Tony, il discorso su "sia o meno emigrazione" è nato dopo e non era ciò che si intendeva nel reportage.
Quello che ci chiede Camstylo è ben altro e l'ho fatto notare prima.
La tua esperienza Tony è unica e hai tutto il mio rispetto per quello che hai fatto e stai facendo. Per come ti sei integrato in questo Paese che ormai è il tuo e per come tu sia riuscito avere cuore, anima e testa in Irlanda.
Io non ce la faccio e forse un po' ti invidio. Ma anche no
Ti parlo dei miei parenti emigrati negli States. Forse loro, e più di loro i loro figli e nipoti, ormai sono, come dici tu, cittadini di nome e di fatto dello Stato in cui sono emigrate le loro famiglie.
Ma forse anche per necessità e per la inevitabile conseguenza dell'impossibilità di mantenere i rapporti con l'Italia. Se avessero potuto sarebbero tornati, e non solo in vacanza; e avrebbero mantenuto qualsiasi legame. Magari sono loro ad essere l'eccezione.
Ma non si parla di questo.
Non c'è in palio il premio per il perfetto emigrante (posto che si sia accettato il termine "emigrazione").
Si parla di giovani che hanno lasciato l'Italia (per sempre o meno) per realizzarsi.
Dopotutto è pur sempre stato preso come esempio Cassano, che se ha un ingaggio migliore prende baracca e burattini e se ne torna in Italia!
L'emigrante che descrivi tu, Tony, credo meriti ben altri "fenomeni" a cui essere associato.
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"Viagiar descanta, ma chi parte mona torna mona"