Riporto qui di sotto le notizie di scontri avvenuti venerdì scorso, con una considerazione: il conflitto nell'Ulster ha radici profondamente radicate dure a morire.
Il problema secondo me non sta tanto nella presenza di contingenti inglesi ma nella impossibile pacifica convivenza tra due comnuità che per storia, cultura e tradizioni sono antitetiche.
A mio avviso anche se gli odiati inglesi dovessero ritirarsi non vedo come i lealisti possano accettare di governare insieme a persone che hanno combattutto per tutta una vita.
Le radici dell'odio sono inestinguibili
venerdì, 26 agosto 2005 14
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Sembra non essersi ancora disperso il seme della violenza all'interno della società irlandese. I lealisti, frangia estrema degli Unionisti che non esclude l'uso della forza, in queste ultime settimane dopo il comunicato del “cessate il fuoco” dell'IRA hanno iniziato a compiere azioni intimidatorie verso i nazionalisti irlandesi, le chiese, le case e le scuole di fede cattolica, nei collegi di Ballymena, Ahoghill e Rasharkin, quelli dove il partito DUP è più forte.
Il leader del partito radicale unionista (DUP) Ian Paisley ha dichiarato che niente giustifica attacchi di questa natura e ha accusato gli autori, cioè i lealisti protestanti fedeli alla Corona inglese e contro l'indipendenza del popolo irlandese, di allontanarsi in questo modo dal sostegno della popolazione e di rendere incerto il nuovo corso dell'IRA. Ha auspicato inoltre che la polizia riesca ad individuare tempestivamente ogni autore di questi atti.
L'ultimo attentato è di mercoledì scorso quando un dispositivo esplosivo è stato gettato attraverso la finestra posteriore di una casa presso Ballymoney tra le 10.30 e le 11.00 di sera. Sono state danneggiate alcuni ambienti della casa, tra cui la cucina. Nessuno si trovava all'interno e a lanciare l'allarme è stato il proprietario al suo rientro a tarda notte.
I lealisti si scontrano dunque con gli antichi rivali cattolici, contro l'IRA - i cui comunicati non dovrebbero essere presi in considerazione, secondo il loro punto di vista, continuando ad usare i mezzi che hanno insanguinato per anni l'Irlanda, cioè la violenza, la lotta armata, la guerriglia; inoltre il contrasto è manifestato anche verso la politica del partito che dovrebbe parzialmente rappresentarli, cioè il DUP che ha accettato di dare in minima parte fiducia alle ultime decisioni rese pubbliche dall'IRA con la riserva assoluta che ad esse sia dato effettivamente seguito.
Sarà dunque fondamentale la tenuta del “cessate il fuoco” dell'IRA che, se dovesse cedere alle provocazioni dei lealisti ,riaprirebbe una frattura nella storia d'Irlanda che porterebbe all'ennesima regressione dei tentativi di dialogo e di risoluzione pacifica e politica alla situazione, senza ovviamente trascurare gli inevitabili ed inutili spargimenti di sangue che ne conseguirebbero
Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario