Scritto da: Bafometto75 12/04/2005 1.46
Non è razzismo (parola scelta a caso ritengo), è che i ciclisti:
1) Sono indisciplinati quanto gli altri, per lo meno a Milano,(mi è capitato più volte di vedermene sbucare fuori uno sulle strisce pedonali col rosso mentre partivo al semaforo: ne ho miracolato uno giusto ieri)
2) In assenza di piste ciclabili (che anche quando ci sono non vengono usate da nessuno) le bicilette sono degli oggetti che si muovono piano descrivendo traiettorie imprevedibili: sono poco compatibili col traffico cittadino
3) Mettendomi nei panni del ciclista, vedo che tutti "mi fanno le basette" e mi sfrecciano di fianco (forse perché andando a 7,5 Kmh sono un ostacolo?), ma chi me lo fa fare di rischiare la vita? Prendo l'autobus piuttosto!
Questo non è l'elogio del motore, tengo a precisarlo, entro certo limiti amo anche andare in bici, ma quando sono al mare/montagna/campagna, in città tra le 8 e le 18 no![Modificato da Bafometto75 12/04/2005 1.50]
E' ovvio che il ciclista deve rispettare le regole della strada esattamente come un automobilista! Quindi, stare a destra, non andare sul marciapiede, rispettare semafori e sensi unici, mantenere una traiettoia regolare, ecc... Questo mi sembra la base. Il fatto è che in Italia (a mio parere) c'è pochissimo rispetto delle regole della strada, e chi non le rispetta, molto probabilmente non le rispetta che sia a piedi, in macchina, in bicicletta o in monopattino. Detto questo, soprattutto vista la situazione smog-polveri sottili che c'è oggi penso che sia un dovere (oltre che, almeno per me, un piacere) abbandonare la macchina e scegliere quando possibile i mezzi pubblici o la bicicletta. E' una cosa molto piccola, ma penso sia un gesto di responsabilità civile. Quanto alle bici a Milano... sono nata e cresciuta a Milano, ma ti assicuro che fino a che mi trovavo lì non ho mai usato la bicicletta: era un po' come andare a mettersi, a polmoni aperti, in una camera a gas! Anche se abitavo in Corso XXII Marxo e dovevo andare in Statale prendevo il 27 o andavo a piedi, perché lì effettivamente sarebbe stato un suicidio. Ma ritengo ingiusto che sia così: so di attirarmi l'odio di molti, ma Milano nei giorni di blocco totale mi sembrava bellissima... Con questo non è che stia cercando di fare proseliti, ma penso che un po' più di rispetto reciproco tra automobilisti e ciclisti migliorerebbe la vivibilità delle nsotre città
Roberta