Cara Airssya,
io ho iniziato come collaboratore, essenzialmente occupandomi delle terze letture, correzioni di bozze, impaginati (a questo proposito, è indispensabile conoscere i principali programmi di impaginazione) e così via. Poi mi sono occupata di editing, ovvero della redazione e revisione dei testi che provenivano dai traduttori, e ora per lo più mi occupo di letture. In poche parole leggo i manoscritti che ci arrivano sia dagli autori italiani sia (e sono la stragrande maggioranza!) dalle case editrici straniere, in particolare inglesi e americane, e successivamente stendo dei "pareri di lettura" in base ai quali poi il direttore editoriale decide se comprare o meno il prodotto. Ho deciso di concentrarmi principalmente su questo campo perché, essendo (come per te) mio desiderio riuscire a lavorare in Irlanda, in questo modo mantengono in esercizio l'inglese e soprattutto mi tengo aggiornata sul panorama editoriale internazionale. In specifico io mi occupo di romanzi per ragazzi, tra i 10 e i 16 anni e sono laureata in lettere ad indirizzo pedagogico (con il vecchio ordinamento) e ora sto facendo la seconda laurea (specialistica) in editoria. Durante l'università ho lavorato anche come segretaria di redazione per delle riviste culturali e storiche, cosa sempre utile perché ti da modo di vedere anche l'aspetto "organizzativo" del materiale. Ora lavoro per una casa editrice... humm humm... lo so, me ne vergogno, ma è quella di proprietà di "quel signore molto piccolo" (come dicono i Mercanti di Liquore), che ha anche una squadra di calcio... e mi sembra che ora sia a Roma... insomma, ci siamo capite!
Francamente, ti auguro di meglio! La cosa migliore sono le piccole case editrici, dove hai la possibilità di avere un contatto più "umano" con i colleghi e spesso anche di imparare di più. Un abbraccio
Roberta