were formed in nationalist areas where Orange parades traditionally passed by or through; many of these ad hoc committees were headed up by convicted IRA men.

The presence of ex-IRA prisoners on these groups generated a knee-jerk response by the likes of the Orange Order. The Orange leadership refused to engage in talks with residents because they 'would not talk to terrorists'. This principle is picked over, discussed and highlighted by Kennaway in this brave, illuminating book. While the order's leaders don't talk to republican terrorists, they appear not to have any problem talking to loyalist terrorists.

Kennaway deserves praise for exposing dozens of incidents where either individual Orange lodges contained convicted loyalist paramilitaries, or where the order has used or encouraged the presence of loyalist terrorists in various stand-offs, in particular the so-called sieges of Drumcree. The author believes the Orange Order leadership made an enormous mistake when it decided to allow itself to become a 'battering ram' against the Good Friday Agreement in 1998. To ally with one faction of unionism (Ian Paisley, the Democratic Unionists and other hard-line loyalist politicians) was a huge tactical error that alienated thousands of moderate Ulster Protestants, Kennaway contends. To shore up his argument, he points to the decline in numbers and, in particular, the flight of the Protestant middle class away from the institution over the last three decades.

There are unfortunate deployments of cliches such as the use of Churchill's to 'jaw-jaw is better than to war-war' quote to back up his view that the order should have engaged in dialogue with nationalists rather than running away from them. The only thing even drearier than that other Churchillian Ulster cliche - the 'dreary steeples' - is the repeated use of it in books about the Northern Ireland question.

Kennaway's panacea for the Orange Order is that it should return to its roots as a cultural and religious organisation and refrain from taking sides in the political seizures that have torn unionism apart. This may be a tad naive given Orangeism's history, from its opposition to the 1798 United Irish rising to the leading role it played in forming armed opposition to home rule. None the less, this is an honest attempt at surveying the wreckage caused by the Orange Order's own foolishness over the last decade.

In his final chapter, Kennaway reminds readers that 'a core value of evangelical Protestantism is honesty.' In Orangeism, the opposite of honesty is not so much falsehood, but hypocrisy. Kennaway has had the courage to expose this hypocrisy throughout this important book.

Guardian Unlimited © Guardian Newspapers Limited 2006

Entrano indisturbati. Marciano e se ne vanno. Soffocano la rabbia dei residenti i senior provisionals e gli shinners presenti a Springfield road oggi. Tutto lo stato maggiore degli ex repubblicani per impedire qualsiasi reazione dei nazionalisti di west Belfast. Molti degli shinners intervenuti lungo le sei abitazioni che seguono Workman Avenue Peaceline Gate, hanno mostrato un A4 di protesta faticosamente leggibile a causa delle piccole dimensioni dei caratteri. Gli uomini di Adams hanno quindi negoziato con la PSNI il controllo della comunità cattolica permettendo a lealisti e a un bel giorno di sole di esaurirsi senza violenza. Degna di nota ma ci stanno abituando, è ancora una volta la massima accoglienza di Hartley e Storey alla kermesse dell'OO guidata dal numero due del DUP a Belfast Nigel Doods (nella foto con la blue sash) , garantedogli la totale serenità durante il passaggio. Per alcuni degli osservatori "imbarazzante", certamente stravagante secondo la tradizione repubblicana: la scelta di opporsi pacificamente alla parata è stata probabilmente studiata a tavolino dalla leadership dello Sinn Fein in vista proprio di un nuovo waltzer di accuse con il DUP per l'affare Stormont.

Foto di F.F. in esclusiva per LET

Fonte: LET, Bollettini Rusticani

Sinceramente mi spiace per gli abitanti di Springfield Road.

E' tutto quello che ho da dire.

La cosa positiva, per il momento, è che non si sono ripetuti gli atti di violenza dello scorso anno.

Poi ognuno la pensi come meglio crede...

R

Palle da golf, bottiglie e sassi volano sugli orangisti e sulla comunità unionista di Glengormley meno di un'ora fa. Fatica la PSNI per tenere l'enclave in ordine davanti l'ingresso di Church Way mentre i cattolici sono ancora una volta controllati dalla leadership dello Sinn Fein e dei Provisionals. Duemila persone hanno preso parte in questa annuale parata che anticipa il 12 luglio. Il mini Twelve di Glengormley a North Belfast ha di nuovo confermato le tensioni tra le due comunità in questa fragile frontiera settaria. Si è rischiato il peggio, e anche i reporter presenti hanno avuto qualche problema con i nervi a fior di pelle degli orangisti ma alla fine la kermesse si è snodata senza grossi incidenti.

Foto di F.F. in esclusiva per LET

Fonte: Les Enfants Terribles >>

Il giorno dopo e anche peggio.
Noi di LET presenti non c'eravamo accorti dell'entità di quelle bottiglie ripiene lanciate dai giovani nazionalisti di Glengormley sulla parata orangista e il suo seguito. Urine. Altre di vernice.
Dal flashpoint escono feriti un agente e due orangisti.
Il District Master è stato colpito tre volte da una pioggia di mattonate.
Nessuno dei moltissimi bambini presenti alla marcia ha riportato contusioni.
Quattro i nazionalisti arrestati dopo kermesse in virtù delle riprese fatte dalla CCTV montate sulle Land della PSNI.

Fonte: Aska, per LET >>

I repubblicani responsabili di aver piazzato una finta bomba sull'autobus a Gengormley, sono accusati di aver deliberatamente innalzamento le tensioni settarie, in vista della marcia dell'Orange Order.

Questo è quanto riferiscono gli orangisti, dopo il dirottamento del mezzo pubblico ad opera di due uomini a volto coperto i quali, dopo aver ordinato all'autista di recarsi in una zona lealista, hanno abbandonato un pacco a bordo.
L'autista ed i cinque passeggeri a bordo, appena scesi dal mezzo, hanno avvisato le autorità. I tecnici di esplosivi giunti sul posto hanno esaminato il pacco sospetto, rivelatosi una finta bomba.

Questo incidente è avvenuto proprio nella giornata del "mini-Twelfth", festeggiata da alcune centinaia di orangisti.

Albert Steele, portavoce dell'Orange Order per il distretto di Carnmoney, dice che l'attacco è l'ultimo tentativo del movimento repubblicano per innalzare la tensione a Glengormley. L'accusa di Steele è chiara: "I repubblicani hanno detto che la guerra è finita, ma non verso i protestanti che intendono vivere la stagione delle parate. Loro (i repubblicani) hanno già effettuato la pulizia etnica di aree come Ardoyne e Ormeau Road, credo intendano fare lo stesso con Glengormley".

Fonte: LET >>

---

Scritto da: jay.ren 28/06/2006 13.42
Il giorno dopo e anche peggio.
Noi di LET presenti non c'eravamo accorti dell'entità di quelle bottiglie ripiene lanciate dai giovani nazionalisti di Glengormley sulla parata orangista e il suo seguito. Urine. Altre di vernice.
Dal flashpoint escono feriti un agente e due orangisti.
Il District Master è stato colpito tre volte da una pioggia di mattonate.
Nessuno dei moltissimi bambini presenti alla marcia ha riportato contusioni.
Quattro i nazionalisti arrestati dopo kermesse in virtù delle riprese fatte dalla CCTV montate sulle Land della PSNI.

Fonte: Aska, per LET >>

---

Di certo non potevano aspettarsi di essere accolti con petali di rose.
E portare i bambini a queste marce non serve altro che a seminare odio anche per le prossime generazioni, come se non bastasse quello che c'è già...

---

Scritto da: =Donegal= 28/06/2006 15.52
Di certo non potevano aspettarsi di essere accolti con petali di rose.
E portare i bambini a queste marce non serve altro che a seminare odio anche per le prossime generazioni, come se non bastasse quello che c'è già...

---

Soprattutto dopo le intimidazioni subite ieri...

Per i bambini la parata è un momento di divertimento, con la banda che passa e tutto il resto (si beve, si mangia ecc.), sia durante quelle lealiste che in quelle repubblicane.

Negli ultimi anni il mini-Twelfth è stato tranquillo, ma forse i repubblicani della zona hanno cambiato strategia, magari anche perché ora i percorsi delle parate li decidono orangisti doc.

R

---

Scritto da: jay.ren 28/06/2006 16.07
Per i bambini la parata è un momento di divertimento

---

Visi tristi di bambini alle parate, tratte da LET:

orangisti



repubblicani


mi scuso con chi ha collegamenti lenti...

R

Sono d'accordo con Donegal. A questi bambini viene insegnato ad essere settaristi.
Mio figlio l'altro giorno mi ha chiesto "cos'è un protestante". I figli degli orangisti sanno invece benissimo cos'è un "roman catholic" sin da tenera infanzia.

---

Scritto da: Corcaigh 28/06/2006 16.50
Sono d'accordo con Donegal. A questi bambini viene insegnato ad essere settaristi.
Mio figlio l'altro giorno mi ha chiesto "cos'è un protestante". I figli degli orangisti sanno invece benissimo cos'è un "roman catholic" sin da tenera infanzia.

---

A Short Strand, i bambini sanno benissimo cos'è un protestante... anzi, cercano di non dire nemmeno "prods", ma sono "quelli là".

Differenti situazioni

Ovviamente. Io intanto sono felice che mio figlio non riesca a capire la differenza tra un cattolico ed un protestante. E che viva qui a Cork, circondato da tolleranza.

---

Scritto da: Corcaigh 28/06/2006 16.55
circondato da tolleranza.

---

siete così tolleranti che se giro con la sash mi devi prenotare una stanza all'ospedale... (parole tue)

R

Era una battuta. Però non so che succede alla mia auto targata Cork se la "lascio" posteggiata a Portadown il 12 luglio. E questa non è una battuta...

---

Scritto da: Corcaigh 28/06/2006 20.49
non so che succede alla mia auto targata Cork se la "lascio" posteggiata a Portadown il 12 luglio.

---

Ti consiglio di parcheggiare nella zona verde:



Clicca per ingrandire...

R

Piovono critiche da parte dei nazionalisti ma il Northern Ireland Office (NIO) ha già deciso.
Gli orangisti avranno ben centoquattromila sterline a disposizione per trasformare il 12 luglio in un grande evento turistico internazionale.
La furia dello Sinn Fein non si è fatta attendere. "Inaccettabile e sbagliato" hanno tuonato gli uomini di Adams. Secondo il Segretario di Stato Hain, l'iniziativa dovrà riconsegnare alla provincia una nuova e più accogliente immagine per i visitatori.

Fonte: Let >>

Non c'è accordo e ne provvedimenti della Commissione Parate. Domani, tremila lealisti e orangisti marceranno a East Belfast sotto gli occhi della comunità cattolica di Short Strand. Il comitato dei residenti aveva proposto alle logge di Newtownards la riduzione delle bande all'ingresso del distretto repubblicano. La risposta unionista però è stata dura: "chi credono di essere per darci degli ordini come marciare in città" . Via libera dalla Commissione Parate e senza accordo quindi. I nazionalisti manifesteranno al bordo della strada la loro contrarietà alle " parate di matrice settaria " in quest'area di Belfast. Prevista una larga operazione di sicurezza della PSNI ed Esercito.

Fonte: LET >>

La Commissione Parate ha deciso che il percorso della marcia di Portadown, indetta dalla LOL n.1, non potrà attraversare il distretto nazionalista di Garvaghy Road.

Come negli anni scorsi, saranno fermati ai confini della zona da un cordone di soldati.

Fonte: Let >>

L'Ombudsman sta investigando sulle azioni degli ufficiali di polizia, che hanno osservato i lealisti erigere le proprie bandiere nel centro di Lurgan, la scorsa settimana.

Lo Sinn Fein afferma che la polizia proteggeva i lealisti, mentre innalzavano i loro stendardi all'interno di un'area a maggioranza nazionalista. In seguito i consiglieri dello Sinn Fein hanno provveduto a togliere le bandiere.

La polizia rifiuta di commentare la notizia "perché è in corso un'indagine da parte delle autorità competenti", dichiara un poprtavoce.

John O'Dowd, dello Sinn Fein dice che "i centri delle città dovrebbero essere aperti a tutti. Quello che è accaduto a Lurgan sta avvenendo in altre città del Nordirlanda. I lealisti marcano il territorio, senza alcun intervento della PSNI".

Fonte: Let >>

La Commissione Parate ha deciso che la parata dell'Orange Order, in programma la sera del 12 luglio, potrà ritornare passando vicino ai negozi dell'area di Ardoyne, ma senza supporter.

Le bande musicali dovranno restare in silenzio e i partecipanti saranno caricati sui bus e passeranno davanti alla parata principale, quando si troveranno all'altezza della parte contestata del percorso.

Fonte: Bollettini Rusticani >>

La foto che accompagna la notizia: