Scusate, dico la mia
No flame, please!
Ragazzi, avete ragione tutti e due
Chiamare questo fenomeno, che vede tanti giovani espatriare, con il termine "emigrazione" è da fare con cautela.
Ma non perchè, come dice Tony, i giovani espatriati usano skype, tornano in Italia con la prima offerta Ryanair e guardano Repubblica online.
Grazie al cielo i tempi sono cambiati e queste cose ora si possono fare. Posso collegarmi a Skype con la mia famiglia in Italia come con i miei parenti negli Stati Uniti emigrati decenni fà; posso guardare Repubblica on line come il Times o il China Daily.
Non penso che questo faccia o meno l'emigrante vero e proprio, o che faccia l'emigrazione più o meno seria.
Come dice giustamente Antonio, se i nostri cari nonni e zii (per la cronaca mio nonno ha sempre lavorato all'estero ma non si è mai portato con sè la famiglia e tutti i miei prozii sono emigrati negli Stati Uniti) avessero potuto, te lo assicuro, sarebbero tornati a casa ogni fine settimana e si sarebbero tenuti legati all'Italia quanto più possibile. Forse, in loro c'era ancora più che in noi l'attaccamento alla terra d'origine, nonostante molti di noi siano pronti a ritornare da mammà.
Noi abbiamo più possibilità di loro, e beati noi! Abbiamo la vita più facile di loro non solo in questo.
Ma sto andando fuori tema...
Come ho scritto a camstylo in privato, io non so se mi sento un Cassano, o chi meglio di lui rappresenti questi giovani all'estero.
Sono arrivata in Irlanda per caso e non perchè non mi sentissi valorizzata in italia o perchè non riuscissi a trovare un lavoro. Un lavoro ce lo avevo, seppur non fisso e non nel mio settore.
Arrivata qui però ho capito molte cose, tante volte si è più obiettivi quando si guarda da lontano.
Ho capito che qui e anche in altri Paesi hai delle possibilità che in Italia nemmeno si sognano di darti.
Che qui sei davvero una risorsa umana, non un povero pezzente che deve portare a casa lo stipendio.
Ho capito quanto nel mio amato paese, i vari datori di lavoro e agenzie di collocamento ti facciano sentire un nulla di buono.
Una cosa però la sapevo: che il lavoro che ho sempre sognato e per cui ho studiato in Italia è moooolto difficile da trovare. Ma più di questo, quello che è più sbagliato è che è una professione che in Italia non è una professione. E' un lavoro per chi vince concorsi, con qualsiasi laurea o titolo di studio, un lavoro per chi non sa che altro fare nella vita, un lavoro da obiettori di coscienza, perchè tanto per fare il bibliotecario non serve sta gran cultura.
Sti cazzi dico io!
Non sono arrivata qui con l'intenzione di trovarlo, forse perchè ormai assuefatta dall'idea che era solo un sogno.
In Irlanda però, come in altri paesi, la mia è una professione per cui servono determinati studi e qualifiche. Un lavoro rispettato e riconosciuto quanto meno.
Così con una laurea in mano di cui quasi non sapevo cosa farmene, da una prospettiva di stage ed eventuali concorsi all'infinito, mi sono ritrovata a ricevere elogi per gli studi fatti e per l'esperienza accumulata (tramite stage ovviamente).
Ok, non resterò qui in Irlanda per sempre, lo ammetto. Il pensiero all'Italia è costante. Tony, non siamo tutti uguali, per fortuna...
Probabilmente sto "sfruttando" questo Paese perchè mi permette di fare quello che in Italia non posso fare, perchè mi da uno stipendio più alto, e mi da più stima in me stessa e nelle mie capacità.
Tornerò, ma non per questo mi sento in colpa.
Caro Tony, spero proprio che in questa terra lascerò di più di una stanza vuota e qualche contributo pensionistico; e sono sicura che l'Irlanda mi lascerà di più che una ex stanza e qualche soldo in più sul conto.
Però magari sono solo un po' sognatrice.
Camstylo diceva questo: "
giovani con piu' talento e competenze, con maggiori aspirazioni e con piu' intraprendenza sono quasi costretti a lasciare l'Italia per potersi realizzare"
Non travisiamo queste poche righe.
Non si parla di emigrazione, fughe di cervelli o che so io. Si può parlare anche di quello, ma non solo.
Grazie Moris anche da parte mia per i complimenti. Non associare la mia esperienza a quella di Tony
La sua esperienza è davvero esemplare e forse unica.
[Modificato da nadiaidi 30/01/2006 1.19]