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Ancora la "sig.ra"...(il Giudice Dott.ssa C. Forleo)

Ultimo Aggiornamento: 05/08/2005 09:18
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Clandestino fermato, la Forleo litiga con la polizia(corrieredellasera)
IL CASO / L’inseguimento a Milano. La Gip: ho dato le mie generalità per poi poter testimoniare a suo favore

Il giudice è intervenuto durante l’arresto dell’extracomunitario: modi brutali. Il sindacato: facevano il loro dovere

MILANO - Un extracomunitario CLANDESTINO viene inseguito e arrestato in pieno centro a Milano dalla Polizia. Dal capannello di curiosi che si forma intorno agli agenti che ammanettano l'uomo emerge una donna che, indignata per i modi a suo dire «troppo brutali» dei poliziotti, si fa avanti con cipiglio. «Non c'è resistenza a pubblico ufficiale. Posso testimoniarlo. Sono un magistrato» dice agli agenti che, per tutta risposta, la invitano ad allontanarsi senza interferire e poi, mentre la folla comincia a rumoreggiare contro di lei, le chiedono i documenti. Lei è Clementina Forleo, il giudice che, assolvendo tre islamici accusati di attività eversiva, ha sostenuto la necessità di distinguere anche in Iraq tra guerriglia e terrorismo scatenando un vespaio di polemiche. «In questi tempi c’è un clima di caccia all’immigrato. Io mi sono limitata a farmi avanti come semplice cittadino pronto a testimoniare in favore dell’arrestato nel caso fosse accusato di resistenza a pubblico ufficiale» spiega il giudice.

L'intervento del magistrato viene definito «un fatto di gravità inaudita» da Agostino Marnati, segretario provinciale del sindacato Uilps, il quale in una nota comunica che «la circostanza» sarà «presto all’attenzione» del presidente della Repubblica, del Csm e dei ministeri della Giustizia e dell’Interno e convoca per oggi una conferenza stampa, annunciando la presenza dell'europarlamentare leghista Mario Borghezio.

Dall’evidente imbarazzo del palazzo di giustizia e della questura emerge qualche particolare di questa vicenda. Sono le 17 circa di venerdì scorso e la Volante «Duomo» viene chiamata in via Durini. Un egiziano di 42 anni, Mohamed S. S., immigrato irregolare, è stato sorpreso in autobus senza biglietto. Fermato, ha rifiutato di dare i documenti e i controllori hanno chiamato la polizia. L’uomo tenta di fuggire. Preso, viene gettato a terra e ammanettato alla schiena.
A questo punto compare Clementina Forleo. «Ero per strada con un collega - racconta - e ho visto tre o quattro pattuglie ferme, polizia e vigili urbani. Ho pensato fosse accaduto qualcosa di grave e mi sono avvicinata quando ho visto un uomo che fuggiva prima di essere bloccato con violenza da 4 o 5 agenti».
Modi bruschi, tanto da far sentire al gip milanese, che prima di entrare in magistratura ha fatto parte della polizia, l’irrefrenabile necessità di fare qualcosa per quell'uomo. Ciò che la spinge, evidentemente, è l'esperienza di tutti i giorni: «In modo riservato l'ho detto anche ai poliziotti: spesso accade che si contesta la resistenza a pubblico ufficiale e poi nel processo si dimostra l'inesistenza del reato».

La risolutezza e il nervosismo del giudice non piacciono agli agenti già tesi per l’arresto. Mentre l'egiziano è dentro l’auto ammanettato, nasce un battibecco che, secondo gli agenti, raggiunge toni concitati con i poliziotti che difendono il proprio operato e con il giudice che continua a ripetere di essere pronta a testimoniare. «Volevo solo dare le mie generalità, ma sono stata cacciata in malo modo». Quando mai, rispondono dal sindacato: «Gli agenti stavano facendo solo il proprio dovere». Ha usato «modi alterati e per nulla eleganti», scrivono i poliziotti nella relazione, e loro hanno evitato che «si rendesse responsabile di interruzione di pubblico servizio» mentre l’egiziano «non ha opposto resistenza».

La tensione sale alle stelle. Una ventina di persone si fanno intorno al gruppo di pubblici ufficiali che discutono animatamente. Qualcuno comincia a []inveire contro il giudice: «La Polizia arresta e voi scarcerate», grida uno condendo con offese irripetibili. «Qualcun altro si è rivolto a me dicendo "Fanno bene quando le violentano". Gli agenti non sono intervenuti», riferisce il giudice. In Procura non è ancora arrivato nulla sull’arresto dell’egiziano.

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.....ORIANA VIVE........

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