Il forum di Altra Irlanda
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1 Maggio 2004 (come potrebbe cambiare la situaz. lavorativa in Irlanda)

Ultimo Aggiornamento: 23/01/2004 22:28
Aldo
16/01/2004 21:30
 
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Stavo facendo alcune previsioni di marketing relative all'afflusso di cittadini dei 10 paesi entranti nella UE a partire dal 1 maggio 2004.
Improvvisamente mi sono accorto di un dato assai banale, quanto fino adesso trascurato.
L'Irlanda, a differenza dell'Italia, permetterà ai cittadini di questi paesi di lavorare da subito.
Già adesso in molti stanno arrivando per lavorare in nero per un pò, per essere pronti alla data fatidica.
Ecco quindi le conseguenze:
1) Chi la prossima estate spera in un casual job, si metta pure l'animo in pace: il mercato sarà totalmente saturo
2) anche per i lavori in cui è necessaria la lingua italiana vi sarà la concorrenza di qualificato personale di nazionalità ceca, polacca, maltese e così via...

Francamente potrebbe essere la fine del mito dell'Irlanda come terra promessa per chi è in cerca di lavoro...
17/01/2004 00:07
 
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sarebbe bene saperne di più... interessante l'analisi di Aldo.
Occorrerà che chi ha intenzione di partire per l'Irlanda tenga conto della tua analisi/previsione...

In Polonia, per esempio, ci sono un sacco di ragazzi che hanno studiato bene la lingua inglese e non vedono l'ora di fare esperienze lavorative all'estero (molto meglio retribuite che in patria). Dubito che un datore di lavoro irlandese dia la precedenza a un italiano o uno spagnolo piuttosto che ad un polacco con buone conoscenze linguistiche e tanta voglia di accettare di buon grado ogni possibilità di lavoro regolare che gli venga offerta...

[Modificato da admin/moris 17/01/2004 0.14]

17/01/2004 02:05
 
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sono daccordo sul fatto che siano magari preparati meglio di noi...ma almeno nel mio settore (sanitario) il boom degli infermieri dell'est ad esempio ha portato moltissimi problemi!
esempio banale...sono preparati ma manca la VOGLIA DI LAVORARE!!
ed il 90 % sono così!!!e con i contratti che hanno nn li puoi nemmeno rispedire al mittente!
sapete come facevano per le assunzioni?!
1.dimostravano preparazione
2.x sei mesi, il periodo di prova, lavoravano come delle bestie
3.passsati i sei mesi cominciava il tracollo..malattie immaginarie..infortuni sul lavoro inventati..gli tirava un tot parlare italiano..ecc..ecc...!
speriamo che le nuove leve siano meglio!!
Abbo
21/01/2004 14:36
 
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Irlanda e occasioni di lavoro
Sono d'accordo che la competizione in terra irlandese sara' molto alta, ma specie da queste parti i pregiudizi sono ancora duri a morire,siamo sicuri che un irlandese se deve proprio scegliere tra un polacco(ceco,slovacco,ungherese etc) ed un italiano(o un francese o spagnolo...)scelga la persona proveniente dall'est europa?
l'analisi non ha nulla a che ora fare con razzismo o affini e' solamente che e' piu' facile a volte affidarsi a chi conosci meglio, e qui della presenza di sud europei sono abituati da decenni.
Ovvio mi posso sbagliare ma parlando in giro con i locals(Cork) l'impressione e' quella.

a presto

Andrea
admin/moris
21/01/2004 14:50
 
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Certo Andrea.
Però i pregiudizi si superano quando il boss corkoniano deve scegliere tra assumere un italiano che non parla inglese e un polacco che invece la lingua la conosce bene anche se solo scolasticamente.

Forse preferirà sempre a tutti e due un tedesco. E preferirà al tedesco un corkoniano [SM=g27828]

Quanto all'attitudine dei lavoratori dei paesi dell'est vi confesso che ancora non sono riuscito a capirci nulla pur lavorandoci assieme... Ho trovato esempi diametralmente opposti.

contec
22/01/2004 10:06
 
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perdonate la mia insolenza....
ma questo non dovrebbe essere un sito in cui si evitano gli stereotipi (e le ca##ate?)????
per cui, a me pare che Broadarrow la abbia sparata veramente grossa.... il 90% dei lavoarori dell'Est Europa sono dei fagnani (traduz. non hanno voglia di lavorare).
Quanta saggezza!!!!!
Altre perle? siamo in attesa....

contec
Dario
22/01/2004 18:56
 
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Scusate la franchezza ragazzi, ma io ho lavorato 10 mesi con 1 it. e 7/8 irlandesi (1 era inglese) e DEVO dire che: vuoi perchè noi italiani eravamo i caposervizio, già di una certa età e abituati a lavorare sodo, vuoi la nostra pochezza in inglese che li metteva un pò a disagio, vuoi perchè erano tutti ragazzi/e, i più lavativi in assoluto erano loro: alle 5 si iniziava, alle 5,10 erano già in pausa, alle 5,30 "cup of coffee" alle 6 "cup of tea", chiacchire...sigarette...interruzioni...non vado avanti per non annoiarvi, ma come si lavora noi ne conosco ben pochi. Lo dico un pò a malinquore perchè C###O abbiamo sempre lavorato troppo !!! Un pò invece mi inorgoglisce (capite da soli perchè).
Sono comunque d'accordissimo che generalizzare è SEMPRE sbagliato.
Scusate e, sopratutto, scusa contec, ma sto sassolino me lo dovevo levare....
Saluti a tutti.
admin/moris
22/01/2004 22:02
 
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Re:

Scritto da: Dario 22/01/2004 18.56

Scusate ....
DIM]



Scusate ? E di cosa ? [SM=g27828]
Ognuno racconta la propria esperienza come hai fatto tu e poi discutiamo. E' interessante scoprire che ci sono tante situazioni diverse.

ciao, moris
Martina
23/01/2004 14:51
 
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Stereotipi
Di questo si sta parlando in questo thread. Nient'altro che stereotipi. Scusate ma mi è venuto da sorridere. Ho lavorato per anni in un ambiente multinazionale. Gli spagnoli accusavano gli irlandesi di non saper lavorare, gli irlandesi accusavano itlaiani e sagnoli di svogliatezza, i francesi accusavano tutti giusto perché erano francesi [SM=g27828] ed i tedeschi va detto che erano gli unici a non lamentarsi, q parte fare scioperi in continuazione (giustamente) per la mancanza di efficienza della gestione dell'azienda.
Ognuno accusava qualcun'altro di qualsiasi cosa.

I migliori docenti universitari che abbia mai avuto venivano dall'ex-blocco dell'est (Ungheresi, Cechi, Polacchi). Ho incontrato cinesi con un incredibile senso dell'umorismo ed efficienti manager spagnoli. Ogni PERSONA singola ed individuale ha sempre confermato ed allo stesso tempo contraddetto gli stereotipi.
Sono le persone che contano, non la loro nazionalità.

Noi italiani abbiamo all'estero la reputuazione di essere incasinati, affascinanti [SM=g27825] , disorganizzati, corrotti, festaioli. Chiudete gli occhi ed immaginate: non potrebbe questo essere lo stesso cumulo di stronzate attribuite ad un russo, uno spagnolo, un irlandese?

L'intero thread non ha alcun senso.

Ed infiammatemi pure, sul campo dei pregiudizi io non muovo un centimetro dalle mie convinzioni.

[SM=g27820] [SM=g27822] [SM=g27824]
kissinger
23/01/2004 22:28
 
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un po di logica
ciao a tutti!

tra poco saro in irlanda e saro confrontato alla ricerca di un lavoro. in effetti l'analisi mi inquieta un po', perché é duro un po' dappertutto trovare un lavoro ( con la concorrenza che c'é....). ma nello stesso tempo credo che l'afflusso di immagrati dall'est non debba troppo inquietare i lavoratori italiani. suppongo esistano almeno tre categorie di italiani che sbarcano in irlanda ( una quarta la descrivero inseguito): PRIMO: figli di pàpà o erasmus che possono stare due, tre,sei mesi a fare corsi di lingue senza bisogno di lavorare - o avendo il classico 'lavoretto' per comperarsi le sigarette. SECONDO: chi, per motivi diversi, decide di lavorare sul serio,ed é tutta gente che si dirige verso i settori del terziario - uffici, imprese, turismo ecc...- TERZO, chi per motivi personali e disparati, famiglia, amici,ecc... arriva sull'isola e che spesso conta sull''appoggio' di certe relazioni. ( la QUARTA categoria concerne casi più rari, business-man, ristoratori, 'latitanti' ecc..)
in effetti immagino ci siano ben pochi italiani che arrivino sull'isola con l'idea di fare i muratori, i lavapiatti o gli infermieri presso privati ( ovvero la fetta di mercato nella quale saranno assorbiti la stragrande maggioranza dei lavoratori dell'est ). E poi vero che certe strutture, per la loro vocazione ( turismo, imprese multinazionali, ambienti culturali, scolastici, universitari...), hanno una certa tendenza a assumere personale di diverse nazionalità, ed é probabilmente in questo settore che più si avranno i rischi di 'concorrenza'( anche se non é certo qui che si accalcano le 'masse' dell'est europeo ).

logica vuole che un'italiano che cerca lavoro sull'isola di smeraldo, sia una persona più o meno qualificata ( e poco importa se sia barmen o informatico) nel campo della sua professione. soprattutto perché, anche se si proviene dalle zone un po' più 'sfigate' dell' italia a livello occupazzione ( il sud ) di opportunità prima di arrivare cosi lontano c'é ne sono parecchie ( vedi emilia-romagna, triveneto, lombardia..). e che quindi non abbia problemi a trovare un lavoro.

io immagino che questo e quello che si attendano gli irlandesi. e che nello stesso tempo si attendano di assumere come facchini dei polacchi.

ora pero, c'é tutta una seria di gente che esce dalle 'statistiche': quelli che partono 'all'avventura', poco o niente qualificati, con conoscenze linguistiche diciamo non proprio perfette, e con un'idea romantica di riuscita o esperienza di vita ( magari con la solita pippa di imparare l'inglese...). e sono quelli che più risentiranno della 'concorrenza'; anche perché e come se facessero parte di un piccolo anacronismo ( l'italiano emigrante...)che oggi é un fenomeno di singoli e non più di massa. io purtoppo faccio parte di quelli che escono dalle statistiche, ed é la sola ragione che mi inquieta, anche senza confrontarmi alle fantomatiche masse di ucraini e slovacchi. BYE BYE!
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