tra una tonalità di grigio e l'altra.

ciao a tutti e scrivo per commentare in modo spontaneo lo scritto di Martina.

Inizialmente non posso che ringraziarla per il contributo che da al sito e a tutti noi che siamo interessati all'irlanda.

Il fatto che l'Irlanda stia cavalcando l'onda dello sviluppo economico comune alla maggior parte dei paesi occidentali non mi rende per niente felice.

Penso che ogni popolo abbia diritto alla felicità, alla pace e al benessere..

Ed è proprio su quest'ultimo tema che io mi arrrabbio spesso e rimango in parte deluso quest'oggi..

Benessere significa a quanto pare vedere BMw posteggiate per le strade e distributori automatici che magari ti vendono anche il pane fresco tutti i giorni..
E quindi la mia delusione è forte perchè pensavo che in Europa esistessero paesi ancora non cantaminati dal pensiero unico , da un unico modello di sviluppo.

Che fine faranno i verdi prati incontaminati? Le uasanze dei abitanti dei centri rurali?
Le bmw ci sono ovunque in Europa, così come i distributori automatici...Ma certe usanze, certe visioni della vita non sono commerciabile, sono uniche e non penso sia giusto cancellarle in nome di una stana concezione, a mio parere, di progresso.

L'irlanda con le sua storia di lotte atte a difendere la propria autonomia e forse anche le prorie visioni del mondo ora si adegua al pensiero unico?
Ma perchè?

Tra poco mi recherò in Irlanda e proverò a viverci per un po di mesi.. ma avrei preferito partire con qualche sogno in più nelle mie valige...Non che non abbia più , ma sono sempre meno identificabili con un popolo , una storia, o qualcosa di unico e magari irripetibile.

Concludo dicendo che non posso che esser felice se l'integrazione sociale tra perone di diversa provenienza funziona abbastanza bene..
E' davvero una grade luce multicolore tra una tonalità di grigio e l'altra..

Saluti Emanuele

NO WAR ON IRAQ

lascio a voi i commenti sullo scritto di Martina, i miei complimenti glieli ho scritti in privato quando ho ricevuto il testo (grazie Mar, so che non hai molto tempo a disposizione eppure riesci sempre a scrivere qualcosa di utile e interessante!)

Permettetemi di ringraziare anche tutti coloro che sono sinora intervenuti sul forum ed anche emanuele, cui auguro uno straordinario anno in Irlanda : fa veramente piacere che nascano discussioni su quanto gli autori hanno scritto sul sito e che esse vengano esposte come ha fatto il nostro amico.

Mi ha colpito in particolare una sua frase : "Tra poco mi recherò in Irlanda e proverò a viverci per un po di mesi.. ma avrei preferito partire con qualche sogno in più nelle mie valige..."
Un ulteriore ottimo spunto per dibattere : su Altra Irlanda invitiamo spesso i visitatori ad essere realisti quando si discute dell'Isola, ma non è assolutamente nostra intenzione incitare al pessimismo... anzi !
Anche perchè non c'è ragione per farlo, per quanti difetti possa avere l'Irlanda, su questo forum tutti noi sottolineiamo che essa ha ancora quel quid che la rende un ottimo posto dove vivere e vedere crescere i propri figli.

Insomma, una nazione che offre ancora (e speriamo ancora per tantissimi anni a venire) quella che viene abitualmente chiamata "qualità della vita".

In bocca la lupo, io sono uno di quelli che invidia tantissimo l'esperienza che stai per fare.

[Modificato da altrairlanda 10/04/2003 14.59]

Allora, a parte i complimenti a Martina per quanto scritto (che mi trova completamente d'accordo ) vorrei aggiungere, o se volete rispondere, a Emanuele.
Caro Emanuele, io ho vissuto in Irlanda circa 15 anni fa, quando (come giustamente dice martina) TUTTO era diverso.
Ma l'irlanda dei prati verdi e incontaminati, della gente che vive felice con quel poco che c'è, delle usanze tenute strette come patrimonio della nazione, non è mai esistita.

Non è mai esistita ed esiste ancora adesso nel 2003.
Lo so che un ossimoro stona in una spiegazione, ma vale la pena di mettersi nei panni di chi lassù ci vive.

Forse preferisci ri-vedere le chilometriche file di gente disoccupata fuori l'ambasciata USA in attesa di un visto?
Preferisci un tasso di disoccupazione oltre il 20% come era negli anni '80?

Forse preferiresti essere invitato ad un agrodolce "farewell" party di un amico che parte per la Nuova Zelanda in cerca di fortuna?

Forse preferiresti ottenere con penosi sotterfugi una ricetta medica che, bugiardamenete dichiarava una misteriosa allergia del mio organo sessuale per le secrezioni femminili, (come ha fatto il sottoscritto) per poter avere una confezione di preservativi onde in santa pace avere una normale vita sessuale alla bella età di 25 anni?

Forse preferisci vedere qualche presunto medio-borghese di south-Dublin riverniciare a mano con pennello (ne ho visti tanti la domenica mattina) la sua vecchie e decrepita 127?
senza aggiungere la carettata di studenti stranieri che si tenevano in casa solo perchè lo stipendio del marito non bastava per andare avanti?

Forse preferisci rivedere il mio amico Jim, classe 1961 ex banconista al Lincoln Inn a Dublino a mescere stout nel suo ex pub a 400 pounds al mese? oppure è meglio vederlo spostare carrelli in una fabbrica di elettronica a Naas assunto a 40 anni senza alcuna qualificazione ma a 1200 €uro? (caso comune di riassorbimento di sotto-e- para-occupati)

No, mi dispiace: non rimpiango l'Irlanda di 15 anni fa, ma credo che nevrosi da traffico comprese, di preferire (con una lacrimuccia di rimpianto forse per i miei 25 anni) l'Irlanda del 2003!

L'irlanda che ha buttato a mare preti, Gerry Adams, Gnomi & folletti e quella bosnia in salsa celtica popolata di nostalgici di De Valera che è il nord...

Forse la tua visione dell'Irlanda corrisponde al sogno "bucolico" di De Valera (informati sulla sua figura) sogno che ha lasciato L'irlanda per un quarto di secolo in una bolla provinciale e di retrovia rispetto allo sviluppo DELLA SOCIETA' CIVILE della società europea... non parlo solo di sviluppo pratico.


Comunque, nel conto costi-benefici e anche se con molti rimpianti, ribadisco: preferisco L'irlanda di oggi...

un bravo ancora per Martina!

Insomma lads, tutti questi complimenti mi emozionano e mi fanno venire una gran voglia di incontrarvi
Effettivamente devo dare in qualche modo ragione a Fabio: il ragazzino descritto così bene in uno dei suoi articoli sugli emigranti italiani, quello che lavorava dallo zio "frittarolo" per pochi pound al mese, quello non esiste più. In un certo senso è un sollievo, la disoccupazione quasi inesistente, le file per il dole ridotte al minimo (solo i disoccupati definiti "cronici", ovvero fasce disadattate di una società ormai in trasformazione). Ma con il benessere aumenta anche la disparità tra le classi sociali, i benestanti sono davvero benestanti ed i poveri sono davvero poveri.
Ma che ci vogliamo fare? Ogni medaglia ha due facce.
La libertà sessuale, le campagne per la prevenzione dell'AIDS, le lotte contro l'abuso di alcolici, queste sono tutte cose positive.
Emanuele, il verde rimane (poco a Dublino, ahimé) e ci sono ancora zone bellissime da visitare. Il benessere porta anche più comprensione dei temi ecologici, il governo ha iniziato estese campagne per il riciclaggio ecc. Ad esempio la 127 di 20 anni non la ridipingono più (le ho viste anch'io cose del genere, Fabio ;-)) perché verrebbe rottamata dai Gardaí in quanto priva di marmitta catalitica. Come vedi, due facce per ogni medaglia.
Anch'io sono contraria al consumismo esasperato, alla produttività a tutti i costi. Ma sono felice, come dice Fabio, che la gente non faccia più le code per i visti di emigrazione. E che i miei figli, una volta usciti dalle scuole, avranno la sicurezza di un lavoro soddisfacente, la certezza di poter fare delle scelte di vita "umana".
Staremo a vedere...
E venitemi a trovare a Cork quando passate di qua... non fatemelo ripetere più
(oggi piove )
Martina