Chi leggerà il libro di O'Rawe "Blanketmen", troverà l'indicazione dell'offerta che il governo inglese ha presentato all'IRA, per la cessazione dello sciopero della fame in corso nel carcere di Long Kesh.
Tutto questo PRIMA della morte del quinto "martire" repubblicano.
Una notizia sconvolgente, che getta ombra sull'operato dell'Army Council, rigettata a qualsiasi livello dai Provos, ma che invece viene avallata direttamente dall'ex-primo ministro inglese Margareth Thatcher.
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Denis Bradley, che per oltre due decadi ha rappresentato a Derry il contatto tra l'MI5 e l'IRA, dichiara che la leadership dell'IRA ricevette una proposta agli inizi del Luglio 1981,dopo la morte del quarto detenuto, proposta della quale i prigionieri furono informati, e che quindi accettarono, solo dopo che altri sei compagni si lasciarono morire di fame. Le dichiarazioni di Bradley contraddicono dunque le affermazioni dei più leali sostenitori di Gerry Adams, i quali negano che ci fosse sul tavolo alcuna offerta che avesse potuto fermare lo sciopero dopo i primi quattro decessi.
La scorsa notte Richard O'Rawe, il portavoce dell'IRA nell'H-Block ai tempi della protesta, ha dichiarato che la ricostruzione dei fatti realizzata da Bradley conferma le sua accusa: che la leadership dell'IRA rifiutò il compromesso per un calcolo puramente politico ed elettorale. O'Rawe sostiene infatti che l'accordo di Luglio venne rispedito al mittente perchè lo Sinn Fein e l'Army Council dell'IRA ritenevano che, prolungando lo sciopero, avrebbero ottenuto la rielezione del proprio candidato Owen Carron per il collegio di Fermangh/South Tyrone dopo la morte di Bobby Sands.
Leggi la traduzione dell'articolo di Henry McDonald su
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