00 02/01/2008 15:04

Mi allineo a cosa ha appena scritto Martina.

É pur vero che la cultura del debito é sempre esistita sia a livello microeconomico sia a livello macroeconomico in molti paesi Italia compresa, ma era sostenuta anche da una cultura del risparmio e da una quantitá di beni veri prodotti.

Quello che invece credo preoccupi McWilliams e gli altri economisti é che, anche senza voler gufare e fare allarmismo e catastrofismo, l’economia di una intera nazione al momento si basi eccessivamente sul debito e non su “vera” ricchezza effettiva prodotta.

Le cose vanno anche relativamente bene finché vanno bene, ma in caso di crisi economiche purtroppo non infrequenti (vedere tigri asiatiche e cose del genere) le nazioni che hanno una situazione economico-finanziaria solida alle spalle e che hanno nel frattempo prodotto ricchezza “vera” e non “fittizia” reagiscono probabilmente benino, quelle come l’Irlanda attuale, mhh….

Inoltre il benessere e la qualitá di vita in un paese si misurano tenendo conto di tutto ovviamente, quindi anche di infrastrutture, strade ed autostrade, ospedali, tenore di vita della maggioranza della popolazione, ecc.e la nostra cara Irlanda al momento non mi sembra messa molto bene da quel punto di vista. Le strade che hanno nel 2007 l’Italia le aveva all’epoca della Giovine Italia di Mazzini.

Perció chi si incazza a vedere in giro Mercedes varie e SUV e poi le scuole elemantari ospitate dai prefabbricati nel 2007 non lo fa sicuramente senza motivo. Non é allarmante vedere scene simili ? Secondo me un po’ sí ed io un po’ mi allarmerei.
Lo scenario descritto da Martina alla fine del suo post effettivamente é realistico e dovrebbe far riflettere.



[Modificato da iceman.30 02/01/2008 15:05]