Una lettera a Beppe Severgnini sul
Corriere della Sera
Un ricordo di Bobby Sands
Caro Beppe, cari Italians. Venerdì 5 maggio si è celebrato il 25° l'anniversario della morte di Robert "Bobby" Sands, irlandese, che dopo 65 giorni di sciopero della fame moriva a 23 anni nell'infermeria del carcere di Long Kesh, il campo di internamento dove centinaia di uomini cattolici irlandesi venivano segregati senza processo. Dopo di lui altri 9 prigionieri morirono sotto l'indifferenza cinica e aguzzina del premier britannico Margaret Thatcher, indifferenza per la quale il governo inglese ha dovuto affrontare una condanna a livello internazionale. Uno dei libri che rappresenta una delle testimonianze più vere di quel periodo è "Ten men dead" del giornalista David Beresford, che espone con lucidità e autorevolezza le ragioni e le circostanze dello sciopero della fame del 1981 iniziato per protesta contro le disumane condizioni dei detenuti nelle carceri britanniche. Condizioni che successivamente sarebbero state condannate nei rapporti ufficiali stilati dalla European Cort of Human Rights e da Amnesty International. Sono eventi che sembrano lontani eppure terribilmente vicini per noi europei che ci consideriamo così civilizzati. Eppure quegli anni, i peggiori per i cattolici dell'Ulster, lo stato artificiale creato da sua maestà britannica nel 1920 e dove migliaia di irlandesi si ritrovarono profughi sulla loro stessa terra, sono stati tra i più bui per la "civilissima" Inghilterra e l'Europa intera. Ed è importante non dimenticarlo.
Alessandra Di Stasio
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Good evening, there was already an injury, huh?
Giovanni Trapattoni, falling off his chair