Scritto da: scottishflag 04/01/2006 14.01
Non serve dire che sono d'accordo. In quel di Galway, ad esempio, non c'era sera senza un 3-4 sessioneers che ci davano dentro reel dopo reel.
Tornando alla cara vecchia Italia e i suoi pub é anche una questione di qualità. Un esempio lampante l'ho avuto con un caro conoscente che strimpella da circa 10 anni senza aver fatto, onestamente, il salto di qualità. Strimpella folk e ci siamo presentati al pub (dove incoraggiano le performance live)... lui come chitarrista e cantante, io come bevitore di birra. Dopo due pezzi che avrebbero fatto passare la voglia di vivere pure a un 12enne gli viene chiesto molto cortesemente di desistere. Si alza incaxxato e digrigna "Ah bhé, lo so... in Italia il folk irlandese manco sapete dove sta di casa!" e se ne va.
Insomma io non so quanto conti il pregiudizio dei gestori di pubs o locali... a mia memoria molto è dato dal fatto che molte volte sono "incapaci allo sbaraglio".
Riprova é il fatto che quando Paddy Maloney e Kevin Conneff, dopo un conceto dei Chieftains, si sono presentati con un whistle ed un bodhran in quel di Chiavari in un pubbettino ignaro, pure il fumo delle sigarette si era fermato ad ascoltare.
E tanti, troppi musicisti folk nostrani si sentono colleghi e compagni di professionisti e "madrelingua" inarrivabili.
E bravo Scottie! Hai toccato proprio un tasto dolente!
Io ho aperto un 3D su Celticworld (non vi tradisco... ma si parla più di musica di là) proprio sul fatto dei, come li chiamiamo io e Maritè, "pseudomusicisti", ovvero quelli che, solo perchè sanno strimpellare qualche tunes, cominciano a fare spalle larghe e a declamare il quanto son bravi a suonare irish!
Non dico di aver rischiato il linciaggio, per carità, ma uno in special modo ha detto: "Se mi impegno potrei dare la zuppetta ai musicisti irlandesi"
E ciò la dice lunga....
Ma per fortuna ce ne stanno anche di bravi veramente... vero Roscia?